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Bau su La Notizia
 
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02-10-2014
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Una nuova collaborazione di Bau sulla rubrica Cani e Gatti della testata La Notizia giornale.it
Link: http://www.lanotiziagiornale.it/
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Il massacro dei cani a Bali
 
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27-09-2014
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di Domiziana Bergodi. Bastano tre dei sedici minuti del video pubblicato su Youtube a far venire la pelle d’oca e chiedersi che tipo di cultura possa contemplare un massacro del genere. Siamo a Bali, l’Ibiza d’Oriente, dove spiagge bianche e mare da sogno attirano ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo. Tra palme da cocco, bambù e banani si consumano stermini di massa che il più delle volte non fanno più rumore di un cocco che cade sulla sabbia, nonostante le numerose denunce delle tante associazioni animaliste. Ma non questa volta.
L’eutanasia di massa che ha colpito in aprile i 31 cani filmati nel video ha avuto un’eco che fa tremare i proprietari e gestori di tutti i resort presenti sull’isola e ha destato l’attenzione di tutto il mondo, visti lo sdegno e le critiche che la rapida diffusione del video ha suscitato. Protagonisti di quel corto dell’orrore sono i funzionari della Gilimanuk Agricultral quarantine della provincia di Jembrana a Bali che privi di scrupoli iniettano una soluzione letale ad esemplari di razza husky, Pomerania, carlini, pastori scozzesi dal valore di qualche centinaia di milioni di rupie, che sono stati contrabbandati perché ritenuti a rischio di contrarre il virus della rabbia.
Sul Jakarta Post si legge che l’isola di Bali ha conosciuto la rabbia nel 2008 - individuando i portatori principali nei cani – e da quel momento oltre cento persone sono morte a causa del virus. L’amministrazione aveva fissato come termine per liberare l’isola dalla rabbia il 2015, ma l’ultimo caso di morte risale proprio a quest’anno e la legge ne richiede almeno due per dirsi eliminato il fenomeno. Quindi il termine è scivolato al 2020. Il governo ha stanziato fondi per la vaccinazione di massa gratuita dal 2009 contando 300.000 cani vaccinati ogni volta, ma visti gli elevati costi ed il mancato arresto del fenomeno la soluzione più rapida ed efficace è stata ritenuta una soltanto: il massacro. Il Bali Times informa che già dal 2008 era stato emanato un regolamento dal Ministero dell’Agricoltura di Bali che vietava agli animali a rischio di contrarre la rabbia, quali cani, gatti e scimmie di entrare nell’isola. Un decreto legge successivo ha stabilito inoltre che questi cani senza padrone devono essere abbattuti, senza pietà, perché costituiscono un rischio per l’uomo, tutti gli altri devono essere vaccinati. In violazione della legge, è prevista una multa salata (a due zeri) o la detenzione in carcere per sei mesi per i padroni inadempienti.
La brutalità è la protagonista principale del video: i cani tremanti di paura sono rinchiusi in gabbiette minuscole all’interno di un cortile e prelevati dalle stesse tenuti per le zampe anteriori e posteriori, fin quando un terzo si preoccupa di iniettar loro la soluzione letale ed il cane viene lasciato morire preso dalle convulsioni per effetto del farmaco, tra risa e commenti dei funzionari che colgono l’occasione per fotografare gli esemplari condannati a morte e girare filmati. Le immagini crude degli animali sono talmente shoccanti che gran parte dei media preferiscono non trasmetterle, ma è bene che il video venga visualizzato e che le denunce abbiano risonanza mondiale sulla base soprattutto dei presupposti che conducono all’utilizzo della soluzione letale: i cani contrabbandati se non reclamati dai proprietari entro le ventiquattro ore successive subiscono la sorte dell’eutanasia e gettati nel mucchio-spazzatura. Forse troppo poche ventiquattro ore visto che l’unico crimine di questi animali senza padrone è il semplice sospetto di essere affetti da rabbia.
In ogni caso una petizione su Charge.org ha raccolto più di 20.000 firme per chiedere al Governatore di Bali, il sig. Pastika, di chiudere questo programma e di avviarne uno che segua vie più umane e razionali.
Link del video: https://www.youtube.com/watch?v=bDfZgPm0kzw
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DA UN ECCESSO ALL’ALTRO
 
