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La voce del bastardino


Gli articoli della sezione
IL SIGNORE DELL’ANELLO…MANCANTE  
Cari amici bastardini e non, mi hanno sempre affascinato le storie che, partendo dal presente, vanno a ritroso nel tempo, arrivando agli inizi di una dinastia, di una guerra, dello sviluppo di una società, ecc. Ancor di più mi interessano gli studi volti a ricostruire fenomeni antichi, come il mistero delle costruzioni delle piramidi egizie, la civiltà scomparsa di Atlantide, presunte apparizioni di extraterrestri sul suolo del nostro pianeta, avvenute addirittura migliaia di anni fa. Quando ci sono scoperte, notizie, nuove teorie su questi argomenti, scodinzolo più forte del solito e guaisco pieno di curiosità.  
Qualche giorno fa, navigando dalla mia postazione nella cuccia multimediale che il mio caro padrone mi ha allestito, mi sono imbattuto nella notizia di una scoperta decisamente importante. Infatti in un’isola canadese vicino al Polo Nord è’ stato scoperto il fossile di un animale carnivoro vissuto nel Miocene, circa 23 milioni di anni fa e battezzato “Puijila darwini”. Il nome dato a questo fossile è dovuto al fatto che può essere considerato, a detta degli studiosi, l’anello mancante di Darwin nell’evoluzione dei pinnipedi, il gruppo di cui fanno parte foche, leoni marini e trichechi. Natalia Rybczynski del Museo canadese di Storia naturale, è a capo del gruppo di ricerca canadese-americano a cui si deve la scoperta. “La transizione dalla terra al mare dei pinnipedi è stata difficile da comprendere e da studiare perché le evidenze fossili sono state sempre molto deboli e controverse", ha dichiarato la ricercatrice. “Puijila è importante - ha proseguito - perché fornisce la prima prova di questa importante transizione evoluzionistica". “Inoltre, ha aggiunto l’esperta "con Puijila abbiamo la prova che i primi pinnipedi vissero nell’Artico". Una scoperta che secondo la Rybczynski supporta l’ipotesi che l’Artico nel Miocene potrebbe essere stato un centro geografico per l’evoluzione degli animali dotati di pinne. Il corpo dell’animale fossilizzato, che si è conservato completo al 65%, somiglia a una lontra, ma il cranio è molto più simile a quello delle foche. Infatti “Puijila” è stato definito dai ricercatori una foca che camminava: aveva le zampe come gli animali terrestri ma i piedi erano palmati e adattati per nuotare. La scoperta è avvenuta nell’estate del 2007 durante una spedizione sull’isola “Devon Island”, nell’arcipelago artico canadese che 23 milioni di anni fa aveva temperature simili a quelle dell’attuale New Jersey. Insomma quest’equipe avrebbe scoperto il fossile del più antico scheletro di pinnipede. Beh, le mie amiche foche ed i miei amici trichechi finalmente possono sapere chi era il…Signore dell’anello mancante della loro specie!
Un bau “pinnipede”dal vostro Bastardino.  
DATA:  27-04-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

TERREMOTO A QUATTRO ZAMPE (altro che randagi…)  
Bastardini abuzzesi, esprimo tutta la mia solidarietà a voi e alle famiglie dei vostri padroncini (per chi ce l’ha) per il triste momento che state vivendo. Dev’essere veramente terribile essere svegliati in piena notte da un frastuono incredibile e dallo smarrimento dato dalle scosse di un terremoto. Giramento di testa, sensazione di malessere e, soprattutto, paura. Tanta paura. Un attimo e succede l’irreparabile. Spesso non si realizza quello sta accadendo e molti non riescono ad essere lucidi e razionali in quel momento. Si scappa come e dove si può.  

Si corre in strada, si cercano i propri cari, ci si smarrisce in tutti i sensi. E questo è accaduto non solo ai nostri amici a due zampe, ma anche a molti cani, gatti ed altri animali da compagnia, sembra almeno cinquemila secondo “l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente” (Aidaa), dopo le tremende prime scosse di terremoto in Abruzzo. Molti di loro purtroppo sono rimasti uccisi, altrettanti feriti o senza padrone e senza una casa e vagano soli e disperati intorno ai luoghi del disastro.
"Fortunatamente ci sono le associazioni e la veterinaria pubblica che si sono mobilitati in stretta collaborazione per aiutarli" - dichiara il sottosegretario al Welfare “Francesca Martini”, partecipando a Roma a un convegno organizzato dalla “Lega antivivisezione” (Lav). Per i poveri animali infatti e’ stato allestito a Sulmona un centro di raccolta di generi alimentari come mangimi, fieno e altro. “L’Ente Nazionale Protezione Animali” (Enpa), insieme alla Asl veterinaria dell’Aquila, ha reperito un magazzino per la raccolta del materiale e coordina l’attività dei veterinari volontari che soccorrono gli animali feriti al posto di chi, in queste drammatiche ore, purtroppo deve pensare alla propria sopravvivenza e magari a cercare i propri cari dispersi sotto le macerie. Oltre ai cibi per animali da compagnia, vengono raccolti anche trasportini e gabbiette.
"Il lavoro delle associazioni e dei veterinari - ha evidenziato Martini - e’ necessario per far fronte anche a un cataclisma che ha toccato profondamente e drammaticamente il nostro Paese, ma anche purtroppo a situazioni che riguardano gli animali".
Dopo aver evidenziato la problematica dei miei simili relativa al terremoto, voglio ora raccontarvi di una vicenda con il lieto fine.
Si tratta di “Pasqualina”, questo il nome datole dai suoi soccorritori, che, dopo aver passato ben otto giorni sotto le macerie della casa dei suoi padroni crollata dopo le terribili scosse sismiche, è stata ritrovata proprio il giorno di Pasqua dai Vigili del fuoco. I padroni, una coppia di coniugi romani a L’Aquila per il weekend, dopo la prima scossa, erano fuggiti di corsa dall’abitazione, e solo una volta in strada si erano resi conto che la loro cagnolina grigia era rimasta dentro. Quando, il giorno del disastro, i padroni si sono accorti che il cane era rimasto in casa, era troppo tardi per rimediare. "La scala era già crollata - racconta il proprietario dell’animale, Marcello Luciolimoli - e nel momento in cui sono rientrato è venuto giù anche il pavimento’’. A nulla sono valsi i tentativi di rientrare nell’abitazione per cercare l’animale: "i vigili del fuoco ci hanno impedito di avvicinarci - spiega Donatella, la moglie di Marcello -. siamo dovuti ripartire per Roma e avevamo ormai perso le speranze". Qualche giorno dopo, però, un veterinario ha sentito il cane guaire da sotto le macerie, e domenica i vigili del fuoco sono riusciti a recupararlo, per poi affidarlo alle cure dei volontari della “Lida” (Lega Italiana per i Diritti dell’Animale). A quel punto è stato relativamente semplice rintracciare i padroni, sia perché il cane aveva il microchip identificativo, sia perché la coppia aveva comunque allertato i soccorritori. Perciò la nostra piccola “Pasqualina” la mattina del Lunedì ha potuto “riabbracciare” i suoi cari padroncini accorsi da Roma, dopo otto giorni terribili, sepolta sotto le macerie.
Tutto è bene quel che finisce bene (almeno in questo caso)


Un grande bau dal vostro Bastardino.

 
DATA:  16-04-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

BALENE…DA SPIAGGIA  
“Uuun estate al mareeee, uuuun estate al mareeee”, cantava Giuni Russo anni fa. Quanto piacerebbe anche a me scodinzolare sulle spiagge bianche dell Sardegna, su quelle laviche delle isole siciliane, per non parlare poi dei paradisi terrestri come le Maldive o la Polinesia. Insomma noi quattrozampe andremmo volentieri con le pinne, fucile ed occhiali, mentre il mare è una tavola blu (oggi il vostro bastardino è piuttosto canterino, eh?). Ma, come si suol dire, chi ha il pane non ha i denti e viceversa. Mi riferisco infatti ad alcuni animali che della spiaggia farebbero volentieri a meno, come le balene che periodicamente si arenano in Australia, soprattutto in Tasmania.  

Proprio il mese scorso, infatti, vi è stato sull’isola uno spiaggiamento di massa. Un branco di 194 “balene pilota” si sono arenate su una spiaggia di “King Island” nello stretto di “Bass”, che divide la Tasmania dal continente. Con le balene si erano inoltre arenati sette “delfini dal naso a bottiglia”. E’ la quarta volta in tre mesi che accadono questi “spiaggiamenti” di cetacei. Le balenottere di questa specie relativamente piccola, che arriva al massimo a 5 metri di lunghezza, dallo scorso novembre hanno continuato ad arenarsi per ore sulla spiaggia di “Naracoopa”, portando il numero totale a più di 400 esemplari. In gennaio sono morti su un banco di sabbia presso un’altra spiaggia della Tasmania 45 capodogli, nonostante i soccorritori si fossero adoperati per giorni per tenerli bagnati, mentre cercavano di spingerli verso il mare aperto. Il 29 novembre avevano incontrato lo stesso destino 155 balene pilota, e due settimane prima altre 64 della stessa specie. Ma perché avvengono fenomeni di questo tipo? Gli spiaggiamenti di massa di balene, durante le migrazioni annuali dalle acque antartiche verso quelle tropicali a nord, e poi di nuovo verso sud, si verificano periodicamente in Australia e in Nuova Zelanda per ragioni non ancora comprese. Una delle cause ipotizzate è l’interferenza con il loro sistema di orientamento di vibrazioni e suoni prodotti da attività umane in mare.
Bisogna anche sottolineare come in tanti si sono dati da fare per aiutare questi animaloni ormai completamente inermi. Oltre 150 persone, fra ranger e volontari, hanno prestato soccorso ai poveri cetacei. L’altro giorno ne sono state salvate e riportate al largo 54, mentre 130, purtroppo, erano già morte. Sono stati usati motoscafi e moto d’acqua per trainare al largo con l’aiuto dell’alta marea, 15 alla volta, le balene i delfini che erano rimasti nell’acqua bassa ed erano sopravvissuti. Quest’ultimi sono stati comunque “etichettati” per seguirne i movimenti, una volta tornati in mare.
Chris Arthur, del “Servizio parchi nazionali e fauna” ha affermato: “Sembra che le balene liberate si siano unite ad un branco che si stava alimentando al largo, ma è troppo presto per sapere se resteranno in mare aperto." E’sorprendente, alcune muoiono subito, altre sopravvivono per giorni. Le balene pilota sono animali piuttosto robusti, lo abbiamo visto nel passato. Finché sono vive, c’é speranza". Ed infatti la speranza ha spronato gli abitanti dell’isola che si sono lanciati in soccorso delle balene e dei delfini. Famiglie intere, bambini, genitori e nonni, si sono dedicati per tutto il giorno, sotto la guida dei ranger, meritandosi il plauso di “Andrew Wardlaw”, sindaco di King Island.
Un altro episodio si è verificato, sempre in Australia nel mese scorso, sulla costa occidentale, 300 km a sud di Perth. Ottanta balene identificate come globicefale a pinna lunga, insieme con alcuni delfini dal naso a bottiglia si sono arenate nella “Hamelin Bay”, presso la foce del “Margaret River” e sono stati scoperti al mattino da alcuni surfisti. Erano dispersi lungo 5 km di spiaggia. Molte delle balene morte si erano ferite sugli scogli nel mare in tempesta. Anche in questo caso, un centinaio di soccorritori si sono subito adoperati, insieme ai veterinari, per far sì che le balene riuscissero a sopravvivere, fino all’arrivo dei camion che le avrebbero trasportate fino alla vicina “Flinders Bay”, dove sarebbe stato più facile ricondurle al largo con l’aiuto di motoscafi. Intanto una squadra scientifica ha raccolto campioni dalle balene morte da analizzare, come parte della ricerca sulle cause degli spiaggiamenti di massa.
Insomma è complicato vivere un po’ per tutti, animali di piccola, media e grossa taglia, come quest’esempio delle balene che, senza forse sapere neanche loro come, all’improvviso si ritrovano a prendere la tintarella sulle spiagge australiane. Però, dopotutto, io non le invidio…

Un grande bau dal vostro Bastardino.

 
DATA:  02-04-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

IL BOCCONE…AMARO  
Cari amici a quattro zampe, oggi mi rivolgo a voi con una raccomandazione: attenzione a cosa mangiate e a chi vi dà da mangiare. Infatti da più parti mi sono arrivate segnalazioni di cani morti a causa di cibi avvelenati. E non è che avessero mangiato qualcosa di scaduto, ovviamente. In alcune zone del nostro Paese in particolare, ciclicamente avvengono questi tristi e crudeli episodi. Ad esempio nella zona di Pedara, nel catanese, negli ultimi tempi è avvenuta una vera e propria strage di cani randagi, comunque inoffensivi e accuditi dai volontari della “Lega Nazionale del cane” e da alcune altre associazioni che operano in difesa dei diritti degli animali nella zona. Sono state ritrovate morte anche cagne che stavano allattando i propri cuccioli e altre invece che erano state sterilizzate dai veterinari dell’Asl in virtù di una convenzione stilata tra la Lega ed il Comune di Pedara, proprio per arginare il fenomeno del randagismo. Che la causa della morte sia l’avvelenamento è inequivocabile, infatti dalla bocca di questi poveri animali trovati senza vita fuoriescono bava e sangue, segni evidenti di morte provocata.  

Qualche giorno fa, invece, nei pressi del “Centro cuore Morgagni” di Pedara, alcune persone hanno trovato una cucciolata di cagnolini morti. dentro una cassetta di legno piena di pezzi di carne avvelenati.
Anche in Valbisenzio in questo periodo è tornata questa specie di moda dei bocconi avvelenati. Anche l’anno scorso in primavera morirono una decina di animali ed oggi dobbiamo registrare due decessi di cani avvenuti nella frazione di Luicciana, nel comune di Vaiano.
Il primo animale sembra sia stato vittima di un avvelenamento volontario e quando è arrivato all’ambulatorio veterinario di Vaiano era già cadavere. Quale sia stata la sostanza incriminata sarà possibile saperlo solo tra due mesi, quando saranno disponibili i referti degli accertamenti medici sull’animale. L’ipotesi è che a uccidere il cane sia stato un collo di pollo riempito con liquido antigelo usato per le auto: un boccone apparentemente appetitoso, che invece si è rivelato fatale. Il secondo caso potrebbe forse dipendere da un avvelenamento fortuito: nei boschi e lungo il letto del Bisenzio si trovano infatti numerosi orti privati. E’ frequente che i diserbanti e gli insetticidi usati per uccidere i parassiti degli orti vengano accidentalmente ingeriti dalle bestie. Questo potrebbe essere accaduto al povero cane anche se, visti i numerosi precedenti di morte da avvelenamento in queste zone nel 2006 e nel 2007, non ci metterei la zampa sul fuoco.
Che rabbia e che tristezza, amici miei. Questi sono veri e propri atti di crudele vigliaccheria, perpetrati ai danni di poveri animali che non hanno i mezzi per difendersi da questo tipo di inganni.
Quindi cari colleghi, soprattutto randagi, se trovate un boccone apparentemente appetitoso, pensateci non una, ma cento volte prima di addentarlo.

Ciao dal vostro Bastardino.

 
DATA:  25-03-2009   FONTE: Stefano Pietri  

CANE BAGNATO, CANE BRUCIATO (QUASI) E CANE MALCURATO  
Cari bastardini miei, di gente strana in giro ce n’è veramente tanta. E tra le persone strane ce ne sono, purtroppo, alcune anche malvage o comunque capaci di cose disdicevoli.
Navigando dalla mia cuccia multimediale, ho trovato una notizia veramente sconcertante. Infatti in provincia di Lucca, un uomo ha cosparso di benzina un povero cane e poi lo ha abbandonato. Ma vi rendete conto? Il povero quattrozampe avrebbe potuto incappare in una disgrazia, magari passare sopra un mozzicone di sigaretta accesa o venire a contatto con qualcosa che lo avrebbe irrimediabilmente incendiato. Ma la cattiveria umana può arrivare fino a questo punto? Evidentemente sì.  

E, tutto sommato, al nostro amico è andata anche bene, perché se il malintenzionato, dopo averlo bagnato con la benzina gli avesse anche dato fuoco…Mamma mia, mi vengono i brividi solo al pensiero!
Ma andiamo al fatto. Nei pressi di Pistoia, nel mese di ottobre 2006, un uomo denuncia la sparizione del proprio cane. La denuncia in realtà viene fatta in forma di querela, in quanto il proprietario del cane, nei giorni predenti la sparizione, aveva notato nei pressi della sua abitazione, una Fiat Punto nera. Una volta venuto a conoscenza della denuncia a proprio carico, il proprietario della Punto inizia a perseguitare il padrone del cane, fino a trascorrere intere giornate davanti alla sua abitazione con atteggiamenti minacciosi, costringendolo addirittura a trasferirsi altrove con la propria famiglia. La stessa Fiat Punto però è stata segnalata qualche tempo fa da alcuni ragazzi che, nel parcheggio di un centro commerciale in provincia di Lucca, notano un uomo bagnare il cane con della benzina. Al loro avvicinarsi questi fugge proprio su una Fiat Punto di colore nero. Viene quindi subito identificato dalla Polizia e catturato. Il lestofante viene poi condannato dal Tribunale penale di Monsummano Terme (Pistoia) a sei mesi di reclusione e a quattrocento euro di multa e a risarcire tutti i danni subiti dalla parte civile.
“A seguito di questa condanna, considerata la gravità di quanto accaduto e di quanto sarebbe potuto accadere al cane, la “LAV” chiede al Sindaco di Lucca, comune di residenza del condannato, in qualità di massima autorità sanitaria e responsabile del benessere degli animali, di vietare allo stesso la detenzione di qualsiasi animale, anche perché è nota l’esistenza di una nuova denuncia contro di lui per un altro episodio di maltrattamento di animali ”. Queste le parole di “Ilaria Innocenti”, del “Settore Cani e gatti della LAV”.
Ma non solo uomini crudeli come questo sono pericolosi per noi e la nostra specie. Anzi, esistono addirittura dei padroni che non sono certo teneri ed affettuosi con il loro (presunto) migliore amico.
Nei pressi di Forlì, infatti, è stato recentemente ritrovato un cane sofferente sotto un riparo fatiscente lungo il fiume in zona Ronco. Il poverino era stato investito da un’ auto e non curato. I suoi latrati hanno attirato l’attenzione di una pattuglia del Corpo Forestale dello Stato ha trovato un cane visibilmente sofferente accucciato sotto una struttura a ridosso di un orto posto sulla sponda del fiume. L’animale aveva una zampa gonfia ed ulcerata ed era tenuto in condizioni disumane, anzi, “disanimali”. Il cagnolino è stato portato al canile di Forlì, e poi al servizio veterinario della ASL per essere curato. Cure che a suo modo aveva prestato il negligente proprietario, il quale ha candidamente spiegato che l’animale era stato investito da un’auto circa un mese prima e che lui l’aveva curato con uno spray disinfettante, senza farlo vedere ad un veterinario in quanto, essendo il cane ormai vecchio, non meritava la spesa (!!!). Aveva quindi provveduto a “ingessare” la zampa rotta, mettendo come tutore una fibbia di pelle ricavata da vecchi stivaletti di tipo militare. Poi, con una “calza da donna” di nylon, lo aveva fissato al collo dell’animale(…). L’uomo è stato denunciato a piede libero e rischia l’arresto fino a un anno o l’ammenda fino a 10mila euro. E ben gli sta!


Un saluto affettuoso dal vostro Bastardino.

 
DATA:  16-03-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

BALENE GRASSE  
Non sono un amante dei pesci, intesi sia come specie animale, sia come specie…commestibile. Li lascio volentieri ai gatti (quelli sono di bocca buona, gli basta anche solamente una lisca…). Però il mare è abitato anche da altre creature che propriamente pesci non sono, anche se qualcuno potrebbe crederlo. Mi riferisco a mammiferi come i delfini, ad uccelli come i pinguini, ai cavallucci ed alle stelle marine, ma, soprattutto, alle balene.  
Sì, questa specie animale mi ha sempre affascinato, sin da quando, da cucciolo, ascoltavo attento le letture delle avventure di Pinocchio, quando viene inghiottito in mare da una grande balena, e anche quando guardavo in televisione il film “Moby Dick, la balena bianca”. Che spettacolo, che emozione vedere quell’immenso cetaceo che emergeva dalle acque marine con quell’inconfondibile spruzzo che gli usciva dalla testa. E che meraviglia vederlo a poco a poco scomparire sotto il livello dell’acqua, sprofondando negli abissi per non farsi trovare dai cacciatori. E preferisco non parlare di quest’ultimi che, soprattutto in Giappone e Danimarca, non vogliono assolutamente smettere di cacciarle per ricavarne pelli ed olio e non so cos’altro.
Voglio invece raccontarvi di uno studio fatto da un gruppo di biologi marini guidati da “Adam Pack” dell’ “Università delle Hawaii”, e pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Animal Behaviour”. I biologi americani hanno tenuto sotto osservazione 42 gruppi, formati da una femmina e diversi maschi che la corteggiavano, al largo delle coste delle Hawaii, tra il 1997 e il 2002. Le femmine più lunghe e più grandi attiravano un maggior numero di maschi. Mezzo metro di lunghezza in più delle altre e la megattera, una specie delle balenottere, aveva quattro maschi in più, di media, al suo seguito. Secondo i ricercatori americani, l’accoppiamento con femmine più grandi sarebbe garanzia di una migliore riuscita della gravidanza con maggiori probabilità di conservazione della specie. Quindi almeno in mare non esiste il rischio anoressia… Gli umani purtroppo hanno questo, per me inconcepibile, mito della donna magra, che poi si trasforma in donna troppo magra quando sfila per qualche stilista famoso sulle passerelle, dando un esempio rischioso e sbagliato a tante adolescenti e ragazze che cercano di somigliare a loro e, a volte, entrano nel tunnel dell’anoressia. Invece un po’ di “ciccia” ci vuole e i maschi delle megattere questo l’hanno capito. Quindi le balene non sfileranno in passerella, ma avranno di certo un sacco di corteggiatori!
Un saluto dal vostro Bastardino.  
DATA:  01-03-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

MAI FIDARSI DI UN GATTO  
Ben trovati miei cari lettori a due e a quattro zampe, come state? Io bene, molto bene. Infatti finalmente è stato ufficializzato il risultato di uno studio fatto in Inghilterra che avvalora la tesi che porto avanti da tempo, e cioè: mai fidarsi di un gatto. Lo so che state pensando ad un conflitto d’interessi, ma vi assicuro che le ragioni del mio pensiero sono fondate e non di parte.
Veniamo al dunque. Gli studiosi inglesi della “Reading University” hanno calcolato che in media un gatto nell’arco di un anno cacci più o meno sedici prede.  

Da ciò si desume che nei territori di Sua Maestà “The Queen” gli animali uccisi dai gatti ogni anno sono almeno 145 milioni.
I ricercatori hanno stimato questi numeri dopo aver studiato il comportamento di 200 gatti a cui avevano applicato dei trasmettitori elettronici. Ciò è stato fatto perché si presumeva che proprio da parte dei felini venisse effettuata la maggior parte della distruzione della vita selvatica in zona britannica.
Alcuni esperti ritengono che i circa 9 milioni di gatti britannici possano ogni anno far fuori, spesso non per necessità, ma solo per il gusto di farlo, più di 150 milioni tra uccelli, topi, conigli, talpe ed altri animali. Perciò, ci sono specie a rischio estinzione a medio termine, come il passero comune, per cui il gatto rappresenta una vera e propria minaccia.
La biologa della Reading University “Rebecca Dulieu” afferma: "Noi sappiamo cosa fanno i gatti quando sono a casa nostra: dormono. Ma praticamente non abbiamo idea di cosa fanno fuori, soprattutto di notte. Ora possiamo saperlo". Ed infatti mai direste che il vostro gattino che dorme sornione sul divano o su un cuscino, che fa le fusa quando lo accarezzate, che vi struscia la coda sulle gambe quasi in un gioco di seduzione, di notte, fuori di casa, si trasformi in un Mr.Hyde ed uccida, no? Ed invece è così. Io da sempre ho invitato gli umani a non fidarsi del “felino da divano”, sapevo quanto ipocrita ed infido è il quattro zampe con i baffi. Però molte persone sono attratte da questo animale che, puntualmente, a casa non fa niente, non porta le ciabatte ed il giornale al padrone, non lo difende da eventuali ladri abbaiando ed azzannandoli, non gli è, soprattutto, fedele per tutta la vita come invece siamo noi cani. Ora spero che la mia teoria, supportata dai risultati di questo studio dell’università inglese, sia finalmente considerata valida dai bipedi col cervello e che nelle loro case regni sempre di più Fido piuttosto che Micio.

Un saluto dal vostro Bastardino che la notte sta in casa tranquillo e beato e che non si macchia di alcun reato (rima bastardina)

 
DATA:  25-02-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

Meglio un giorno da leone che cento da pecora (ovvero: “i camion della vergogna”)  
Bau a tutti voi che mi seguite fedeli. Questa volta voglio mettervi a conoscenza di alcuni fatti accaduti ai nostri amici “belanti”.
Un altro camion della vergogna è stato intercettato dalla Polstrada di Reggio Emilia lungo l’Autosole, a pochi chilometri dal casello di Mancasale.  

Su quel Tir, stipati come sardine e in condizioni a dir poco disperate, i poliziotti hanno trovato ben 832 agnelli, 250 in più rispetto al numero di ovini che quel camion poteva trasportare! Il conducente del mezzo, un 60enne partito martedì dalla Francia, era diretto ad un macello pugliese. Durante un controllo, gli agenti si sono accorti che nel rimorchio del Tir gli agnelli erano rinchiusi in condizioni vergognose, tanto che alcuni di essi, avevano addirittura iniziato a rosicchiare alcuni cassoni di legno tanta era la fame. La Polstrada ha quindi scortato il camion nell’area del mercato animali di Mancasale, chiedendo l’intervento dei veterinari dell’Ausl. Gli animali decisamente denutriti, sono stati immediatamente rifocillati. L’insensibile camionista, che tra l’altro era da undici ore consecutive alla guida del Tir, è quindi stato multato sia dalla Polstrada sia dall’Ausl con un’ammenda di 7.500 euro. I poveri animali sono poi stati caricati su altri due mezzi e trasportati a destinazione, mentre il Tir francese è stato posto sotto sequestro cautelativo in attesa che il conducente versi la pesante multa che gli è stata notificata (e ben gli sta).
Un caso identico si era verificato lo scorso 26 dicembre. In un altro camion della vergogna, erano stati costretti 300 ovini senza permettere loro quasi nemmeno di respirare, Gli animali, in quell’occasione, erano trasportati su un Tir proveniente addirittura dalla Grecia.

Ma sembra non essere un buon momento per gli ovini. Continua infatti la morìa di pecore decimate dal freddo e dalla denutrizione. Altre tre carcasse sono state trovate nei boschi intorno al laghetto di Giussano. In totale finora sono dodici quelle trovate morte. Nei guai. Le prime carcasse erano state trovate in mezzo alla neve. Erano perciò scattate le indagini della Polizia Locale e gli accertamentidei veterinari dell’Asl per capire se erano decedute solo per il freddo oppure anche di stenti e per la fame. Poi la scoperta delle tre carcasse che un allevatore di 41 anni, della frazione Robbiano potrebbe aver bruciato e seppellito ( ma anche le altre pecore sono state trovate in pessimo stato, senza un riparo e denutrite). Al momento, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini, l’allevatore di Robbiano è stato denunciato per maltrattamenti e uccisione di animali e l’intera pratica è nelle mani della Procura di Monza. L’uomo rischia una condanna da uno a tre anni di reclusione e una multa fino a 3.500 euro. Non è da escludere poi , secondo la Polizia, che possano essere ritrovate altre pecore morte fra i boschi intorno al lago.
Mah, che dire, allora meglio un giorno da leone, che cento da pecora!

 
DATA:  15-02-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

IL DIFFICILE MESTIERE DI PADRE (Ovvero: quando gli anni si fanno sentire)  
Ciao a tutti, belli e brutti (ah, subito una rima bastardina!), bianchi gialli, rossi e neri, di ogni colore e razza, maschi e femmine, giovani e vecchi, di ogni sesso ed età.
Perché questo incipit?, vi chiederete. La mia buona predisposizione odierna è dovuta ad una notizia molto singolare e a suo modo divertente che ho trovato nelle maglie della Rete.  

