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Il Porta a porta a quattro ZAMPE

Cuccia a cuccia viene pubblicata ogni qual volta c’è una disputa elettorale o una discussione in Parlamento su una nuova legge riguardante gli animali.



Gli articoli della sezione
I cani che aiutano l’uomo  
Di Domiziana Bergodi. Da sempre il cane è considerato il miglior amico dell’uomo e nel caso specifico dei cani guida per ciechi non esiste qualifica migliore. Si tratta di animali addestrati in apposite scuole, sin da cuccioli, ad eseguire comandi di direzione, ad evitare ostacoli, ad essere in grado di cercare scale, entrate ed attraversamenti pedonali. Informa il sito internet caniguida.it che il cane guida non funziona come un GPS, ma è in grado di essere utile attraverso un gioco di squadra. Il cane fino all’età di un anno e mezzo è allevato nelle famiglie alle quali è stato affidato, che gli impartiscono un’iniziale educazione, garantendogli la crescita in un ambiente sereno.  
Dopo il raggiungimento di questa età, il futuro accompagnatore è spedito alla scuola per essere addestrato come guida per non vedenti. L’insegnamento dura dai 6 ai 9 mesi ed è basata sul gioco e ricompensa attraverso carezze e complimenti (caneguida.ch). Prima di essere affidato ad un cieco, il cane è esaminato da un esperto della Assicurazione Invalidità e soltanto dopo l’esito positivo, il cieco riceve la sua guida. Il sito poc’anzi citato enumera anche i comportamenti che debbono e non debbono essere eseguiti in presenza di un cane guida, come non fermarsi a fissarlo e distrarlo con carezze, moine od offrendogli cibo; oppure consentire sull’attraversamento pedonale la precedenza al cieco ed alla sua guida. Si tratta insomma di precauzioni e comportamenti in grado di consentire al caneguida di svolgere al meglio il proprio compito. Gli amici a quattro zampe che maggiormente si prestano all’addestramento per diventare caniguida sono i Labrador, i Golden Retriver ed i pastori tedeschi, in generale cani con indole dolce e tranquilla. Il caneguida, di solito, è dotato di una bardatura che gli suggerisce un comportamento differente rispetto a quando è al guinzaglio: nel primo caso agisce secondo l’addestramento, nel secondo come semplice cane al guinzaglio rispettoso e subordinato ai movimenti del suo padrone (windoweb.it). La questione dell’invalidità dovuta a cecità rappresenta una realtà sociale alla quale il legislatore ha tentato nel corso degli anni di dare una tutela attraverso leggi, regolamenti e circolari,che al giorno d’oggi garantiscono, almeno sulla carta, l’aspirazione di queste persone ad una vita normale. La legge n.37 del 14 febbraio 1974 ha previsto la gratuità del trasporto dei cani guida sui mezzi di trasporto pubblico, con successiva modifica della stessa con legge n. 60 dell’8 febbraio 2006; la legge n.376 del 25 agosto 1988 ha integrato l’articolo unico della legge n.37/1974 con due commi che garantiscono l’accesso dei cani guida in esercizi aperti al pubblico. Nel corso degli anni sono nate anche Associazioni, Onlus e siti internet anche delle stesse che offrono servizi ed informazioni di ogni tipo riguardo a questa realtà. Una scuola di addestramento all’avanguardia in Italia è il Centro di addestramento per cani guida di Limbiate, fondato dai Lions che con il D.P.R. n. 302/1986 hanno visto l’erezione in ente morale dell’associazione "Servizio cani guida dei Lions". In questa struttura, dopo l’affidamento alle famiglie, l’addestramento semestrale ed un corso di orientamento per il non vedente, il caneguida è concesso in comodato al non vedente in forma gratuita. Il costo di addestramento si aggira attorno ai 25.000 euro (vd. caniguidalions.it) e, per il servizio offerto dai Lions, è interamente a carico del centro. La realtà dei caniguida per ciechi non esaurisce però il panorama dell’aiuto che un amico a quattro zampe può prestare al prossimo. Ricorda il sito caniguida.it, che i cani possono essere addestrati oltre che alla guida per non vedenti, anche per persone invalide a causa della perdita di un arto superiore o a causa della perdita dell’udito. Ogni cane d’assistenza, in base all’aiuto che deve fornire, viene addestrato in maniera diversa: esistono quelli che aiutano persone con disabilità fisiche nelle attività quotidiane più semplici (aprire e chiudere porte e cassetti, accendere e spegnere la luce); quelli che aiutano i bambini autistici; i cani per non udenti; i cani per chi soffre di malattie psichiche. Si tratta insomma di un vastissimo panorama, ancora troppo poco conosciuto a livello nazionale, nonostante le numerose strutture d’informazione a livello anche internazionale. Si rende necessaria,pertanto, una maggiore sensibilizzazione cosicchè tutti possano comprendere l’importanza delle strutture di addestramento e assimilare comportamenti utili ad una realtà sociale non distante, ma quotidiana.  
DATA:  05-02-2013  

ANIMALI: MARTINI; 8 MLN CANI ITALIA, FONDAMENTALE PATENTINO  
Sono 8 milioni i cani presenti nelle famiglie italiane: il legame tra questi animali e i loro padroni e’ uno dei piu’ profondi e in proposito e’ fondamentale il patentino introdotto nel marzo 2009 perche’ ’’educando l’uomo si educa l’animale’’. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla salute, Francesca Martini, nel corso di un intervento a un convegno sul tema a Verona. ’’Fin dall’inizio del mio mandato - ha aggiunto Martini - ho sostenuto con forza l’importanza del legame uomo-cane come uno dei piu’ profondi e ricchi senza il quale l’uomo perderebbe un elemento importante di se’ stesso. Nella societa’ moderna il legame con il cane ha subito sostanziali modifiche che, purtroppo, in taluni casi portano ad errori di gestione con conseguenze anche gravi. Serve quindi un’evoluzione culturale’’.  
Martini ha ricordato l’importanza della responsabilizzazione ed educazione dei proprietari e detentori di cani, che ha voluto sancire con l’ordinanza del 3 marzo 2009: oltre a eliminare la cosiddetta ’black list’ con le razze ritenute piu’ pericolose, la norma istituisce il ’patentino’ (obbligatorio per chi possiede un cane a rischio di aggressivita’) per ’educare’ e sensibilizzare chi ha intenzione di adottare un animale o gia’ lo possiede per costruire un corretto rapporto con lui, per una convivenza ottimale non solo in casa. Nel corso del convegno Martini ha quindi sottolineato l’importanza di tre figure essenziali: l’istruttore, l’educatore e l’addestratore cinofilo. ’’E’ importante - ha concluso Martini - approfondire le caratteristiche di ciascuna di queste figure professionali chiamate ad intervenire per il rilascio del patentino. Sono convinta che la formazione portera’ ad una nuova generazione di cinofili che sappiano comunicare fra loro’’.  
DATA:  15-06-2010   FONTE: ANSA  

PET PASSPORT, SOPRA I 5 ANIMALI E’ COMMERCIO  
E’ concreto ed elevato il rischio che movimenti commerciali di cani, gatti e furetti siano dissimulati fraudolentemente come movimenti non commerciali quando tali animali sono introdotti in uno Stato membro. Per impedire questi comportamenti la Commissione Europea è intervenuta con il Regolamento n. 388/2010 del 6 maggio 2010 che fissa a 5 il numero massimo di animali da compagnia che possono essere oggetto di movimenti a carattere non commerciale.  
l nuovo provvedimento incide sull’ applicazione del Regolamento (CE) n. 998/2003, quello del pet passport, che appunto stabilisce le condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia. L’articolo 12 del regolamento 998 stabilisce che gli animali da compagnia introdotti nel territorio comunitario siano sottoposti ai requisiti e ai controlli della direttiva 92/65/CEE (riguardante le norme sanitarie per gli scambi e le importazioni nella Comunità di animali, sperma, ovuli e embrioni) solo se in numero superiore a cinque e in provenienza da un Paese Terzo diverso da: Andorra, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Città del Vaticano. Al fine di evitare pratiche fraudolente la Commissione Europea ha ritenuto opportuno stabilire che l’assoggettamento alla Direttiva 92/65/CEE valga anche per i movimenti di animali da compagnia (cani, gatti, furetti, Invertebrati, escluse le api e i crostacei, pesci tropicali decorativi, anfibi, rettili. e tutti gli uccelli esclusi i volatili previsti dalle direttive 90/539/CEE e 92/65/CEE, Mammiferi: roditori e conigli domestici) quando il numero totale di animali introdotti in uno Stato membro è superiore a cinque e sia in provenienza da un altro Stato membro sia in provenienza dai Paesi sopra elencati  
DATA:  10-05-2010   FONTE: anmvioggi  

CONVENZIONE DI STRASBURGO, IL SENATO RINVIA  
La discussione del disegno di legge per la ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno, è stata rinviata ad altra data. Era atteso per oggi il voto finale dell’iniziativa governativa presentata il 19 ottobre e già approvata dalla Camera dei Deputati con importanti modifiche sugli interventi chirurgici veterinari. Dopo un intenso confronto parlamentare e strascichi mediatici, il Sottosegretario Francesca Martini aveva auspicato "un passaggio velocissimo per l’approvazione del provvedimento al Senato".  
Il testo che avrebbe dovuto essere discusso oggi dall’Assemblea del Senato, esclude la punibilità "quando l’intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell’animale. La punibilità è altresì esclusa quando l’intervento è considerato dallo stesso medico veterinario utile al benessere di un singolo animale, nei casi stabiliti da apposito regolamento del ministero della salute, sentita la FNOVI. In fase di approvazione alla Camera, il Sottosegretario Francesca Martini ha accolto alcuni ordini del giorno, impegnano, fra l’altro, il Governo a prevedere che per l’emanazione del regolamento sia consultato, in aggiunta alla Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani, anche l’Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI), a porre in essere le necessarie disposizioni normative atte a prevedere che l’eventuale caudectomia debba essere eseguita entro e non oltre il sessantesimo giorno di vita dell’animale. Inoltre, il Governo si è impegnato a sentire l’ENCI ogni qualvolta in sede di stesura di regolamenti applicativi di disposizioni normative ci siano possibili effetti sulle tipologie canine la cui tutela è oggetto dell’attività istituzionale dell’ente; a considerare la collaborazione dell’ENCI, le cui ramificazioni sono attivamente presenti in tutta Italia, per garantire sul territorio la migliore integrazione del cane nella società e un migliore rapporto tra uomo e cane anche nei contesti metropolitani. In materia di interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane restanovalide le disposizioni dell’ordinanza ministeriale 3 marzo 2009.  
DATA:  21-01-2010   FONTE: anmvioggi  

PUBBLICATO IL CODICE DI GESTIONE EQUIDI  
Il Ministero della Salute ha pubblicato il Codice per la Tutela e la Gestione degli Equidi, anunciato dal Sottosegretario Francesca Martini a Fieracavalli. Il testo confluirà in una legge quadro alla quale stanno lavorando gli uffici ministeriali in collaborazione con le organizzazioni veterinarie, fra cui la SIVE.  