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06-05-2014
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di Domiziana Bergodi. Quanto si può spendere per un cane di razza? Secondo una notizia arrivata dalla Cina, il cane più costoso del mondo vale 1,4 milioni di euro (www.tgcom24.mediaset.it). Si tratta di un cucciolo mastino tibetano rosso che con i suoi ben 90 chili di peso e un’altezza di 80 cm ha conquistato il portafoglio di un uomo d’affari che lo ha acquistato ad un’asta svoltasi nella città di Hangzhou durante una fiera per così dire “di lusso”.
I mastini tibetani rappresentano una razza symbol in Cina perché considerati veri e propri portafortuna e non è di rado che i ricchi cinesi spendano cifre da capogiro per accaparrarsi uno di questi splendidi esemplari. Anche se il quasi milione e mezzo di euro non era mai stato toccato. Certo è che quelli che noi consideriamo i migliori amici dell’uomo, in Cina non sono altro che merce rara da quantificare e valutare economicamente: i cani valutati bene diventano uno status symbol, gli altri sono da buttare via. Anche disfarsene può diventare un’attività lucrativa: i poveri pets non degni di essere considerati “i migliori” diventano carne da macello da cui ricavare carne e pelliccia, come dimostra la pagina web http://www.agoravox.it/Ogni-giorno-in-Cina-30mila-cani.html, che riporta un video inchiesta sul macello dei cani. Atrocità e violenza si accompagnano a lusso e venerazione: due eccessi che devono far riflettere.
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L’ALZHEIMER, L’UOMO E IL CANE
 
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25-04-2014
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di Domiziana Bergodi -“My Dad With Our Dog” è il titolo del video pubblicato su Youtube da Lisa Abeyta il 24 aprile, che sta commovendo il popolo della rete (e non solo). Circa 3,7 milioni di persone hanno visualizzato il filmato che dura poco più di un minuto, in cui un uomo seduto in poltrona parla coccola ed interagisce col proprio cane.
Scorrendo il video si scopre che l’uomo è il padre di Lisa, affetto dalla malattia di Alzheimer giunta ad uno stadio avanzato tale che l’uomo ha gravi difficoltà di linguaggio (“he lost almost all of his speech” si legge nella didascalia). Eppure Roscoe, il cane di famiglia, riesce a strappargli delle frasi corrette, di senso compiuto: “hey, l’hai preso! Hai preso qualcosa!” dice al cane che afferra qualcosa portandola alla sua attenzione. Se Lisa non avesse illustrato la situazione patologica nella quale verte il padre, probabilmente nessuno spettatore se ne sarebbe accorto. Sul suo sito (http://lisaabeyta.com), Lisa spiega il motivo di quella pubblicazione e dell’effetto inaspettato che il video ha dispiegato nella rete “Non avevo idea che il video avrebbe toccato così tante persone o essere condiviso così tante volte” ammette, ma dice anche che non è assolutamente interessata a coloro che le propongono di monetizzarlo, in quanto per lei questo video “è stato un omaggio a mio padre e la celebrazione di un momento bellissimo all’interno di un percorso estremamente difficile che mia madre e mio padre si trovano ad affrontare”. Il video termina con una frase commovente, che vuol essere un suggerimento per tutti: “If your parents can still talk to you, please listen. You never know when will be the last time”.
Qui il video su YouTube: apri.
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UNA STORIA QUALUNQUE
 
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07-03-2014
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di Domiziana Bergodi. Due batuffoli di pelo maculato bianco e nero, innocui ed indifesi, grandi come un pugno di mano, teneri e piccoli sono oggi giganti di casa. In grado di dilaniare il giardino e tutti i bei cespugli che con cura vengono annualmente piazzati là da quel pollice verde di mio padre, Pepe e Buffon hanno preso il domicilio presso la nostra dimora quattro anni fa. Meticci, sottratti a mamma cane da chissà chi e abbandonati poi in quello stesso giardino il 4 aprile del 2009, sono considerati a casa mia i cani più adorabili mai avuti prima. Trovati dagli altri due cuccioli di casa a due gambe e due mani, sono stati subito considerati i pets che avrebbero sostituito Soler, il bello e simpatico Golden che ha accompagnato i miei primi 13 anni di vita.
Non si può dire che siano affascinanti (in realtà sono proprio bruttini) non essendo di sangue blu, ma il loro essere affettuosi e giocherelloni, così come docili e remissivi li rendono desiderabili ed amabili da chiunque. Il 4 aprile si avvicina ed i preparativi cominciano, i cuccioli bipedi di casa già si affannano a cercare un regalo fantastico per loro, consapevoli però che il più bel dono è quello che ci fanno Pepe e Buffon ogni giorno crescendo con noi.
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I dati generati sono puramente indicativi in qunato l’età dei cani o gatti paragonata a quella degli uomini dipende da molti fattori, tra cui la razza, il peso ecc... Per avere un maggior dettaglio sui criteri di calcolo clicca qui: TABELLE ETA’. |
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