Navigando qua e là ho letto che in Nuova Zelanda un rettile è diventato papà alla veneranda età di 111 anni! Vi rendete conto?! L’arzillo “vecchietto” si chiama Henry ed appartiene alla specie dei “Tuatara”, discendenti da una linea di rettili di colore verdastro e marrone che erano presenti sulla Terra con i dinosauri 225 milioni di anni fa. Il loro numero oggi si e’ ridotto a circa 50 mila, che per lo piu’ vivono in aree protette dai predatori, tra cui alcune isolette. Questi rettili sono considerati dei veri e propri fossili viventi: appartengono infatti all’antichissimo ordine dei “rincocefali” e si sono estinti man mano sotto la pressione del ratto polinesiano, arrivato circa mille anni fa insieme all’uomo in Nuova Zelanda. Sono tra gli animali più longevi. I maschi, infatti, possono vivere per più di 100 anni. Nel loro habitat naturale (sulle isole al largo della Nuova Zelanda) però, non superano generalmente i 60 anni. Invece Henry, ospite dal 1970 del “Southland Museum” di “Invercargill”, ha stupito tutti gli studiosi e gli zoologi, che ritenevano, così anziano com’è, che non fosse più nell’età riproduttiva. Ma il nostro tuatara si è “invaghito” di “Mildred”, una femmina di “soli” ottant’anni, che è diventata così la madre dei suoi figli. C’è però un’altra cosa sorprendente, infatti è la prima volta che il rettile mostra interesse per l’altro sesso. Per quarant’anni si è mostrato scontroso, irascibile con gli altri maschi e decisamente aggressivo (e lo credo, dopo quarant’anni di astinenza…). Poi, dopo che gli è stato diagnosticato un tumore ai genitali e dopo la conseguente operazione avvenuta nel 2002, è improvvisamente cambiato, è diventato più socievole ed ha cominciato ad apprezzare la compagnia della “bella” Mildred”, gia’ madre di 80 piccoli da molti differenti padri (forse il nostro lucertolone ha pensato che fosse una “ragazza facile e si è…buttato?”). Così, dopo decenni di astinenza, Henry a marzo ha riscoperto in cattività le gioie del sesso ed è addirittura diventato papà di undici piccoli tuatara. “I cuccioli stanno benissimo”, ha dichiarato al quotidiano “Southland Times” il curatore “Lindsay Hazley”, “tuttavia, il neopapà viene tenuto lontano da suoi eredi, perché se li scoprisse e si avvicinasse troppo a loro li divorerebbe in un sol boccone”(padre snaturato…). Ad agosto Mildred ha deposto le uova, che si sono schiuse dopo 223 giorni di incubazione. Diventando padre di ben undici figli, Henry ha così offerto un valido contributo alla sopravvivenza della specie.
Insomma, meglio tardi che mai, ma sai che fatica correre appresso ad undici rettili scatenati? E vogliamo parlare dell’educazione? Dei giocattoli? O della scuola con le relative spese per i libri? Beh, il nostro caro tuatana avrà il suo bel daffare. Senza dimenticarsi che, ormai scoperta una seconda giovinezza sessuale, Henry ha già “mollato” Mildred per corteggiare un’altra femmina, “Lucy”, che sembra dovrebbe dare alla luce altri piccoli tuatana tra qualche mese. Gli zoologi del “Southland Museum” di “Invercargill” ripongono nel nostro amico le loro speranze per evitare l’estinzione di questa specie di rettile-dinosauro. Ma anche se sta cercando…di recuperare il tempo perduto, Henry è un lucertolone, non uno stallone, eh?

Un grande bau dal vostro Bastardino.

 
DATA:  27-01-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

PELLICCIA DI VISONE O DI LUPO? (ovvero: meglio essere depilati…)  
Bastardini miei, che tempi! Ma non in senso cronometrico, bensì temporale (anche questo non inteso come pioggia, eh?...)
Infatti i latini dicevano “mala tempora currunt” e questa storica frase mi sembra che si adatti bene anche all’epoca in cui viviamo. Già in passato ho affrontato il tema dell’utilizzo di animali per fare pellicce da vendere a signore facoltose quanto superficiali. Non vorrei quindi dilungarmi sulla immoralità dell’attività predatoria degli squallidi cacciatori che catturano animali spesso indifesi, per consegnarne la pelle ed il pelo a chi ne farà un caldo capo d’abbigliamento per l’inverno. Però un paio di notizie trovate nella Rete ve le voglio riportare.  

Ad Alassio, in un noto negozio, gli agenti della Forestale del “Servizio CITES” (la sezione che segue questo tipo di problematiche) di Genova, unitamente al Comando della Stazione di Andora, hanno sequestrato una pelle intera di lupo. Sì, amici miei, avete capito bene, una pelle di lupo! Il negoziante aveva esposto il capo d’abbigliamento su un manichino, con tanto di targhetta indicante il prezzo, che era, tra l’altro, di poche centinaia di euro (povero lupo, oltre al danno, le beffe…). Gli uomini della Forestale hanno raccolto elementi tali per cui è stato possibile appurare che la pelliccia in questione proveniva dalla lontana Russia. Inoltre, dato fondamentale, è stato accertato che la pelle era di un animale appartenente ad una specie protetta dalla “Convenzione di Washington CITES” e, quindi, vista la totale mancanza della documentazione prevista per la vendita e l’importazione, il titolare del negozio è stato denunciato e la pelle posta sotto sequestro penale, in attesa che possa essere effettuata accurata perizia su di essa. Per poter esporre in vendita infatti questo tipo di parti di animali, è necessaria la documentazione che comprovi l’origine dell’animale (che perciò non provenga da fenomeni di bracconaggio), la provenienza e soprattutto l’importazione legale, con tanto di apposita certificazione CITES, all’interno della Comunità Europea. Insomma il proprietario del negozio riceverà una bella multa, la pelliccia non potrà essere più venduta, ma il nostro lupo ha comunque fatto una brutta fine (ma togliere al negoziante la propria di pelliccia non è proprio possibile?...)

Ma se Atene piange, Sparta non ride. Infatti c’è un altro simpatico animale che purtroppo deve combattere quotidianamente contro chi lo vuole catturare. Infatti sembra che nel Lazio ci sia un elevato numero di visoni provenienti dagli “States” che minacciano la sopravvivenza dei loro simili autoctoni, di dimensioni più piccole. Per evitare che i visoni laziali soccombano, la Regione Lazio ha quindi autorizzato il “Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo” dell’Universita’ La Sapienza a predisporre un piano per la cattura dei visoni americani e un monitoraggio che stabilisca l’entità del loro numero nel territorio.
Fortunatamente per i “big visoni” la caccia non avverrà con metodi cruenti, perciò gli animali non verranno abbattuti, ma trasferiti in strutture adeguate, come il Bioparco di Roma. Quindi in questo caso non verranno fatte pellicce, ma, senza l’intervento della Regione, i “visoni a stelle e strisce” sarebbero stati catturati dai bracconieri e finiti in vetrina come il lupo di Alassio!

Un saluto affettuoso dal vostro Bastardino.

 
DATA:  14-01-2009   AUTORE:  Stefano Pietri  

A che Pointer siamo arrivati  
Bau a tutti voi che mi seguite fedeli. Weekend all’insegna della ricerca in Rete di “avvenimenti animaleschi”. E purtroppo Domenica davvero nera per chi si preoccupa della salute dei migliori amici dell’uomo. Il “Times” ha messo in prima pagina un avvertimento: “non lanciate bastoni ai vostri cani, specie se giovani, perché li vadano a raccogliere dopo una bella corsa. Sono innumerevoli le ferite e le infezioni che i cuccioli si producono portando pezzi di legno in bocca. Il consiglio dell’esperto: lanciate solo finti ossi di gomma”.  
Tra le notizie dell’ANSA ne ho trovata poi una veramente orrenda. Infatti sembra che siano stati trovati oltre 250 cani di razza Pointer rinchiusi al freddo e in strutture fatiscenti, oltre a carcasse di vari animali, uccelli vivi usati come prede e alcuni gatti selvatici rinchiusi in gabbie luride, tra escrementi e pezzi di carne putrida. E’ quanto hanno trovato gli uomini del “Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (Nirda)” del Corpo forestale dello Stato nel corso di accertamenti di polizia giudiziaria in un grande allevamento di cani da caccia, in località Osteria, nel Ravennate. “I cani - spiega una nota del Corpo Forestale - erano in condizioni igieniche precarie, in parte nell’allevamento vero e proprio e in parte in una struttura adiacente all’abitazione del proprietario, già in passato oggetto di varie denunce per maltrattamento di animali. In particolare nel giardino adiacente all’abitazione del titolare dell’allevamento, il personale della Forestale ha trovato, oltre ai cani, anche numerose carcasse di animali, uccelli usati illegalmente come prede per l’addestramento alla caccia, e cinque gatti selvatici, appartenenti a specie in via di estinzione e quindi protetti dalla “Convenzione di Washington”. Gli accertamenti della Forestale sono stati eseguiti in seguito a numerose denunce e segnalazioni pervenute in merito ai reati di maltrattamento e detenzione incompatibile di animali giunte nei mesi scorsi”. La LAV (Lega Anti Vivisezione) plaude alla brillante operazione condotta dagli agenti del NIRDA del Corpo forestale dello Stato e denuncia : “Uno stato di incuria tanto più grave se si pensa che il titolare dell’allevamento è un medico veterinario (!!!) che, seppure in pensione, avrebbe dovuto vigilare sul benessere degli animali e assicurare loro il soddisfacimento delle caratteristiche etologiche” , commenta Ilaria Innocenti, del settore Cani e gatti della “LAV”. “La LAV esprime grande soddisfazione per l’operazione condotta dal NIRDA, grazie al cui intervento le condizioni di vita di questi animali sono emerse in tutta la loro drammaticità – aggiunge Carla Campanaro, dell’Ufficio legale della “LAV” – Ci auguriamo che le indagini possano portare rapidamente ad un esito positivo della vicenda”. La “LAV” si augura, infine che, qualora siano confermate le responsabilità del titolare dell’allevamento, l’Ordine dei Medici veterinari provveda a radiarlo dall’albo degli iscritti! E mi trovo sicuramente d’accordo con quest’affermazione, ed aggiungerei di costringere il cattivo ex-veterinario ad un progetto di rieducazione, aiutando i volontari di qualche associazione che si occupa, a proprie spese e a volte con pochi mezzi, di dare sostegno a poveri animali senza cuccia né cibo e magari anche ammalati. Il vostro Bastardino chiude qui il collegamento e va a fare quattro salti per smaltire il nervosismo che questa notizia gli ha creato. Bau a tutti.  
DATA:  30-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

COME UN PESCE FUOR D’ACQUA  
Bastardini miei, quante ne accadono al mondo! Veramente navigando nella Rete dalla mia cuccetta multimediale trovo le notizie più bizzarre. L’ultima che ho letto riguarda l’avventura che ha vissuto un pesce rosso di “Gloucester”, UK, of corse.  
Ebbene Ginger (già il nome è curioso per un pesce) secondo i tabloid britannici verrà ricordato come l’animale che ha compiuto un’impresa che "ha dell’incredibile": è sopravvissuto per almeno tredici ore fuori dell’acqua! Sì, amici miei, tredici ore non nel suo ambiente naturale, ma su un freddo pavimento di un appartamento. Ginger ha potuto dimostrare la sua eccezionale capacità di resistenza quando di notte è saltato fuori della sua vaschetta ed è finito dietro un cassettone. La padrona, “Barbara Woodward”, una telefonista di sessantun anni, l’ha visto immobile verso le sette del mattino e, non avendo la forza per spostare il pesante mobile, lo ha dato per spacciato ed è andata al lavoro. Io se potessi riserverei alla cara signora lo stesso trattamento, immergendola per tredici ore in una mega piscina e lasciandola lì, comunque… Quando di sera verso le venti è rincasata e invece di sentire “puzza di pesce morto”, ha visto Ginger che saltellava sul pavimento è rimasta davvero molto sorpresa. Lo ha recuperato allora con un mestolo di legno (io resto dell’idea che l’avrebbe fritto volentieri, poi dite pure che sono maligno…) e lo ha rimesso - vivo e vegeto - nella vaschetta. Il pesce rosso dovrebbe essere approssimativamente rimasto fuori del suo elemento naturale da un minimo di tredici ad un massimo di ventun ore. "Non so proprio spiegarmi come abbia fatto a sopravvivere così a lungo. Era senza vita, mi preparavo a seppellirlo (o a cucinarlo, Barbara?!). E’ stato un vero e proprio miracolo di Natale", dice la signora Barbara Woodward. A detta di un portavoce della “Association of Midland Goldfish Keepers”, un’associazione di proprietari di pesci rossi, il “carassius auratus” (questo il nome scientifico del pesce rosso) può in realtà sopravvivere a lungo fuori dell’acqua se le branchie rimangono umide e gli permettono di respirare. Che potesse però sopravvivere per così tante ore non lo sapeva nessuno! Allora viva il “carassius auratus”! Altra notizia curiosa e, tra l’altro anche questa importante a carattere scientifico, è quella che riguarda la scoperta di un “nuovo” animale, o meglio di un tipo di “toporagno” (mi ha sempre incuriosito quest’animale: ma somiglia più a un topo o ad un ragno?, perché sono decisamente differenti secondo me!...). Infatti tra le immagini dell’anno della rivista scientifica “Natur”e c’é la fotografia del “toporagno elefante gigante”, scoperto in Tanzania da un gruppo di biologi coordinati da Francesco Rovero (Italiani sempre in vista!), ricercatore del “Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento”. Lo scatto che vede protagonista il piccolo mammifero si è classificato addirittura al secondo posto della speciale classifica, preceduto solo da un Barack Obama in versione ipertecnologica (l’immagine del futuro presidente degli Stati Uniti d’America, grande solamente mezzo millimetro, era infatti composta da 150 milioni di nanotubi al carbonio – non so assolutamente cosa significa, ma non me ne importa un toporagno!). La scoperta del toporagno gigante nelle foreste pluviali montane dei “Monti Udzungwa”, nella Tanzania centro-meridionale, aveva già destato interesse in tutto il mondo e la notizia, pubblicata online sulla rivista scientifica “Journal of Zoology” il 31 gennaio 2008, aveva avuto poi eco anche a livello di stampa non specializzata. L’ultima delle altre tre specie conosciute di toporagno elefante gigante era stata infatti scoperta addirittura 126 anni fa!!! (e non era un membro del nostro parlamento, uh, uh!!!). La nuova specie, denominata per esteso ’toporagno elefante dalla testa grigia’, con il nome scientifico di “Rhynchocyon udzungwensis”, è sensibilmente più grande delle altre e la sua distribuzione più ristretta. Bastardini, vi sono piaciute queste notiziole? Sì?, allora a presto con altre ancora più succulente!  
DATA:  29-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

CHE DIO TI BENEDICA…SE NON HAI UN CANE IN CASA!  
WWWWhuuuuffff!!!!!, Aaaarghhhhh!!!!!, Uuuuuuuuuuuhhhhhhh!!!!!!!....e potrei continuare ad ululare fino alla Befana. Ma mi fermo qui e tiro fuori tutta la “rabbia” che ho dentro, dopo aver appreso una notizia che ha a dir poco dell’incredibile.  
Infatti a “Catello”, paese della zona di Varese proprio al confine con la Svizzera, il parroco, qualche giorno fa, ha chiesto che durante la benedizione tutti gli animali di casa venissero allontanati perche’ durante il rito, a suo dire, disturberebbero troppo. E se i proprietari si fossero rifiutati di mandare via i loro amici a quattrozampe, come e’ gia’ successo, lui non avrebbe impartito la benedizione! Ma vi rendete conto?! Ma chi è questo signore, un sacerdote che ha poca memoria e non ricorda che anche gli animali sono creature di Dio, oppure un falso profeta dei messaggi divini, che fa distinzione tra gli esseri viventi? Vi assicuro che sono allibito. E come me alcuni di questi proprietari, che si sono rivolti ad un’associazione animalista, l’AIDAA, per chiedere di intervenire: “Ne avevamo viste e sentite tante, ma questa è davvero oltre ogni buon senso. Si ricorda questo signor parroco che nella grotta di Betlemme c’erano l’asino ed il bue e che Gesù nacque proprio in quella grotta?“ Ma non basta, infatti la stessa incresciosa situazione si era creata lo scorso anno, quando il parroco di Catello aveva operato nella stessa maniera, rifiutando la benedizione alle case con “animali”, come se questi fossero pericolosi e indegni della sua benedizione. E l’associazione aveva chiesto al prelato di cambiare idea. Ma lui non aveva risposto. E cosi’ quest’anno il presidente dell’AIDAA ha scritto al Cardinale di Milano: “Pur con il rispetto che è dovuto al signor parroco, ritengo sia buona cosa che il cardinale di Milano, arcivescovo della archidiocesi che comprende anche Varese e la sua provincia, intervenga per porre fine a questa ridicola situazione, spiegando al suo parroco che gli animali sono creature di Dio e che forse sarebbe buona cosa cominciare ad avere maggiore rispetto anche per loro e specialmente per quelli che vivono nelle nostre case e che spesso sono la sola compagnia per persone sole ed anziane“. Insomma questa storia non mi è proprio piaciuta. Ritengo che qualcuno debba prendere dei provvedimenti perché, anche se riconosco che non è la fine del mondo e che ci sono situazioni ben più gravi, non è giusto che chi occupa delle cariche così importanti e che dovrebbe addirittura dare il buon esempio, possa operare secondo dei codici comportamentali tutti suoi, discriminare ed addirittura rifiutarsi di dare la benedizione in alcune case, dove magari le persone che vi abitano credono in Dio, sono brave persone ed hanno tutto il diritto di ricevere un atto per loro così importante. Forse questo parroco sa come vanno le cose in Italia, che chi sbaglia quasi mai paga, pensa che si tratti di un fatto di poca importanza e che quindi non balzi agli onori delle cronache. Ma ormai siamo tutti in Rete, le cose si vengono a sapere, anche se avvengono a Catello, paese che, con tutto il rispetto, non conoscevo affatto prima di quest’azione del “parroco obiettore di benedizione”! Insomma lo scorso anno è andata in questo modo, quest’anno pure, speriamo che il prossimo il “prete che non ama gli animali” si comporti in maniera diversa. Ma gli dovremmo ricordare anche che San Francesco parlava agli uccelli, oppure che in molti paesi, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, moltissime citta’ italiane organizzano delle cerimonie dove i cani, i gatti e tutti gli altri animali presenti vengono addirittura benedetti?! Beh, lasciamo perdere, è Natale e voglio essere buono; quindi chiudo qui il mio ululato inviando gli auguri più forti del mondo a tutti, belli e brutti, umani ed animali, benedetti e non, parroci bravi e meno bravi, augurandomi che il buon senso prevalga. Bau a tutti.  
DATA:  23-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

DELITTI IMPERFETTI  
Bastardini miei diletti, oggi parliamo di delitti imperfetti (rima bastardina alla prima riga!). Non è che mi sia dato improvvisamente alla cronaca nera, ma vagando qua e là nella Rete mi sono imbattuto in due notizie che mi hanno inizialmente fatto ribollire il sangue e poi anche riflettere sul comportamento di alcune persone e sull’applicazione della legge in Italia.  
In provincia di Pavia è stato commesso un “gatticidio”. Infatti un pensionato si è arrogato il diritto di decidere della vita di gatto, solo perché il povero micio ha avuto la “terribile” colpa di essersi introdotto nel suo orto! Ma vi rendete conto? Quest’episodio aberrante è avvenuto nell’agosto scorso, quando l’uomo è stato sorpreso a gettare nel cassonetto dell’immondizia il corpo del gatto ucciso, insieme all’esca con cui lo aveva attirato (una scatoletta di carne per gatti; quindi addirittura un omicidio premeditato!). In seguito alla denuncia, la ricostruzione dei fatti operata ha permesso di inchiodare l’assassino: ci sono state infatti testimonianze di precedenti minacce (quindi era proprio studiato l’omicidio, allora!...) e poi il ritrovamento della scatoletta, il tentativo di disfarsi del corpo del gatto trucidato e perfino una sorprendente confessione alla stampa (insomma esiste anche il “serial cat killer” che si vanta dei suoi misfatti con dichiarazioni sul giornale…ma è assurdo tutto ciò!...). Venerdì 19 dicembre presso il Tribunale di Vigevano ha avuto luogo il processo a carico del pensionato, il quale, imputato per il reato di uccisione di animali, ha chiesto di patteggiare la pena base di quattro mesi e 15 giorni di reclusione, ridotta così a due mesi. La proprietaria del gatto e la “LAV”, che si erano costituite parte civile al solo scopo di seguire attivamente il processo ed avere titolo per chiedere una condanna esemplare, esprimono “…perplessità in ordine alla possibilità di chiedere uno sconto di pena proprio quando l’evidenza delle prove sia idonea a dimostrare la colpevolezza e l’intenzionalità della condotta. Pur consapevoli di come ciò rappresenti un aspetto complesso del sistema giudiziario, auspicano una riforma che scardini il paradosso esistente nel legame tra evidenza della prova e sconto di pena, e che restituisca dignità e valore alle vittime dei reati”. Insomma in Italia si può patteggiare anche una sentenza del genere…. L’altra ansa arriva dalla Puglia. Il 18 dicembre un uomo ha gettato in mare un cane randagio cieco e si è poi allontanato: è accaduto nel porto di Brindisi. L’animale è stato notato da alcuni passanti che hanno cercato di soccorrerlo facendo anche intervenire la Guardia Costiera del porto: i militari sono riusciti a recuperare e a salvare il cane, che è stato affidato alle cure di un veterinario. A parte lo spavento ed il freddo, il randagio gode ora fortunatamente di buona salute. La polizia municipale sta cercando di risalire al responsabile di questo episodio. Ma se lo trovano, che gli fanno, la multa? Io non dico che bisogna dispiegare l’esercito per un tentato omicidio di cane non vedente, ma forse una piccola indagine della polizia o dei carabinieri non sarebbe più efficace di un’indagine fatta dai vigili urbani? Ma che c’entrano loro? Mah, bastardini miei, viviamo in un paese fatto di stranezze. La cosa che mi consola è che il tentativo di omicidio del cane non è andato a buon fine, e che quello del gatto ha comunque trovato (anche se relativa) giustizia. A presto e un bau a tutti voi.  
DATA:  22-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

ANIMAL NEWS 2  
Eccoci qua, cari pigroni miei. Mentre voi oziate e gozzovigliate tranquilli, io navigo alla ricerca di nuove cose curiose, di notizie succulente da propinarvi per togliervi dal torpore in cui durante le feste vi siete adagiati.  
Sentite questa: Trecento pecore sono state trovate stipate in un autotreno e stremate dopo un lungo viaggio. Erano partite dalla Spagna ed erano dirette in Grecia, ma non certo per una gita di piacere. E non erano certo in prima classe... Arrivate dalle nostre parti le loro condizioni erano già pessime, tanto che una di loro era addirittura morta. La polizia stradale di Reggio Emilia che ha intercettato il Tir in autostrada ha deciso che il trasporto non poteva continuare e ha fatto dirottare gli ovini al "posto di controllo" a Zappellazzo di Carpaneto: una sorta di motel per animali costretti a lunghi spostamenti e istituito da una normativa europea. Qui i veterinari dell’Azienda Usl di Piacenza hanno visitato le pecore, constatato il decesso di una di loro e il grave stato di altre tre. Due di queste sono state soppresse a causa del peggioramento delle loro condizioni, mentre la terza si è ripresa. La polizia ha posto sotto sequestro il camion e l’autotrasportatore rischia una denuncia per maltrattamento di animali. Per il momento le pecore sono rimaste nella struttura di accoglienza nel territorio di Carpaneto, in attesa di riprendere il viaggio alla volta della Grecia. “I centri di controllo - spiega a “Libertà” il dottor Marco Delledonne, responsabile del servizio veterinario dell’Asl di Piacenza - sono stati pensati per garantire il benessere degli animali che affrontano lunghi spostamenti. Non sono molti. In Nord Italia oltre a quello di Carpaneto ce n’è un altro a Brescia, annesso al mercato del bestiame. Altri sono a Perugia, a Roma e in Puglia. La norma prevede che, arrivati in questi centri, gli animali vengano abbeverati e rifocillati e che la sosta sia di almeno ventiquattr’ore”. E meno male che ci sono questi centri e che almeno hanno salvato il carico delle povere pecorelle. Ma speriamo che questi fatti non si ripetano e che l’autotrasportatore paghi per il suo comportamento…”animalesco”. E sentite anche quest’altra: I carabinieri hanno denunciato tre ragazzi, uno di 19 anni e gli altri due di 17. Il motivo, udite udite, è la cattura e l’impiccagione (!!!) ad un palo, vicino ad un bar di una frazione, denominata Melicuccà, di un povero gatto innocente, che ha avuto la sfortuna di incappare in questi tre studenti in vena di scherzi macabri o vendette personali. Ma vi rendete conto di cosa sono stati capaci di fare questi tre imbecilli?! Non solo il povero micio era l’unica compagnia di un pensionato del luogo, che non è sposato e vive solo (e già questo è un atto di insensibilità niente male), ma addirittura hanno ucciso il felino in questione, facendogli subire anche la sofferenza dell’impiccagione. Secondo quanto è emerso dalle indagini dei militari della Compagnia di Serra San Bruno, non si esclude che il gatto possa essere stato ucciso per compiere un gesto di cattiveria nei confronti del suo proprietario, nei confronti del quale i tre studenti non avrebbero avuto, a quanto sembra, alcun motivo di risentimento. Se così fosse, sarebbe ancora più grave ed oltretutto non stiamo parlando di “ragazzini” di 11 o 12 anni, che non sarebbero comunque scusabili, ma avrebbero in qualche modo più attenuanti, ma di ragazzi vicini alla maggiore età, per i quali non si può trovare nessuna attenuante, se non la demenza; ma siccome sono studenti (del paese di Dinami, per la precisione), forse non avranno degli handicap mentali così gravi, o no? Sono esterrefatto, vi assicuro che leggere queste notizie mi rattrista e non mi fa vedere niente di buono per il futuro. A meno che qualcuno cominci veramente a punire in maniera giusta atti di questo tipo e faccia rispettare le regole che una società moderna e democratica deve avere. Infine deve esserci assolutamente un recupero della moralità, sia a livello adulto, sia a partire dai giovani e giovanissimi, che sono il futuro di questa nostra società. Ma qui entriamo in un campo talmente vasto che ci vorrebbe un trattato del vostro bastardino per affrontare l’argomento in maniera diffusa ed esaustiva. Ora amici miei devo distrarmi, farmi passare l’inquietudine suscitatami da questo fatto (anche se ne sono successi sempre di simili, però poi forse sono io che ormai non tollero più…). Vado a fare una quattrozampata con il mio padrone e vi mando un grande bau.  
DATA:  19-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