Il Codice fornisce i criteri essenziali per la corretta gestione degli equidi, secondo la buona prassi e comportamenti etici, a tutela della salute e del benessere degli stessi e si applica alle seguenti specie: cavalli, pony, asini, muli e bardotti. Il documento promuove la corretta relazione uomo-animale, nel rispetto della dignità dell’equide come essere senziente. È rivolto a tutti coloro che si occupano, a qualsiasi titolo, di equidi e si propone di diffondere una corretta cultura equestre. Agli equidi vanno riconosciute importanti funzioni sociali, formative, sportive, agonistiche, ludiche e terapeutiche e chi, a qualsiasi titolo, li detiene ne accetta i doveri di cura e custodia assumendone la piena responsabilità. Il proprietario e colui che detiene l’equide a qualiasi titolo (detentore) sono responsabili del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e rispondono, sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso. L’operato di tutti coloro che si occupano di equidi a qualsiasi titolo deve essere orientato allo sviluppo dell’eccellenza delle attività e delle professionalità coinvolte, anche attraverso il parametro essenziale della tutela del benessere degli animali. Il codice fissa parametri di qualità che costituiscono i "livelli essenziali di benessere per l’animale" che devono essere garantiti in termini di civiltà e rispetto delle norme di legge contro il maltrattamento.

Allegato: Codice per la Tutela e la Gestione degli Equidi

 
DATA:  17-11-2009   FONTE: ANMVI Oggi  

MARTINI: MANTENIMENTO CANI CON 1 EURO AL GIORNO E’ INACCETTABILE  
’’E’ evidentemente inaccettabile sul piano del buon senso, oltre che in base a standard minimi di benessere animale, che si aggiudichino gare di appalto per il mantenimento di cani all’interno di canili pubblici alla quota giornaliera di 1 euro. L’Ordinanza che ho emanato il 16 luglio scorso in materia va proprio in questa direzione’’. Lo dichiara in una nota il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, commentando la situazione dei cani ceduti dalla Comunita’ Montana Alto Val d’Agri della Basilicata a due strutture della Calabria.  
Il Ministero della Salute comunica di essersi gia’ occupato di tale situazione e ha piu’ volte richiamato formalmente le Autorita’ competenti a livello territoriale alle proprie responsabilita’. Lo scorso mese di maggio il Ministero e’ intervenuto ponendo l’accento sulla necessita’ di rispettare le esigenze fisiologiche ed etologiche degli animali, riconosciuti quali esseri senzienti e non oggetti sui quali far prevalere esigenze meramente economiche, anticipando peraltro i contenuti della Ordinanza Ministeriale 16 luglio 2009 e mettendo in evidenza le conseguenze sul benessere degli animali relative ad un trasferimento che comportasse lo sradicamento dal loro territorio. L’ordinanza 16 luglio 2009 e’ stata emanata con la finalita’ di arginare gli incresciosi fenomeni di trasferimenti di massa degli animali da una regione all’altra, con l’unico obiettivo da parte delle Amministrazioni locali di allontanare da se’ il problema del randagismo a scapito dei cani. Un nuovo intervento e’ previsto in data odierna al fine di sensibilizzare i competenti servizi veterinari e le altre autorita’ competenti affinche’ venga applicata comunque l’ordinanza anche se la gara di appalto del servizio di gestione e di mantenimento dei cani e’ stata espletata in data anteriore all’Ordinanza stessa.  
DATA:  12-11-2009   FONTE: ASCA  

PATENTINO, FIRMATO IL DECRETO CON LINEE GUIDA  
In occasione della presentazione del Corso formativo per i proprietari realizzato dalla Fnovi, il Sottosegretario Francesca Martini ha annunciato la firma del decreto che conterrà le linee guida per la programmazione dei percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di una specifica attestazione: il "patentino".  

L’emanazione di apposite linee guida è prevista dall’ordinanza 3 marzo 2009 riguardo ai percorsi organizzati da parte dei comuni congiuntamente con le aziende sanitarie locali, in collaborazione con gli ordini professionali dei medici veterinari, le facoltà di medicina veterinaria, le associazioni veterinarie e le associazioni di protezione degli animali.

"Il medico veterinario libero professionista - dichiara il Sottosegretario- assume un ruolo determinante rispetto all’applicazione dell’ordinanza in quanto è chiamato ad informare i proprietari di cani sulla disponibilità dei percorsi formativi e, nell’interesse della salute pubblica, a segnalare ai Servizi Veterinari della ASL la presenza, tra i suoi assistiti, di cani che richiedono una valutazione comportamentale".

I percorsi formativi sono su base volontaria, disponibili per tutti i cittadini proprietari di cani o che vogliano diventarlo, tuttavia il Sindaco in sinergia con i Servizi Veterinari ufficiali, nell’ambito del loro compito di tutela dell’incolumità pubblica, può renderli obbligatori per i proprietari di cani dichiarati ad elevato rischio di aggressività.

Nel coro di apprezzamenti generali per l’iniziativa del Sottosegretario Martini stona la voce del Codacons che parla di "bufala colossale" e annuncia che farà causa al ministero. Per i legali del Codacons, non è accettabile che il patentino, a differenza da quanto chiesto dall’associazione di consumatori, sia obbligatorio "solo ex post, ossia dopo che il cane avrà già dimostrato al veterinario di essere aggressivo e pericoloso, ossia dopo che avrà morsicato e ridotto in fin di vita qualcuno".

 
DATA:  09-10-2009   FONTE: ANMVI  

TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI: SANZIONI PENALI  
Il traffico illegale di cani e gatti diventa un reato, punibile con una condanna fino a 13 mesi di reclusione, pena che viene aumentata di un terzo se vittime del traffico sono cuccioli di meno di 8 settimane di vita. Sanzioni sono prevista anche per negozianti e trasportatori.  
E’ questa una delle novita’ introdotte dalla Convenzione europea per la protezione degli animali, presentata dal ministro degli Esteri Franco Frattini al termine del Consiglio dei ministri che ha varato il disegno di legge per la ratifica parlamentare. La Convenzione, ha spiegato il ministro, ’’introduce dei principi e delle sanzioni penali in particolare il divieto di abbandono degli animali, il divieto di maltrattamenti e del causare dolore, e anche il diritto degli animali al benessere e a interventi chirurgici o medici che siano fatti con tutte le caratteristiche per evitare sofferenze’’. Si introducono anche ’’il divieto di drogare’’ gli animali e ’’limiti nel loro impiego negli spettacoli e nelle esposizioni, senza paralizzare l’attivita’ circense’’. ’’Ma la novita’ piu’ importante - ha sottolineato il titolare della Farnesina - e’ che introduciamo un reato nuovo: quello del traffico illecito di cani e di gatti, con particolare riferimento al traffico di cuccioli’’. ’’Finalmente ratifichiamo una convenzione di Strasburgo del lontano 1987 che introduce norme particolarmente severe per la protezione degli animali da compagnia, una cosa che riguarda milioni di famiglie italiane’’, ha detto Frattini auspicando che la ratifica, definita ’’un’assoluta priorita’ ’’, avvenga entro Natale.  
DATA:  05-10-2009   FONTE: ANSA  

MARTINI, A BREVE LEGGE SU DIRITTO ALLA LORO SALUTE  
Una legge che riconosca il diritto alla salute di tutti gli animali dovrebbe essere approvata entro i primi mesi del 2010. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini intervenendo all’incontro ’Uomini e animali. Ma siamo cosi’ diversi?’. ’’Si tratta di una normativa che riunisce in una legge permanente quello che e’ stato il tema della grandi ordinanze che ho emanato durante quest’anno per far fronte alle situazioni di emergenza - ha detto Martini - un vero e proprio codice che armonizza l’intera disciplina in materia e che ruota intorno ad alcuni pilastri’’.  
Primo fra tutti, l’obbligo del microchip sui cani e di anagrafi canine per garantirne la rintracciabilita’ dell’animale. L’obbligo poi di raccogliere e curare i randagi e di ricoverarli in strutture realizzate secondo standard di qualita’ e registrati sotto responsabilita’ dei sindaci, con servizi appaltati in base ai requisiti di legge e sistemi di trasparenza. ’’I ricoveri per gli orfani, infatti, dovranno rispondere a requisiti minimi di qualita’, per evitare il ripetersi di episodi in cui i canili somigliavano piu’ a dei lager che non a dei rifugi - continua il sottosegretario’’. E ancora, la legge prevedera’ il divieto di usare esche e bocconi avvelenati e l’obbligo di guinzaglio lungo non piu’ di 1,5 metri nelle citta’ e nei luoghi aperti al pubblico. Diventera’ legge la buona abitudine di raccogliere gli escrementi. Inoltre, verra’ abbattuta definitivamente la lista nera dei cani pericolosi, che non ha basi scientifiche e verra’ posto l’accento sulla responsabilita’ civile del proprietario; verranno introdotte le tolettature professionali e valorizzato ancora di piu’ il ruolo del veterinario. ’’Il mio intento, anche attraverso questa legge - e’ di far diventare l’Italia il paese piu’ avanzato in Europa per quel che riguardala tutela degli animali. Con quasi sette milioni di possessori di cani, c’era bisogno di una regolamentazione del settore’’.  
DATA:  22-09-2009   FONTE: ANSA  