E lungo il Tevere… (…per poco non affoghiamo)  
Bastardini cari, ma quanta acqua è piovuta dal cielo negli ultimi tempi! Alla faccia della siccità dello scorso anno.  
Secondo me qualcuno ha fatto veramente la danza della pioggia! Comunque l’aspetto a cui voglio dare risalto è quello dei disagi creati non solo ai nostri amici a due gambe, alle loro autovetture ed alle loro abitazioni, ma anche quelli subiti da noi, numerosi quattrozampe, molti dei quali non proprietari di cucce o altri alloggi sicuri e con veramente poche possibilità di cavarsela da soli. In particolare a Roma, che è una città complicata per tanti versi (basti pensare ai disagi creati da un normale temporale), si può immaginare cosa può accadere dopo un parziale allagamento come quello avvenuto anche a causa della fuoriuscita del fiume Tevere dagli argini, in particolare in alcune zone della città e della provincia. Insomma sono stati giorni molto difficili, quelli appena passati, sia per i cittadini della provincia di Roma, che per migliaia di animali: i dati non sono ancora completi, ma risultano gravi danni registrati a diversi canili e rifugi della provincia e, purtroppo, ci sono stati anche una decina di cani deceduti. Poteva andare molto peggio, come dimostrano i dati nazionali. La “LAV” di Roma porge un ringraziamento all’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Fabio De Lillo, che, con l’Area Tecnica dell’Ufficio Tutela e Benessere Animali di Roma, sin dal primo giorno, è stato presente al fianco dei volontari del canile che per primo ha subito danni, provvedendo ad organizzare prontamente il lavoro di messa in sicurezza degli animali ospitati nella struttura. L’Area Tecnica ha poi provveduto all’evacuazione di altri due canili situati nel Comune di Roma, grazie al coordinamento con la squadra di Monitoraggio sul territorio del Comune, la sala operativa della Polizia Municipale, i volontari della Protezione Civile Zeus e C.A.E.R., il gruppo K9, l’Ambulanza Veterinaria del Comune di Roma e la Regione Lazio. Accanto a loro, indispensabile per la messa in sicurezza di centinaia tra cani e gatti è stato il lavoro svolto dagli infaticabili volontari (grandi!) di molte associazioni animaliste, come A.V.C.P.P., Ass. Canili Lazio, AIDA & A (Rifugio Coccone e Compagni) Code Felici, ed altri. Inoltre, nella giornata e nella notte di venerdì, i volontari della LAV di Roma, dell’Associazione Canili Lazio, insieme a tanti altri volontari, hanno provveduto anche alla messa in sicurezza dei 300 cani e 30 gatti ospitati nel canile situato nel Comune di Monterotondo, struttura posta in grave ed imminente rischio di esondazione del Tevere. E qui purtroppo dobbiamo registrare alcune polemiche abbastanza forti: “Ma se a Roma la volontà politica ha favorito il coordinamento delle Istituzioni con le Associazioni di volontariato, nell’unico interesse di salvare gli animali da una triste fine – dichiara Andrea Cristofori, del Settore canili della LAV nazionale - a pochi chilometri di distanza, i volontari hanno dovuto organizzare da soli l’evacuazione del canile di Monterotondo (RM), edificato con recinti fatiscenti proprio sulla riva del Tevere, e per il quale la Protezione Civile aveva lanciato l’allarme di un’onda anomala; ma al Sindaco tutto questo non interessava!”. ”Un intero giorno e tutta la notte per coinvolgere la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Aeronautica Militare di Monterotondo e la Protezione Civile, ai quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la disponibilità posta per risolvere l’emergenza. – continua Cristofori, tra i volontari presenti al canile a rischio - Mentre i vertici comunali di Monterotondo si disinteressavano dell’emergenza, negando anche solo un fazzoletto di terra dove poter evacuare gli animali, i volontari si organizzavano al buio (in quanto il Comune non ha mai realizzato un impianto d’illuminazione) per il trasporto degli animali con i propri mezzi, ponendo in sicurezza i cani che non potevano essere trasportati. Un sincero ringraziamento ai cittadini che, leggendo gli appelli della LAV e di altre associazioni animaliste, sono accorsi numerosi per prendere in affido temporaneo i cani ed i gatti.” Comunque tutto è bene quel che finisce bene, quindi sia a Roma, sia a Monterotondo. Mi auguro che la sensibilità dimostrata dalle autorità competenti e dai volontari in queste situazioni, diventi una consuetudine, forse così potremo affermare che a questo mondo si può vivere un po’ più tranquillamente e che in fondo le persone positive non sono poi così poche. Un Bau un po’ bagnato dal vostro Bastardino.  
DATA:  15-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

ANIMAL NEWS  
Bastardini natalizi, come state? Immersi in ciotole di leccornie e con la pancia piena? Accoccolati ai piedi dei vostri padroni che, visto il maltempo che ha colpito in questi giorni la nostra penisola, sicuramente sono intenti a giocare a carte o “impantofolati” davanti alla TV? Anch’io, come voi, “galleggio” in quest’atmosfera oziosa, ma ogni tanto mi collego dalla mia cuccia multimediale, in cerca di qualche notiziola da propinare al mio fedelissimo ed amatissimo pubblico.  
E qualche cosina da raccontare l’ho trovata anche stavolta: Ricordate l’orsetto Knut? Sì?, bene, ora è cresciuto e ovviamente, non e’ piu’ il simpatico orsetto bianco che i bambini di tutto il mondo hanno adorato da quando e’ arrivato, piccolo piccolo, allo zoo di Berlino. Knut e’ cresciuto come può crescere un orso e quindi è comprensibile che adesso piu’ che intenerire faccia un po’ paura. Un uomo di circa trent’anni, infatti, si e’ introdotto nella gabbia che ospita Knut nello zoo di Berlino: ha eluso, non si sa come, tutti i controlli della vigilanza ed e’ riuscito ad entrare nel recinto dove vive il nostro amico. Bisogna dire comunque che non e’ riuscito ad avvicinare l’animale, che tra l’altro non si è curato affatto dell’impavido bipede umano ed e’ rimasto totalmente indifferente a tutto quello che stava accadendo: quindi i guardiani, una volta accortisi della situazione non proprio “regolare”, sono intervenuti per bloccare l’orso, mentre gli agenti della polizia hanno portato via a forza l’uomo. E sicuramente hanno fatto meno fatica i guardiani, visto che il nostro Knut se ne stava calmo calmo per i fatti suoi…. Secondo quanto detto dall’uomo, anche lui come l’orso si sentiva solo. E voleva fargli un po’ di compagnia. Forse, prima di entrare nella gabbia, avrebbe potuto chiedere all’orso il permesso…. Invece in Finlandia ora non si fermano più alla prova del DNA, ma a quella …della zanzara. Sì, non sto scherzando, infatti recentemente un ladro è stato incriminato per il furto di un’automobile grazie alla “testimonianza” del fastidioso insetto. L’automobile rubata era stata ritrovata dalla polizia del luogo, che al suo interno ha anche rinvenuto una zanzara: e proprio l’insetto ha permesso agli agenti di poter risalire al nome del ladro che aveva portato via il mezzo. L’automobile era stata rubata a “Lapua”, a 380 chilometri a nord della capitale finlandese. Poi era stata trovata a “Seinajoki”, venti chilometri piu’ in la’. Secondo le fonti locali ’’Una pattuglia della polizia ha proceduto all’ispezione dell’auto ed ha notato una zanzara che aveva succhiato del sangue. Dopo averla inviata in laboratorio e’ stato verificato che il sangue apparteneva ad un uomo gia’ presente negli schedari della polizia’’. I poliziotti hanno fatto, come si suol dire, “due più due” e il presunto ladro d’auto è finito in gattabuia (che non è il carcere dei felini, sia chiaro…). La polizia di Helsinki afferma che non si tratta di una procedura comune: usare zanzare per fare delle indagini e’ abbastanza insolito anche nel loro paese. Ma questo dimostra quanto le ricerche degli agenti siano diventate accurate, tanto da individuare anche una zanzara. Ma la prova sara’ valida? E se quella zanzara aveva punto l’uomo individuato in un altro posto (e quindi era del tutto estraneo al furto) e poi era entrata nell’auto? Questo non lo sapremo mai, ma da adesso in poi, nel caso in cui doveste compiere qualche “briconcellata” di vario genere…attenti se sentite un ronzio!.... Un Bau infreddolito dal vostro Bastardino.  
DATA:  12-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“ANCHE LE FORMICHE NEL LORO PICCOLO…CI INVADONO!”  
Bastardini miei carissimi, oggi ci spostiamo al di là della Manica, quindi mano al vocabolario e rispolverate le nozioni apprese nelle vostre “bau-schools” sulla lingua inglese. Facciamo un tuffo nelle pagine virtuali del “Daily Telegraph”, dove viene riportata una notizia singolare ed inquietante, che mi ricorda quella, analoga, accaduta in Germania, Austria, Svizzera e anche nei Paesi Bassi, e cioè un’invasione senza precedenti di ragni di 18/20 cm di diametro! Infatti un tipo di “super formica” si sta diffondendo tra i sudditi di Sua Maestà, con il rischio di apportare danni considerevoli.  
Infatti la "super ant" (così la chiamano i nostri amici anglosassoni) o meglio “Lasius neglectus” (questo il nome scientifico), pur avendo lo stesso aspetto della comunissima formica nera, è in grado di provocare dei veri e propri disastri nei giardini. I magnifici giardini inglesi, da “Kensington Garden” al pezzetto di terra nel cortile di casa, dove si coltiva la passione per il "pollice verde". L’invasione delle formiche straniere, scrive il quotidiano londinese, potrebbe risultare una rovina per prati, aiuole e piante. Non solo: il loro sbarco nel Regno Unito rischia di spazzare via le formiche inglesi, il cui danno al giardinaggio è in proporzione assai minore. Da dove venga esattamente il famelico esercito di minuscoli forestieri, non è chiaro. Secondo una ricerca finanziata dall’Unione Europea e pubblicata dalla rivista scientifica online “Bcm Biology”, si tratta di una specie euroasiatica, originaria della regione del mar Nero. I primi esemplari sono stati individuati nel 1990 a Budapest: da allora, il Lasius Neglectus ha marciato trionfalmente attraverso l’Europa, fino ad arrivare al canale della Manica e ad attraversarlo, minacciando anche la verde Inghilterra. I ricercatori hanno localizzato colonie di "super formiche" in quattordici località da un capo all’altro d’Europa, da Varsavia in Polonia sino a “Bayramic” in Turchia, così come in Belgio, Francia, Spagna, Germania e anche in Italia. “La diffusione iniziale – sostengono- è probabilmente imputabile a un’involontaria introduzione da parte dell’uomo, che magari l’ha portata con sé dentro uno zaino o a bordo di un’automobile, di ritorno da un viaggio nel mar Nero. Ed è verosimile che in modo analogo, sfruttando un "passaggio", la micidiale “formichina” sia arrivata in Gran Bretagna”. Inoltre la "super ant" “prospera in ambienti urbani, anziché in habitat naturali. Tende ad essere molto aggressiva nei confronti delle specie native, sterminando gli insetti e perfino i ragni che incontra sul suo cammino. Riesce a sopravvivere addirittura sottozero, perciò il suo raggio d’azione potrebbe potenzialmente estendersi dal Giappone fino alle “Highlands” della Scozia. Inoltre questa super formica riesce a creare formicai da dieci a cento volte più grandi della norma: la regina, che non può volare, resta sempre sottoterra, dove intrattiene una vorace vita sessuale.“L’Europa - conclude il rapporto dei ricercatori - è stata attraversata altre volte da insetti invasivi di ogni genere, ma a quanto pare mai da una specie pestifera come questa”. Insomma una bella gatta, anzi formica, da pelare per la Gran Bretagna! Speriamo che da noi in Italia non si diffonda mai. Comunque, anche se fosse, ci penseremmo noi 4zampe a farla tornare indietro a… zampette levate! Bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  05-12-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“I GATTI DI BRACCIANO”  
Cari Bastardini, navigando nella rete, costretto nella cuccia dalla giornata uggiosa (ma sentite il vostro Bastradino che cita anche Lucio Battisti!...)mi sono imbattuto in una notiziola che farà felice i più crudeli di voi. Se infatti siete “cattivelli” e ce l’avete con i nostri rivali miagolanti sorriderete a quel che è succeso in quel di Bracciano, ridente località lacustre con tanto di castello nei dintorni di Roma.  
“Gatti nel mirino di cerbottane a Bracciano” è il titolo su cui mi sono soffermato. Nell’articolo viene descritto che nei giorni passati nel centro storico di Bracciano diversi gatti sono stati trovati in condizioni agonizzanti a causa di proiettili premeditatamente costruiti con chiodi, carta e sigillati con colla. Alcuni di questi felini sono stati fermati da gente che abitava nei dintorni e che è riuscita a soccorrerli estraendo chiodi profondamente penetrati nei corpi. Ad un povero gatto ne sono stati rimossi addirittura tre. L’ipotesi che si trattasse di bravate di qualche adolescente è stata suffragata dai fatti, in quanto un ragazzino di circa tredici anni e` stato colto in flagrante mentre sparava uno di questi proiettili ad un povero gatto. Un abitante del paese e` riuscito a salvare la povera bestia disarmando il ragazzino in tempo. Purtroppo non si hanno altre notizie al riguardo ma e` pur chiaro che questi atti di estrema crudelta` dovrebbero essere investigati dalle autorita` locali in modo tale da poter risalire ai colpevoli e insegnare loro una buona lezione di educazione civica e morale. Si spera che questa lezione possa servire agli adolescenti direttamente interessati, e anche ai genitori che sono responsabili per i loro comportamenti. Purtroppo credo che i genitori di oggi (ma non vorrei generalizzare) non siano molto in grado di insegnare ai propri figli il rispetto per gli altri (anche per gli animali) e l’importanza di certi valori indispensabili per vivere correttamente in una società civile. D’altro canto è pur vero che si tratta comunque di ragazzini, i quali possono sbagliare, possono in piccola parte essere giustificati per errori di questo tipo perché magari si tratta solo di un fatto di età, di emulazione ed un modo per farsi in qualche modo considerare all’interno dei gruppi o comitive, composti da altri ragazzini che sono più o meno come loro e che valutano in maniera ancora distorta certe bravate. Ai loro genitori e alla scuola il compito di educarli (meglio) e di far loro capire il valore e l’importanza di certe cose; a loro la voglia e l’impegno a recepire messaggi positivi ed ad allontanare sempre più stupidaggini tipo quelle perpetrate ai danni dei poveri gatti di Bracciano. Anche perché se tutto ciò non dovesse avvenire, il rischio potrebbe essere quello che alcuni di questi ragazzi continuino ad avere questo tipo di atteggiamento nei confronti della vita e poi allora sì che la situazione loro e della società tutta diventerebbe preoccupante. Lungo il lago di Bracciano intanto gli abitanti si interrogano preoccupati se questi atti di violenza finiranno, o se sono solo una tappa prima di passare anche ad altri bambini o passanti, completamente ignari di quello che succede oggi nel nostro vicinato. Intanto in giro per il centro storico di Bracciano si cominciano a vedere questi volantini che riportano le immagini dei proiettili utilizzati per torturare i poveri gatti. Una didascalia accompagna queste immagini incitando la gente, se mai dovesse avvistare tale crudelta` rivolta ai poveri gatti, a denunciarla alle forze dell’ordine. Insomma, speriamo bene e, per una volta, anche noi migliori amici dell’uomo, siamo solidali con i nostri amici/nemici felini. Ragazzi di Bracciano, smettetela e tornate a studiare e a giocare come dovreste. Bau a tutti.  
DATA:  27-11-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

CHI NON LAVORA… (Oh, Vienna…)  
Bastardini inoperosi ed oziosi, cagnolini pigri ed indolenti, 4zampe pelosi annoiati dalla routine quotidiana, le cose stanno per cambiare!  
E’ di ieri infatti la notizia che in Austria (più precisamente nella capitale Vienna) i cani stanno per entrare a far parte del mondo del lavoro dei loro padroni. Sembra strano, ma a breve i nostri “colleghi” austriaci potranno accedere negli uffici dei loro padroni. Il “Corriere della sera” ci spiega che studi internazionali dimostrano già che i cani, se ci accompagnano in ufficio, rendono più armoniche le relazioni di lavoro incentivando la produttività e la serenità generale dell’ufficio. «All’interno delle aziende più grandi, dove sono ammessi i cani, è stato riscontrato un minore tasso di ammalati tra i dipendenti, e c’è molto meno mobbing», ha spiegato all’emittente “ORF Wien” l’ideatrice dell’iniziativa “Gabi Glaser” dell’associazione “Special Animals”. La sola presenza degli animali nei luoghi di lavoro riduce lo stress, le situazioni di conflitto tra le persone ed aumenta di conseguenza la soddisfazione ed il dialogo. “In una scuola, per esempio, il cane è in grado di tranquilizzare il bambino arrabbiato o agitato, semplicemente mettendosi davanti a lui e facendosi accarezzare”, spiega Glaser. Non a caso si impiega l’animale come co-terapeuta anche in alcuni ospedali e nei centri per anziani. Da qui l’idea di preparalo anche per l’ufficio. Chiaramente cane e padrone devono essere preparati, o più propriamente “addestrati” a vivere questa particolare situazione, per poi trarne i benefici auspicati. E quindi Il cane (a partire dal sesto mese di età) viene messo di fronte a diverse situazioni. In fin dei conti, pure il Fido deve poter sentirsi bene in un ufficio. Il quadrupede impara così a controllare le sue fobie davanti a determinati stimoli, quali per esempio forti rumori o impulsi ottici. Un test comportamentale certifica poi se il quattrozampe è pronto per stare sul luogo di lavoro, se rimane tranquillo e mansueto, magari accucciato sotto la scrivania, anche in situazioni di stress e senza dare problemi. Dall’altra parte anche “il miglior amico del cane”, durante il corso, che si compone di una prova scritta e di prove pratiche, dovrà dimostrare di conoscere le principali esigenze del 4zampe, il suo comportamento e le leggi in vigore sulla condotta. La prova pratica serve a dimostrare non solo il feeling proprietario/cane ma anche a capire i segnali che il cane stesso lancia al padrone in determinate situazioni. Uno speciale certificato garantisce infine l’idoneità dell’animale a frequentare l’ufficio col suo padrone. Ultimo ostacolo a questo punto: convincere il capoufficio o il datore di lavoro (non so se solamente a far entrare il cane in ufficio o anche ad ottenere magari delle…promozioni!...). C’è da dire, per concludere il discorso austriaco, che Vienna è sempre più una città a misura di cane: due anni fa è stato introdotto il "Wiener Hundeführschein", ovvero "una "patente" per condurre i cani. L’esame, facoltativo, per i padroni e i loro amici a quattro zampe prevede prove scritte e pratiche. Tra l’altro viene testato anche il buonsenso del padrone in specifiche situazioni, come per esempio evitare di prendere un tram troppo affollato con il quadrupede e aspettare il successivo. “Rendere meno conflittuale la convivenza tra uomo e cane in città”, è il leitmotiv che accompagna l’iniziativa. E bravi i Viennesi! Speriamo che tra qualche tempo, sortiti gli effetti sperati, quest’iniziativa venga adottata anche da noi, cosicché potremo passare più tempo con i nostri padroncini e loro non saranno costretti a lasciarci per ore da soli a casa o a ricorrere a dog-sitter. Un Bau enorme dal vostro Bastardino impiegato.  
DATA:  25-11-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“QUATTROZAMPE SUI BINARI” (Ovvero: com’è bella l’alta velocità)  
Bastardini viaggiatori, cominciate a scodinzolare! Siamo in dirittura d’arrivo (mi sembra un’espressione appropriata, no?), infatti con dicembre dovrebbe essere completata la line dell’alta velocità Milano-Bologna (percorrenza di un’ora alla media di 210 km!) con la nuova stazione in linea a Reggio Emilia.  
Il programma prevede entro il dicembre 2009 la conclusione delle linee tra Bologna e Firenze e tra Torino e Milano. A questo punto saranno questi i tempi di percorrenza: Milano - Roma in 3 ore (prezzi da definire ma si parla di poco più di 100 euro); Torino - Milano in 60 minuti; Bologna - Firenze in 35 minuti e Milano - Napoli in 4 ore e 10 minuti!. Insomma un grande passo avanti veramente. Quindi spostamenti notevolmente più rapidi con risparmio di tempo (non di denaro, certo, ma non si può avere tutto…) e previsti aumenti di viaggiatori e quindi di introiti per le ferrovie italiane. E nel 2011 debutterà sulle rotaie il primo operatore privato italiano, la società “NTV” targata Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle e Banca Intesa San Paolo, con la partecipazione della francese “Sncf” (Societé nationale des chemins de fer). Il Nuovo Trasporto Viaggiatori (“NTV” appunto) mira a conquistare una quota di mercato del 20 per cento entro il 2015 e 10 milioni di passeggeri, con 25 nuovi treni Alstom Agv. Per questo utilizzo pagherà alla “Rfi” delle Ferrovie dello Stato un abbonamento annuo di 140 milioni. Insomma grossi cambiamenti in vista e…speriamo bene! Ma la notizia che più ci interessa è senz’altro quella riguardante la possibilità per noi canini di viaggiare sui vagoni insieme ai nostri padroni (rima bastardina involontaria). Infatti dopo la decisione di “Trenitalia” di proibire l’ingresso dei cani sui treni italiani, le proteste delle associazioni animaliste e dei cittadini possessori di “quadrupede peloso”, non si sono fatte attendere, tanto che la direzione delle Ferrovie Italiane ha dovuto fare marcia indietro e stilare nuove regole per i cani che viaggiano sui vagoni. Ecco allora le norme che entreranno in vigore a partire dal prossimo primo dicembre 2008 e che riguardano il trasporto di cani, gatti e altri animali da compagnia: 1) Potranno salire sui treni cani, gatti e animali di piccola taglia, se trasportati nell’apposita gabbietta e viaggeranno gratuitamente. 2) Sui treni Ic Plus, Espressi e Ic Espressi, tutti i cani, grandi o piccoli, dovranno viaggiare con museruola e guinzaglio, nell’apposita carrozza che si trovera’ in fondo al treno. 3) Non sara’ possibile prenotare il posto di fronte a chi viaggia con il cane. 4) Se si prenota una cuccetta, i cani e gli altri animali domestici viaggeranno a pagamento e solo se ci sara’ a disposizione un intero scompartimento. Dovranno comunque viaggiare con museruola e guinzaglio. 5) I cani guida per i ciechi potranno viaggiare sempre e comunque, senza limitazioni. 6) Il personale di bordo controllera’ la situazione e verifichera’ l’iscrizione all’anagrafe canina di ogni animale. L’”ENPA” (Ente Nazionale Protezione Animali) si dice soddisfatto: “Il nuovo provvedimento delle ferrovie rappresenta un buon passo avanti rispetto al regolamento di settembre. Noi dell’ENPA consideriamo tale misura soltanto la tappa di un percorso più ampio che dovrebbe portare il nostro Paese al livello della Gran Bretagna, dove non esistono restrizioni per l’ammissione di cani al guinzaglio nelle carrozze ferroviarie”. Insomma amici 4zampe, cominciate a prenotare il biglietto e…buon viaggio!  
DATA:  18-11-2008   AUTORE:  Pietri Stefano  

LE REGIONI IMPAZZITE!  
Cari Bastardini, come butta la coda? Eccomi oggi a voi con notizie devo dire poco piacevoli ed anche irritanti per certi versi. Navigando per la rete, mi sono imbattuto in diversi siti dove ho trovato notizie sul mondo degli animali. Mi sono soffermato a leggere ed ho trovato decisamente raccapriccianti alcune situazioni, soprattutto nel nord Italia.  
Cominciamo ad esempio con il Veneto, che sembra essere stato contagiato da un’epidemia di imbecillità da macellai improvvisati. “A Varese si catturano e uccidono piccioni per studio”, è Il titolo che mi ha fatto sobbalzare per primo. L’articolo recita:” La LAV ha appreso dalla stampa locale che nella città di Varese verrà condotta dall’Assessorato alla Tutela Ambientale del Comune, in collaborazione con l’ASL e l’Università di Milano, un’ indagine sanitaria per stabilire se i colombi siano o meno nocivi all’uomo. Tale indagine prevede la cattura di colombi vivi per mezzo di trappole. In seguito questi colombi saranno spediti al Dipartimento di Patologia Aviare dell’ Università di Milano dove verranno soppressi. Successivamente gli uccelli verranno sviscerati, spiumati e analizzati per cercare la presenza di parassiti. Da ogni colonia di colombi verranno prelevati 4 animali; l’operazione verrà ripetuta per cinque volte, tutto questo comporterà quindi un totale di almeno 120 piccioni uccisi. La cattura degli animali è già iniziata”. Oltre a costituire reato, questi provvedimenti secondo la “LAV” sono totalmente privi di senso. “Innanzitutto le stesse analisi possono essere eseguite senza uccidere gli animali, con un semplice prelievo di sangue. Inoltre è assolutamente inutile buttare via 50.000 euro di soldi dei contribuenti varesini per uno studio i cui risultati sono ovvi. E’ arcinoto che i piccioni sono portatori di salmonella e sono infestati da parassiti, quindi non serve alcun ulteriore studio per accertarlo. Ma secondo la letteratura scientifica non ci sono dati che dimostrino la trasmissione di patologie dei piccioni all’uomo (zoonosi). I rischi di trasmissione sono infatti solo teorici: perchè ci sia zoonosi è necessario un contatto oro-fecale (in pratica l’uomo dovrebbe ingerire escrementi di piccione!). Siamo di fronte ad una vera e propria zoofobia”. Poi ho fatto un altro sobbalzo: “Macellavano caprioli e cervi. Denunciati sei bracconieri nel veronese”. – Oh mamma, mi sono detto sobbalzando- “Il corpo forestale dello Stato sgomina un gruppo attivo nel parco della Lessinia. Sequestrati reti, lacci e trappole. Li hanno dovuti seguire per diverso tempo. Perchè erano tutt’altro che degli sprovveduti”. Erano infatti organizzati in maniera meticolosa e in grado di eludere qualsiasi tipo di controllo. Perchè per loro quello che in molti considerano uno “sport” era diventato qualcosa di molto diverso. E neanche a scopo di lucro, se non (forse) per qualcuno di loro. Sei uomini, uniti da quella “passione” malata tanto da unirsi in gruppo, per nascondere quello che la legge vieta di fare. Uccidere animali senza alcun criterio. Loro lo facevano. E lo facevano con i caprioli, i camosci e i cervi del parco regionale dell’alta Lessinia. Quella zona sottoposta alla gestione programmata dell’attività venatoria, proprio per garantire la fauna e l’intero ecosistema. I sei avevano programmato tutto, per eludere i controlli e ammazzare da impuniti. Ma non avevano fatto i conti con la tenacia degli agenti del corpo forestale dello Stato. Sono stati loro, gli uomini coordinati da “Maria Principe” - responsabile del “Nipaf”, il Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale - e dal pubblico ministero “Valeria Ardito”, a interrompere la “carriera” da bracconieri di quattro cacciatori di Sant’Anna d’Alfaedo e due di Negrar. Li hanno seguiti in ogni movimento per mesi, gli uomini del corpo forestale. E ieri mattina gli hanno perquisito le case, trovando tutto il “resoconto” di un’attività illecita che è costata la vita a decine di capi. Ma i sei non si accontentavano di uccidere facilmente. Lo volevano anche fare sempre. In barba a quelle regole che governano la vita di specie come cervi, caprioli e camosci. Fregandosene anche di quei periodi in cui la caccia non può essere effettuata per permettere il ripopolamento. Non curandosi del limite che prevede sette capi - 5 caprioli e due camosci - a testa. Non tenendo conto del fatto che quel tipo di caccia prevede un accompagnatore che segnala gli abbattimenti. Loro ammazzavano e basta. E neanche per soldi.“Uccidevano per il consumo personale - continua Maria Principe -. per fare regali agli amici. Qualcuno, ma stiamo ancora indagando, probabilmente riforniva qualche ristorante. Nelle loro abitazioni gli agenti del corpo forestale hanno trovato resti di animali abbattuti, carni meticolosamente classificate e conservate. Trofei, vale a dire corna e teste”. Insomma, amici della Lombardia e del Veneto, ma cosa mi state combinando? Su, attenzione, abbiate rispetto per qualunque forma di vita, sia umana (anche extracomunitaria!), sia animale e pensate se queste terribili cose fossero fatte a voi… Concludo invece con una notizia carina. “Standing up of the Earth”, infatti, e’ il calendario 2009 di Greenpeace con stupende foto di vari animali che popolano il nostro meraviglioso pianeta. E’ stato rigorosamente stampato su carta riciclata che non e’ stata sbiancata con il cloro. Per avere il calendario potete contattare Greenpeace: serviziosostenitori@greenpeace.it o al numero 06.68136061 int. 223. Il calendario, che ha un costo di 15 euro, potra’ essere pagato con carta di credito oppure con bollettino postale. Quindi, amici bastardini, correte ad acquistarlo! Bau a tutti.  
DATA:  15-11-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Brutte”… notizie!  
Cari amici ululanti, miagolanti, ecc., oggi porto un po’ di notizie che definirei…“brutte”! Infatti è morto “Gus”, un cane che aveva un triste primato. Gus infatti era il nome di un cagnolino davvero molto sfortunato, che aveva vinto un premio che nessun altro amico dell’uomo vorrebbe avere (in realtà neanche gli uomini, amici dei cani, lo vorrebbero…). Gus, infatti, in un concorso aveva vinto il titolo di “cane piu’ brutto del mondo” (sigh!). E adesso quel cagnolino e’ venuto a mancare: Gus non è più tra noi.  
Aveva solamente tre gambe e un occhio solo (più che brutto direi molto “sfigato”) e quest’anno aveva vinto il titolo di “cane più brutto del mondo”, soffiando il triste primato a tale “Elwood” che, evidentemente, anche lui in quanto a bruttezza era messo maluccio... Gus, un cane di razza “nudo cinese” di nove anni, salvato da una famiglia della Florida che lo aveva preso in adozione, è morto stroncato da un tumore che lo aveva colpito da qualche tempo: i soldi vinti da quel concorso ad un certo punto sembravano ripagarlo in parte da tanta sfortuna, infatti sono serviti proprio per curarlo, però, purtroppo per Gus, alla fine non c’e’ stato niente da fare. Il brutto male (del brutto cane) non era ormai piu’ curabile (e non ditemi ancora che non era anche il cane più “sfigato” del mondo”!). Ma andiamo avanti. Su internet, su Youtube in paricolare, c’e’ un video che negli ultimi giorni sta facendo impazzire tutti gli utenti. Si tratta del filmato che ritrae un povero gambero, dentro al suo piccolo acquario pieno di acqua, che fa ginnastica su un tapis roulant (!!!) seguendo la musica del “Benny Hill Show”. Anche i gamberi quindi sanno camminare sui tapis roulant. In realta’ il video e’ di qualche tempo fa e riguarda un piccolo esperimento che e’ stato condotto da “David Scholnick”, un professore della “Pacific University” in Oregon. Con questo esperimento il professore voleva dimostrare che la malattia da cui era afflitto il gambero poteva avere gravi conseguenze anche sulle sueabilita’ motorie. E invece il nostro gamberetto ha dimostrato che, nonostante la malattia, il crostaceo se la cava bene: è riuscito a camminare per ben tre ore su un tapis roulant! (vorrei vedere il “geniale professorone” dell’Oregon tre ore su un tapis roulant!, uuuuhhhhh….) Ultima notizia riguardante il circo, in particolare del numero nel quale un leone o una tigre cavalca un cavallo… Ci sono infatti in Rete alcune fotografie provenienti dalla Cina, che hanno gia’ dato scandalo in tutto il mondo: stanno facendo il giro del web provocando reazioni davvero forti. Si tratta di uno spettacolo circense che ha avuto luogo a “Xiamen”, nel Sud della Cina. Qui i leoni e le tigri vengono letteralmente spinti a cavalcare un povero cavallo. E non solo: in alcuni immagini si vedono anche dei bambini molto piccoli a dorso di tigri dall’aria non proprio molto felice e soddisfatta (forse anche affamata?...). Io credo che ci sia un limite a tutto, ma evidentemente non alla stupidità umana. Concludo così e credo sia abbastanza. Bau a tutti, dal vostro Bastardino.  
DATA:  13-11-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“FACE OFF” (Cambio faccia)  
Cari Bastardini, navigando nella rete dalla mia cuccia multimediale ho visto cose che voi quadrupedi… Sicuramente tra le tante notizie che ho trovato una mi è rimasta più impressa delle altre. Infatti qualche tempo fa avevo letto di una donna, “Isabelle Dinoire”, che è stata sottoposta ad un intervento chirurgico quasi avveniristico, cioè quello della ricostruzione del volto. Ultimamente la medicina ci fa rimanere a bocca aperta, davanti ad operazioni chirurgiche ai limiti del possibile come questa. Ma lo sapevate che questo tipo di intervento puo’ anche avvenire in campo veterinario?  
E’ questa la notizia che mi ha fatto drizzare tutti peli (anche quelli superflui), e ve la voglio raccontare. Un gatto di quattro anni di nome Edgar scappa di casa, o, perlomeno sparisce per un po’ di tempo. I suoi padroncini, preoccupati ed allarmati lo cercano dovunque per diversi giorni. Improvvisamente il gattino fa ritorno a casa. Viene ritrovato dentro la sua cuccia, ma c’è qualcosa che non va. Infatti Edgar ha il muso sfigurato! Sembra che, cercando riparo, si sia servito del calore del motore di un’automobile, non pensando però che la cinghia della ventola gli avrebbe provocato delle gravi lesioni al musetto. I padroni lo hanno subito portato dal veterinario. E presso l’Animal Medical Center di Boston, i medici hanno compiuto una vera e propria impresa: i veterinari, infatti, sono stati in grado di ricucirgli quella parte di muso che si era staccata. Per riattaccarla sono serviti ben 35 punti di sutura. Ora Edgar sta bene: non ha presentato problemi dopo l’intervento e, fortunatamente, il brutto incidente non ha provocato lesioni ai nervi come si era temuto. Insomma ora per Edgar si prevede una vita del tutto normale, con tanto di baffi e lontano dalle cinghie delle ventole dei motori delle auto! E’ una notizia quindi che mi ha colpito particolarmente, non pensavo che la chirurgia veterinaria potesse arrivare a tanto. E la mia fantasia è volata subito al pensiero di come potrebbero essere modificati i connotati a tanti brutti ceffi che conosco, almeno non mi spaventerei quando li guardo in faccia, anzi nel muso! Ho pensato a quei cani che alcuni padroni si ostinano a tenere, come i Rottweiler o altre razze che in cattività aumentano la loro potenziale pericolosità sia per i padroni stessi, sia per gli altri. Questi quando a volte scodinzolo col mio padrone per la città, spesso mi guardano in cagnesco (questa è bellissima, dai…) e vorrei tanto chiedergli: “ma che vuoi, brutto muso?”, ma non lo faccio perché altrimenti non mi avreste più come vostro interlocutore. A volte penso che vorrei poter avere la possibilità di cambiar faccia, magari sfoderando il ringhio di un Bulldog cattivissimo o di Gattuso arrabbiato. Penso al film “Face off”, con John Travolta e Nicolas Cage, che si scambiano i volti (ed i ruoli) con un intervento al limite del fantascientifico. Insomma questa notizia mi ha fatto pensare a tante persone alle quali si potrebbe cambiare il volto perché, se proprio dobbiamo continuare a vederle…almeno che abbiano una faccia diversa! Penso anche a quelle cagnoline che si sono ritoccate alcune zone del corpo, che hanno fatto vari lifting, ma questo è un discorso comunque già più superficiale; solo che mi ha sempre suscitato curiosità una cosa: ma se per avere il muso ben tirato qualcosa appunto bisogna tirare, tira che ti ritira, dove si va a finire? Insomma, ad esempio, un forte lifting potrebbe spostarmi la coda? Con questo interrogativo vi saluto e vi auguro di avere la faccia che meritate (che è poi quella che avete dentro!). Bau a tutti.  
DATA:  11-11-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“IL CANE BIANCO E IL CANE NERO”  
Salve a tutti i miei bastardini in ascolto (o meglio on-line), come va? Vi faccio subito una domanda a…bruciapelo…(uuhhh!): Cosa ne pensate delle elezioni americane? Siete contenti che è stato eletto Barack Obama? E soprattutto, siete contenti che Gorge W. Bush si tolga finalmente dalle…scatole?  
Ma al di là delle scelte politiche, quello che mi preme di più è l’aspetto “cagnesco” della vicenda. Infatti dopo l’elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti d’America, tutti i giornalisti hanno cominciato a parlare del nuovo cane presidenziale che arrivera’ di sicuro insieme alla nuova famiglia. Barack Obama ha promesso alle figlie, “Malia Ann” e “Natasha”, un nuovo cucciolo, da far scorrazzare nel grande parco della Casa Bianca. E “Barney”, l’attuale cane che lì vive in quanto fedele amico del presidente uscente, evidentemente ha capito che quella non sara’ piu’ la sua casa. Il docile Scottish Terrier non l’ha presa molto bene, tanto che qualche sera fa ha addirittura morso un giornalista della “Reuters” che stava tentando di accarezzare il dog presidenziale: è evidente che non e’ contento... Per il giornalista fortunatamente solo un po’ di spavento e una bella iniezione di antitetanica, ma per il cagnolino non si annunciano certo tempi facili…chi troppo ben si abitua…. D’altronde la tradizione americana vuole che ogni presidente degli Stati Uniti porti con se alla Casa Bianca, oltre che alla famiglia, anche un bel 4zampe, che diventa cosi’ il cane presidenziale. George W. Bush ha Barney, che fa ogni anno gli auguri di Natale a tutto il paese. E quindi anche Barack Obama non potrà essere da meno, non credo proprio che infrangerà questa antica tradizione. Il presidente della “LAV”, quando ha sentito Obama sul palco promettere di comprare un bel cucciolo, ha pensato bene di dargli un ottimo consiglio: “Barack Obama adotti da un canile il cucciolo che ha oggi promesso alle figlie Sasha e Maila nel suo primo discorso da vincitore delle elezioni USA. Lo salverà dalla morte, e non lo acquisterà in un negozio o in un allevamento. Applicherà così subito due pilastri della sua campagna elettorale, solidarietà e non - spreco del denaro“. Beh, se il neo presidente è così democratico come dicono, vedremo scorrazzare nel parco che circonda la White House credo per la prima volta un cane non nobile, senza pedigree, sicuramente non altezzoso ed abituato a chissà che laute pietanze, ma magari un bastardino qualunque che, ne sono sicuro, imporrà la sua personalità anche all’interno della Casa Bianca del “Presidente Nero” (eh,eh…) e nei mitici USA. La domanda che però molti in America (e non solo) si stanno ponendo in questi giorni è: “di che colore sarà il cane di Obama?”. Eh sì, perché essendo il giovane Barack il primo presidente americano di colore (ed è senz’altro una cosa rivoluzionaria in un paese dove i neri sono ancora visti da alcune fasce della popolazione come “inferiori” ai bianchi colonizzatori, che hanno portato in America la civiltà e le soap opera, che discendono dai Pilgrim Fathers e dai cow boys che hanno ridotto gli indiani in riserve sempre più isolate e marginali) c’è la possibilità che scelga come suo “migliore amico” un cagnolino “di colore”, cioè dal pelo nero (un’altra rivoluzione!). Beh, staremo a vedere cosa succederà. Intanto io propongo che anche il nostro presidente porti al Quirinale un cucciolo, magari prendendolo da un canile, e poi se non ci abbaierà il discorso dell’ultimo dell’anno, non credo proprio che ce la prenderemo…. Bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  07-11-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

E I DELFINI NUOTANO IN… “CATTIVE ACQUE”  
Cari bastardini miei, navighiamo in cattive acque. E peggio di noi stanno quei poveri delfini, che sono sfruttati per esigenze di spettacolo e commerciali, senza tener conto dei rischi per la loro salute. Trovo scandaloso leggere notizie come quella della morte del povero “Tango”, un delfino di soli tre anni di età della specie “Tursiops Truncatus”, detenuto in cattività nelle vasche del “Palablu” di Gardaland.  
Mi indigno ancora di più però, sapendo che appena due settimane prima era avvenuto il decesso di un altro delfino, nel contestato Acquario di Genova. Quindi ciò significa che forse c’è qualcosa che non va… Lasciando da parte poi ogni considerazione sulla provenienza di questi delfini, che per legge dovrebbero unicamente nascere in cattività, per me è inaccettabile che si continui a permettere la gestione da parte di alcuni enti di questi animali sensibilissimi, facilmente soggetti a stress e pertanto ad abbassamento delle difese immunitarie, attraverso l’alibi di presunti progetti scientifici, di educazione e sensibilizzazione, mentre il vero scopo delle strutture che li detengono è di tipo chiaramente speculativo. Inoltre la specie in particolare dei delfini del genere “Tursiope”, appositamente protetta, è inserita nell’”Appendice I” della “Convenzione di Washington”, ciò significa che sono addirittura in via di estinzione! Sentite a tal proposito queste dichiarazioni, dopo gli incresciosi fatti di Genova e Gardaland: “Chiediamo al Sottosegretario alla Salute Martini una rigorosa inchiesta per accertare le cause di questi decessi e verificare l’idoneità delle condizioni igienico sanitarie di detenzione dei delfini in cattività. – dichiara Nadia Masutti, responsabile LAV settore Esotici, Circhi e Zoo – Alla luce di questo ennesimo decesso (quello di Tango), chiediamo al Ministro dell’Ambiente che la riforma del Decreto Ministeriale n.469/2001 “Disposizioni in materia di mantenimento in cattività di esemplari di delfini appartenenti alla specie “Tursiops Truncatus”, diventi una priorità al fine di garantire una effettiva tutela dei delfini, proibendo la loro detenzione in parchi di divertimento e similari e che, una volta per tutte, si crei una netta distinzione tra questi ultimi ed i giardini zoologi, unici deputati a detenere specie protette”. “Sollecitiamo, inoltre, la Commissione Scientifica CITES ad intervenire con autorità. A parte le morti di cui non viene data comunicazione ufficiale, e che ha come conseguenza la sostituzione immediata dell’animale deceduto con un altro di ignota provenienza, appare ormai evidente che i delfini “detenuti” all’interno di delfinari e acquari non sono certamente così longevi come si vuol far credere”. Secondo il Decreto del Ministero dell’Ambiente n.469/01, i delfini della specie Tursiope possono essere detenuti in cattività solo nel caso in cui siano garantiti validi programmi di educazione, ricerca e riproduzione. Quindi i delfinari dovrebbero essere dei veri e propri “santuari” in cui il rispetto di questi pesci è condizione imprescindibile; purtroppo la realtà è ben diversa e i delfini sono trattati, nella maggioranza dei casi, come dei giocolieri da addestrare che devono continuamente esibirsi davanti a un pubblico, costretti ad una vita innaturale. Perciò cari amici miei sosteniamo questa causa dei nostri amici acquatici, decisamente esposti e non tutelati come invece dovrebbero essere. Bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  31-10-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

OH, OH, CAVALLO, OH,OH (ovvero “il cavallo non è molto…Libero…)  
Bastardini cari, come ve la passate? Io sono come al solito spaparanzato sul tappeto ai piedi del mio padrone con la sindrome da telecomando, che fa zapping in continuazione non rivelando alcuna emozione (rima bastardina). Però non sono certo inattivo, infatti, grazie ai potenti mezzi tecnologici che ormai quasi tutti abbiamo nelle nostre cucce, mi collego e navigo in rete, leggo le bau-mail, chatto con amici ed amiche (?), visito FaceBauBook per trovare o ritrovare amici e, soprattutto, leggo le notizie più svariate.  
Ultimamente sono stato colpito dalla “situazione equina”, cioè dai problemi che stanno vivendo gli ippodromi, alcuni addirittura a rischio di chiusura. A dir la verità non ero molto esperto nel campo e non vorrei diventarlo proprio adesso, anche perché non mi piace l’immagine dei miei amici cavalli che galoppano o trottano per gareggiare, guidati da fantini o chi per loro che, per quanto leggeri, li sollecitano a sforzarsi al massimo per vincere. Comunque quel che ho saputo è che si aggrava di giorno in giorno la situazione dell’ippica italiana, Una realtà complessa, che dà sostentamento a più di un centinaio di persone, fra driver, artieri, impiegati e operai, C’è poi un ampio indotto, che riguarda soprattutto coloro che lavorano all’ippodromo nelle giornate di corse, che sono gli sportellisti dei banchi per le scommesse, gli addetti alla manutenzione della pista, i responsabili del fotofinish. Un altro centinaio di persone in tutto, per i quali l’ippica rappresenta un secondo lavoro, molto spesso decisivo per gli equilibri finanziari della famiglia. Per tutti all’orizzonte sta prendendo corpo l’incubo della perdita del posto di lavoro. Come si è arrivati a questo punto? “Le scommesse, ha dichiarato Enrico Bellei, il leader da anni dei driver italiani, soprattutto la Tris, sono gestite malissimo, motivo per cui il montepremi complessivo delle corse è crollato (in pochi anni si è molto più che dimezzato) e i pochi soldi distribuiti al traguardo ci vengono versati anche con 6-mesi di ritardo. Poi ci sono troppi ippodromi e troppi cavalli, a scapito della qualità”. Il crack ha però altre cause più o meno remote: il segnale tv delle corse regalato anziché venduto dall`”Unire” alle agenzie di scommesse; il mancato versamento da parte di queste ultime all`”Unire” di 230 milioni di euro (i cosiddetti “minimi garantiti”) come era stato pattuito; la politica scriteriata dell`”Unire”, spesso guidata da presidenti o commissari dei tutto estranei al mondo dei cavalli (come nel 2004 Antonio Matarrese, tornato poi alla Lega Calcio). Ripeto che non voglio entrare nel merito, ma mi hanno colpito anche alcune dichiarazioni del direttore di “Libero”, Vittorio Feltri, e alcuni articoli di altri giornalisti apparsi sul suo quotidiano come lo stralcio che di seguito vi riporto: “Attaccati alla macchina che mantiene in vita il flebile respiro, uomini e cavalli guardano con le dita incrociate il Palazzo. Attendono con comprensibile ansia il passaggio di quell’emendamento che rappresenta la salvezza. Quella modifica delle legge, proposta dalla Lega Nord coesa, sulla redistribuzione delle vincite delle slot machine. Una percentuale infinitesimale in meno ai giocatori da mettere subito a montepremi per le corse dei cavalli. Un atto di giustizia per sanare un passato sbagliato, quando le luccicanti macchinette hanno invaso senza pagare pigione la rete dell’ippica, prosciugandola, intanto che l’Unire sonnecchiava invece di vigilare”………..e ancora: “i cavalli dimenticati nei box degli ippodromi abbandonati, hanno voglia di tornare in pista. E correre con il vento in faccia e la criniera al vento. Sono nati per questo, trottatori e purosangue”………..addirittura! Sarà anche un amore spassionato che il direttore ha per i 4zampe “crinierati”, ma girovagando qua e là nella rete ed avendo trovato qualche notiziola come queste: Dal Corriere della Sera del 6 luglio 1996: Milano - Vittorio Feltri, direttore de "Il Giornale", e’ il nuovo presidente della “Societa’ Milanese Corse Cavalli”, proprietaria degli ippodromi di San Siro (uuhhhhmmm). Dal Corriere della Sera del 22 gennaio 2007: “Dalle cliniche private all’editoria. Dall’ immobiliare ai cavalli. La famiglia romana degli Angelucci, che fra le varie attività pubblica i quotidiani Libero di Vittorio Feltri e il Riformista guidato da Paolo Franchi, compie un altro passo nella riorganizzazione dell’ impero finanziario. Nelle scorse settimane è stata costituita “Tosinvest Facility”. La nuova società assisterà le varie aziende del gruppo creato dal capofamiglia Antonio Angelucci, ex portantino del San Camillo diventato imprenditore. La “Tosinvest” ormai è sempre più nelle mani del figlio del fondatore, Giampaolo, coinvolto nell’ inchiesta sulle presunte tangenti per la sanità all’ ex presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto. “Tosinvest Facility” sarà guidata da Sergio De Benedetti, uomo di fiducia degli Angelucci, che fra i vari progetti allo studio - secondo le indiscrezioni - sognerebbero una piccola rivoluzione nel maneggio di proprietà nel viterbese: è utilizzato per l’”ippoterapia”, il ciclo di cure riabilitative per disabili che utilizza i cavalli. Ma presto potrebbe diventare un vero e proprio mini-ippodromo con tanto di pista per le corse”…..(ariuuuuuuuuhhm). Libero Mercato è il cavallo di Vittorio Feltri, che corre nei vari gran premi….(ariariuuuuhhhmmmm)…mi chiedo: ma è solo amore, amore puro, o ci potrebbe essere puro (come si dice in romanesco, tanto per far piacere alla Lega Nord, promotrice verso il Governo di un’attenzione specifica alla questione ippodromi), un piccolo conflitto d’interessi? (non ce ne voglia, Direttore, non vogliamo insinuare niente, eh? Meno che mai vogliamo rischiare querele od altro; forse la nostra è solo invidia, perché le nostre 4 zampe sono più corte di quelle dei bellissimi equini…e allora ecco che ululiamo!) Ai poster, anzi ai megacartelloni pubblicitari, l’ardua sentenza. Quindi, tutti in sella! Un Bau enorme dal vostro sempre più vostro Bastardino.  
DATA:  30-10-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Il CANE CORAGGIOSO” (ovvero la sconfitta dei luoghi comuni)  
Cari Bastardini, oggi ho intenzione di riflettere con voi su un argomento che a me personalmente ha sempre dato fastidio, quello cioè dei luoghi comuni. Perché non mi piace l’atteggiamento che hanno in molti che danno per scontate alcune cose o emettono giudizi senza conoscere effettivamente come stanno le cose, evidenziando un’approssimazione nella valutazione delle cose e degli altri, dettata spesso da superficialità od ignoranza.  
Quante volte vi è capitato di sentir giudicare qualcuno in modo negativo e poi vederlo riabilitato perché non aveva fatto nulla di male o il suo comportamento era dettato da fattori giustificabilissimi che gli altri ignoravano, però sentenziando negativamente? A me è capitato spesso, e, devo essere sincero, a volte anch’io sono incorso in questo errore; perciò mi sono proposto, prima di emettere giudizi, di aspettare l’evidenza dei fatti o la conclusione di una vicenda, o, nel caso di rapporti umani/animali, di chiarimenti sul perché certe cose sono accadute. Tra i tanti luoghi comuni ci sono quelli razziali, culturali, ecc., ma qui entriamo in un campo molto vasto dove non vorrei addentrarmi, perché dovremmo affrontare argomenti complessi come ad esempio quello dell’immigrazione. Mi soffermo allora su una cosa più banale, ma significativa che è quella che riguarda la famosa antipatia tra cani e gatti. A questo proposito ho trovato nella rete una vicenda molto bella e particolare avvenuta in Australia. In un incendio sviluppatosi in una casa erano rimasti intrappolati dalle fiamme quattro cuccioli di gatto. “Leo”, il cane eroe in questione, coraggiosamente ha sfidato, rischiando la propria pelle ed i propri peli, il pericoloso incendio, proteggendo i cuccioletti finchè non sono arrivati i soccorsi. Leo, che tra l’altro non è un cagnone, ma un esemplare di piccolo terrier, è stato poi messo sotto ossigeno per ripulire i polmoni invasi dal fumo ed ha addirittura dovuto subire un massaggio cardiaco. Una volta ripresosi, incredibilmente il suo primo pensiero è stato quello di cercare i gattini per poterli lavare e coccolare come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ora Leo è diventato un eroe nazionale in Australia, ma, quello che più conta, ha dimostrato come spesso i preconcetti ed i luoghi comuni sono in realtà sbagliati. Quindi, cari bastardini, prima di emettere sentenze, di giudicare il prossimo, di dare per scontato che…, riflettiamo un attimo, ragioniamo, cerchiamo di essere più tolleranti (a meno di cose eclatanti, chiaramente) perché forse così vivremo tutti meglio. Scusate se vi sarò sembrato retorico e forse un po’ pedante, ma sono solo un bastardino che crede ancora in certi valori e, nonostante sia consapevole che più o meno la metà delle persone del mondo che ci circonda sia negativa, o cattiva, o comunque almeno menefreghista, sono convinto che l’altra metà sia valida e spero faccia buon uso delle sue qualità. Un bau grandissimo dal vostro Bastardino.  
DATA:  28-10-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

SQUALI STRESSATI  
Bastardini “pinnati” e non, un grande bau a tutti. Navigando nella Rete a caccia di notizie “animalesche”, mi sono ritrovato...in mare. Nel senso che ho letto diversi articoli relativi alla caccia indiscriminata allo squalo, specie che, accidentalmente o no, viene catturata ogni anno in grande quantità, con rischi non indifferenti non solo per i pesceCANE stessi, ma anche per la catena alimentare.  
Ecco quindi, che viene lanciato un nuovo SOS, per denunciare fortemente all’opininone pubblica e agli Enti competenti questa pesca eccessiva. Per la sopravvivenza degli squali occorre ridurre la cattura, in particolare per le specie piu’ vulnerabili dal punto di vista biologico e per quelle che danno preoccupazioni dal punto di vista della conservazione. “Questa la raccomandazione, spiega “Shark Alliance”, degli scienziati del Comitato di ricerca e statistica (“Scrs”) della Commissione internazionale per la conservazione dei tonni atlantici (“Iccat”), che di recente hanno prodotto un rapporto proprio sugli squali”. E proprio il tema della difesa di questi animali e’ stato al centro della seconda edizione della “Settimana europea dello squalo” che ha visto iniziative anche in Italia, promosse da “Shark Alliance” e “Centro turistico studentesco” (“Cts”). Animali al vertice della catena alimentare, gli squali ’’oggi sono fra gli animali marini piu’ minacciati, a causa soprattutto della pesca eccessiva - spiega Domitilla Senni, di “Shark Alliance” - decine di milioni di squali infatti vengono catturati ogni anno, intenzionalmente o accidentalmente, nella pesca professionale e ricreativa. Succede nel caso della pesca del tonno e del pesce spada: per questo e’ importante che i ricercatori dell’”Iccat” abbiano raccomandato di ridurre le catture, chiedendo anche il divieto di sbarco di questi animali nei porti, con il loro rilascio in mare e di conseguenza il divieto al commercio. Tutti strumenti di protezione per prevenire lo sviluppo di una pesca insostenibile’’. Il documento degli esperti dell’”Icca”t si occupa di varie specie, spiega l’associazione, dal mako pinna lunga allo squalo volpe occhione, e poi squalo volpe pinna bianca oceanico, smeriglio, squalo martello, squalo martello festonato, squalo seta e una razza, il trigone viola. Nel Mediterraneo, nel corso degli ultimi due secoli, le popolazioni di 20 specie di squali pelagici sono diminuite del 97%. E l’Europa svolge un ruolo importante nella pesca, commercio e consumo di squali, ma non ha ancora fissato limiti di cattura per tutte le specie di squali commercializzate. Non se la passano meglio comunque nell’Oceano Atlantico: ’’Gli squali sono tra le specie piu’ vulnerabili e dimenticate dell’Atlantico - afferma Sonja Fordham di “Shark Alliance” - e il nuovo rapporto offre linee guida chiare per partire con un’azione urgente e gli sforzi di conservazione’’. Per questo l’associazione chiede di applicare le misure raccomandate dagli esperti a specie vulnerabili come lo squalo volpe occhione, smeriglio e squali martello, oltre che a ridurre la pesca dei mako e dare un tetto alle catture delle verdesche. Intanto “Shark Alliance” e “Cts” stanno raccogliendo firme a sostegno di una petizione, per sostenere e attuare un efficace piano d’azione europeo per la conservazione degli squali da presentare al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo e al ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia  
DATA:  21-10-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

LA NOTTE DI CANLOWEEN (ovvero ma cos’hanno i padroni nella zucca…)  
Bastardini cari, siete pronti per la notte di Halloween? Costumi, maschere, zucche, dolcettoscherzetto, ecc.? Per quanto mi riguarda, come dicono a Milano, nun me ne po’ fregà de meno!. Non prendetemi per vecchio o per conservatore, ma questa festa la vedo solo come un’ulteriore occasione di “business” importata dall’America.  
Infatti noi abbiamo sempre avuto il nostro bel Carnevale dove ogni scherzo vale (non è una rima bastardina) e questa mi sembra un po’ una fotocopia d’importazione. Dobbiamo sempre subire il modello americano e quindi dobbiamo prenderci sia i lati positivi che quelli negativi? Questa comunque è una mia opinione personale e poi stiamo parlando di un argomento non particolarmente importante. L’importanza semmai è puramente religiosa perché la religione cattolica festeggia tutti i Santi ed il giorno dopo celebra i Defunti. Ma quello che mi ha sorpreso in questi giorni, collegandomi dalla mia cuccia multimediale, è stata la notizia proveniente dagli USA che anche i cani partecipano alla festa di Ognissanti (si offende qualcuno se la chiamo così?!) e possono mascherarsi e concorrere al premio per la maschera più bella. Insomma gli Americani del nord sono quasi più presi dall’emozione di festeggiare Halloween che dall’esito dello scontro alle elezioni governative tra Barack Obama e McCain. A New York e’ infatti iniziata la caccia al costume migliore. Quindi mi immagino alle feste quali cose orripilanti e anche divertenti si possono vedere, ma si sa, gli “ameregani” sono fatti così, esagerano sempre. Ma la cosa che più mi ha colpito è che questi vestiti o costumi non sono solo per i padroni, ma anche per cani e gatti che nella “Grande Mela” possono partecipare a delle parate a loro dedicate per poter vincere il premio del costume migliore ed originale! Mentre i proprietari possono indossare i vestiti di Sarah Palin e di Barack Obama, ecco che per i cani vanno per la maggiore “Hairy Potter Wizard” per vestirsi da Harry Potter, “School Puppy” per un cucciolo studente. E ancora un costume da zucca, da Hot Dog e da Hello Kitty. Vestiti cosi’ potrete poi partecipare alla 18th Annual Tompkins Square Halloween Dog Parade, alla 6th Annual Brooklyn Howl-o-ween Doggie Costume Parade and Context e alla 8th Annual Halloween Pet Costume Party. Mamma mia, Bastardini americani miei, non vi invidio proprio! E così Halloween, anzi “CANloween” e’ arrivato per tutti. Anche per voi poveri amici a quattro zampe che ogni anno in occasione della festa delle streghe o di Carnevale venite vestiti in modo a dir poco singolare da alcuni sconsiderati padroni: chissa’ cosa vorreste dire ai vostri padroni…sicuramente, oltre a qualche parolaccia, “ma cosa avete nella… zucca!!! Un saluto affettuoso dal vostro Bastardino.  
DATA:  14-10-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