RANDAGISMO: NUOVA ORDINANZA PER GARANTIRE BENESSERE  
Continua la lotta al randagismo con un’ordinanza del ministero del Welfare, che allinea il nostro Paese alle misure internazionali previste dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987, firmata anche dall’Italia, che sancisce che l’Unione europea e gli Stati membri debbano tenere conto delle esigenze in materia di benessere degli animali.  
Il provvedimento che da’ attuazione ad alune disposizioni previste dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, scaturisce dalla necessita’, in attesa di intervenire in via legislativa, di individuare specifiche ed appropriate misure sanitarie a garanzia della salute, della tutela e del benessere degli animali. Si tratta soprattutto di azioni appropriate da applicare in caso di trasferimento anche per lunghe distanze, in assenza di misure e prescrizioni sanitarie idonee a garantirne la tutela e il benessere. L’ordinanza dunque prescrive che l’affidamento del servizio di mantenimento e gestione, da parte dei Comuni, dei cani randagi posti sotto la loro responsabilita’ secondo le norme vigenti, deve tener conto della natura di esseri senzienti degli animali, applicando i requisiti di cui al comma 2 anche alle procedure di cui agli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 ... continua  
DATA:  14-09-2009   FONTE: ANSA  

PUBBLICATA SULLA GAZZETTA UFFICIALE L’ORDINANZA MARTINI CHE TUTELA IL BENESSERE DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE  
Lunedì 7 settembre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’ordinanza Martini a tutela del benessere degli animali d’affezione. Il provvedimento, cui l’Enpa ha contribuito fattivamente, conferma, integra e arricchisce quanto finora previsto dalla legge. I Comuni continuano a essere responsabili per i cani randagi presenti sul territorio di competenza; tuttavia, d’ora in avanti, i sindaci dovranno gestirli tenendo contro della loro natura di animali senzienti. In accordo con tale principio vengono individuati precisi parametri di qualità per i canili. Le strutture dovranno essere dotate di autorizzazione sanitaria, avere come responsabile sanitario un medico veterinario, favorire l’adozione dei cani da parte dei cittadini, prevedere l’accesso delle associazioni animaliste nonché l’apertura al pubblico per almeno tre giorni a settimana.  
Le strutture, infine, non dovranno avere una capacità superiore ai duecento cani. Oltre a stabilire che i cani ospitati nei canili siano sterilizzati, microcippati e iscritti all’anagrafe canina, il provvedimento disciplina e tutela la salute dei quattrozampe anche in caso di trasferimento presso altre strutture. “L’Enpa saluta con grande favore l’entrata in vigore di questa ordinanza cui la Protezione Animali ha contribuito fattivamente partecipando al tavolo con il Ministero – ha dichiarato il presidente dell’Enpa, Carla Rocchi, commentando l’ordinanza. Il provvedimento considera il benessere dei cani a largo raggio; in particolare è di grandissimo rilievo l’obbligo per i Comuni di procedere alla sterilizzazione degli animali, vero strumento di contenimento del fenomeno del randagismo, nonché l’individuazione di precisi parametri qualitativi per i canili che, in molti casi, fino al momento attuale, hanno rappresentato strutture di sofferenza incapaci di garantire il benessere degli animali. Un tema al quale l’Enpa è da sempre sensibile, tanto da aver predisposto, insieme all’ente indipendente Rina precisi standard qualitativi per le proprie strutture (certificazione di qualità), centrati proprio sul benessere degli animali. Questa ordinanza conferma la continuità d’impegno del Sottosegretario Martini che, sul tema della tutela dei diritti degli animali, dimostra volontà politica, competenza specifica e grandissima sensibilità”.  
DATA:  10-09-2009   FONTE: ENPA  

DAL 7 GAOSTO UNO SPOT DEL MINISTERO ANTI-ABBANDONI  
Partire il 7 agosto la diffusione sulle reti Rai dello spot ’Tu di che razza sei? Umana o disumana?’ realizzato dal ministero del Welfare contro l’abbandono degli animali da affezione e in particolare dei cani. La trasmissione dello spot, riferisce il ministero, costituisce la seconda tranche della pianificazione della campagna istituzionale avviata dalla meta’ di luglio con affissioni sugli impianti delle principali strade extraurbane e autostrade, negli autogrill, nelle stazioni di servizio e nelle grandi citta’, che prevede, in collaborazione con l’Anci, il coinvolgimento dei comuni italiani e un’adeguata informazione on-line sul sito del ministero della Salute.  
Il sottosegretario Francesca Martini ribadisce ’’l’assoluto impegno per contrastare il drammatico fenomeno dell’abbandono degli animali da affezione, in particolare i cani, sia attraverso la promozione della cultura della responsabilita’ e del corretto rapporto uomo animale come principio di civilta’ sia attraverso un’intensificazione dei controlli per una puntuale applicazione della legge’’. La campagna, ideata insieme al fotografo Oliviero Toscani, proseguira’ fino alla fine di agosto ed e’ rivolta a tutta la popolazione con particolare riferimento ai proprietari di cani. Obiettivi principali sono: diffondere la cultura del possesso responsabile, contrarre l’abbandono degli animali d’affezione, e informare che l’abbandono costituisce un reato penale. ’’Il nostro e’ un Paese - aggiunge Martini - che pone il benessere animale come pilastro di civilta’. Chi medita di andarsene beato in vacanza e di abbandonare il suo cane per strada si faccia un esame di coscienza e porti il suo cane presso strutture di accoglienza dei canili’’. L’iniziativa di comunicazione, conclude il ministero, affianca gli strumenti posti in essere dal legislatore e portati avanti da ministero e regioni per la lotta al randagismo.  
DATA:  07-08-2009   FONTE: ANSA  

Canile di Cicerale: Sottosegretario Martini convoca vertice al Ministero  
Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha convocato ieri un vertice al Ministero per esaminare la situazione del canile di Cicerale e definire gli ulteriori interventi per la tutela dei cani ancora presenti in esso. Al vertice, presieduto dal Sottosegretario Martini, erano presenti, oltre a dirigenti del Ministero, gli onorevoli Ceccacci, Mannucci e Gianmarco, rappresentanti del Prefetto di Salerno, rappresentanti della Provincia di Salerno e delle Associazioni animaliste e i Carabinieri dei Nas. Seppure invitati non sono intervenuti i vertici del Comune di Cicerale e del Servizio veterinario della Asl Salerno 3 nonostante avessero specifiche e dirette competenze in materia.  
Nel canile di Cicerale erano già state riscontrate dagli ispettori del Ministero e dei Nas gravi carenze strutturali, igienico sanitarie, nonché situazioni di maltrattamento animale che avevano condotto alla necessità di richiedere un urgente trasferimento degli animali in altre strutture idonee. Nonostante l’impegno del Prefetto di Salerno che ha coordinato i 97 Comuni afferenti al canile di Cicerale stimolandoli al recupero dei cani ricadenti sotto la loro responsabilità, sono ancora presenti nella struttura oltre 300 cani non sterilizzati. Al termine del vertice il Prefetto di Salerno si è assunto l’impegno di coordinare le associazioni animaliste campane al fine di trovare finalmente una corretta collocazione ai cani ancora presenti.
In merito il Sottosegretario Martini ha dichiarato “Ribadisco che il caso del canile lager di Cicerale è alla mia costante attenzione e che intendo intraprendere tutte le iniziative di mia competenza e coadiuvare tutte le istituzioni coinvolte al fine ottenere, come richiesto dai tecnici del Ministero nel corso della loro visita al canile del 3 febbraio scorso, il completo trasferimento di tutti i cani in esso ricoverati in altre strutture idonee a garantire la loro salute e il loro benessere”.  
DATA:  24-07-2009   FONTE: Ministero della Salute  

MARTINI: STOP ABBANDONI, GLI ALBERGHI ACCOLGANO GLI ANIMALI  
"Vorrei che tutte le strutture ricettive accogliessero i cani: in momento di crisi, oltre a essere un servizio per gli 8 milioni di prorpietari di cani che lo desiderano, è anche un’ottima opportunità". Questo ’l’appello’ del sottosegretario al Welfare Francesca Martini nel corso della conferenza di presentazione del progetto anti-abbandono degli animali (in particolare dei cani) interministeriale Turismo-Welfare ’Turisti a 4 zampe’.  
Da sempre, aggiunge Martini, "vado in vacanza con i miei cani". L’obiettivo, aggiunge, è di "far sentire i proprietari e i cani perfettamente integrati nell’ambiente" di vacanza. Un aspetto, avverte Martini, che "deve però passare anche dalla responsabilità del proprietario". Molto potrà fare in termini di "impulso, il premio che il progetto assegna alla migliore struttura ricettiva" per i nostri amci a quattro zampe. Nel corso della conferenza stampa è stata presentata una guida che si spera diventi "un progetto dinamico" con "soluzioni concrete anche sulla gestione quotidiana", come, per esempio, "valutazioni medico-sanitarie" per promuovere "una cultura della responsabilità in questo Paese. L’obiettivo - ha detto Martini - è non soltanto sanzioni ma anche educazione". Il sottosegretario ha inoltre sottolineato come contro il randagismo, l’azione portata avanti "sta dando segnali di inversione di tendenza". In particolare, "raccolgo il plauso - ha concluso - anche di Paesi stranieri come Svizzera e Inghilterra, con la speranza che in futuro il nostro possa diventare un modello".  
DATA:  17-07-2009   FONTE: www.ansa.it  

GUIDA PER TURISMO "A QUATTRO ZAMPE"  
Una guida on line che raccoglie migliaia di esercizi pubblici, alberghi, spiagge, campeggi, dove gli amici a quattro zampe sono i benvenuti. Il portale www.turistia4zampe.it e’ stato presentato questa mattina a Roma dal ministro al turismo, Michela Vittoria Brambilla e dal sottosegretario alla salute, Francesca Martini, e’ gia’ attivo e attende di essere sfruttato dai proprietari di animali domestici per programmare le vacanze estive.  
"Il progetto, fortemente voluto dal ministero del turismo - ha dichiarato il ministro Brambilla - vuole, da una parte, valorizzare le strutture turistiche italiane che accolgono con piacere gli animali domestici e dall’altro combattere il deplorevole fenomeno dell’abbandono, che purtroppo conta, nel nostro paese, oltre 750 mila vittime l’anno. Una vetrofania con il logo preparato ad hoc - ha spiegato il ministro del turismo - contraddistinguera’ le strutture ricettive amiche degli animali sulla porta d’ingresso".  
DATA:  17-07-2009   FONTE: AGI  

Codice della Strada: arriva l’obbligo di soccorso agli animali feriti  
La proposta dell’onorevole Giammanco introduce nel Codice della Strada un principio finora mai contemplato dal Legislatore. Alla vigilia dell’esodo estivo, in cui molti animali domestici, cani soprattutto, vengono abbandonati sulle nostre strade e autostrade, una nuova norma allo studio della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati potrebbe entrare in vigore e segna un importante passo avanti in materia di mezzi di soccorso per animali e incidenti con danno ad animali.  