PINOCCHIO IN PELLICCIA  
Ciao Bastardins of the world, how are you? Vi piace questa introduzione americana? L’ho usata perché è stata Hollywood ad ispirarmi. Infatti quello che è successo sembra tratto proprio da un film.  
L’8 ottobre scorso, al grido di “Armani sei un bugiardo” gli animalisti della “Peta” (People for the Ethical Treatment of Animals), organizzazione non-profit a sostegno dei diritti animali, sono scesi in piazza a Milano per protestare contro lo stilista Italiano, con tanto di cartelli con su scritto Pinocchio e foto con naso lungo. “Armani è un bugiardo”, ha dichiarato il vicepresidente della “Peta”, Dan Mathews, “infatti l’anno scorso aveva annunciato che, dopo aver visto i nostri video sulle sofferenze degli animali, non avrebbe più usato pellicce, invece le sue collezioni ne sono piene, anche per i bambini. Ora lanceremo una campagna di boicottaggio a partire da Hollywood: se lo stilista non ci sente, speriamo che ascoltino almeno le sue star”. “Armani Pinocchio” è dunque il nuovo slogan coniato dai nostri amici animalisti per convincere l’industria dello stilista italiano a non utilizzare più pellicce di nessun tipo nelle sue ammirate e vendutissime collezioni. La scritta inventata dai nostri difensori è stata stampata su cartelloni con tanto di foto di “Giorgio the King” col naso lungo a mò di novello Pinocchio ed esposta davanti alla boutique milanese di via Manzoni. Inoltre la “Peta” gode del sostegno di molte star holliwoodiane, come Amanda Beard, Charlize Theron, Eva Mendes e poi Paul McCartney, che avrebbe addirittura scritto una lettera ad Armani e l’attrice Gillian Anderson che ha commentato un filmato sugli allevamenti-mattatoi di conigli dove sembra si rifornisca l’abbronzatissimo Giorgio. Questi peraltro ha dichiarato che la sua casa utilizza solo pellicce di conigli già destinati al mercato alimentare e che prima di lui ci sarebbero altri stilisti da controllare e “condannare” (allora il fenomeno è più esteso di quanto sembra…). Insomma bastardini miei, naso lungo o corto, basta con queste pellicce, non se ne può più! Ah se mi capitasse a tiro qualche verme che scuoia un animale per farne un capo d’abbigliamento, cosa gli farei!... Lo ridurrei in poltiglia a forza di morsi, gli rosicchierei tutti gli ossi, lo radunerei in vari sacchetti e ci farei la raccolta differenziata! Speriamo che la gente cambi, si accorga che per i suoi capricci molti animali soffrono ingiustamente e speriamo che anche queste signore e signori (bleah, un uomo con la pelliccia è veramente una cosa terribile!), visto l’andazzo di Wall Street e delle altre borse, un giorno avranno le loro di borse vuote di denaro e rimpiangeranno di aver sprecato soldi per le pellicce. Se no ci attrezzeremo noi quattrozampe per farci degli accessori con pelle cadente di qualche vecchia babbiona americana od europea, così la facciamo pure risparmiare sul lifting! Uuuuuuuuhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. Un bau a tutti, meno che a quelli con le pellicce. Il vostro Bastardino.  
DATA:  11-10-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

LA TRATTA DEI CUCCIOLI  
Bastardini miei, navigando ogni giorno nella rete scopro notizie singolari, divertenti, tristi, sorprendenti, insomma di tutti i tipi. Ma l’altro giorno ho scoperto qualcosa che mi mancava: esiste anche la tratta dei cani.  
Potete immaginare il mio stupore quando sono venuto a conoscenza che tre cuccioli di cane - un Carlino, un Jack Russell e un West Highland - sono sopravvissuti alla tratta che ogni anno in Italia coinvolge migliaia di animali tra cani e gatti, nati nell’Est Europa per essere importati da noi dove, in molti casi, sono messi in vendita come cuccioli italiani falsificando i documenti d’origine. Sequestrati dal “Nirda” (Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali ) del Corpo Forestale dello Stato presso un negozio in provincia di Roma, i tre cuccioli sono stati affidati in custodia giudiziaria alla “LAV” (Lega Anti Vivisezione) che per loro è alla ricerca di idonee famiglie adottive. Attraverso la loro storia la “LAV” lancia l’allarme dell’importazione clandestina di cuccioli per fermare questo traffico che condanna a morte almeno il 40% dei cuccioli dopo l’arrivo in Italia! Tornando alla notizia, I tre cucciolotti sopravvissuti oggi hanno circa quattro mesi di età ma sono stati importati violando la normativa comunitaria che prevede, a tutela della salute dei piccoli e della sicurezza sanitaria del paese importatore, che i cuccioli non possano essere movimentati prima dei tre mesi e 21 giorni. Ma la “LAV” ha raccolto un dossier con tutte le violazioni che ha riscontrato, tra cui la falsificazione della documentazione, che viene sostituita da una falsa, italiana, per far aumentare il valore dei cuccioli. Questi infatti, se italiani, sul mercato hanno un valore perlomeno venti volte maggiore di un 4zampe importato dall’Europa dell’est. Questo traffico illegale, solo in Italia, ogni anno muove un giro d’affari di circa 300 milioni di euro! Comunque ciò non avviene solo nel nostro paese, ma i cagnolini vengono importati anche in Spagna, Francia e Belgio, soprattutto da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania e Repubblica Ceca, con l’avallo, purtroppo, non solo di gentaglia di vario tipo e di allevatori e negozianti senza scrupoli, ma anche veterinari che, se non hanno di certo fatto come i medici il giuramento di Ippocrate, dovrebbero essere deontologicamente ineccepibili. Addirittura invece in alcuni casi imbottiscono i poveri animali di farmaci per fargli sopportare lo stress dei viaggi e del doloroso distacco dalle mamme. “Gianluca Felicetti”, presidente della LAV, dichiara: “La LAV chiede interventi legislativi nazionali ed europei per fermare questo squallido e pericoloso traffico di cuccioli, il rafforzamento delle forze di polizia addette ai controlli, nonché ordinanze e regolamenti comunali contro le mostre ed il commercio ambulante di animali, dove possono celarsi vendite illegali di cuccioli”. Quanto sarebbe più semplice ed umano (o canino se vogliamo sdrammatizzare) dirigersi nei numerosi canili italiani e prendersi cura di quei poveri cani che sono costretti a vivere lì, nelle condizioni che tutti noi conosciamo? Purtoppo però questa gente dimostra non di amare veramente gli animali, ma di avere soprattutto l’esigenza di possedere sempre il meglio, uniformandosi alla mentalità consumistica e narcisistica, oltrechè competitiva a tutti i livelli, della società in cui oggi viviamo. Speriamo che le cose cambino sia per i cuccioli sottoposti a questa squallida tratta ( e per questo cominciamo dalla petizione di Sabato 29 e Domenica 30 novembre) ed anche per il mondo in cui viviamo, che, a mio modo di vedere, dovrebbe rallentare un attimo, riflettere, capire cosa sta facendo e ricominciare con nuovi (cioè i vecchi…) valori, adattandoli alla vita moderna. Un Bau enorme dal vostro sempre più vostro Bastardino.  
DATA:  30-09-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

Il treno dei desideri…senza coda  
Bastardini carissimi un bau a tutti dal vostro Bastardino. Anche se l’estate è ormai alle spalle ed il tempo non ci stimola a muoverci come fino a poco tempo fa, continuiamo, per lavoro o per diletto, a spostarci con vari mezzi di locomozione.  
Al di là che con i piloti depressi dell’Alitalia non so quanti vorrebbero viaggiare, oltretutto con una gestione dove c’entra un personaggio che di cognome fa “Fantozzi”, in auto si va comunque un po’ di meno visto che la benzina aumenta continuamente, di pari passo con l’aumento del prezzo del petrolio a barile e quando invece questo scende la benzina rimane con il prezzo invariato (ma questa è una regola che nessuno spiega e che continua a perdurare, come peraltro le tasse che lo stato ormai da decenni incamera dai cittadini, in base ai terremoti del Belice, dell’Irpinia, dell’alluvione di Firenze, di non ricordo quale guerra e forse anche perché ci sono da pagare ancora le camicie dei “Mille” di Garibaldi….). Insomma tanti sono costretti a prendere il treno, che di per sé non sarebbe una brutta cosa, se tutto funzionasse bene, se le corse non venissero annullate, ecc., ma ora basta altrimenti il ministro dei trasporti mi viene a mettere la museruola!!! A proposito proprio di treni, sentite la novità: “Dal 1° Ottobre 2008 cambiano le regole per portare gli animali a bordo.Il trasporto dei cani di media e di grossa taglia, nonché dei cani di piccola taglia fuori degli appositi contenitori non è più consentito. Rimane confermato tuttavia su tutti i treni il trasporto gratuito dei cani guida per ciechi. Viene confermato il trasporto gratuito di cani di piccola taglia (di peso non superiore a 6 kg), di gatti ed altri piccoli animali domestici negli appositi contenitori (di dimensioni non superiori a 32x32x50 da sistemare negli appositi spazi tra i sedili nel caso di treni effettuati con materiale ETR 460, 480 e 500 e di dimensioni non superiori a 70x50x30 per gli altri treni). Il trasporto è escluso sui treni con materiale ETR 450. Viene abolito l’obbligo della prenotazione per il viaggiatore che conduce con sé il piccolo animale. Nel caso di trasporto nelle vetture cuccette (ordinarie e comfort) e VL è obbligatorio l’uso esclusivo del compartimento. Obbligo di certificazione sanitaria. Su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità viene previsto per il trasporto degli animali (escluso quello dei piccoli pesci), l’obbligo di viaggiare muniti di certificazione veterinaria di data non antecedente ad un mese, attestante che l’animale è esente da infestazioni o patologie trasmissibili, da esibire al personale di bordo. Tale obbligo è previsto anche per i cani guida per ciechi. In mancanza del certificato o in caso di esibizione di certificazione scaduta di validità il viaggiatore sarà assoggettato ad una penalità di 100 euro a titolo di disinfestazione del compartimento”. Ora le associazioni animaliste si stanno muovendo (non in treno credo…) per cercare di far modificare quest’ordinanza. C’è chi grida allo scandalo, chi è d’accordo, chi abbaia, le zecche hanno cominciato uno sciopero della fame e non vogliono rinnovare l’abbonamento con FS, insomma qualcosa si sta muovendo. Staremo a vedere come andrà a finire, speriamo che comunque si viaggi bene e che in caso di ritardi o disagi, nessun passeggero azzanni il controllore!!! Un bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  21-09-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

CHI TELEFONA E’ PERDUTO!  
Bastardini cari, in questo clima prenatalizio tutti si sentono buoni, ma, siccome c’è un grande movimento di persone e di auto in giro, trovando più traffico, diminuendo il tempo a disposizione, molti si sentono anche più nervosi.  
Questo perché, oltre alle occupazioni quotidiane, hanno quella dell’acquisto dei regali di Natale. Quindi più fretta, più pensieri, meno tempo, più stress. Per guadagnare un po’ del tempo che viene perso in automobile, molti utilizzano il telefono cellulare per organizzare la giornata o altre particolari attività. E fin qui niente di male (soprattutto per le compagnie telefoniche), però il problema sorge quando per telefonare non si utilizza l’auricolare, rischiando, oltre la multa e una manciata di punti sulla patente, anche l’incolumità propria e degli altri. Almeno qui in Italia è così e credo ci sia fin troppa tolleranza a questo malcostume di una buona parte degli automobilisti del nostro Stivale tricolore. Chi invece ha deciso di non tollerare più questo atteggiamento è la Spagna. Ed è singolare il modo in cui ha deciso di agire. Infatti le penalità sono perlopiù analoghe a quelle italiane ed anche il comportamento dei suoi automobilisti. Quindi, una volta statisticato che nei primi due anni di applicazione del “Permiso por Puntos”, entrato in vigore il 1° luglio 2006, l’uso del telefono durante la guida di veicoli è risultata essere la terza fattispecie di violazione, la “DGT” (Direzione Generale del Traffico) spagnola si è letteralmente scatenata con un famoso spot trasmesso ovunque. Un video definito addirittura scioccante, un’operazione mediatica senza precedenti, che sembra abbia portato i suoi frutti. Infatti gli spagnoli non si sono limitati ad impaurire e far riflettere i propri automobilisti trasgressori, ma agli spot sono seguiti i fatti, con un massiccio dispiegamento di militari della “Guardia Civil” schierati su strade ed autostrade della penisola iberica, muniti dell’abituale consegna, cioè: tolleranza zero! In 13 giorni di controlli serrati, uomini e donne della “Agrupaciòn Trofico”, la nostra Polizia Stradale, hanno elevato addirittura 6.625 verbali di contravvenzione per uso del telefonino alla guida! Inoltre hanno potuto verificare anche altri tipi di violazioni al codice della strada. Infatti molti sono stati sorpresi al volante con cuffie musicali, oltre 700 persone facevano uso di altri aggeggi considerati fonte di distrazione: alcuni giocavano con dispositivi elettronici, altri leggevano il giornale, altri ancora guardavano tv di bordo (!) oppure armeggiavano con navigatori satellitari in maniere esagerata o anche guidavano in modo pericoloso magari per accendersi una sigaretta. La Direzione Generale del Traffico spagnola ha dichiarato che, dopo l’applicazione di questi controlli è cresciuto del 23% il numero di utenti che hanno deciso di guidare con auricolare o kit vivavoce. Chissà amici miei se anche qui da noi uno spot basterebbe. Io credo che anche senza spot, ma con più controlli e più sanzioni, soprattutto più severe, pian piano si riuscirebbe a limitare questo esagerato uso del cellulare senza auricolare o vivavoce, che moltissimi nostri padroncini fanno quando sono alla guida della loro auto. Diceva Sabrina Ferilli in un famoso spot di qualche anno fa: “quanto ci piace chiacchierare..” e siccome lo facciamo molto anche in auto sarebbe bene che ciò avvenisse con criterio. Ma se non c’è la pena il reato va avanti e quindi…Comunque a mio modesto avviso ogni nuova automobile dovrebbe uscire dalla fabbrica dotata perlomeno di un kit vivavoce o di qualcosa di analogo, comodo e semplice da usare e ciò basterebbe a ridurre sensibilmente il tipo di infrazione che piace tanto agli italiani. Ma forse è troppo facile da pensare?!.... Un bau con l’auricolare dal vostro Bastardino.  
DATA:  01-09-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

MAGNIFI…CAN… (ovvero ci siamo anche noi)  
Bastardini carissimi, come va? Siete sempre on-line come il sottoscritto? Se sì avrete notato che anche quest’anno si svolgerà una manifestazione dedicata ai nostri amici/nemici gatti. Infatti alla Nuova Fiera di Roma, il 4 e 5 ottobre prossimi si svolgerà la Mostra felina aperta al pubblico “MAGNIFICAT show”.  
Sul sito viene addirittura riportato: PERCIÒ MAGNIFICAT È: • Una prestigiosa competizione Internazionale che coinvolgerà più di 400 gatti di tutte le razze provenienti da tutto il mondo. • Una celebrazione del nostro amico gatto sotto tutti i suoi aspetti. • Una “due giorni” di full immersion per soddisfare gli appassionati, divertire i curiosi, convincere gli scettici e sensibilizzare il pubblico nei confronti del gatto e degli animali in genere. • Un evento festoso per trascorrere delle ore simpatiche e rilassanti raccogliendo informazioni e consigli utili sui comportamenti e la salute del gatto. • Un importante contenitore culturale che darà largo spazio a dibattiti, seminari, presentazione di libri ,concorsi e mostre. Ma insomma, ma chi si credono d’essere questi felini? Che cos’hanno più di noi bauisti? Hanno quattro zampe, il pelo, la coda, ecc. In più hanno solo i baffi, che, a mio modesto avviso, non trovo per niente belli esteticamente. Sinceramente mi sono un po’ scocciato che si parli dei gatti sempre in modo positivo ed esaltante: le mostre feline, i gatti di Roma, le gattare che procurano loro il cibo, ecc. E noi? I migliori amici dell’uomo, siamo cacciati dai treni, dai ristoranti, camminiamo rasente i muri, si dice: “quel figlio di un cane!”, “porco cane”, ecc., ma insomma! Abbandonati d’estate, riempiamo i canili, ma mica si ricordano che siamo dei grandi attori (vedi Commissario REX, RIN-TIN-TIN, Lassie, ecc.) e poliziotti speciali, e salvavite sia in acqua, sia sulla neve. Propongo allora che dal prossimo anno venga istituita anche una mostra cinofila, un “MAGNIFICAN”, e fatelo dove volete, a Roma, a Milano, a Palermo, A New York o ad Alberobello, ma fatelo! Ci sono esemplari bellissimi di cani da apprezzare, e ci sono, a differenza dei gatti, varie taglie, grandezze, insomma siamo un popolo variegato che non farà certo annoiare gli spettatori. Mi piacerebbe, ma certo questo è un vero e proprio sogno, che ci facessero sedere nelle aule del Parlamento, alcuni al Senato ed altri alla Camera dei Deputati e che ci facessero votare il cane più bello premendo quei famosi bottoni che spesso i nostri politici hanno usato per votare anche per gli assenti. Mah, è solo un sogno, ma mi piacerebbe sentire che c’e il quorum e che la vittoria è stata all’unanimità… Comunque miei cari gatti, attenzione perché ci siamo anche noi!!! Un bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  04-08-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

AMANDA SI SPOGLIA…PER NOI! (ovvero Mens risanata in corpore riposata)  
Bastardini carissimi di un Ferragosto ormai imminente, come vi piace stare senza far niente…(rima bastardina). Lo so fa caldo, siete stanchi, avete accudito i vostri padroncini tutto l’anno ed ora sospirate le meritate vacanze. Sole, mare, montagna, bibite ghiacciate, materassini, verdi prati dove scorazzare. Letture preferite: “Codina 2000”, VIP-Very Important Pet, “Saranno pelosi”, ecc.  
Il riposo e lo svago più assoluto della mente e del corpo. Come dicevano i latini “Mens risanata in corpore riposata” (mah, più o meno). Però nonostante il periodo vacanziero il vostro Bastardino portatore di notizie vi invita a riflettere sui nostri simili sfruttati e maltrattati e su chi fa qualcosa per aiutarli. Se poi tra questi c’è pure una cagnoletta da favola, la notizia è ancora più succulenta. La pulzella in questione è Amanda Beard, ex nuotatrice californiana, poi diventata modella. Aveva solo 14 anni quando vinse l’oro nella staffetta mista e l’argento nei 100 mt e nei 200 metri rana alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, tanto che salì sul podio portando con sè il suo orsetto di peluche. La ex nuotatrice made in USA Amanda Beard, classe ’81, è oggi una bellezza mozzafiato e posa per l’ultima campagna contro le pellicce della “PETA”. "Preferisco restare nuda che mettere un animale morto sul mio corpo", avrebbe detto. La Beard decide di ritirarsi dalle competizioni agonistiche al termine dell’Olimpiade greca del 2004, per dedicarsi a tempo pieno alla carriera di modella. Nel settembre 2004 è sulla copertina della rivista statunitense “FHM” e nel luglio 2007 viene scelta addirittura per la copertina di “Playboy”. In occasione della conferenza stampa organizzata dall’associazione “PETA”, in difesa degli animali da pelliccia, Amanda ha annunciato il proprio coinvolgimento totale alla campagna "A tuo agio con la tua pelle: non indossare pellicce", per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della Cina, ad oggi il più grande esportatore del mondo nel settore. Vi preciso, per chi non lo sapesse, che la “PETA” (People for the Ethical Treatment of Animals) è una organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali. La “PETA” concentra i propri sforzi nella lotta a quattro pratiche: l’allevamento intensivo, la vivisezione (o la sperimentazione sugli animali), l’allevamento di animali da pelliccia e l’uso di animali nell’industria del divertimento. Altri sforzi minori sono volti a combattere la pesca, la pratica della disinfestazione (per esempio nei confronti dei ratti), il combattimento di galli e così via. Che dire del manifesto che ritrae Amanda di fianco, abbronzata e sensuale, appena immersa nell’acqua, dove il suo splendido corpo si specchia, nudo, senza pelliccia soprattutto, quasi a far notare il contrasto della bellezza della natura umana e animale, e la spregevolezza del voler far soffrire tante povere bestie solo per lucro, per accontentare quelle signorone ricche che pensano di mostrarsi più belle indossando una pelliccia animale, infischiandosene di tutto quello che c’è dietro. E poi chi dice loro che con la pelliccia sono più belle? Sicuramente dentro sono più brutte, anzi malvage e insensibili e poi una donna può essere bella in mille modi, anche senza pelliccia, come ci dimostra la nostra Amanda. Abbasso le pellicce, i cinesi che le esportano (e che si mangiano pure i cani!) e viva le donne senza troppo pelo addosso (e non sto parlando di ceretta!). Un “caldo”saluto affettuoso dal vostro Bastardino senza pelliccia.  
DATA:  30-07-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

Vita da Pitbull… (la colpa non è mia…)  
Bastardini cari, siamo ormai in piena estate e le notizie che troviamo sui giornali, in tv e nella rete sembrano replicare quelle degli anni precedenti. Al di là di quelle politiche, quest’anno c’è un discreto movimento, con tutte le leggi che il nuovo governo sta attuando e su cui l’opposizione fa polemica. E spesso leggiamo delle polemiche su rom e stranieri, purtroppo dei soliti maledetti stupri di gruppo, di omicidi più o meno dovuti a gelosia e, ahimè, di persone attaccate e ferite gravemente da cani.  
Questa è una cosa che mi addolora profondamente come rappresentante della razza canina e più volte ne ho discusso con i miei amici del circolo “Cave canem”. Purtroppo non è stata trovata ancora una soluzione dai nostri politici a questo problema ed ogni tanto ci scappa qualche vittima. Noi non possiamo certo decidere niente e non è neanche giusto schierarsi dall’una o dall’altra parte, perché l’argomento è delicato e meno semplice di quanto sembra. A questo proposito ho letto su un blog, esattamente www.pittblog.it il racconto, o meglio lo sfogo di un 4zampe che narra la propria vicenda. In sintesi vi riporto questa vicenda. “Brad”, così si chiama il Pitbull (forse il suo padrone è un attore o gli piace Angelina Jolie), abbaia di quando, cucciolotto, fu portato via dal posto in cui viveva con la mamma ed il papà e trasferito in un giardino di un signore che abitava su una strada dove passavano tra l’altro molte automobili (cosa che chiaramente al nostro Brad non faceva impazzire di piacere). Appena cresciuto un po’, il suo padrone lo portava per campi e lo allenava a mordere bastoni, sacchi, pupazzi ed altro e a difenderlo da eventuali attacchi. Brad crebbe così condizionato dall’aggressività che il suo padrone gli trasmetteva, aggiungendola a quella che per natura aveva. D’altronde è noto che ci sono alcune razze canine come anche quella dei Rottweiler, che non sono propriamente pacifiche, anzi, spesso sono attaccabrighe, danno fastidio anche a cani di altre razze. Infatti io credo che il termine “bullismo” che tanto di moda va oggi, derivi proprio dalla razza dei Pitbull, una sorta di coatti del mondo canino, che non vedono l’ora di poter fare a botte con il malcapitato di turno, per affermare la propria supremazia. Devo riconoscere che questi cani non sono neanche bellissimi, sì, insomma non hanno le caratteristiche di Lassie o Rin Tin Tin e quindi cercano di affermarsi in altri modi, non sempre impeccabili. Insomma Brad crebbe con la cattiveria dentro che aumentava di giorno in giorno, perché chiuso nel giardinetto di casa, non aveva molte occasioni per fare conoscenze, né per “attaccar briga” con qualche altro quadrupede. Il suo padrone, ossessionato dai ladri e dalla pericolosità del “prossimo”, aveva un carattere decisamente simile a lui, e col passare degli anni anche fisicamente i due si assomigliavano sempre di più (d’altronde si dice sia delle coppie che degli uomini ed animali che vivono insieme da tanto tempo, che finiscono per somigliarsi). Un bel giorno (si fa per dire), un gruppo di ragazzi con delle moto rumorose scorazzava nella via dove Brad ed il suo padrone abitavano. Potete immaginare che dopo un po’ si cominciò a sentire abbaiare (non si sa se era Brad o il padrone…) e urlare improperi verso i rumorosi motociclisti. Questi, un po’ spacconi, un po’ maleducati, risposero per le rime e cominciarono a litigare con il padrone di casa. Insomma la situazione stava degenerando ed allora, anche perché era uno contro molti, il padrone di Brad ebbe la infelice idea di liberarlo e farlo uscire dal giardino. Già incattivito di suo, poi innervosito dalla confusione ed irriso dai motociclisti, il nostro (o mostro?, come sostiene qualcuno) non ci vede più dalla rabbia e salta addosso ad uno dei centauri. Lo azzanna più volte, sfigurandolo ed inveendo contro gli altri che traggono in salvo il proprio amico per un pelo. Il problema è che poi a tutto questo sono seguite denunce, perizie, multe e Brad ora è in un canile per “cani cattivi”, insieme ad altri cani da combattimento e “avanzi di galera”. Lui è anche dispiaciuto, ma trova comunque una giustificazione per il suo comportamento. Ma al di là di questo si interroga sul fatto di come sarebbe andata la sua vita se da cucciolo non fosse stato preso da tale padrone. Ed’è l’interrogativo che mi pongo anch’io, quando vedo questi apparenti amici degli animali che vanno in giro con Rottweil, Pitbull, ecc. magari senza museruola. Ma cosa gli dà tutto ciò? Sicurezza? Importanza? Senso di potenza? Come se dovendo decidere quale auto comprare scegliessero un gigantesco Suv perché così se dovessero avere un incidente sarebbero meno a rischio. Ma non sono amanti del motore dell’Alfa Romeo o dell’eleganza della Lancia o della Mercedes. Insomma ma se si sa che questi cani purtroppo sono pericolosi, allora non comprateli, ci sono tante altre razze! E poi se qualcuno vuole farvi del male, ve lo fa lo stesso, non è il Pitbull che glielo può impedire. O forse i malati a questo punto non sono questi aggressivi 4zampe ma chi li compra? Un saluto affettuoso dal vostro Bastardino.  
DATA:  23-07-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

I CANI SURFISTI ED IL CANE CLONATO  
Bau a tutti voi che mi seguite fedeli. Arriva l’estate ed arrivano anche le competizioni canine, siete pronti? Mi raccomando, fatemi fare bella figura! Anche se, si sa, gli americani detengono il primato delle gare più originali e cosi si sono inventati anche questa: la gara di surf per cani! Avete capito bene: sulle tavole da surf non ci sono i padroni, ma i rispettivi compagni a quattro zampe.  
La competizione si svolgerà prossimamente a San Diego e di sicuro gli organizzatori della gara avranno pensato che con quattro zampe sarà più facile stare in equilibrio su una tavola da surf... (battuta scontata?). Di certo non hanno pensato alla felicità dei poveri cani, che sicuramente non hanno scelto loro di partecipare a questo evento, anzi ne farebbero volentieri a meno. Ma i loro padroni, fanatici di loro stessi e dei loro amici a quattro zampe, hanno pensato bene di accorrere numerosi alle liste d’iscrizione. Pur parlando spesso di benessere animale mi sembra incomprensibile che una manifestazione del genere, inventata appunto per soddisfare l’ego dei padroni e le tasche degli sponsor, possa essere già arrivata alla terza edizione. Divertirsi con i propri beniamini a quattro zampe è un conto, costringerli ad attività stressanti è un altro. Non credo che il buon Dio, o chi per lui, ci abbia creato per cavalcare le onde (tanto più quelle dell’oceano), ma per stare sulla terraferma a scodinzolare, correre e giocare con i nostri simili e con i nostri padroni. Se andiamo in acqua, lo facciamo per nostra scelta, per soccorrere qualcuno in difficoltà o per andare a riprendere il bastoncino lanciato dai nostri amici “bizampa”. Credo, amici miei, che ci siano ancora troppi umani che non hanno ancora capito chi siamo e cosa vogliamo (non certo una tavola da surf). E non soccorriamo solo i bagnanti in difficoltà. A volte rischiamo il pelo in altre situazioni davvero pericolose. L’11 settembre 2001 per gli americani oltre a molte vittime ha anche molti eroi. Primi tra tutti i soccorritori, molti dei quali non ce l’hanno fatta ad uscire dalle macerie di quel disastro. Non solo soccorritori uomini, ma anche tanti cani, addestrati per ritrovare le persone sotto le macerie. Ed è di oggi la notizia che uno di questi eroi a quattro zampe, “Trakr”, un pastore tedesco poliziotto, verra’ clonato.“Trakr” ha 15 anni e purtroppo da qualche tempo e’ stato colpito da una malattia neurologica. Ora non riesce piu’ a muovere le zampe posteriori. La “BioArts International” ha scelto proprio “Trackr” tra i tanti animali da clonare che hanno partecipato ad una sorta di concorso, il “Best Friends Again Contest”. “Trackr” e’ uno di quei cani che potra’ avere un suo clone. Il suo padrone, James Symington, e’ molto felice: “Quando ho appreso della sua malattia e’ stato un duro colpo. Aver saputo che una parte di lui continuera’ a vivere dopo la clonazione e’ il piu’ bel dono che abbia mai ricevuto“. Insomma, si potrà essere d’accordo o meno sulla clonazione (non vorrei addentrarmi ora in un argomento così complesso), ma ho “raccolto” nella Rete questa notizia per mostrare come si possa avere considerazione di noi cani, a tal punto da cercare di “replicarci”! Altro che gare sulle onde!... Un bau surfista dal vostro Bastardino  
DATA:  16-07-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

MEGLIO NOI DEGLI INGLESI  
Bastardini miei, spesso la stampa di alcuni paesi europei non è molto tenera con noi Italiani, sia a due che a quattro zampe. I motivi sono diversi, anche a seconda del paese che ci muove delle accuse o fa dell’ironia riguardo nostri comportamenti.  
Al di là di giudizi dati su questioni politiche che preferirei non affrontare perché il dibattito si protrarrebbe troppo a lungo, spesso alcune insinuazioni vengono fatte ad arte in particolari momenti, anche in occasione ad esempio di eventi sportivi, tirando fuori vecchie rivalità. I sudditi di Sua Maestà Britannica in particolare non nutrono nei nostri confronti una grande simpatia, anche se secondo me molto dipende dall’invidia, ma comunque non è questo il punto. Vorrei sottolineare invece la differenza di comportamento tra Italiani ed Inglesi in due episodi recenti che mi hanno colpito. Siamo in Abruzzo. Una volpe viene investita da un’auto al centro del paese e, ferita, si trascina fino al portone di casa di due bambine che la soccorrono e la salvano da morte sicura: non si tratta di una fiaba dei fratelli Grimm, ma di una storia vera che è accaduta a Villetta Barrea, un piccolo Comune del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). Le due bambine, uscendo di casa, si sono imbattute nell’animale che si era adagiato davanti al portone dell’abitazione di una delle due amiche. Dopo un attimo di stupore, forse anche un po’ di paura, prevalendo la loro sensibilità, le bambine si sono avvicinate alla volpe e le hanno prestato le prime cure, facendola sentire al sicuro. Temendo che qualcuno potesse farle ulteriormente del male, le bambine hanno pensato di avvisare i genitori, i quali hanno deciso immediatamente di allertare le Guardie del Parco di Pescasseroli (L’Aquila): un dipendente del “Pnalm” e un agente del “Corpo Forestale dello Stato” hanno preso in consegna l’animale, promettendo alle due bambine che tra qualche giorno le accompagneranno al centro visita di Pescasseroli per farle incontrare con la volpe. Questo caso di un salvataggio di una vita di un animale, così fortemente voluto da delle bambine e poi anche dai propri genitori sta a testimoniare quanto in Italia siano amati gli animali, domestici e non, fatto questo che denota sensibilità e rispetto per gli esseri viventi; cosa non da poco in un periodo ed in una società come quelli in cui viviamo. Eccoci invece oltremanica: fonti Ansa ci informano che non sono solo banchieri, imprenditori e dipendenti a soffrire per la crisi economica: la recessione in Gran Bretagna colpisce anche i cani, che vengono abbandonati in queste periodo in numero record da padroni che non possono più mantenerli. L’allarme viene dal “Battersea Dogs and Cats Home”, il rifugio per animali domestici abbandonati più importante del Paese, che oggi ha detto di non avere più posto, dopo che quest’anno ha già accolto 6.430 cani abbandonati, 1.000 in più che in tutto il 2007. In Gran Bretagna il randagismo è raro, e quindi si tratta di animali lasciati in strada dagli ex padroni. A peggiorare le cose anche una nuova legge che stabilisce che gestire i randagi spetta alle autorità locali e non alla polizia: ma il responsabile primo, a Battersea non ha dubbi, è la crisi economica. "Noi pensiamo che molte persone abbandonino i propri cani perché non se li possono più permettere", dice il responsabile del rifugio in un comunicato. Invece, io credo che molti Inglesi abbiano tutti altri motivi per comportarsi in questo modo, infatti il “Dogs Trust”, organizzazione che si occupa della tutela del cane, ha prodotto qualche giorno fa una lista delle scuse più assurde che gli esseri umani danno per riportare il loro presunto "miglior amico" a un canile: in un caso la padrona ha detto che il colore del cane "non si intona al mio sofà", mentre in un altro un cucciolo nero non andava bene "con la nuova moquette bianca...". "Possiamo avere un cane bianco, invece?", hanno chiesto i padroni. Beh, amici cari, a questi signori (Lord in English…) io gli farei due occhi….uno bianco e uno nero, vediamo se poi s’intonano con l’arredamento dei loro appartamenti… W l’Italia dal Bastardino.  
DATA:  20-06-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

LE ORIGINI… (ovvero: il mondo sussiste per l’intelligenza del cane)  
Bastardini cari, oggi ho voglia di analizzare le varie teorie sulla nostra (di noi cani naturalmente) origine. Ho navigato qua e là nella rete e vi sintetizzo quello che ho trovato.  
Innanzitutto ho imparato che siamo definiti come “cani domestici” e che facciamo parte della famiglia dei “canidi”. Dopo questa precisazione posso dirvi che non è facile stabilire da chi effettivamente discendiamo. E’ probabile tuttavia la discendenza dal lupo o dallo sciacallo. Per altri scienziati sarebbe esistita una forma estinta, il “canis ferus” che avrebbe dato origine al “canis familiaris”. Altri studiosi ancora sono pure d’avviso che le sette forme lontanissime ancestrali siano oggi ormai estinte. Esiste poi una teoria secondo cui il cane pastore sarebbe capostipite delle diverse razze, considerando quelle discendenti come prodotto del clima, dell’allevamento, delle mutazioni. Altri scienziati sono giunti alla conclusione che lo sciacallo è il progenitore del Cane della torba, del Lupo indiano e del Cane da pastore, e che il lupo-sciacallo africano è stato il capostipite di molti cani dell’antico Egitto e il “canis antbus”, tenue varietà del lupo sciacallo (canis lupaster), del levriere. Addirittura il grande Charles Darwin afferma che dai documenti paleontologici sorge l’idea della pluralità d’origine del cane selvaggio. Il cane, comunque, si trova accanto all’uomo dalle epoche più remote. Sicuramente da quando ebbe inizio la domesticazione degli animali utili: il bue, la pecora, il maiale. È assai probabile che il Cane fosse il primo animale che l’uomo sottomise, forse a eccezione della renna. La razza più antica addomesticata fra i cani è il Cane della torba o “Canis familiaris palustris”. Il cane così addomesticato rivelò stupefacenti possibilità di adattamento. Negli strati del bronzo si scoprirono cani di grossa taglia e a questo tipo di cane fu dato il nome di “canis familiaris matris optimae” o “Cane del bronzo”, probabile ancestrale del cane da pastore. Una terza forma preistorica fu stabilita nel “canis familiaris intermedium” o “cane della cenere” (in quanto i fossili vennero ritrovati in depositi di cenere), probabile progenitore di cani da caccia. Altro ancora è il “canis familiaris di Inostranzewi” che naturalisti designano come antenato degli attuali alani, mastini e di alcuni tipi di cani pastore di grossa taglia e cani da slitta; infine c’è il “canis familiaris Leineri”, capogruppo probabile dei levrieri. Sulla diffusione della forma preistorica principale, il “canis familiaris palustris”, si fecero constatazioni veramente sorprendenti. L’attuale volpino parrebbe essersi conservato immutato attraverso i millenni, con caratteristiche simili al cane delle torbiere. In Europa si riscontra, nei tempi preistorici, dappertutto; lo si trova, con tipi fossili analoghi, in tutta l’Asia, in alcune isole del Pacifico, nel Madagascar. Anche i vari tipi di terriers e di pinscher, nella loro forma originaria, proverrebbero dal cane palustre Da notare peraltro che graffiti di 5000 anni a.C. raffigurano cani simili all’attuale Basenti congolese in cui molti vedrebbero il progenitore del moderno terrier. Presso gli Assiri viveva un grosso cane che si ritiene progenitore degli attuali mastini. Gran parte delle razze canine che si sparsero per il mondo o per mezzo dei Fenici che notoriamente navigarono tutti i mari allora conosciuti, o per mezzo delle migrazioni dei popoli nomadi e non ultimo a mezzo degli eserciti invasori, trarrebbe la sua origine dalla vetusta forma del mastino assiro. In ogni tempo comunque ed in ogni parte del mondo il cane è universalmente conosciuto. Zarathustra (Iran, VII sec. a. C.) nell’”Avesta”, testo sacro della religione mazdeista, celebra il cane e afferma addirittura che “il mondo sussiste per l’intelligenza del cane”. La civiltà cinese, quelle americane dei Maya, Incas e Atzechi rivelano sculture di antichissime forme canine. I Romani allevarono molossi per i combattimenti nei circhi e così pure i Britanni. Nella campagna romana, in Abruzzo e in altre zone meridionali dell’Italia residuano robusti cani da pastore (cani da pastore maremmano-abruzzesi) oggi bene allevati e riselezionati, conservatisi peraltro tali dall’epoca di Roma, così come gli attuali mastini napoletani residuano nell’Italia meridionale, discendenti dagli antichi molossi che servivano anche per la guardia e che venivano chiamati cani da corte o da cortile. I Romani così classificavano i cani: canes vanatici, canes pastorales, canes villatici. Il Medioevo e il Rinascimento segnano il trionfo dei cani da caccia, specie delle razze di segugi, appannaggio di re e di potenti. Famiglie illustri, anche italiane, usavano scambiarsi coppie o mute di cani come doni di superlativo pregio. Anche i cani da salotto erano tenuti in grande considerazione tra le grandi dame e dipinti celebri (Tintoretto, Tiziano, Carpaccio, Watteau, Boilly, Goya e tanti altri) ne hanno immortalato le sembianze e indicano che vari tipi sono rimasti pressoche’ immutati. Il resto è storia nota dei nostri giorni. Spero di avervi esposto cose di cui non eravate a conoscenza e di avervi fatto felici, visto che in ogni epoca sembra proprio che siamo sempre stati tenuti in grossa considerazione! Bau.  
DATA:  09-06-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Vatti a fidare…” (L’amico del leopardo)  
Cari bastardini, chissà quanti di voi hanno un padrone che ogni tanto la domenica, in una bella giornata di sole, porta i propri bambini al giardino zoologico o al Bioparco. E chissà quali espressioni di meraviglia e di gioia avrete visto su quei volti innocenti, di ritorno da una giornata per loro speciale, avendo avuto la possibilità di vedere dal vivo, anche se magari circondati da gabbie o recinti, animali di tantissime specie. Ma non sempre vedere dal vivo un animale, soprattutto se questo è feroce, rende particolarmente felici. Infatti ogni tanto capita di sentire dai notiziari che in qualche città si aggira una pantera fuggita dal circo, un pitone scappato dalla vasca del padrone o qualcosa di simile.  
Ed infatti a Roma sono stati appesi tantissimi volantini decisamente particolari. Attaccati magari ai semafori o nelle stazioni della metropolitana, segnalano lo smarrimento di un cucciolo. Non un cane o un gatto, come solitamente si legge in questi appelli disperati dei padroni. Ad essersi smarrito è il cucciolo di un leopardo! “Scomparso: Nome Leo, Razza Leopardo, Caratteristiche: H 75 cm, peso 80 Kg, mantello maculato. Dove cercare: nei cespugli ed erba alta (Sì, andateci voi a cercarlo dietro i cespugli…). Come prenderlo?: Avvicinarlo con una grossa bistecca Grazie !!Tel., e-mail, ecc.” Questo il testo che sicuramente non farà felici né i bimbi né gli adulti della capitale. Non sappiamo se si tratti di una trovata pubblicitaria, di uno scherzo… o forse della realtà bella e buona: in questo caso, avvisiamo gli amici romani, di tenere gli occhi bene aperti, nel caso riescano ad avvistare Leo. E non vi preoccupate: è un leopardo, ma non è pericoloso. Leo è stato allevato come un normale animale domestico, e non farebbe del male ad una mosca. O almeno questo è quello che si legge sul blog realizzato per trovare il leopardo. In realtà, amici miei, si tratta di una trovata pubblicitaria: infatti da una ricerca su chi ha registrato il dominio del sito www.hopersoleo.com si scopre che è di proprietà della “Xister Srl”, un’agenzia creativa di Roma. Un’azione di “Guerrilla Marketing”, come ce ne hanno raccontate tante i nostri amici di “Stylosophy”. Comunque, amici cari, vero o non vero che sia, lasciate perdere i cespugli e girate alla larga da tutto ciò che è maculato, stivali, pellicce, abbigliamento “intimo/aggressive”, ecc., non si sa mai! Io perlomeno non vorrei essere ricordato come “l’amico del Leopardo!”. Bau a tutti, maculati e non, dal vostro Bastardino.  
DATA:  28-05-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“L’invasione dei ragni giganti”  
Salve bastardini, come state? Io in gran forma come sempre, sveglio, attento, “sul pezzo”, come si dice. Pronto ad arricchire la vostra conoscenza di situazioni recenti, interessanti e curiose, belle o brutte che siano. Insomma tutto fa notizia, anche se i nostri media se ne stanno approfittando un po’ troppo da qualche anno a questa parte, speculando su storie amare, tragiche o anche veramente troppo rosa, oserei dire fucsia! (ah, ah, ).  
Oggi sfogliando il “Der Spiegel” (beh, perché pensate che io non conosca il tedesco? Mi sottovalutate. Anche noi 4zampe studiamo e ci teniamo aggiornati e poi sono molto amico di Lupo, un pastore tedesco vicino di cuccia), mi sono soffermato su una notizia un po’ inquietante. Il settimanale teutonico mi ha lasciato allibito. Infatti la notizia riportata è che un’invasione senza precedenti di ragni è in atto in questi giorni in Austria, in Germania e in Svizzera e la cosa più sorprendente è che questi “simpatici” animaletti sono grandi ben 18-20 centimentri!!! Mamma mia, ma vi rendete conto? Immaginate di attraversare la strada e trovarvi in mezzo ad una moltitudine di questi ragni neri…terribile! Insomma in Germania, Austria, Svizzera e anche nei Paesi Bassi sta avvenendo una vera e propria invasione di questi insetti che sta aumentando sempre di più. Sbalorditi anche gli esperti di aracnidi: a quanto sembra, nessuno sa da dove siano arrivati e gli animaletti diventano sempre più numerosi. “Si intravedono sui muri di casa e sulle pareti – scrivono i giornali-. Questi animali hanno otto lunghe ed esili zampe che raggiungono anche i 18 centimetri. Alla loro vista molti cittadini si spaventano, altri invece provano disgusto. Tuttavia, non sono pericolosi e si dileguano appena ci si avvicina a loro”. Gli “opilionidi” – così vengono chiamati gli 8zampe, vengono spesso scambiati per ragni, sono invece solo loro parenti: assieme agli scorpioni; gli pseudoscorpioni; gli acari e i ragni appartengono alla famiglia degli aracnidi. Sono privi di strutture capaci di emettere fili di seta e non posseggono ghiandole velenifere, quindi non sono potenzialmente pericolosi, spiega “Jochen Martens”, professore di zoologia all’Università di Mainz. Si spostano in orde di centinaia, a volte migliaia: “Tutto il gruppo comincia poi a muoversi”, descrive Martens il loro comportamento in caso di difesa. Sono degli onnivori, ovvero si nutrono di piccoli insetti, ingerendo anche materiale solido e semisolido”. La cosa più incredibile, spiegano però gli esperti, è che questa particolare specie non è ancora stata identificata, pur essendo stati effettuati dei test genetici. Anche la causa della loro espansione in questi paesi rimane per il momento un mistero: per gli esperti questi "aliens" potrebbero essere arrivati in Europa via mare, con ogni probabilità su dei container. Infatti, sussiste un rapporto diretto tra l’intensità degli scambi di merci con un continente e il numero delle specie di ragni importate. La maggior parte è originaria dell’Asia, ma anche dal Sudamerica. Dopo aver letto questa notizia la notte non ho dormito bene. Anzi, ho avuto proprio degli incubi! Ho sognato che facevo un viaggio in Baviera, poi andavo a visitare Vienna e Salisburgo ed infine mi fermavo a prendere il sole sul lago di Lugano. E mentre cantavo la stupenda canzone di Ivan Graziani “Lugano addio”, ad un certo punto dal lago cominciavano ad uscire delle forme misteriose. Queste “cose” pian piano si avvicinavano e si “definivano”; erano in realtà delle persone, però con delle zampe di ragno lunghissime, che si avvicinavano a me, quasi bramose. Cominciavo ad essere preso dal panico, che però diventava vero e proprio terrore quando finalmente distinguevo i loro volti. Mi sorridevano, parlano e ridevano ed erano Pippo Baudo, la Carrà, Mike Buongiorno, i tronisti di Maria De Filippi, Alda D’Eusanio, Al Bano, DJ Francesco, Marzullo e tanti altri! Ho cominciato ad ululare più che potevo, finchè non è arrivato il mio padrone a rassicurami e a darmi la ciotola con l’acqua. Poi per calmarmi, come a volte fa, mi dice di andare in salotto ed accende la tv. Solo che ha l’infelice idea di mettere una cassetta per lui distensiva con un documentario di Superquark, dove Piero Angela parla di…insetti! Lancio un abbaio impressionante e scappo via sbattendo un po’ dovunque, fino a rintanarmi nella cuccia, con il mio padrone visibilmente interdetto… Bau a tutti, aracnidi e non, dal vostro Bastardino.  
DATA:  17-05-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“La caccia alle balene”  
Cari Bastardini, nonostante il tempo passi, la civiltà si evolva, si sviluppino sempre di più nuove tecnologie, purtroppo in alcuni settori si rimane veramente indietro e, quel che più conta, non sembra che ci sia la volontà, da parte di chi potrebbe intervenire, di modificare lo “status quo”.  
Nel caso specifico mi riferisco all’inopinata e spudorata caccia alle balene che alcuni paesi continuano a praticare, incuranti delle proteste degli animalisti e di chi ha un minimo di coscienza. A Tokyo è intervenuta a più riprese Greenpeace, con un nutrito drappello di simpatizzanti, cercando di fare qualcosa in favore dei due attivisti del Sol Levante arrestati lo scorso giugno (ed ora in attesa del relativo processo), per aver fatto emergere e denunciato un controverso commercio illegale di carne di balena. I leader internazionali dell’associazione ambientalista hanno atteso per un po’ prima di poter consegnare a un funzionario una lettera di protesta indirizzata al premier “Taro Aso”, invitandolo a porre fine alle spedizioni delle baleniere nipponiche nei mari del sud. La solidarietà verso “Junichi Sato” e “Toru Suzuki”, arrestati per aver aperto un pacco spedito dai componenti dell’equipaggio di una baleniera pieno di carne di cetaceo invece che di presunti “effetti personali”, come volevano far sembrare, sta muovendo “Greenpeace” a livello globale, Italia inclusa, con proteste davanti alle ambasciate giapponesi. "Non sono gli attivisti a dover subire il processo, ma il governo con il suo programma di caccia nei mari del sud", ha detto “Jun Hoshikawa”, responsabile di “Greenpeace Japan”, nel corso della conferenza stampa. "E’ stato giornalismo investigativo", ha aggiunto da parte sua “Liesbeth van Tongeren”, a capo della filiale olandese, secondo cui altri dovrebbero essere perseguiti: "Almeno così dovrebbe essere nelle democrazie". Ma purtroppo, come accennavo poc’anzi, sembra che la questione non sia di grande interesse o, perlomeno, non si vogliano modificare degli equilibri di rapporti internazionali ormai consolidati. Per farvi un altro esempio, la Danimarca è un altro di quei paesi che storicamente fa della caccia alle balene una sua caratteristica negativa. Addirittura la caccia alle "balene pilota", nelle isole Fær Øer , arcipelago danese a sud dell’Islanda, ha modalità tutte sue. Non si inseguono i cetacei in mare aperto: li si aspettano a terra, quando si avvicinano alle coste in cerca di cibo, lì vengono circondati, ed inizia così una vera e propria mattanza a colpi di ascia e di uncini. Le balene-pilota, note anche come “globicefali” o “deflini-balena”, raggiungono la lunghezza di 5-7 metri e possono raggiungere un peso di oltre due tonnellate. Si muovono in branchi numerosi, composti per lo più da femmine adulte con i propri piccoli, e vivono mediamente 50 anni e sono animali molto socievoli. Questi pacifici delfini abitano tutti i mari del mondo, eccetto le acque troppo fredde dei poli. “L’orribile macellazione di migliaia di balene pilota indifese ogni anno nelle isole Fær Øer - ha denunciato la “Sea Shepherd Conservation Society” - è altrettanto crudele come la macellazione del delfino effettuata dai giapponesi nelle Taiji. Si vedono le baie tinte di rosso del sangue e si sentono le urla delle balene pilota ferite mortalmente. E’ uno spettacolo mostruoso ed è un’ oscenità abbracciata completamente dal governo danese e da molta gente danese” (e questo mi manda davvero…in bestia!). Secondo “Alessandro Giannì”, responsabile della campagna mare di Greenpeace, un’altra nazione che si macchia di questo crimine è la Norvegia. Il governo ed i balenieri norvegesi sostengono di praticare una caccia alla balena di ridotte dimensioni, che non può essere considerata come la caccia a fini commerciali. L’attuale attività di caccia alla balenottera minore praticata dalla Norvegia ha avuto inizio nel 1930 e le deboli normative hanno limitato poco o nulla tale attività: per oltre quarant’ anni, non è mai stata fissata una quota di caccia. Solamente nel 1984, due anni dopo l’entrata in vigore della moratoria sulla caccia, sono stati posti dei limiti. Intanto però la caccia praticata ha ridotto il numero degli esemplari al di sotto dei livelli di guardia, in particolare nelle aree predisposte. Facendo ricorso alla scappatoia del diritto di obiezione, il governo Norvegese riuscì ad aggirare una moratoria proposta dall’”IWC” per la tutela dei cetacei. In questo modo, quando nel 1982 la moratoria fu adottata dalla maggioranza dei paesi membri, la Norvegia era in condizione di non aderire. Infatti, formalmente, la Norvegia non viola alcuna di legge, mentre di fatto insidia attivamente un accordo internazionale. L’’IWC” ha invitato poi più volte ed anche con forza, soprattutto il Giappone a porre fine a questo inutile massacro, ma da allora il Giappone ha continuato inopinatamente ad opporsi a qualunque tipo di divieto o anche di moratoria. Bastardini, uniamoci agli attivisti allora, sosteniamo Geenpeace, stimoliamo sempre più gli organismi internazionali e speriamo che le nostre amiche balene possano un giorno nuotare in pace nei loro mari. Un bau grandissimo dal vostro Bastardino.  
DATA:  08-05-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

DEDICATO A CHI CI AIUTA (ovvero: chi trova una Onlus trova un tesoro)  
Eccomi qua, miei cari amici bastardini, di nuovo con voi a discutere del più e del meno (cioè a fare le addizioni e le sottrazioni, eh, eh…). Generalmente affrontiamo argomenti di attualità, ci occupiamo dello spettacolo, del sociale, della televisione, a volte di politica. Questa volta vorrei indirizzare la coda su chi, senza scopo di lucro e solamente per il nostro amore, ci aiuta, o perlomeno cerca di difenderci da soprusi e sofferenze, e cogliere così l’occasione per ringraziarli, perché la loro attività è veramente impagabile.  

Sto parlando delle associazioni animaliste che si battono per i nostri diritti, alcune più longeve, altre nate da poco, alcune più pacate, altre un po’ più “eccessive”, ma efficaci nelle loro dimostrazioni. Ognuna di esse fornisce un contributo per noi “abbaiatori” veramente eccezionale e quindi vorrei citare alcune associazioni e i loro personaggi di spicco (non si offendano quelle di cui non parlerò, ma lo spazio che ho a disposizione mi costringe a fare una selezione in base alla popolarità e all’importanza, se no, se fosse per me, ci scriverei un libro!). Partiamo dall’Italia, dove è impossibile non prendere in esame un colosso come la “LAV” (Lega Anti Vivisezione). Nata nel 1977, la LAV ha per fine l’abolizione della vivisezione, la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la difesa della biodiversità e dell’ambiente, la lotta alla “zoomafia”. Si batte contro ogni forma di sfruttamento e violenza sugli animali, sull’ambiente e gli ecosistemi, per il rispetto del diritto alla vita di ogni essere vivente. E’ la maggiore associazione antivivisezionista e animalista in Italia e una delle più importanti in Europa. Riconosciuta Ente Morale e Onlus-Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, ha per “mission” la promozione e il riconoscimento e il rispetto dei diritti degli animali; come strategie promuovere normative nazionali e locali a favore degli animali, attraverso una pressione e un dialogo costante con le Istituzioni, ottenere la loro applicazione attraverso denunce e processi. Inoltre conduce campagne di sensibilizzazione e di informazione verso i cittadini, volte a far conoscere nuovi consumi che non comportino sofferenza per gli animali e sviluppare progetti didattico-educativi rivolti alle giovani generazioni e alle scuole. Passiamo ad una realtà mondiale di cui già qualche volta abbiamo parlato in occasione di testimonial famosi che ha annoverato ed in particolare citiamo un personaggio che la sta rendendo sempre più famosa. “PETA” (People for the Ethical Treatment of Animals), è una delle lobby animaliste che più hanno inciso sulla consapevolezza dell’opinione pubblica sui diritti degli animali. Fu fondata nel 1980 da Ingrid Newkirk e Alex Pacheco, ispirati dal libro di Peter Singer “Liberazione animale”. La Newkirk è ancora oggi alla guida dell’organizzazione che ha la sua sede centrale a “Norfolk” in Virginia. In tutto il mondo, secondo i dati forniti dall’organizzazione stessa, la PETA conta 800.000 membri e oltre 100 impiegati. Oltre che negli Stati Uniti, la PETA ha uffici nel Regno Unito, in India, in Germania, in Olanda e in Asia. Questa organizzazione concentra i propri sforzi nella lotta a quattro pratiche: l’allevamento intensivo, la vivisezione (o la sperimentazione sugli animali), l’allevamento di animali da pelliccia e l’uso di animali nell’industria del divertimento. La PETA è famosa per il suo uso aggressivo dei mass media, di cortei e dimostrazioni, e per gli attacchi contro le grandi società sospettate di maltrattare gli animali. E qui entra in gioco “Dan Mathews”, attuale vicedirettore. Ebreo, gay, vegetariano, pacifista, figlio di ragazza single di idee libertarie, ragazzino timido, vessato dai compagni; finché - dopo l’arrivo in Italia e un soggiorno nella città eterna che lo vede lavorare come x modello e “marchettaro”, la sua creatività di guastafeste esplode. Torna negli States e comincia a lavorare per la PETA. Ed è ideatore di celebri e shoccanti campagne animaliste: dall’irruzione negli uffici di Calvin Klein a New York, il primo passo per convincere lo stilista a non disegnare più pellicce né a includerle nelle sue collezioni, alla campagna contro la catena Kentucky Fried Chicken insieme a “Chrissy Hinde” dei “Pretenders”, all’amicizia con Pamela Anderson, forse la più famosa delle “testimonial” che negli anni hanno posato nude per la causa animalista. Presente il sangue spruzzato addosso alle signore in pelliccia? Lui. Quelle grandi adunate di uomini e donne che si sdraiano nudi a Manhattan? Lui. Quello che irrompe vestito da prete alle sfilate di moda milanesi? Sempre lui. Quello che si veste da carota, da coniglio, che organizza lotte di cuscini che coinvolgono migliaia di persone e finisce spesso in galera o qualche volta all’ospedale psichiatrico, quando non viene preso di mira con lanci di salsicce nel profondo Midwest? Ebbene sì, è sempre lui! Nei prossimi mesi dovrebbe, tra l’altro, pubblicare la sua autobiografia. Immagino chissà quanti aneddoti e sorprese conterrà. Dopo questi due colossi non mi sento di far torto a nessuno ed allora riporto una lista di Associazioni, Coordinamenti, Movimenti italiani (poi dite che non vi voglio bene!):

ADAA - Associazione Difesa Animali Ambiente

ADDA - Associazione Difesa Diritti Animali

AIDAA

AIDAEA - Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente

AISA - Associazione Italiana Soccorso Animali

Amici dell’Uomo

Animalisti Italiani

Animal’s Emergency

ANPA sez. Cuneo

ANPANA

Associazione Nazionale Tutela Animali onlus

Arca 2000

Arca onlus

Associazione Amico Gatto

Associazione Recupero Fauna

Associazione Salvezza Animali

Associazione Sammarinese Protezione Animali

Associazione Progetto Gaia

AVAR - il Faro onlus - Associazione Volontari Canile Porta Portese (Roma)

A.V.I. - Associazione Vegetariana Italiana

Azalea -Associazione Zampa Amica Liberi Ecologisti Animalisti

Bairo onlus

Bocconi avvelenati

Centro Documentazione Animalista

Centro Recupero Animali Maltrattati

Centro Ricerca cancro senza Sperimentazione Animale

Centro Soccorso Animali

Coordinamento Anticaccia Lombardia

Coordinamento Volontario Privato Eco-Animalista - Covoprieca

Coordinamento Proprietari Animali

Coordinamento "Stop Fimov - liberi di volare"

Diamoci la zampa

Dingo Pordenone

ENPA nazionale
Sez. Brescia Sez. Como Sez. Bergamo Sez. Monza Sez. Saronno Sez. Vigevano Sez. Viterbo

EPAA Ente Provinciale Animali Ambiente

Fondazione Franca Melchiori Fasan onlus

Fondazione Flaminia da Filicaja

Fondo Imperatrice Nuda - CSA (Comitato Scientifico Antivivisezionista)

Fondo Amici di Paco

Fratelli di zampa

Gaia Animali e Ambiente

Gruppo Ambiente 2 Febbraio

Gruppo amici mici

Gli amici dell’uomo

LAC - Lega per l’Abolizione Caccia ed anche www.anticaccia.it
Sezione Veneto

LAV - Lega Antivivisezione
deleg. Vicenza deleg. Napoli deleg. Biella deleg.Roma deleg. Bari

Laika & Balto Associazione di Tutela cani abbandonati e altri animali

LEAL - Lega Antivivisezionista
Sezione Biella

LIDA - Lega Italiana Diritti Animali
Sez. di Chieri

Lega Nazionale per la Difesa del Cane
Sez. Milano Sez. Cerveteri-Ladispoli

LIPU - Lega Italiana Protezione Uccelli

Movimento Animali come noi

Movimento antispecista

OIPA - Organizzazione Internazionale Protezione Animali

Oltre la specie

Pluto Progetto Fauna

Proequo

Protezione Animali di Legnano

Save the dogs

Società Vegetariana

SOS Animali

Snupi

UNA - Uomo Natura Animali, Coordinamento Nazionale Associazioni animaliste

Sezione Genova

Unione Amici del Cane e del Gatto

Vita da Cani

Dopo questo lungo elenco il vostro Bastardino vi dà appuntamento alla prossima puntata.