L’idea dell’onorevole Gabriella Giammanco (Pdl), inserita come emendamento nella Proposta di Legge di modifica al Codice della Strada, pone sotto una nuova luce una questione praticamente mai considerata come il soccorso agli animali. Chi provocherà un incidente con danno ad uno o più animali domestici, da lavoro o protetti, è tenuto ad assicurare l’immediato intervento di un veterinario, pena una sanzione amministrativa di 1500 euro. In più, le ambulanze veterinarie potranno dotarsi di lampeggianti e segnalatori acustici.
’’Si tratta di una grande conquista - spiega Giammanco - per la prima volta verrà inserito nel Codice della Strada un principio mai contemplato dal legislatore. Il rispetto nei confronti degli animali è un dovere civico di primaria importanza, proprio delle culture più progredite. La legislazione italiana, a piccoli passi, sta raggiungendo traguardi significativi ma è necessario che si acceleri questo percorso di civiltà".

 
DATA:  13-07-2009   AUTORE:  Alessandro Tarantino   FONTE: www.motori.it/  

Spiaggia e multe. Attenzione sono... salate!  
Multe salate per i villeggianti, da 100 a 1.000 euro, per "reati" relativi alla inosservanza dell’uso del demanio marittimo, cioe’ delle spiagge. Possono venire multati coloro che portano cani, che giocano a pallone, a racchettoni o che comunque arrecano disturbo. Stessa sanzione per chi parcheggia veicoli sulla spiaggia. Inoltre entro 250 metri dalla battigia (distanza che varia in relazione alla tipologia delle coste), dalle ore 9 alle 19 (orario variabile) della stagione balneare (1 maggio - 30 settembre), e’ proibita qualsiasi attivita’ che possa arrecare disturbo o costituire pericolo per i bagnanti (acquascooter, sci nautico, tavole a vela, subacquei).  
La norma e’ prevista da un Regio Decreto del 1942, e successive modifiche, che punisce tutti coloro che non osservano le disposizioni relative al Demanio marittimo che sono emesse, con ordinanza, dalle Capitanerie di Porto ed ora anche dai Comuni interessati. Le ordinanze sono affisse negli uffici delle Capitanerie e, in genere, agli ingressi degli stabilimenti balneari.  
DATA:  05-07-2009   FONTE: ADUC  

FRANCESCA MARTINI SARA’ A LONDRA PER ’SYMPOSIUM ON THE DOG’  
Il Sottosegretario al Welfare Francesca Martini ha accolto l’invito a Londra del ’Kennel Club’, la piu’ antica e prestigiosa organizzazione cinofila britannica, e sara’ presente al rinomato International ’Symposium on the Dog’, che si svolgera’ dal 6 al 7 Luglio nella capitale inglese.  
Nel corso del convegno internazionale il Sottosegretario esporra’ i passi avanti compiuti dal Governo Italiano per affermare i diritti degli animali, tutelarne il benessere e accrescere la conoscenza dei cittadini. In particolare, spiega una nota del ministero del Welfare, Martini illustrera’ ’’il carattere innovativo delle nuove disposizioni legislative cautelari assunte dal Governo Italiano a tutela dell’incolumita’ pubblica che, forte del sostegno del mondo della veterinaria e dell’associazionismo animalista, elimina il concetto di pericolosita’ legato alla razza e introduce la responsabilita’ civile e penale, nonche’ la formazione, dei loro proprietari’’. Un nuovo indirizzo politico che, tra l’altro, non contempla soltanto la tutela del benessere animale fine a se stessa ma anche la relazione con gli animali a fini terapeutici: la cosiddetta ’Pet Therapy’.  
DATA:  02-07-2009   FONTE: ANSA  

TAR DEL LAZIO RESPINGE IL RICORSO DEL CODACONS CONTRO L’ORDINANZA PER LA TUTELA DELL’INCOLUMITA’ PUBBLICA DALL’AGGRESSIONE DI CANI  
In merito alla decisione del TAR del Lazio di respingere il ricorso del Codacons contro l’ordinanza 3 marzo 2009 in materia di “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha dichiarato: “La decisione del Tar del Lazio è un segno tangibile che abbiamo intrapreso la strada giusta, strada che peraltro la civile Svizzera ha fatto propria, ed è di sostegno all’azione da me intrapresa”.  
Il Codacons era intervenuto contro l’ordinanza del Sottosegretario Martini adducendo come motivazione una presunta assenza di azioni concrete contro le aggressioni. Il Tribunale Amministrativo ha invece sostenuto l’ordinanza Martini, confermandone la validità ai fini della prevenzione dei rischi. Nel provvedimento, infatti, sulla base della valutazione del rischio potenziale o concreto della incolumità pubblica sono state inserite una serie di misure graduate, la cui attuazione coinvolge, a diverso titolo, proprietari/detentori dei cani, servizi veterinari della ASL, medici veterinari liberi professionisti ed Ente Locale che danno maggiori garanzie di prevenzione rispetto ad una lista di razze ritenute “pericolose” senza alcuna evidenza scientifica. Nel respingere il ricorso del Codacons il TAR ha condiviso le motivazioni presentate dal Ministero ritenendo valido il principio in base al quale alla Pubblica Amministrazione, sulla base della propria discrezionalità tecnica, spetta il compito di individuare gli aspetti di prevenzione e le misure ritenute più adeguate per il raggiungimento dello scopo; misure che, sancisce il TAR, “non appaiono palesemente irragionevoli”.  
DATA:  01-07-2009   FONTE: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali  

FALSE ADOZIONI DI CANI E GATTI ALL’ESTERO  
Animali, cani e gatti specialmente, vengono esportati verso il Nord Europa e, attraverso un raggiro della Legge, alimentano un giro d’affari e il traffico della sperimentazione. "Questo commercio illecito- dichiara l’On Gianni Mancuso- nascosto sotto la falsa facciata delle adozioni di animali all’estero, nasconde in realtà una speculazione sulla pelle dei poveri animali che passano di mano in mano sino in alcuni casi a diventare cavie per i laboratori del Nord Europa (Germania ed Austria in testa) in quei Paesi dove la legislazione non è così restrittiva come la nostra".  
L’On. Gianni Mancuso ha proposto al Governo un atto ispettivo "per dare un segnale forte all’esecutivo nazionale", affinché "certe malsane pratiche vengano fermate per sempre". Da anni, si legge nell’interrogazione, si assiste ad un rituale sotto che rischia di passare inosservato: camion, furgoni, alcune volte aerei, partono dal nostro Paese per località estere carichi di cani e gatti abbandonati ed in alcuni casi, anche sottratti ai legittimi proprietari".
Adottati nel nostro Paese, gli animali " appena passato il confine diventano oggetto di un commercio assai vantaggioso: la merce è pressoché gratuita all’origine (il prezzo che in Germania si chiama "tassa di protezione animale" come quella dei canili pubblici, ed è presentata come rimborso spese) si arriva sino a 350-400 euro per un meticcio qualunque". Sulla questione l’Ente Nazionale Protezione Animali ha avviato una petizione.
L’interrogante chiede al Governo di "adottare un regime di stretta sorveglianza", di "proporre l’affidamento dell’animale esclusivamente al soggetto interessato previa esibizione dei propri documenti" e di "adottare provvedimenti miranti l’accertamento della rintracciabilità del soggetto affidatario dell’animale".  
DATA:  01-07-2009   FONTE: ANMVIOGGI  

CANI PERICOLOSI: TAR, STOP A BLACK-LIST NON E’ IRRAGIONEVOLE  
L’ordinanza del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini che, in tema di incolumita’ pubblica dall’aggresione dai cani, ha cancellato la black-list dei ’cani cattivi’, non e’ palesemente irragionevole.  
E’ la motivazione con la quale la III sezione quater del Tar del Lazio, presieduta da Matrio Di Giuseppe, ha respinto la richiesta del Codacons di sospendere la parte del provvedimento governativo che ha cancellato la black-list e ha eliminato l’ obbligo di condurre i cani in luoghi aperti al pubblico sia con il guinzaglio che con la museruola. Per l’associazione di consumatori ’’sono state tolte - si legge nel ricorso - le uniche due misure che concretamente avevano contribuito a ridurre drasticamente gli episodi di aggressioni nei luoghi aperti al pubblico’’. Il Tar, nel respingere le richieste del Codacons, ha invece ritenuto che le censure proposte ’’attengano ad aspetti di merito amministrativo - si legge nell’ordinanza - ovvero a scelte rientranti nella discrezionalita’ tecnica della pubblica amministrazione, basate su presupposti ed accertamenti tecnici, che disciplinano gli aspetti di prevenzione con modalita’ che tuttavia non appaiono palesemente irragionevoli’’.  
DATA:  25-06-2009   FONTE: ANSA  

Veterinari: Martini istituisce nuovi centri di referenza nazionale  
Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato oggi un decreto che istituisce nuovi Centri di referenza nazionali nel settore veterinario, ritenendo che l’attivazione di ulteriori Centri di referenza nazionali per lo svolgimento delle attività indicate dagli Istituti zooprofilattici sperimentali possa favorire il miglioramento delle funzioni svolte e della complessiva organizzazione sanitaria, con ricadute positive sulla tutela della salute umana e della sanità animale e del benessere degli animali.  

In particolare presso la sede territoriale di Verona e Vicenza dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie è attivato il Centro di Referenza Nazionale per gli interventi assistiti con gli animali (Pet therapy).

Le principali attività del Centro riguardano in via prioritaria:
- la promozione della ricerca per la standardizzazione di protocolli operativi per il controllo sanitario e comportamento degli animali impiegati nei programmi di interventi assistiti con gli animali,
- il potenziamento delle collaborazioni fra medicina umana e veterinaria per individuare sinergie operative e di ricerca in grado di garantire un miglioramento dei risultati delle attività svolte nel settore di interesse,
- il miglioramento delle conoscenze circa l’applicabilità di tali interventi in determinate categorie di pazienti,
- l’organizzazione e gestione di percorsi formativi,
- la raccolta di dati e la diffusione di informazioni alla comunità scientifica internazionale.