Un bau a tutti.

 
DATA:  18-04-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

UN TAVOLO PER TRE (ovvero “a me la ciotola!”)  
Bastardini cari, avete appetito? Se sì, preparatevi ad uscire per andare al ristorante con i vostri padroni! Sì, non sto delirando, sto parlando seriamente; infatti non bisogna continuare a pensare che noi 4zampe non siamo graditi nei locali per soli umani.  
Qualcosa si sta muovendo, anzi direi che la situazione migliora a vista d’occhio. Sempre di più sono i ristoranti che accettano il migliore amico dell’uomo al tavolo del proprio padrone. Ad esempio La Regione Toscana sta per varare una proposta di legge presentata dai Verdi che regola i diritti degli animali. Dunque libero accesso ai luoghi pubblici per il più fedele amico dell’uomo: potrà andare in spiaggia, al museo, al teatro e, soprattutto, al ristorante. Una piccola rivoluzione, se non rimarrà una delle tante norme poi applicate con mille distinguo. La Toscana insomma prova a rimediare con una legge che unifichi i suoi mille comuni. Il quadro legislativo è molto complesso. In linea di massima a dettare le regole sono i Comuni. Così, a Roma i cani al ristorante sono ammessi, purché con museruola e guinzaglio, ma il ristoratore può anche rifiutarli inviando una comunicazione preventiva agli uffici comunali. Ma città che vai, regolamento che trovi, nonostante l’appello dell’”Anci”, l’associazione dei comuni italiani, a favorirne la libera circolazione: così c’è chi esplicitamente vieta (quanto è brutto il cartello dove è raffigurato il cagnolino col divieto e la scritta “io non posso entrare”…), chi lascia al libero arbitrio del titolare del pubblico esercizio, con l’unico obbligo di esporre un cartello. Ci sono ristoratori che ammettono cani, ma non cucinano per loro, ce ne sono altri invece che, comprendendo che il profumo e la vista del cibo possa far venire l’acquolina in bocca anche a noi quadrupedi, sono muniti di ciotole e tutto l’occorrente per accontentare anche il cliente a 4 zampe. Ci sono molti ristoratori che assolutamente vietano l’ingrasso ai cani per motivi di igiene, o di sicurezza, volendo tutelare i loro clienti che non sarebbero contenti della presenza di animali nel luogo dove si sono recati per gustare la loro cucina. Oppure il divieto è preventivo, nell’eventualità che possano venire a trovarsi più cani contemporaneamente nel locale e magari cominciare ad abbaiare dando noia ai presenti. Poi ci sono quelli che definirei “indecisi”, cioè quei ristoratori che ammettono i cani solo di piccola taglia, come se volessero farsi vedere in qualche modo un po’ animalisti, ma senza esagerare. Infine quelli quasi razzisti che ammettono solo i “mini cagnolini”, purchè dentro apposito contenitore e vicini il più possibile all’uscita…. Insomma c’è di tutto di più. Comunque non voglio dare un giudizio in quanto parte interessata, però queste aperture che sempre più spesso sento e non solo nei ristoranti, ma anche negli alberghi e sui mezzi di trasporto, mi fanno ben sperare per un futuro più libero per noi e anche per i nostri padroni, che così potranno portarci più facilmente fuori casa, anche quando vanno al ristorante in dolce compagnia ed hanno il problema di dove lasciarci. Magari poi l’invitata di turno potrebbe essere incentivata a dotarsi di accompagnatrice a 4 zampe, così io ed il mio padrone potremo uscire addirittura in coppia! Un Bau enorme dal vostro sempre più vostro Bastardino.  
DATA:  02-04-2008   AUTORE:  Pietri Stefano  

“Tabacci, Baccini e bacetti” (ovvero La Rosa bianca, La Cosa Rossa e Il Cavaliere Nero)  
Bastardini del dopo-Prodi, come vi sentite? Un po’ confusi, spaesati, senza punti di riferimento? Vi capisco, è un momento della scena politica italiana decisamente particolare. Il presidente della Repubblica Napolitano ha sciolto le camere e, subito dopo, hanno cominciato a sciogliersi anche le varie coalizioni di partiti, fino a pochi giorni fa alleati.  
E non solo, sembra che addirittura si possano sciogliere alcuni partiti storici, vista la notizia del “matrimonio” tra Fini e Berlusconi, che dovrebbero far parte di un unico nuovo organismo politico. Ma non corriamo troppo, la cosa è ancora in embrione. Riflettendoci, a parlare di matrimoni tra leaders politici, parlare di embrioni, nascite, aborti (di partiti), sembra che stiamo trattando di temi come la procreazione assistita, l’aborto, i matrimoni gay ecc.; non vorrei che a questo punto si presentasse alle elezioni in Italia Zapatero con un nuovo partito super liberale, magari chiamato “Forza Tapa”, come le famose bruschette spagnole… Ma torniamo a noi. Fini ha detto sì a Berlusconi, Casini ha detto no, Mastella ha messo la freccia a destra, la Lega corre solo al Nord, Veltroni corre da solo (magari quando va a fare jogging a Villa Borghese si porta il suo quattrozampe), insomma si sta ridisegnando piano piano uno scenario nuovo della politica italiana. Consideriamo poi la “Cosa Rossa” (ma il telefono è il 118?!), l’”Arcobaleno” (?) e, udite, udite, la “Rosa Bianca”. Sì nella prolifica clinica del multipartitismo italiano è stato dato alla luce un neonato moderato, figlio di Bruno Tabacci, Savino Pezzotta e Mario Baccini. Allora, amici miei, direi che, visto che ormai è San Valentino, potremmo metterci anche dei…bacetti (uuuhhhhh, che bastardino!). Insomma bastardini elettori, ma quanti partiti ci sono? Come facciamo a ricordarci chi sta con chi e se non passa da uno schieramento all’altro? Bene ha fatto il “Cavaliere” allora a cercare di formare una grande famiglia sotto la sua ala protettiva, convincendo anche “Gianfranco il subacqueo” e i suoi amici di destra, a tal punto che dopo la “Cosa Rossa” e la “Rosa Bianca” potrà essere definito… il “Cavaliere Nero”! Quello che più mi preoccupa però è ciò che ci aspetta in questi mesi che precedono lo scontro elettorale. Che poi ci sia l’election day o meno dobbiamo aspettarci una moltitudine di trasmissioni e dibattiti televisivi dove si parlerà, si spiegherà, si cercherà di convincere gli elettori e saremo subissati di programmi elettorali, di contratti con gli italiani (anche con quelli all’estero…), di promesse, di accuse alle fazioni opposte, di critiche su qualunque frase o esposizione verrà fatta dal”nemico” di turno. Prepariamoci quindi ai vari “Porta a Porta”, “Matrix” ed altri, dove sfileranno vestiti di tutto punto i nuovi politici italiani. Ma che sto dicendo?! Quali nuovi politici? Ci saranno sì nuovi schieramenti, nuove alleanze, nuovi programmi, ma, bastardini miei, gli attori saranno sempre gli stessi, da Fini a Mussolini, da Veltroni a Berlusconi (tanto per fare le rime bastardine più facili). Il look sarà nuovo, ma la sostanza la stessa, i termini diversi, ma le intenzioni uguali, quelle cioè di salire al potere, di governare e, per chi perderà, di criticare e di accusare. Vi sembra un film già visto? A me sì e sinceramente mi “scoccia” pagare di nuovo il biglietto. Un bau grande come il Parlamento dal vostro Bastardino.  
DATA:  27-03-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

L’ANNO CHE VERRA’  
Cari Bastardini, sicuramente tra di voi ci saranno molti che seguono gli oroscopi, si interessano dei segni zodiacali o comunque di quello che riguarda il mondo astrale. Quindi negli ultimi mesi dell’anno sono in fibrillazione per sapere cosa si prevede per l’anno nuovo, quali segni avranno maggiore fortuna in amoresalutelavoro, ecc., quali congiunzioni astrali influenzeranno la propria vita nel corso dell’anno che verrà.  
Di conseguenza seguono sempre i “guru” del campo e quindi pendono dalle labbra dei vari “Branko sotto le stelle” (ma perché, dorme all’aperto?) o “Paolo Fox” (ce l’ha la faccia da volpino, eh?, uuhhhh). A questo proposito ho dato un’occhiata qua e là nella Rete ed ho letto qualche Ansa che può interessare tutti noi del regno animale. Sembra che, dopo l’anno della tartaruga e quello del delfino, nel 2009 arriverà l’anno del gorilla. L’iniziativa, lanciata da “Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente” (Unep) e “Convenzione sulle specie migratrici” (Cms) alla FAO, ha come obiettivo quello di mobilitare governi, imprese, società civile, ecc., per la difesa delle ultime popolazioni di gorilla in Africa. Una campagna che in termini economici, secondo Robert Hepworth, segretario esecutivo del “Cms”, dovrebbe portare a raccogliere "almeno mezzo milione di euro entro la fine dell’anno". Tutelare le aree dove vivono questi animali potrebbe anche diventare inoltre uno strumento utile nella lotta ai cambiamenti climatici. Stando ad un’anticipazione dell’ ”Atlante” su “Carbonio e biodiversità” che l’”Unep” lancerà a Poznan, dove si terrà la Conferenza Onu sul clima, aree come le montagne dell’Africa orientale, come Ruanda e Uganda e le foreste della Guinea, racchiudono 18 miliardi di tonnellate di carbonio, cioé il 6% del totale di quello stoccato nell’Africa tropicale. E le aree di Ruanda e Uganda sono appunto zone chiave per la tutela dei gorilla. Quindi, gorilloni di tutto il mondo, oroscopo o no, questo sarà il vostro anno, è stato deciso molto in alto. Ora però vorrei sapere dagli esperti del campo, che stiano sotto le stelle oppure no, quando sarà l’anno del cane, visto che siamo i migliori amici dell’uomo, di più del delfino e del gorilla! E poi ingombriamo anche meno! Altra notizia “animale” è quella riguardante le povere foche. Infatti, nonostante gli inviti e i segnali arrivati anche dall’Unione Europea, il nuovo governo canadese ha reso noto che non modificherà le norme che regolano la caccia alle nostre amiche “giocoliere” e proseguirà con questa attività. Lo ha dichiarato il nuovo Ministro della Pesca, Gail Shea, in un’intervista pubblicata oggi dalla “Canadian Press”. Shea si è detta "estremamente delusa" delle misure paventate dall’Ue che tendono a vietare la produzione di prodotti derivanti dalle foche. "Ma, ha dichiarato, non è previsto alcun cambiamento. Andremo avanti verso la caccia del 2009, procederemo come sempre". Non verranno create nuove regole, né verrà vietato l’uso dell’ “hakapik”, quella sorta di arpione speciale ideato appositamente per uccidere questi animali. Era stato proprio in seguito alla diffusione di immagini di cacciatori armati di “hakapik” e in piena attività che si era sollevata nel mondo un’ondata di proteste nei confronti del Canada. In seguito a quelle polemiche i responsabili politici di Labrador e Terranova si sono detti favorevoli alla abolizione della caccia alle foche. Però come al solito non succede niente, perché la questione non è di interesse predominante e quindi le foche in Canada, come da tanto tempo le balene in Giappone, Norvegia e Danimarca, continuano ad essere barbaramente uccise. Chi mi rimedia un “hakapik” che “invito” qualche gorilla (visto che è il loro anno) e faccio un salto in Canada a trovare qualcuno?! Un bau dal vostro Bastardino agguerrito.  
DATA:  20-03-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

LE E-MAIL SONNAMBULE (chi dorme non piglia pesci…ma invia e-mail)  
Ragazzi, dovete stare attenti anche quando dormite! Soprattutto voi, bastardini supertecnologici che non siete altro, che chattate, facebookkate, smsate, ecc. continuamente in ogni luogo vi troviate, a scuola, al lavoro, dal dentista, in bagno, sull’autobus, in sogno…..E qui volevo arrivare. Infatti ho saputo di un episodio stranissimo che è accaduto ad una signora durante la notte.  
Per i medici è il primo esempio al mondo di “sonnambulismo on-line”, in cui una paziente non solo si è connessa a internet (!), ma è anche riuscita ad inviare tre e-mail (c’è il mio padrone che ci manca poco che per accedere ad Outlook chieda il mio aiuto…). Il tutto mentre dormiva. Il caso è stato registrato dai neurologi dell’università di Toledo, e presentato alla comunità scientifica internazionale attraverso la pubblicazione sulla rivista specializzata "Sleep Medicine". E’ stato anche coniato un termine per definire questo disturbo: "zzz-mail" (bellissimo, no?). La sonnambula protagonista di questo episodio notturno è una donna di 44 anni. Dopo essere andata a letto verso le dieci di sera, secondo quanto riferito dai neurologi, circa due ore dopo si è svegliata e si è diretta nella stanza in cui si trovava il computer. Lo ha acceso, ha fatto partire la connessione a internet, si è collegata alla sua casella e-mail, digitando correttamente la username e la password (queste donne sono terribili, non si dimenticano niente neanche quando dormono, povero marito!...). La sua attività informatica notturna è poi proseguita: ha, infatti, scritto tre e-mail, ad altrettanti contatti nella sua rubrica, invitandoli a prendere con lei del caviale e a bere qualcosa insieme (ma siamo sicuri che dormisse veramente?!...). Quanto al testo elaborato, confondeva spesso i caratteri maiuscoli e minuscoli, era formattato in maniera non uniforme, e in alcuni casi appariva privo di senso (vabbè, ma dormiva…, non siamo così pignoli, dai!). Un’e-mail recitava: "Venite domani e mettiamo ordine in questo luogo infernale. Cena e drink alle 4 di pomeriggio. Portate solo vino e caviale". Un’altra conteneva soltanto la parola "Che cosa..." (qui secondo me si era riaddormentata per bene, o l’ha “beccata” il marito…). Il giorno dopo, quando la donna ha ricevuto la telefonata di uno dei destinatari di quell’invito, chiedendole qualche spiegazione in merito, lei non si ricordava più niente. Un comportamento comunque in linea con le manifestazioni tradizionali del sonnambulismo: chi ne soffre, non è mai in grado di ricordare quello che ha fatto mentre dormiva. Secondo il rapporto dei neurologi è "Un comportamento complesso che richiede una serie di movimenti coordinati, mai registrati fin d’ora nei pazienti che soffrono di sonnambulismo". La paziente in questione, quando ha letto le e-mail, è rimasta sconvolta, sia perché non riusciva a credere che le avesse scritte lei, ma anche perché non aveva alle spalle una storia di sonnambulismo. I medici hanno anche avanzato una possibile spiegazione per questa singolare manifestazione di disturbo del sonno: il suo comportamento notturno potrebbe essere stato determinato da un farmaco di cui faceva uso. Spiegazione che, comunque, non permette di comprendere appieno il caso della quarantaquattrenne. A questo punto i medici attendono di registrare episodi analoghi, per poter iniziare ad elaborare una casistica scientificamente attendibile. Generalmente il sonnambulismo viene associato alla stanchezza, allo stress, all’alcool e anche all’assunzione di una serie di medicinali, tra i quali alcuni tipi di sedativi. Alcuni studiosi del fenomeno sostengono una trasmissione genetica del sonnambulismo (nell’80% dei casi si sono verificati episodi analoghi nei familiari). La durata di ogni episodio notturno varia: può durare alcuni minuti, ma anche mezz’ora, e può determinare tutta una serie di comportamenti. A oggi, i neurologi si sono trovati di fronte a pazienti che si sono semplicemente alzati dal letto, ad altri che si sono vestiti, hanno cucinato o hanno suonato uno strumento (meglio le mail, almeno non disturbano i vicini!). Rarissimi i casi in cui il sonnambulo è arrivato ad essere violento. Infine non mancano esempi di "sonnambulismo-artistico": Ad esempio, tale “Lee Hadwin”, un signore Gallese, è famoso per realizzare quadri mentre dorme. Quanto alla terapia, mentre per l’adulto si può ricorrere a farmaci ansiolitici-iponotici, nel bambino ci si orienta verso le terapia di tipo comportamentale o una psicoterapia. Il consiglio che in genere viene dato a chi vive con un sonnambulo è quello di non tentare di contrastarlo, e, se possibile, di accompagnarlo a letto…oppure al computer!... Quindi, amici miei, guardate l’ora quando inviate le e-mail in tarda serata perché potreste essere scambiati per sonnambuli… Bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  13-03-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“COME TI CHIAMO?”  
Cari Bastardini, come butta la coda? Viaggiate con la fantasia o viaggiate solo navigando su Internet? Io un po’ tutt’ e due le cose e quando scopro novità, belle o brutte che siano, mi sento in dovere di divulgarle a voi che siete i miei lettori prediletti (e gli unici, peraltro!).  
Mi piace ragionare e fare considerazioni con voi su temi importanti che riguardano noi 4zampe e il regno animale e l’ambiente in cui viviamo, ma anche segnalare notizie buffe e divertenti, perché chi ride conserva bei denti (rima bastardina). Ad esempio recentemente è stata fatta una ricerca dall’azienda “Purina” in associazione con la “SCIVAC” (Societa’ Culturale Italiana Veterinari Animali da Compagnia), che ha promosso un’indagine per svelare quali sono i nomi piu’ gettonati per i cani ed i gatti. E i risultati sono stati sorprendenti. Tra le cose scontate ne son venute fuori alcune sicuramente originali e divertenti. Lo zoccolo duro dei nomi per cani e per gatti italiani fortunatamente rimane sempre il solito Briciola o Micia, Laika o Rex, ma altri nomi incombono sui nostri ignari colleghi. Ma andiamo con ordine. Nel Nord Ovest dell’Italia ben il 43% degli animali porta il nome di un personaggio fantasy, di un fumetto o di una favola: largo quindi ai vari Harry Potter, Hermione, Edvige, Bart Simpson, Vegeta e Goku. Nel Nord Est invece i proprietari preferiscono nomi piu’ storici o religiosi, per passare nel Centro Italia dove vanno per la maggiore i nomi mitologici. Infatti gli Achille e gli Ettore ormai si sprecano ed abbondano i nomi legati alla storia per lo piu’ contemporanea, tipo Benito, Lapo, Milingo o Lady D. Terminiamo questo giro d’Italia attraverso i nomi degli animali da compagnia nel Sud e nelle isole, dove proliferano i nomi legati ai personaggi dello spettacolo, come Taricone, Sophia Loren e Shakira in primis. Ma tanti altri sono i nomi che ci vengono attribuiti arbitrariamente, ad esempio Che Guevara, Gandalf, Frodo, Bush, Zichichi addirittura, per citarne alcuni. La ricerca dell’originalita’ a tutti i costi del nome per i pets porta a sentire nei parchi e nei giardinetti dei nomi insoliti, quanto inadatti ai vari quattrozampisti. Ogni tanto infatti per la strada si sentono urlare nomi di persona, tipo: “ma cosa fai, Alfredo”, oppure “ dai Ugo, non fare il solito!”, ma ti guardi intorno e chi ha chiamato sta in realtà parlando col proprio cane!... Comunque io credo che la cosa più importante sia dare al proprio amico peloso affetto e rispetto, poi il nome conta fino ad un certo punto, tanto tra noi ci chiamiamo con bau, whuuf, miao, ecc. e siamo molto diretti, insomma non facciamo tanti giri di parole (tant’è vero che dicono che ci manca solo la parola!...). Certo però che a volte sentirsi chiamare Mike, o Pippo o Gigi (peggio Gigi e Andrea insieme), o Alda o Giucas, non è tanto piacevole, ma non è peggio di Fuffi, Cippi, Mimì, ecc.!. Comunque ognuno si tenga il suo nome, perché poi è la sostanza quella che conta! Con questo, bastardini cari, vi saluto, qualunque nome voi abbiate! Bau a tutti.  
DATA:  10-03-2008   AUTORE:  Pietri Stefano  

Meglio un giorno da gatto…  
Domenica 17 febbraio a Roma si è svolta la “Festa del gatto”, denominata “Mici A-Mici”, promossa dalle associazioni “Arca” e “Torre Argentina”, con il supporto dell’”Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma”. Tale iniziativa è sorta con lo scopo di incoraggiare l’”adozione del cuore” dei nostri amici felini.  
Nelle colonie capitoline (circa duemila) sono stati censiti circa 120.000 gatti che vivono, diciamo così, non in famiglia. Queste associazioni hanno naturalmente bisogno di essere sostenute e ad esempio quella della zona Piramide ha proposto un’apertura per visitare i piccoli quattrozampe, con annesso un mercatino dove è stato possibile acquistare cuscini, tovaglie, ciotole particolari, porcellane, ecc. Il ricavato serve a finanziare l’associazione stessa. Un’iniziativa analoga è stata proposta dalla colonia felina di Torre Argentina, sfruttando anche la “domenica ecologica”, con il divieto di circolazione nella capitale dei veicoli inquinanti. Ma vediamo meglio quale sono le attività principali di queste associazioni, andando a curiosare nei loro siti web: http://www.gattidiroma.com/ e http://www.igattidellapiramide.it/ “L’Associazione Culturale Colonia Felina di Torre Argentina” nasce nel 1994 ad opera di “Lia Dequel” e “Silvia Viviani”, motivate dalla necessità di fornire cibo, cure mediche e sterilizzazioni alle centinaia di gatti e gattini abbandonati nell’area archeologica. Con il tempo, nonostante l’impegno loro e dei volontari che le affiancano per trovare case per i nuovi entrati, il numero dei gatti abbandonati continuava ad incrementare fino ad arrivare ad 681 nell’estate del 2002. Il tasso di mortalità arrivò al 40% a causa delle malattie e del sovraffollamento. Seguendo i modelli applicati in paesi stranieri dove il tasso del randagismo è sempre in discesa, i volontari guidati dal Dr. “Stefano Baldi” hanno deciso di imitare questi standard internazionali per la gestione della colonia. E’ stato deciso pertanto di adottare la tecnica della sterilizzazione precoce. Ciò significa che i gattini sono dati in adozione già sterilizzati, anche a due mesi. Questo implica che nessuno dei gatti usciti da Torre Argentina avrà discendenti che prima o poi corrano il rischio di ritornarci. Inoltre si cerca di scoraggiare l’entrata di nuovi gatti nel rifugio (che non può assolutamente andare oltre un certo numero di ospiti), fornendo comunque tutta l’assistenza possibile, per catturare, sterilizzare e riportare nel loro territorio i randagi assistiti da altre gattare. Una volta sterilizzati maschi e femmine, la popolazione di un dato territorio non aumenta e si evita anche la diffusione di malattie tra i gatti medesimi. Infine si aiutano le colonie feline più povere, offrendo degenze per malattie varie o post operatorie gratuitamente. La riduzione del randagismo felino è il principale scopo dell’attività della colonia di Torre Argentina che vuole essere conosciuta soprattutto come un Centro di Promozione della Sterilizzazione e non soltanto come un centro di accoglienza per gatti randagi in difficoltà. La “popolarità” della colonia anche fra i Romani fa sì che le richieste di accoglienza siano sempre superiori alle reali possibilità dell’organizzazione stessa. I volontari quindi sono costretti a limitare severamente l’accesso di nuovi animali solo a quei casi che non offrano altre possibilità di soluzione. Gatti mutilati, ciechi o variamente handicappati sono però accolti con precedenza assoluta purchè negativi alla Fiv e alla Felv. Le sovvenzioni dell’associazione derivano esclusivamente da offerte di privati, soprattutto turisti stranieri che visitano la famosa colonia. La colonia dei gatti della Piramide è nata intorno al 1850. Da quell’epoca la presenza dei gatti nel sito archeologico e nel Cimitero Acattolico è sempre numerosa. Addirittura il pittore “Pinelli” li ritrae molto spesso nei suoi acquarelli e, nella commedia "Rugantino", il protagonista per sopravvivere ruba il mangiare portato dalle gattare ai gatti della Piramide. Lo scopo della colonia, oltre a dare un rifugio ai tantissimi gatti e gattini che qui sono abbandonati, è quello di cercare attraverso vari mezzi di dar loro nuovamente una casa o almeno un’adozione a distanza, provvedere alla sterilizzazione, unico mezzo per contenere il randagismo, nonché vaccinare e curare i felini che alcune volte sono abbandonati proprio perché malati o, per le femmine, perché in stato di gravidanza. La colonia sopravvive unicamente sul volontariato e sulle offerte che i visitatori del Cimitero Acattolico del Testaccio lasciano, affascinati dai gatti che si crogiolano al sole e vanno a caccia di carezze. Ma purtroppo le offerte sono di molto inferiori alle necessità di una colonia di 200 gatti che, durante il periodo estivo, con l’abbandono di intere cucciolate, raggiunge anche il numero di 300 felini. Insomma un’iniziativa lodevole e di sicuro aiuto per tutti quei mici senza tetto di Roma, con associazioni che svolgono uno splendido e amorevole lavoro, con il contributo di chi ama questi (ma sicuramente anche gli altri) animali. Bau a tutti  
DATA:  27-02-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“I PACS in India” (ovvero viaggi di nozze a sei zampe!)  
Cari Bastardini, come butta la coda? Vorrei affrontare oggi con voi un argomento abbastanza delicato. Infatti quando si parla d’amore, va fatto secondo me con molto tatto. E’ un sentimento nobile, profondo, insuperabile, che travalica i confini del razionale, supera le ragioni dell’intelletto, non si ferma davanti al tempo e all’età, può essere questione di vita o di morte.  
Così almeno ci hanno insegnato i nostri maggiori poeti. Invece in Italia ci sono delle restrizioni, almeno dal punto di vista legale, per non parlare poi di quello religioso, che possono, almeno in parte, ostacolare il percorso di questo immenso sentimento. Qualche tempo fa si stava per realizzare una forma di unione assimilabile al matrimonio tradizionale chiamata “PACS”. Tale istituzione avrebbe previsto la possibilità per le coppie di fatto di essere legalmente riconosciute, e questo soprattutto ai fini assistenziali, economici, ecc. In questa formula sarebbero rientrate coppie eterosessuali, ma anche omosessuali e coppie che vivono insieme per mutua assistenza e compagnia, come molti anziani. Dopo molti dibattiti, polemiche e discussioni, la legge non è passata. Si è cercato di prendere spunto da altre nazioni che da questo punto di vista sono più permissive e si è provato a proporre un’altra soluzione denominata “DICO”. Anche questa, dopo un po’ di tempo è fallita (certo il nome non l’ha aiutata…). Allora quello che mi colpisce è come in alcuni paesi invece questi problemi non si pongono proprio. Anzi non ci si sofferma così tanto sulle questioni etiche, religiose, ecc., ma si affrontano unioni veramente singolari. Infatti navigando nell’oceano di Internet ho pescato una notiziola niente male. Ho scoperto che in India una bambina si è sposata con un cane! Sì amici miei, non sto inventando niente, è tutto vero! Nello stato di Jharkhand, una bambina di sette anni è stata costretta a sposarsi con un cane randagio (eh, questi bastardini…). La motivazione che è stata fornita è che, secondo le credenze popolari, con un’unione siffatta “si potranno scacciare le forze malvagie”! Ma la cosa sorprendente è che questo appena citato non è l’unico caso, infatti alcuni mesi fa un signore indiano ha compiuto un gesto che chiamare clamoroso è poco. Infatti questo tizio quindici anni prima aveva ucciso due cani. A distanza di tanti anni però il rimorso lo rodeva (eh, eh, ci sta bene il termine, eh?!), tanto da non sentirsi più bene né moralmente, né fisicamente. “Da allora le mie gambe e le mie mani sono rimaste paralizzate e ho perso l’udito a un orecchio. Solo di recente, dopo le cure, ho iniziato a riprendere la deambulazione, ma con le stampelle” afferma l’uomo. Visti i suoi problemi, si era rivolto addirittura ad un astrologo, che gli consigliò di porre rimedio all’assassinio di quei due cani. Allora P. Selvakumar (questo il nome dello sposino)ha portato all’altare Selvi, una cagnolina, con tanto di vestizione con l’abito da cerimonia. I due si sono sposati nello stato indiano del Tamilnadu. Quello che mi chiedo è: ma dove saranno andati in viaggio di nozze? Di questo non si hanno notizie, ma sicuramente in posti dove gli alberghi accettano i 4zampe, perché altrimenti avrebbero dovuto dormire separati…. Quindi penso che, alla luce di questi avvenimenti, il nuovo governo possa pensare a fare una legge che regoli alcune unioni importanti, senza andare a ledere la suscettibilità della Chiesa o dei benpensanti tradizionalisti. E magari perché non pensare a qualche bella cerimonia tra noi 4zampe? Non sarebbe male come idea, anche perché il viaggio di nozze si potrebbe fare, ad esempio, alle CANarie…. Un grande bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  20-02-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