Presso la sede territoriale di Grosseto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana è attivato il Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria.
Le principali attività del centro di Grosseto riguardano lo sviluppo e la standardizzazione di tecniche di laboratorio e di tossicologia forense per il rilevamento delle sostanze tossiche utilizzate a scopo doloso.
Il Centro si occupa inoltre, dell’organizzazione di corsi di formazione per il personale del Servizio Sanitario Nazionale e degli organi di polizia a livello territoriale per la standardizzazione dei rilievi di campo relativi ad indagini medico legali riguardanti l’uccisione di animali domestici e selvatici.

Infine, presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e Molise viene attivato il Centro di Referenza Nazionale per l’Epidemiologia Veterinaria, la Programmazione, l’Informazione e l’Analisi del Rischio.
Le principali attività di questo Centro riguardano lo svolgimento di analisi del rischio con particolare riferimento alla sanità animale ed alla sicurezza alimentare e all’elaborazione e attuazione di programmi operativi finalizzati alla formazione del personale.

 
DATA:  18-06-2009   FONTE: MINISTEROSALUTE.it  

Pubblicata in gazzetta ufficiale l’ordinanza per la tutela dell’incolumita’ pubblica dall’aggressione dei cani  
E’ stata pubblicata il 23 marzo sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 68 l’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Queste le principali novità introdotte dal provvedimento entrato in vigore oggi:  

ELIMINATA LA “BLACK LIST”
La nuova Ordinanza reca sostanziali novità rispetto a quelle emanate nel passato. In particolare è stato eliminato l’elenco senza riferimento scientifico in letteratura di medicina veterinaria di razze “pericolose”, in quanto non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività dei cani in base alla loro razza o loro incroci.

INTRODOTTA LA RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE DEI PROPRIETARI
Ai fini della prevenzione del rischio di aggressione da parte di cani è stato attribuito un ruolo fondamentale alla responsabilità dei proprietari.
Il proprietario di un cane, infatti, è sempre responsabile del benessere e del controllo del proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose.

OBBLIGO DI UTILIZZO DEL GUINZAGLIO IN OGNI LUOGO
Viene introdotto per la prima volta l’obbligo di utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt. 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico - fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni - e di avere sempre con sé la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo, nonché l’obbligo di affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo.
Il proprietario ed il detentore devono, inoltre, assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore.

PERCORSI FORMATIVI PER I PROPRIETARI DI CANI
Per favorire la formazione e l’acquisizione di adeguate cognizioni sulla corretta detenzione di un cane e ai fini della prevenzione di danni o lesioni ad altri, i Comuni congiuntamente con i Servizi Veterinari delle Asl, avvalendosi anche degli Ordini professionali dei Medici Veterinari, delle Associazioni di Medici Veterinari, delle Facoltà di Medicina Veterinaria e delle Associazioni di Protezione degli Animali, devono mettere a disposizione dei percorsi formativi per i proprietari di cani. Tali percorsi formativi, con rilascio di specifica attestazione denominata patentino, divengono obbligatori per i proprietari di cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica identificati a livello territoriale.

REGISTRO DEI CANI MORSICATORI E CON PROBLEMI DI COMPORTAMENTO A CURA DELLE ASL
I Servizi Veterinari, nel caso in cui rilevino un rischio, stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di eventuali interventi terapeutici comportamentali cui devono essere sottoposti i cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica e tengono un registro aggiornato di tali soggetti.

RUOLO DEI MEDICI VETERINARI LIBERO PROFESSIONISTI
Per la prima volta in Italia viene conferito un ruolo anche ai medici veterinari libero professionisti in materia di prevenzione. A loro infatti spetta l’informazione dei proprietari di cani che transitano dalle loro strutture rispetto alla possibilità o alla necessità di conseguire “il patentino”. Inoltre vengono posti in rete con i Servizi Veterinari pubblici al fine di segnalare situazioni a rischio a tutela della salute pubblica.

ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA DI RESPONSABILITA’ CIVILE PER CANI ISCRITTI NEL REGISTRO
I proprietari dei cani iscritti nel registro devono obbligatoriamente stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile e applicare contestualmente guinzaglio e museruola al proprio animale quando si trovano in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.

OBBLIGO DELLA RACCOLTA DELLE FECI
E’ fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse.

ALTRI DIVIETI
Confermato il divieto di addestramento inteso ad esaltare l’aggressività dei cani, le operazioni di selezione ed incrocio tese allo stesso fine, la pratica del doping, gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia dell’animale (recisione delle corde vocali, taglio delle orecchie e taglio della coda), fatto salvi gli interventi curativi certificati dal medico veterinario.

L’ordinanza ufficiale.

 
DATA:  26-03-2009   FONTE: ministerosalute.it  

Intervista virtuale  
Non ci sono altre immagini disponibili Iniziamo la nuova tornata di interviste della gettonatissima rubrica cuccia a cuccia con un big one : Sua Santità il nostro amato Pontefice.

Perché di questa scelta è facile immaginarlo dato il clamore che si è fatto in merito alla vicenda della Sapienza di Roma.

Perché virtuale? È altrettanto facile vista la caratura del personaggio.  

Bau: Santità lei è uno studioso, un professore universitario abituato a ragionare con i paletti scientifici, non ha pensato che questa occasione poteva essere un modo di acuire i contrasti tra scienza laica e scienza cattolica?

SS: Io credo che scienza laica e scienza cattolica non esistano. Esiste la scienza e il cattolicesimo e esistono molti scienziati cattolici.

Bau: Santità secondo lei come si può invitare il Papa e poi dirgli o fargli capire che è meglio non accettare l’invito?

SS: Errare umanum est.

Bau: Santità lei è stato definito all’inizio : il rottweiler di Dio, non crede che questa definizione non sia più adatta senza nulla togliere ai nostri amici rottweiler?

SS: Sono un amante degli animali anche se per lungo tempo ho avuto il piacere della compagnia di due bei gatti romani piuttosto che di un cane, sicuramente più difficile da gestire per le miei funzioni. Mi mancano i miei silenziosi e furbi amici. Se rottweiler di Dio vuol dire guardiano della fede, si sono un rottweiler di Dio, la razza specifica è stata usata sin dalle origini come forte strumento di aiuto all’uomo per il suo quotidiano lavoro con altri esseri viventi come i greggi e le mandrie, non propriamente pastori ma sempre strumenti fedeli verso il proprio padrone. Alcuni amano ritenere che i rottweiler accompagnassero i centurioni romani nelle Gallie, bene anche questo è un modo egregio di servire il proprio padrone. Non cuciamoci sopra altro, i cani da sempre sono vicini all’uomo e solo questi è responsabile delle eventuali azioni o impieghi impropri degli animali che per loro natura obbediscono. E’ facile equivocare su questa razza e le mie teutoniche origini, evitiamolo.

Bau: siamo in perfetta linea con lei Santità e la ringraziamo di averci messo a parte di questo suo pensiero ma ritorniamo alla scienza, ma non è che questi signori se la tirano un po troppo?

SS: non possumus

Bau: capiamo e non insistiamo ma ci permettiamo di immaginare il suo pensiero che potrebbe essere quello che questi signori hanno perso una occasione di confronto diretto in una sede adatta e non di rimando sui media come lo è ora. Il Papa non si sottrae anzi accetta e dialoga, Chiesa è umiltà e lo ricorda ciclicamente proprio il Papa quando, coram populi, lava i piedi ad alcuni fedeli. Quanti professori cattedratici possono vantare altrettanta umiltà? Approccio fondamentale sopratutto per chi fa scienza e la propugna.

SS: vi ringrazio e faccio i complimenti per l’iniziativa di Bau.

Bau: Santità aspetti a ringraziarci, dobbiamo parlare, se crede, sul problema degli animali accettati nelle chiese. Come la mettiamo con gli insegnamenti di S.Francesco e i molti divieti anche per piccoli animali quasi da tasca? Non molesta di più un innocuo bimbo piangente che un silente sacco di pulci?

SS: è un aspetto che non ho mai approfondito e per il quale mi impegno a fornirvi una mia riflessione. Adesso posso solo riflettere con voi che le chiese sono la casa di Dio, gli animali sono creature di Dio. Questi non ha mai vietato di entrare a nessuno, figuriamoci alle sue creature. Partiamo da questo assunto e ragioniamoci.

Bau: grazie a Sua Santità per l’intervista virtuale che ci piacerebbe un giorno realizzare ma realmente. Vi diamo appuntamento alla prossima intervista con un altro big one, questa volta non virtuale (speriamo) ma reale.

Alla prossima e…..BAU!


Vostra Daniela Zisa
Giornalista animalista

 
DATA:  22-01-2008   AUTORE:  Daniela Zisa   FONTE: BAU  

Ami gli animali? Adotta un gatto  
Un’iniziativa del Comune di Genova con 4 associazioni Onlus. Per la salvaguardia dei 100mila felini che vivono nel territorio. Bastano 5 Euro.  

I gatti di strada, solo a Genova, si aggirano sulle centomila unità. Vivono pacifici in colonie feline, ma spesso non hanno alcuna garanzia di salvaguardia e versano in condizioni igienico-sanitarie non adeguate. Per ridurre questo genere di problemi, il Comune di Genova ha promosso una campagna di sensibilizzazione per incentivare l’adozione a distanza dei gatti liberi presenti sul territorio.
Nella locandina dell’iniziativa c’è un gatto raffigurato come un mendicante che espone una richiesta d’aiuto su un pezzo di cartone. La frase è eloquente: «Ho 7 vite. Aiutatemi a viverne bene almeno una».

In realtà, esiste una legge regionale che regola il randagismo, la n. 23 del 2000: l’articolo 8, in particolare, stabilisce che «i gatti che vivono in stato di libertà sul territorio sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontarli dal loro habitat di colonia felina».
Sono quattro le associazioni ONLUS che hanno firmato un protocollo d’intesa con il Comune di Genova: Zampatesa (corso Europa, 631), Uomo-Natura-Animali (via Bari, 31/16), Amici Mici (salita San Baza, 1/A) e Gattofili Genovesi (salita del Prione, 20/1).

Ogni cittadino che addocchia un gatto randagio, versando una quota di 5 Eu a una di queste associazioni ha la possibilità di adottarlo a distanza. Economicamente non vi sono altri obblighi, anche se ogni altra eventuale donazione è benvenuta.
Sottoscrivendo un’adozione si contribuisce alle spese necessarie per le esigenze principali di un gatto: il cibo e le cure mediche. A prendersi cura degli animali saranno poi le "gattare", circa 700 assistenti zoofile volontarie che operano sul territorio del Comune di Genova.

 
DATA:  11-01-2008   AUTORE:  Luca Giarola   FONTE: mentelocale.it  

VETERINARIO? SI’ GRAZIE  
“Occorre valorizzare l’esperienza, la professionalità clinica del medico veterinario privato”. Intervistato dalla rivista CANI in edicola questo mese, il Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti, parla della proposta di istituire una medicina veterinaria di base.  
La proposta, presentata circa un anno fa dall’Associazione al Ministero della Salute si è tradotta in una proposta di legge, firmata dall’On Gianni Mancuso, e sta trovando le prime applicazioni in alcuni Comuni dove il ricorso alle strutture private in convenzione può anche contribuire a fermare il randagismo e prevenire gli abbandoni. Nell’intervista il Presidente Scotti affronta anche il tema dei costi delle prestazioni veterinarie e il significato dei comportamenti di prevenzione.
 
DATA:  08-10-2007   FONTE: anmvioggi  

Governo: Nuova Ordinanza su aggressioni cani  
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L’Ordinanza del Ministro della Salute Livia Turco “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e già in vigore, ma LAV ed ENPA chiedono subito delle modifiche riguardo la possibilità di soppressione dei cani appartenti alla lista dei cosidetti "pericolosi". L’Ordinanza riprende e modifica gli analoghi provvedimenti a firma del Ministro Sirchia prima e del Ministro Storace poi, sulla “pericolosità” di alcuni cani e sull’uso dei collari elettrici.

 

“È indubbio che il provvedimento del ministro Turco presenti degli aspetti positivi e innovativi come il divieto del taglio della coda e delle orecchie, della recisione delle corde vocali e dell’uso di collari elettrici per tutti i cani - continua Troiano - ma presenta aspetti molto negativi che aprono le porte all’abbattimento arbitrario indiscriminato di cani inseriti in una vera e propria lista di prescrizione allegata all’Ordinanza”.

L’Ordinanza ministeriale, infatti, ripropone una lista di 17 cani (tra i quali rottweiler, pit bull, american bulldog, dogo argentino, tosa inu, fila brasileiro), per il quali, in deroga alla normativa esistente, si impone in ogni luogo pubblico l’obbligo dell’uso contestuale del guinzaglio e della museruola. L’aspetto più sconcertante è l’obbligo da parte di chi possiede tali cani e non è in grado di mantenerli nel rispetto delle disposizioni dell’Ordinanza, di interessare le autorità veterinarie competenti del territorio al fine di ricercare con le amministrazioni comunali idonee soluzioni di gestione dell’animale compresa la valutazione dell’abbattimento eutanasico.

La legge 281/91 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo stabilisce che i cani possono essere soppressi, in modo esclusivamente eutanasico, ad opera di medici veterinari, soltanto se gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità, indipendentemente dalle razze. “Con questa Ordinanza, per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico, si arriva a prevedere l’abbattimento dei cani in base alla razza di appartenenza e non più solo in base al loro stato di salute o comportamentale: ciò rappresenta un grave e pericoloso capovolgimento normativo”, conclude Troiano.

La LAV chiede al Ministro della Salute e al Sottosegretario delegato Gian Paolo Patta di ritirare subito l’articolo dell’Ordinanza che prevede la possibilità di abbattimento di cani in base alla razza d’appartenenza e la stessa lista di proscrizione.



Di seguito l’ordinanza "Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”:

MINISTERO DELLA SALUTE

ORDINANZA 12 dicembre 2006
Tutela dell’incolumita’ pubblica dall’aggressione di cani. (GU n. 10 del 13-1-2007)


IL MINISTRO DELLA SALUTE
Visto il regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto
del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320;
Visto l’art. 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto l’art. 10 della Convenzione europea per la protezione degli
animali da compagnia, approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987,
firmata anche dall’Italia;
Vista la legge 14 agosto 1991, n. 281, legge quadro in materia di
animali d’affezione e prevenzione del randagismo, in particolare
l’art. 1 che stabilisce che lo Stato promuove e disciplina la tutela
degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudelta’ contro di
essi e favorisce la corretta convivenza tra uomo ed animale;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
28 febbraio 2003, che ratifica l’accordo 6 febbraio 2003 tra il
Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e
Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e
pet-therapy;
Considerato che l’uso di collari elettrici o altri congegni atti a
determinare scosse o impulsi elettrici sui cani procura paura e
sofferenza e puo’ provocare reazioni di aggressivita’ da parte degli
animali stessi, l’impiego di tali strumenti si configura come
maltrattamento e chiunque li utilizzi e’ perseguibile ai sensi della
legge 20 luglio 2004, n. 189;
Visti gli episodi di aggressione alle persone da parte di cani;
Ritenuta la necessita’ e l’urgenza di adottare, in attesa
dell’emanazione di una disciplina normativa organica in materia,
disposizioni cautelari a tutela della salute pubblica;
Ordina:
Art. 1.
1. Sono vietati:
a) l’addestramento inteso ad esaltare l’aggressivita’ dei cani;
b) l’addestramento inteso ad esaltare il rischio di maggiore
aggressivita’ di cani appartenenti a incroci o razze di cui
all’elenco allegato;
c) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di
cani con lo scopo di sviluppare l’aggressivita’;
d) la sottoposizione di cani a doping, cosi’ come definito
all’art. 1, commi 2 e 3, della legge 14 dicembre 2000, n. 376;
e) gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di
un cane, o finalizzati ad altri scopi non curativi, in particolare:
i) il taglio della coda;
ii) il taglio delle orecchie;
iii) la recisione delle corde vocali;
2. Il divieto di cui al punto 1 lettera e) non si applica agli
interventi curativi necessari per ragioni di medicina veterinaria.


Art. 2.
1. I proprietari e i detentori di cani, analogamente a quanto
previsto dall’art. 83, primo comma, lettere c) e d) del regolamento
di polizia veterinaria, approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, hanno l’obbligo di:
a) applicare la museruola o il guinzaglio ai cani quando si
trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico;
b) applicare la museruola e il guinzaglio ai cani condotti nei
locali pubblici e sui pubblici mezzi di trasporto.
2. I proprietari e i detentori di cani di razza di cui all’elenco
allegato devono applicare sia il guinzaglio sia la museruola ai cani
sia quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico
sia quando si trovano nei locali pubblici o sui pubblici mezzi di
trasporto
3. Gli obblighi di cui al comma 1 del presente articolo non si
applicano ai cani per non vedenti o non udenti, addestrati come cani
guida.


Art. 3.
1. Chiunque possegga o detenga cani di cui all’art. 1, comma 1
lettera b) ha l’obbligo di vigilare con particolare attenzione sulla
detenzione degli stessi al fine di evitare ogni possibile aggressione
a persone e deve stipulare una polizza di assicurazione di
responsabilita’ civile per danni contro terzi causati dal proprio
cane.


Art. 4.
1. L’uso di collari elettrici o altri congegni atti a determinare
scosse o impulsi elettrici sui cani procura paura e sofferenza e puo’
provocare reazioni di aggressivita’ da parte degli animali stessi.
Pertanto l’impiego di tali strumenti si configura come maltrattamento
e chiunque li utilizzi e’ perseguibile ai sensi della legge 20 luglio
2004, n. 189.


Art. 5.
1. Si definisce cane con aggressivita’ non controllata quel
soggetto che, non provocato, lede o minaccia di ledere l’integrita’
fisica di una persona o di altri animali attraverso un comportamento
aggressivo non controllato dal proprietario o detentore dell’animale.
2. I servizi veterinari tengono aggiornato un archivio dei cani
morsicatori e dei cani con aggressivita’ non controllata rilevati,
nonche’ dei cani di cui all’elenco allegato al fine di predisporre i
necessari interventi di controllo per la tutela della incolumita’
pubblica.
3. L’autorita’ sanitaria competente, in collaborazione con la
Azienda sanitaria locale stabilisce:
a) i criteri per la classificazione del rischio da cani di
proprieta’ con aggressivita’ non controllata con i relativi parametri
per la rilevazione;
b) i percorsi di controllo e rieducazione per la prevenzione
delle morsicature;
c) l’obbligo per i proprietari dei cani cui al comma 1 di
stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilita’ civile
per danni contro terzi causati dal proprio cane;
d) ulteriori prescrizioni e misure atte a controllare o limitare
il rischio di morsicature.
4. E’ vietato acquistare, possedere o detenere cani di cui all’art.
1, comma 1, lettera b) e di cui al comma 1 del presente articolo:
a) ai delinquenti abituali o per tendenza;
b) a chi e’ sottoposto a misure di prevenzione personale o a
misura di sicurezza personale;
c) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per
delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio,
punibile con la reclusione superiore a due anni;
d) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per
i reati di cui agli articoli 727, 544-ter, 544-quater, 544-quinques
del codice penale e, per quelli previsti dall’art. 2 della legge
20 luglio 2004, n. 189;
e) ai minori di diciotto anni e agli interdetti o inabilitati per
infermita’.
5. Il proprietario o il detentore di un cane di cui all’art. 1,
comma 1, lettera b) e di cui al comma 1 del presente articolo che non
e’ in grado di mantenere il possesso del proprio cane nel rispetto
delle disposizioni di cui alla presente ordinanza deve interessare le
autorita’ veterinarie competenti del territorio al fine di ricercare
con le amministrazioni comunali idonee soluzioni di gestione
dell’animale stesso ivi compresa la valutazione ai sensi dell’art. 2,
comma 6 legge 14 agosto 1991, n. 281.
6. La presente ordinanza non si applica ai cani in dotazione alle
Forze armate, di Polizia, di Protezione civile e dei Vigili del
fuoco.


Art. 6.
1. Le violazioni delle disposizioni della presente ordinanza sono
sanzionate dalle Amministrazioni competenti secondo i parametri
territoriali in vigore.
La presente ordinanza e’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana ed ha efficacia per un anno a decorrere dal
giorno successivo alla sua pubblicazione.
Roma, 12 dicembre 2006
Il Ministro: Turco
Registrata alla Corte dei conti il 30 dicembre 2006 Ufficio di
controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei
beni culturali, registro n. 5, foglio n. 365

ALLEGATI
Elenco delle razze canine e di incroci di razze a rischio di
aggressivita’ di cui all’art. 1, comma 1, lettera b, della presente
ordinanza:
American Bulldog;
Cane da pastore di Charplanina;
Cane da pastore dell’Anatolia;
Cane da pastore dell’Asia centrale;
Cane da pastore del Caucaso;
Cane da Serra da Estreilla;
Dogo Argentino;
Fila brazileiro;
Perro da canapo majoero;
Perro da presa canario;
Perro da presa Mallorquin;
Pit bull;
Pit bull mastiff;
Pit bull terrier;
Rafeiro do alentejo;
Rottweiler;
Tosa inu.

 
DATA:  16-01-2007   FONTE: LAV  

TORINO APPROVA NORMA CONTRO I "BOTTI".  
L’Enpa ringrazia tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo di fermare i fuochi di artificio senza controllo, che terrorizzano gli animali non solo la notte di Capodanno, ma anche fuori dal giorno tradizionalmente noto per giochi pirici. Adesso la Protezione Animali chiede che questa nuova norma venga fatta rispettare e che i trasgressori vengano puniti severamente.  

La proposta era stata avanzata da un gruppo di veterinari, dall’Enpa e da amici degli animali che chiedevano di applicare le norme già comprese anche nello stesso Codice penale, che all’articolo 703 ammonisce chiunque senza licenza dell’Autorità "in luogo abitato (...) spara armi da fuoco, accende fuochi d’artificio o lancia razzi". Anche il regolamento comunale di Torino vieta espressamente l’uso di dispositivi del genere, anche per questioni di pubblica sicurezza.

Giovanni Pallotti, coordinatore Enpa Piemonte, festeggia la vittoria: "È un risultato molto importante per gli animalisti che hanno lavorato compatti per dare un po’ si serenità ai quattrozampe". Ha quindi commentato l’importanza di una votazione che ha avuto un carattere trasversale tra maggioranza e opposizione, perché "è stata compresa appieno l’importanza di un provvedimento di tutela, portando Torino sempre più all’avanguardia in materia di protezione degli animali".

 
DATA:  29-11-2006   FONTE: ENPA  

Stop alle pellicce di cani e gatti  
Non ci sono altre immagini disponibili La Commissione europea scende in campo contro le pellicce di gatto e di cane. Con un gesto un po’ discriminatorio nei confronti di quegli animali che, come conigli, volpi e visoni, non sono entrati nel ristrettissimo novero degli "animali da compagnia" degli europei, il commissario per la Salute e la Protezione dei consumatori, Markos Kyprianou, ha presentato oggi una proposta di direttiva per mettere al bando le importazioni, le esportazioni e la vendita di pellicce di cane e gatto, di fattura prevalentemente cinese, nei paesi dell’Unione.  
"Il messaggio che abbiamo ricevuto dai consumatori europei è chiaro e forte", ha spiegato Kyprianou, sottolineando che i cittadini dell’Unione "non ritengono accettabile che gatti e cani vengano allevati per il loro pelo, e non vogliono che prodotti contenenti questo tipo di pelliccia siano sul mercato". Le proteste dei consumatori si sono fatte sentire a tal punto che molti Stati membri hanno già introdotto leggi specifiche contro le pellicce di animali domestici. Tuttavia, trattandosi di norme diverse tra loro, rischiano di creare confusione sul mercato interno. La proposta di direttiva approvata punta a creare un approccio armonizzato e proibisce ogni tipo di produzione, vendita, importazioni ed esportazioni di pellicce di cani e gatti nell’Unione europea, indicando un metodo di scambio di informazioni per rilevare la presenza di partite di pelli di cani e gatti. "La messa al bando proposta oggi - ha aggiunto il commissario - significa che i consumatori possono stare certi che non stanno inavvertitamente comprando prodotti che contengono pelliccia di cani o gatti. In vista di un ampio sostegno politico per questa misura, sono fiducioso che il Parlamento europeo e il Consiglio faranno in modo che venga adottata il prima possibile".
La Commissione ha ricevuto molte segnalazioni riguardo alla presenza di pellicce di cani e gatti non solo nei capi d’abbigliamento, ma anche in alcuni accessori e nei giocattoli per bambini. Sia il Parlamento che il Consiglio hanno chiesto all’esecutivo di mettere a punto una proposta per arginare il fenomeno delle importazioni, tanto più che non in Europa non vengono prodotte pellicce di cani e gatti. Per attuare in modo efficace la messa al bando, occorre trovare metodi efficaci per riconoscere le pellicce di cani e gatti e distinguerle da altre pellicce, anche quando sono state sottoposte a trattamenti particolari. Secondo la proposta di direttiva, gli Stati membri dovranno scambiarsi regolarmente informazioni sui metodi per rilevare queste pellicce e condividere i test che si sono dimostrati più efficaci. Tuttavia, ha specificato Kyprianou, questo non è il primo passo verso la messa al bando di altre pellicce, ma solo la risposta ad una particolare sensibilità dei consumatori europei, ossia l’amore per gli animali domestici.
 
DATA:  22-11-2006   FONTE: Tiscali  

EUROPARLAMENTO, NORME UNIFORMI PER SALUTE ANIMALI  
Non ci sono altre immagini disponibili al Parlamento europeo arriva la sollecitazione a attuare uniformemente in tutta l’UE le norme sul benessere degli animali, l’effettivo rispetto delle disposizioni sul trasporto e il ricorso alla vaccinazione, anche preventiva, in caso di emergenze sanitarie. Ogni attività inerente la protezione e il benessere degli animali deve muovere dal principio che gli animali ’sono esseri sensibili’ e che occorre tener conto delle loro specifiche esigenze e del fatto che la protezione degli animali "é una manifestazione dell’umanità del XXI secolo e una sfida per la civilta e la cultura europee".  
Questo quanto sostiene il Parlamento sul programma d’azione comunitario per la protezione ed il benessere degli animali (2006-2010), adottato a larga maggioranza. I deputati ricordano anche che, negli ultimi anni, l’Europa ha emanato tutta una serie di normative "conseguendo uno dei massimi livelli di protezione al mondo" e plaudono al programma d’azione comunitario per la protezione degli animali 2006-2010. Questo, infatti, per la prima volta, recepisce il protocollo sulla protezione degli animali del trattato di Amsterdam "in un concetto globale integrato per l’ulteriore sviluppo della protezione degli animali in Europa". Al tempo stesso il parlamento invita la Commissione a recepire sistematicamente le analisi di impatto rilevanti di tutte le misure di protezione degli animali, tenendo conto delle incidenze etiche, sociali ed economiche e facendo tesoro dei nuovi progressi della scienza, delle esperienze pratiche e degli sviluppi a livello internazionale. Chiede inoltre di sviluppare indicatori integrati e uniformi per la protezione degli animali, che siano basati su dati scientifici solidi, obiettivi, misurabili e ripetibili, permettendo cosi di promuovere la trasparenza degli standard in materia di protezione degli animali. Questi indicatori, inoltre, dovrebbero agevolare i controlli e ridurre gli oneri burocratici, portando a risultati scientifici paragonabili in tutti gli Stati membri. Il Parlamento sottolinea che, per migliorare o rielaborare le norme minime sulla protezione e il benessere degli animali, é necessario trovare un accordo su un elenco di priorità che indichi con chiarezza le specie animali e i settori in cui esistono problemi. Al riguardo, per i prossimi anni questo elenco di priorità dovrebbe includere le seguenti specie animali: vacche da latte, bovini adulti, animali da acquacoltura, maiali da ingrasso e tacchini. Sottolineando che una maggiore protezione degli animali costituisce un obbligo costante della Comunità, il Parlamento ritiene che la politica europea in materia di benessere degli animali non debba limitarsi alla tutela ed al benessere degli animali di laboratorio o ad uso agricolo, ma estendersi anche a gli animali domestici, agli animali da zoo e da circo e agli animali selvatici. Accoglie quindi con favore il proposto divieto di importazione, esportazione, commercio e lavorazione di pelli di cani e gatti e chiede alla Commissione di proporre il divieto totale di importare da paesi terzi prodotti derivati da foche e ottenuti con metodi crudeli - quali le pellicce ottenute da animali scuoiati vivi, pellicce provenienti da allevamenti senza controllo veterinario e prodotti farmaceutici basati su specie in via di estinzione - e ogniqualvolta norme di produzione carenti costituiscano una minaccia per l’ambiente e la biodiversita . I deputati hanno invitato l’UE a porre fine ai combattimenti di cani e galli, mediante misure legislative da adottare a livello nazionale o comunitario, e garantendo che le persone coinvolte in tali combattimenti non ricevano alcuna sovvenzione statale in relazione alle loro attività, ma ha invece soppresso l’invito a porre fine ai combattimenti di tori.  
DATA:  06-11-2006   FONTE: ANSA  

4 e 5 novembre in piazza per i diritti degli animali  
Non ci sono altre immagini disponibili Per la prima volta, nella storia d’Italia, in un programma politico nazionale si sono presi impegni per la tutela degli animali. E’ tutto scritto a pagina 153 del programma “Per il bene dell’Italia” con cui l’attuale coalizione di governo si è presentata alle elezioni.  

Il Governo si è impegnato nei seguenti ambiti:

Vivisezione: progressiva abolizione della sperimentazione animale e promozione dei metodi alternativi di ricerca

Diritti: riconoscimento degli animali nella costituzione come esseri senzienti

Allevamento, trasporti, macellazioni: revisione delle leggi attuali per salvaguardare il benessere degli animali

Caccia: rispetto delle direttive europee e cancellazione delle deroghe all’attività venatoria.

Conservazione della biodiversità e sviluppo delle aree marine protette.

Pagina 153 rappresenta una grande opportunità per l’affermazione dei diritti degli animali. La LAV si batterà per trasformare in fatti le promesse di pagina 153.

Per questo sabato 4 e domenica 5 novembre saremo il oltre 350 piazze, il tuo aiuto è indispensabile per far sentire la nostra voce e chiedere nuove leggi che migliorino in modo concreto la vita di milioni di animali.

Puoi partecipare venendo a trovarci ai tavoli informativi più vicini, dove potrai firmare la cartolina rivolta al Governo e, se vuoi, potrai sostenerci ancora di più scegliendo il calendario fotografico d’autore LAV 2007.

 
DATA:  30-10-2006   FONTE: LAV  

CANI A BUCAREST. FERMIAMO LA STRAGE, L’ENPA CHIEDE DI SCRIVERE UNA LETTERA DI PROTESTA ALL’AMBASCIATA DI ROMANIA  
La situazione a Bucarest continua a essere drammatica: nell’ultima settimana sono migliaia i cani uccisi per le strade o portati nei canili, dove entro tre giorni vengono eliminati; buona parte della popolazione sembra presa dalla frenesia, in seguito alla morte del presidente dell’associazione rumeno-giapponese, morso da un cane di fronte al palazzo del Governo.  

Non è la prima volta che si verifica una carneficina a danno dei quattrozampe, in Romania: già cinque anni fa l’attuale presidente, allora sindaco di Bucarest, aveva “risolto” il problema del randagismo mettendo in atto un autentico massacro. In pochi giorni, il ritmo delle uccisioni, che era di cento, duecento cani uccisi ogni giorno nei canili, ha raggiunto cifre da capogiro, che sfiorano i duemila esemplari. La popolazione è divisa, tra gli animalisti, disperati, che combattono per le strade tentando di fermare gli accalappiacani e gli altri che arrivano persino a uccidere con le proprie mani cuccioli inermi, presi dal panico e dalla fobia dei cani.
Nuove norme intanto impediscono il possesso di più di un cane per famiglia e condannano a pene severe chi è riconosciuto colpevole di abbandono - unico aspetto della vicenda che l’Enpa condivide appieno - ma niente viene fatto sul fronte delle sterilizzazioni, che avrebbero ridotto il fenomeno in modo incruento, se fossero state adottate già cinque anni fa, mettendo in atto una strategia lungimirante in vece di questa politica della violenza.

L’articolo completo e il testo della lettera siggerito dall’ENPA http://www.enpa.it/it/primo_piano/primo_piano.asp?RECORD_KEY%5Bprimopiano%5D=ID&ID%5Bprimopiano%5D=175

 
DATA:  07-02-2006   FONTE: ENPA  

VOTA JACK RUSSELL (ma è un cane!)  
il primo cane che si presenta alle elezioni, un’invito anche per le prossime nostre???
Wanaka, Nuova Zelanda 23 SET 2005 - In Nuova Zelanda possono votare tutti, persino i cani E’ quanto ha dimostrato, piu’ o meno involontariamente, un uomo di Wanaka, nell’Isola del Sud, che ha inserito il proprio cane nelle liste elettorali in vista delle prossime elezioni politiche.  
Peter Rhodes ha raccontato di aver iscritto il cane per scherzo, visto che gli era stato inviato un modulo in piu’. Rhodes l’ha compilato con il nome dell’animale, Toby, piu’ quello della razza, Russell, dal tipo di terrier chiamato Jack Russell, unito al suo cognome, Rhodes. Al posto della firma uno scarabocchio e a fianco un’impronta della zampa. Data di nascita 1977, che sarebbe l’eta’ di Toby (che ha quattro anni) tradotta in eta’ umana. Alla casella ’occupazione’, il padrone dell’animale ha scritto ’sterminatore di roditori’, che e’ in effetti la ’specializzazione’ di questo tipo di terrier dalle gambe corte, selezionato per stanare roditori e piccoli animali da pelliccia. L’uomo si aspettava che la cosa sarebbe caduta nel vuoto, invece e’ arrivata a casa la scheda per votare anche a Toby Russell Rhodes, sterminatore di roditori. Unico cambiamento, la professione, che era diventata ’cacciatore’. Il Rhodes umano, dopo aver raccontato la vicenda, ha precisato che il suo compagno a quattro zampe non solo non ha votato, ma non si e’ nemmeno recato alle urne. Chi non ha creduto alla storia ne’ l’ha trovata divertente, e’ stato l’ufficio Liste elettorali della Nuova Zelanda, che ha sottoposto l’intera faccenda all’attenzione della polizia. Peter Rhodes, che di mestiere e’ addetto alla sicurezza nel settore dell’aviazione, ha detto di aver pensato allo scherzo perche’ ’stufo della burocrazia, dopo mesi di impasse nella suddivisione di una proprieta’’.  
DATA:  24-09-2005   FONTE: ANSA  

VIETATO INTRODURRE IN ITALIA ANIMALI DI ETA’ INFERIORE AI TRE MESI. LO RICORDA IL MINISTERO DELLA SALUTE  
E’ vietato introdurre in Italia - da Paesi comunitari e da Paesi terzi - cani di età inferiore ai tre mesi. Lo precisa, in una dettagliata nota, la Direzione generale della Sanità veterinaria e degli alimenti del Ministero della Salute. Il Ministero spiega - anche in seguito a una specifica richiesta formulata dallo stesso dicastero alla Commissione Europea - che a tutt’oggi non è stata predisposta alcuna autorizzazione generale per l’introduzione in Italia, da Paesi terzi, per motivi commerciali, di cani, gatti e furetti di età inferiore ai tre mesi e che quindi tali movimenti devono ritenersi vietati.  

E’ possibile introdurre in Italia cuccioli di età inferiore ai tre mesi (per motivi non commerciali), ma tale movimentazione deve essere subordinata alla somministrazione del vaccino antirabbia. La Commissione precisa che il vaccino deve essere somministrato nel rispetto delle indicazioni fornite dalle case produttrici e che proprio le case specificano che l’età minima per sottoporre gli animali alla vaccinazione è di tre mesi. Occorre considerare inoltre che il vaccino è considerato valido ventuno giorni dopo la somministrazione. Insomma, per ragioni diverse, è vietato portare in Italia cani, gatti e furetti di età interiore ai tre mesi e ventuno giorni, sia per motivi commerciali, sia per motivi non commerciali.

Si tratta di un principio importantissimo. Su questo fronte l’Enpa è da tempo impegnata con l’obiettivo di stroncare il traffico di cuccioli - soprattutto di cani di razza - provenienti dai Paesi dell’Est. Tali cuccioli vengono spesso importati da commercianti senza scrupoli e messi in vendita negli esercizi commerciali o nelle fiere. Sull’argomento, il senatore Ettore Bucciero ha presentato di recente una interpellanza.

Sul sito istituzionale dell’Enpa (www.enpa.it) sono riportate integralmente le due note del Ministero della Salute. (29 aprile)

 
DATA:  03-05-2005   FONTE: ENPA  

Disegno di legge Sirchia per il PET CEMETARY  
Roma: Dopo l’approvazione della Camera passa al Senato il disegno di legge Sirchia che vuole anche in Italia dare spazio ai cimiteri per animali domestici. Saranno i comuni ad indicare i luoghi adatti ai PET CEMETARY e sarà cura dei proprietari trasportare le spoglie del proprio animale previa autorizzazione di un veterinario.  
 
DATA:  28-02-2005   AUTORE:  BAU   FONTE: BAU  

Finalmente definitiva la legge contro il maltrattamento degli animali!  
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Ce l’abbiamo fatta! Dopo una battaglia durata tre anni è stata approvata in via definita dalla Commissione Giustizia del Senato, in sede deliberante, la legge che inasprisce le pene riguardo il maltrattamento, l’abbandono, i combattimenti e il doping di animali.

 

Ecco un sunto della legge e di cosa prevede:

LA LEGGE “IN PILLOLE”

-Maltrattamento e doping: reclusione da tre mesi ad un anno o multa da 3mila a 15mila euro per chi cagiona una lesione ad un animale, un danno alla salute, o sevizie o comportamenti, fatiche, lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. Aumento della metà se deriva la morte dell’animale.
-Elevazione da contravvenzione a delitto: non permette l’estinzione del reato con una semplice oblazione ed allunga la prescrizione a 5 anni (7 e mezzo se prorogata) a fronte degli attuali 2 (3 se prorogata) che non permetteva finora, di fatto, la celebrazione dei processi.
-Abbandono di animali: arresto fino ad un anno o ammenda da 1.000 a 10mila euro.
-Detenzione incompatibile con natura degli animali e produttiva di grandi sofferenze: arresto fino ad un anno o ammenda da 1.000 a 10mila euro. Si applica anche ai casi previsti dalle leggi speciali.
-Spettacoli o manifestazioni: con sevizie o strazio, reclusione da quattro mesi a due anni e multa da 3mila a 15mila euro. Aumento di un terzo se vi sono scommesse o se ne deriva la morte dell’animale impiegato.
-Uccisione per crudeltà: reclusione da tre a diciotto mesi. Si supera la distinzione fra uccisione di animale altrui, considerato “patrimonio”, ed uccisione di animale proprio senza maltrattamento (finora non sanzionata, esempio, in eutanasia da un veterinario) o di animale “di nessuno” (previsione finora limitata a cani e gatti ma senza specifica sanzione).
-Combattimenti fra animali e competizioni non autorizzate: reclusione da uno a tre anni e multa da 5mila a 160mila euro per chi promuove, organizza o li dirige. Aumento di un terzo se presenti minorenni o persone armate o con promozione attraverso video.
-Allevamento, addestramento, fornitura di animali per combattimenti: reclusione da tre mesi a due anni e multa da 5mila a 30mila euro.
-Effettuazione di scommesse, anche se non presente ai combattimenti o competizioni: reclusione da tre mesi a due anni e multa da 5mila a 30mila euro.
-In caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti: sono sempre disposti la confisca degli animali impiegati sia per i combattimenti che per i maltrattamenti ed affidamento ad associazioni con spese anticipate dallo Stato che potrà rivalersi sul condannato. E’ anche disposta la sospensione da tre mesi a tre anni dell’eventuale attività di trasporto, commercio o allevamento di animali; in caso di recidiva è disposta l’interdizione.
-Produzione, commercializzazione e importazione pelli di cani o gatti: arresto da tre mesi ad un anno o ammenda da 5mila a 100mila euro, confisca e distruzione del materiale.
-Sperimentazione senza anestesia se non autorizzata: reclusione da tre mesi ad un anno o multa da 3000 a 15mila euro. -Per l’applicazione della legge: creazione di un coordinamento interforze fra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Polizie municipali e provinciali. La vigilanza viene ristretta agli animali d’affezione per le guardie particolari giurate delle associazioni. Le entrate derivanti dalle sanzioni saranno destinate dallo Stato alle associazioni affidatarie degli animali sequestrati o confiscati.
-Interessi lesi: le associazioni animaliste riconosciute perseguono finalità di tutela degli interessi lesi dai reati previsti dalla presente legge.
-Attività formative: possibilità di promozione d’intesa fra Stato e Regioni dell’integrazione dei programmi didattici delle scuole di ogni ordine e grado in materia di etologia e rispetto degli animali.

 
FONTE: LAV  

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