CIRCUS…all’italiana  
Ciao bastardini, come va? Ormai, conoscendomi da tanto tempo, sapete che su alcuni argomenti sono abbastanza equilibrato, mentre su altri, diciamo così, mi lascio un po’ andare… Non è questo il caso, infatti oggi, rilassato e tranquillo sul tappeto del mio padrone che sta guardando la televisione (rima bastardina involontaria) sto seguendo un’inchiesta sui circhi in Italia.  
Molte cose in effetti non le conoscevo, non ero a conoscenza ad esempio delle cifre che vengono stanziate e della differenza di emolumenti tra i circhi con animali e quelli senza. Io, logicamente, sono contrario di base alla presenza di animali nel circo, perché vedo il loro utilizzo decisamente come uno sfruttamento. E’ vero forse, come alcuni sostengono, che una parte di quegli animali vive bene nel circo, non gli manca niente e magari sarebbe, fuori da lì, allo sbando, allo stato brado e finirebbe male. Ma chi può dirlo poi? Io credo che l’animale è nato per essere libero, se poi alcuni di loro sono considerati domestici e convivono felicemente con gli esseri umani è chiaro che il discorso è diverso, ma essere addestrati per forza a fare alcuni “numeri” per ricevere applausi e noccioline, o banane, o carne o altro ancora, mi sembra un discorso decisamente diverso. Comunque, tornando al discorso relativo alle cifre, agli stanziamenti e quindi ai soldi, ecco un po’ di numeri: Secondo l’”ENPA”( l’Ente Protezione Animali) gli animali nei circhi continuano ad essere reclusi ’’anche grazie allo scellerato sistema contributivo italiano che riconosce loro una ingiustificata funzione sociale’’. In una nota diffusa oggi, l’Ente Protezione Animali evidenzia come ’’le ultime assegnazioni sono del 2008 e il raffronto con il circo senza animali, lascia spazio a non pochi dubbi. ” Solo negli ultimi due anni l’Accademia del Circo, unico esempio di tipo convittuale al mondo, diretta dal Presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Egidio Palmiri, si e’ vista assegnare oltre 800.000 euro; l’attivita’ del Centro Documentazione Egidio Palmiri e’ stata sovvenzionata con 300.000 euro. La rivista “Il Circo” - diretta sempre da Egidio Palmiri - ha beneficiato di sovvenzioni per 85.000; il periodo di riferimento e’, ancora una volta, l’ultimo biennio. Al Festival del Circo di Latina dovrebbero essere accreditati 205.000 euro; al Golden Circus di Liana Orfei 165.000. Impressionante il contrasto tra i generosi contributi riconosciuti ai circhi con animali e gli esigui finanziamenti - considerati nello stesso capitolo di spese - concessi alle manifestazioni circensi senza animali; solo 42.000 euro in due anni al Comune di “Grugliasco” e 65.000 a quello di Brescia! In questo panorama - afferma ancora l’”ENPA” - i circhi che aderiscono al “circuito” dell’Ente Nazionale Circhi sono un vero e proprio ’’asso pigliatutto’’. In prima fila l’impresa di Moira Orfei cui i contribuenti italiani, indirettamente, hanno generosamente devoluto 585.000 euro in due anni; senza considerare i 68.000 aggiuntivi (solo nel 2008!) come incentivo per le attrezzature. Seguono poi il “Circo Americano” dei Togni, il “Mediano” dei Casartelli, l’”Embell Riv”a dei Bellucci nonche’ il “Circo Lidia Togni”, non appartenente all’ENC e gia’ condannato in base alla legge sul maltrattamento di animali (!!!), quindi per la violazione di una norma dello stato italiano. Proprio quella Lidia Togni che, negli ultimi due anni, ha beneficiato di 185.000 euro di finanziamenti pubblici e, oggi, della pubblicita’ gratuita della Televisione di Stato con uno spot su “Unomattina’’. Mah, che altro aggiungere, è vero che l’Italia è tutta un “circo”, ma discriminare i circhi “puri” che non utilizzano animali non ritengo sia una scelta giusta, anche perché così si sminuisce il faticoso lavoro di tanti artisti che per tradizione fanno grandi sacrifici per portare in giro i loro spettacoli ed il nome spesso storico dei propri circhi e delle proprie famiglie. Altrimenti, visto che la presenza di animali fa percepire più stanziamenti, cari proprietari di circhi senza tigri, elefanti, scimmie, ecc., compratevi tutti degli animali (bastardini magari…) e …sarete favoriti dallo stato!!! Un bau circense dal vostro bastardino.  
DATA:  12-02-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“L’eredità di Prodi” (Attenzione a Nonno Libero!)  
Non ci sono altre immagini disponibili Cari Bastardini senza Governo, come state? Vi sentite soli, abbandonati, allo sbando? Non preoccupatevi, la classe politica sta lavorando per noi! A breve sapremo quale soluzione verrà adottata dopo la caduta del governo, se ci sarà una soluzione tampone, un accordo tra le parti o se si andrà e quando alle elezioni.
Insomma Romano Prodi è caduto. Dopo un anno e mezzo dall’incarico di Premier non è riuscito a rimanere…in sella. Dobbiamo dire comunque che effettivamente gliel’hanno “tirata”, ma non la volata….  

Sin dal primo giorno l’opposizione ha cominciato a dire che era una maggioranza non vera, che non avrebbe retto e che la coalizione di centrosinistra si sarebbe presto sfasciata. Tutti a dire: domani Prodi cade, domani Prodi cade, e lui invece, tenacemente ha resistito più del previsto, ma poi, dai e dai, ha dovuto soccombere.
Romano, all’indomani del no al Senato, ha dichiarato che avrebbe intrapreso il mestiere del nonno, visto che oramai è libero da impegni politici. Però attenzione a non invadere il campo di Nonno Libero Lino Banfi, perché se no sono chevoli ameri!, che non si metta in competizione che magari ci ritroviamo Banfi al Governo!.
Un’altra dichiarazione fatta da nonno Prodi è quella che lascia una bella eredità. Ma di che parla? Forse ha voluto fare una battuta, è stato ironico, perché se ha detto sul serio c’è da preoccuparsi. Lo stato di salute in cui versa il nostro paese non è certo invidiabile, i problemi sono tanti e di non facile soluzione. Chi li “erediterà” non avrà molto da ringraziare lo zio d’America!
Ma sicuramente l’ex premier su due ruote avrà nominato un notaio, un esecutore testamentario, perché quello di cui si parla non è roba da poco.
Immagino il notaio che apre la busta sigillata con la ceralacca, contenente il “testamento” di Prodi e comincia ad elencare:

Lascio a Gianni (De Gennaro) la “fetente” questione dei rifiuti della Campania, in modo che possa convincere gli amici napoletani che risolverà il problema, con la preghiera di distinguere bene le responsabilità e trovare le competenze giuste per vincere l’emergenza, insomma riesca a fare una…raccolta differenziata!;
Lascio a Walter il compito di opporsi alla improvvisamente ritrovata coalizione di centrodestra, sicuro che saprà mettere tutti d’accordo, con il consiglio di non metterli tutti al governo perché insieme ai suoi non c’entrerebbero;
Lascio al mio amico Nicolas Carla Bruni, perché lei sostiene che andare in bicicletta sulla canna è cosa troppo volgare;
Lascio a Massimo il Tesoretto perché qualche tempo fa mi ha confidato di voler comprare una nuova barca, ma di non avere disponibilità sufficiente;
Lascio al mio successore il compito di fare la legge sul conflitto di interessi, sempre che interessi veramente a qualcuno…;
Lascio agli abitanti di Ceppaloni il piacere e la possibilità di stare tutto il tempo che vogliono con Mastella e di averlo sempre dalla loro parte;
Lascio a Vladimir (Luxuria) il mio bagno di servizio, così finalmente saprà dove andare quando ha urgenza;
Lascio infine agli Italiani tutti la gioia di andare a votare, mentre io mi farò una bella pedalata o me ne starò con i miei nipotini.
Con l’augurio di tanta felicità, Romano Prodi.
Insomma un bel “testamento” che farà felici gli eredi dell’ex-premier, che così saranno un po’ meno dispiaciuti per la sua …dipartita!
Un saluto dal vostro bastardino senza governo.

 
DATA:  05-02-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Ridatemi il mio cassonetto”  
Non ci sono altre immagini disponibili Sono diversi anni che vivo a Napoli, non saprei dirvi quanti perché tenere il conto del tempo che passa non è nelle mie facoltà (e forse neanche nelle mie volontà). Credo di essere nato qui e quindi di avere assorbito anche i pregi e i difetti di questa città. La sento mia, come sento mie le vie, le pasticcerie, i monumenti, i semafori e tutto il resto. E’ una città bellissima, soprattutto quando il sole splende (e lo fa spesso qui) e si può passeggiare tranquilli per le vie della città, godendosi lo spirito partenopeo e l’atmosfera unica del capoluogo della Campania. Si fa amicizia con facilità, certo bisogna selezionare un pochino, stare un po’ accorti, è consigliabile non recarsi in alcuni quartieri non propriamente sicuri, comunque qui ognuno si può ritagliare uno spazio proprio.  
E come tutti anch’io ho i miei posti preferiti, il territorio che frequento e le cose che sento mie e che non vorrei mi fossero tolte. Ma ormai da un po’ di tempo è cambiato tutto, vivo, io come gli altri, in una situazione veramente disagiata, senza praticamente più punti di riferimento certi; un po’ allo sbando. Ero solito, quando alcune necessità diventavano impellenti, recarmi al mio (sì, al mio) cassonetto preferito e lì rovistare in cerca di qualcosa da sbocconcellare, qualcosa da sgranocchiare o rosicchiare per riempirmi la pancia. Devo dire che raramente sono rimasto deluso, infatti la via è abitata da persone di un ceto sociale abbastanza elevato, abbienti quanto basta per gettare nel cassonetto avanzi che per me a volte sono addirittura bocconcini prelibati. Ora tutto questo non c’è più, o meglio non so che fine ha fatto il mio cassonetto, che era un po’ il supermercato dove gironzolavo scodinzolando in cerca dell’osso migliore. Il caos regna sovrano, o meglio è la spazzatura che regna sovrana in tutta la città. Non è più così facile trovare da mangiare, anche perché è tutto rovesciato per terra, le strade sono piene di “monnezza” in divieto di sosta, tutto viene calpestato, preso a calci, i cassonetti rovesciati ed inutilizzabili e noi, poveri quadrupedi soli senza padrone non sappiamo più dove andare a parare. Non c’è più atmosfera in questa città, c’è puzza!, non c’è più solidarietà, c’è incazzatura, malanimo, disperazione. Sembra una discarica a cielo aperto, quel cielo che ci ha abituato a guardarlo limpido godendoci il sole del sud, respirando l’aria del nostro mare che ormai è coperta dal fetore insopportabile delle tonnellate di rifiuti che marciscono ovunque. Ed arrivano i topi, le pantecane, le blatte, gli scarrafoni e tutta quella gentaglia che non vorremmo mai frequentare, gentaglia simile a quella che ci ha ridotto così, che se ne è fregata, che ci ha abbandonato inopinatamente al nostro destino, un destino di sporcizia fetida e malsana. Chi è il responsabile, da chi dipende, contro chi devo abbaiare con tutte le poche forze che ormai mi sono rimaste? Ma su tutti i tg se ne parla, su tutti i giornali, in Italia e nel mondo, dove stiamo facendo una figura ….sporca! Ormai siamo additati come gli Italiani puzzolenti e zozzi, ma chi vorrà più venire a vedere il golfo o il Maschio Angioino, Piazza del Plebiscito o le altre bellezze napoletane? Bisogna assolutamente far qualcosa subito, ormai trovare i colpevoli (che in queste situazioni non escono mai) non è certo la priorità. Quello che serve è togliere di mezzo questo schifo che avvelena grandi e bambini e fare in modo che si creino i presupposti perché una cosa così nefanda non accada più; organizzazione, responsabilità, senso civico ed onestà. Politici che non facciano a scaricabarile o a “scaricacassonetto”, ma che facciano solo il bene della nostra bella città, che deve tornare ad essere rispettabile in tutto e per tutto. So che ci sono situazioni che difficilmente verranno sradicate da qua, organizzazioni troppo “organizzate” per sparire, ma l’immondizia quella sì che può sparire, l’aria sì che potrà tornare respirabile, i marciapiedi e le strade percorribili dalle scarpe e non dai liquami.
Insomma facciamo in modo che anch’io possa riavere il mio cassonetto.  
DATA:  25-01-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Come cane e gatto” (non è più vero?)  
Cari Bastardini, di solito mi presento a voi carico di energia vitale e pronto a rendervi partecipi con grande coinvolgimento di quello che succede nel mondo canino e non. Stavolta però ho bisogno di sfogarmi con voi. Sì, infatti tra tutte le notizie belle e brutte che trovo in rete di solito, oggi me n’è capitata una veramente intollerabile. Sembra infatti che, secondo una ricerca dell’Università di Tel Aviv, cani e gatti sarebbero capaci di vivere sotto lo stesso tetto senza nessuna invidia né rivalità! Insomma non ci sarebbero più differenze tra cane e gatto.  
Ora, c’è da dire che io sono un tipo piuttosto tollerante, ma c’è un limite a tutto: non si scende a patti con il nemico! Quindi non sono assolutamente d’accordo con i risultati di questo studio israeliano, secondo cui i cuccioli di bau e miao sarebbero in grado di assimilare il linguaggio ed addirittura la gestualità dell’altro esemplare. Ma vi rendete conto? Vi immaginate un San Bernardo che miagola o un Dobermann che fa le fusa?! Io no, assolutamente. Ma come si permettono questi scienziati da strapazzo di metterci sullo stesso piano, noi, migliori amici dell’uomo, fedeli, sicuri, sempre pronti e presenti, loro invece opportunisti, lagnosi, fanatici, ecc.?. Ma che cos’hanno da spartire con noi questi 4zampe di second’ ordine? Cos’hanno in comune con noi se non la coda (e poi c’è pure il detto “se hai fame tira la coda al cane che ti da pane e salame,” mica al gatto…) questi felini da quattro soldi che stanno tutto il giorno a fare le fusa per ottenere qualcosa, che dormono praticamente di continuo e che si leccano il pelo anziché farsi la doccia? Noi siamo di un’altra razza e non vogliamo mescolarci con questi piccoletti coi baffi! E poi io non vorrei mai saper miagolare, mi tengo il mio abbaio e ne sono fiero! Ma insomma, è un po’ come far parlare e capire soprattutto, umani completamente diversi tra loro. Ad esempio “ultras milanisti” con quelli interisti, o laziali con romanisti (rima bastardina), operai con architetti, professori con alunni, fascisti con comunisti, leghisti “bossiani” con operai di Trapani, ecc. E’ un po’ soprattutto come cercare di far parlare un uomo con una donna, i quali hanno due linguaggi e due modi di pensare completamente diversi, come se venissero da due pianeti lontani. Ogni tanto sembra che si capiscano, ma è solo un’impressione, perchè sono due razze diverse, con diverse esigenze e modi diversi di dare valore ed importanza alle cose. Provate ad annunciare ad una donna che a distanza di una settimana sarà invitata ad un matrimonio: scatenerete un finimondo, il panico la sopraffarà, le sue carte di credito traballeranno al solo pensiero di quanto spenderà! C’è il vestito, problema di media entità se la cerimonia avviene in estate, problema grande se avviene in inverno, problema enorme se avviene di giorno. Per non parlare delle scarpe, chiuse, aperte, quale colore, ma il tacco, le fibbie no, il decolleté….ed infine gli accessori: ce ne sono una quantità ed una tipologia infinita; cercate di non approfondire l’argomento, perché è un groviglio da cui potreste non uscire! Dite invece ad uomo che la prossima domenica è invitato ad un matrimonio: “che palle, mi salta pure la partita su Sky”. E finisce lì. Questo è solo un esempio per dimostrarvi che quando due universi sono vicini e magari si toccano pure, non è detto che sempre abbiano piacere e voglia di stare insieme e di dialogare. Quindi io mi tengo il mio bau e se qualche felino vuol sapere cosa penso, consulti il vocabolario della TrecCANI!!! Un bau grandissimo dal vostro Bastardino.  
DATA:  08-01-2008   AUTORE:  Stefano Pietri  

Attenzione agli…Scarafaggi!  

(Paul McCartney : “Non canterò mai in Cina!” L’artista inglese contro i maltrattamenti degli animali)

Tempi duri per i nostri amici dagli occhi a mandorla. Nonostante la loro economia cresca a vista d’occhio e stiano diventando una potenza che fa quasi paura, le critiche non mancano.

 
Sfruttamento dei lavoratori, condizioni igieniche ed ambientali pessime, ecc. Ma non è solo questo l’aspetto che colpisce. Infatti anche personaggi famosi hanno preso di mira i cinesi per aspetti sicuramente diversi da quelli appena citati. Ad esempio vorrei dare risalto a chi si è esposto in modo veramente “forte”, come Paul McCartney, il “baronetto” già leader dei “Fab Four”, i magnifici Beatles. In un’intervista di qualche tempo fa alla “BBC” fece già allora delle pesanti dichiarazioni contro la Cina. In particolare il cantante inglese si scagliò contro le torture nei confronti di cani e gatti. Addirittura annunciò che non avrebbe mai cantato nel paese asiatico. La decisione di non fare mai concerti è venuta dopo la visione di un servizio-choc sui maltrattamenti degli animali in tv, girato nel mercato delle pellicce a Guangzhou, nella Cina meridionale. Nel filmato si vedono cani e gatti messi a bollire nell’acqua calda, procedura che serve a scuoiarli per farne pellicce. In particolare i poveri animali, stipati a decine in gabbie rettangolari di metallo della grandezza al massimo di 50 centimetri per un metro, vengono scaraventati giù dai camion da diversi metri di altezza, e poi scuoiati... Le pelli, a centinaia, vengono sistemate in ordine per terra. (Il filmato, si puo’ scaricare dal sito inglese della “PETA” - www.peta.org.uk). Senza parole il commento all’attacco di Paul fatto dalle autorità cinesi, che affermarono che la reazione di Paul McCartney era ingiustificata e che sono piuttosto da biasimare i consumatori occidentali (in particolare americani ed europei) che comprano le pellicce! A me sembra importante che ci siano queste prese di posizione da parte di personaggi famosi, perché le notizie che vengono fuori dalle loro interviste hanno bene o male quasi sempre un discreto risalto. Perciò per chi ama e lotta per gli animali è fondamentale sfruttare a livello di comunicazione, in casi come questo addirittura a livello mondiale, notizie relative a tutto ciò che riguarda argomenti del mondo animale, soprattutto se fanno parte di battaglie così importanti. Il cantante, che fa parte, insieme alla moglie e alla figlia, della “PETA” (“People for the Ethical Treatment of Animals”), un’associazione che lotta per i diritti degli animali, poi aggiunse: “E’ una cosa crudele, inaccettabile. Sembra qualcosa venuto dal Medioevo. Sono immagini disgustose, individui disgustosi". E ancora: “Non posso neanche immaginare di fare concerti in quel paese, così come non andrei mai in un paese che accetta l’apartheid. E’ scandaloso. E’ contro tutte le regole dell’umanità”. L’ex Beatles disse infine che avrebbe potuto boicottare le Olimpiadi di Beijing nel 2008! E che tutti prendano esempio dal nostro amico “baronetto”. Bau a tutti  
DATA:  18-12-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

La Tv spazzatura e lo sciopero dei netturbini (ovvero l’importanza dell’indice “BAUditel”)  
Bastardini teledipendenti e non, un grande bau a tutti. So che molti di voi, come me del resto, passano parte del proprio tempo “stravaccati” su un tappeto davanti al televisore, facendo compagnia al caro padrone. E quindi sono pubblico pagante (per chi paga il CANone RAI) e pubblico “sopportante” le numerose (troppe) pubblicità che vedete passare sullo schermo.  
E mentre il vostro bipede parlante, nonché migliore amico, fa zapping tra un canale e l’altro, voi abbaiate quando vedete ballare una “codina” (altrimenti detta letterina, schedina, velina, ecc.) o quando c’è uno spot sul cibo per cani. Ma il dominio del televisore ce l’ha lui, e quindi a voi tocca sopportare i suoi gusti e le sue preferenze. Il vostro modo di disapprovare la scelta di una trasmissione piuttosto che di un’altra è un abbaio, un guaìto, un ululato, a seconda di quello che vedete in tv. E perciò siete importanti come telespettatori, fate parte anche voi dell’indice “BAUditel”. Certo di questi tempi ne abbiamo da abbaiare e digrignare i denti verso l’elettrodomestico del salotto; infatti la qualità dei programmi televisivi è sempre più scadente. E la concorrenza tra RAI e Mediaset non giova certo ai telespettatori. Ci sono momenti della giornata in cui non si sa proprio cosa scegliere, è una vera e propria tragedia del tubo catodico (o LCD che sia). Ma andiamo per ordine. “uno mattina” (che mi ricorda tanto l’Ovomaltina col latte che prendevo da cucciolo) in realtà non la vedo mai, perché a quell’ora o dormiamo (io e il mio friend a 2 zampe) o siamo operativi sul posto di lavoro. Però spesso su “Blob” o “Striscia” la sera possiamo vedere le performances del mitico Luca Giurato, che ci fa chiedere ma chi ce l’ha mandato? (rima bastardina). Egli è un esempio di forte dislessia mentale, di confusione mistica, di caos vitale. Forse è uno dei comici attualmente più bravi che ci siano; per me dovrebbe andare a “Zelig”! Ma c’è di peggio. Infatti dopo i vari telegiornali, “I fatti vostri” e soprattutto quelli degli altri, comincia la sarabanda (non quella che faceva anni fa Papi) delle telenovelas e fictions varie. Quale scegliere come peggiore in assoluto? Lascio volentieri a voi il difficile compito. Certo è che un pregio queste trasmissioni ce l’hanno. Infatti si può cominciare a vederle a qualunque puntata, anche smettere e riprendere dopo mesi o anni, e si riesce a capire sempre tutto. Sembra infatti che non succeda mai niente, che il tempo non passi. Forse è per questo che hanno un così grande successo, la gente crede che il tempo si fermi e che così non si invecchi mai… Ma quello che mi sconvolge sono le trasmissioni di Alda d’Eusanio, di Paola Perego, ecc. Questi cosiddetti reality show, che proiettano la persona qualunque davanti ad una telecamera e nelle case dei poveri telespettatori. Ma come si fa ancora a credere che siano storie e personaggi veri? Ma non lo capite che è tutta pura finzione? Che i partecipanti sono pagati per fingere storie di corna o di litigi con figli e genitori, che sono attori e/o spettatori pagati? Sveglia ragazzi e signore di una certa età, non diamola vinta a chi ci propina finzioni e vuole prenderci in giro, spegnete la tv quando ci sono certi programmi. I vari Forum, Uomini e donne, ecc. devono essere aboliti. Sono da trattare alla stessa stregua delle cartomanti e dei maghi televisivi. E bene fa Striscia la notizia a smascherare le varie truffe che si vedono in tv. Ma seguiamoli i simpatici amici di Striscia, facciamoci sentire! E passi per i vari Magalli e Giletti con la loro tivvùstrappalacrime, con i Cucuzza che indagano sulle tristezze italiane (perché purtroppo la gente soffre e vuole rispecchiarsi in una televisione di sofferenza, di esempi vicini e storie simili), di Carrà che realizzano “Sogni”, di “Carramba che tristezz”a e “Stranamori” chissà mai se veri o frutto di pura finzione. Non si ha voglia di pensare e allora ci si butta sui racconti, sulle storie di fantasia o su rielaborazioni di fatti veri romanzati. Quindi grande successo per “Elisa di Rivombrosa”, dopo la quale passa ogni cosa (rima bastardina da fiction), per “Orgoglio”, ma anche per “Salvo d’Acquisto”, per “Padre Pio”, insomma per storie vere, di personaggi importanti, di esempi e di miti. Sorvolando sulla trasposizione televisiva di queste storie, almeno si vede qualcosa di vero, si può anche apprendere un po’ di storia; sempre meglio del “Bisturi” di Pivetti e Platinette, un vero taglio nelle menti sognanti degli italiani. Che le nostre nonne si guardino pure la Carrà, che piangere le fà (another rima bastardina), che le nostre mamme vedano pure i distretti di poliziotti e carabinieri, i preti fra loro e gli altri filmetti buonisti, ma i nostri papà non guardino mai aldobiscardo e affini, le bombe di Mosca (ma a lui quando gli tirano almeno i pomodori?) e le assurde tv locali con esperti(?!) di calcio ed ex calciatori alla frutta. Si guardino invece “Sfide”, “Report”, “Lucignolo”, “Le Iene”, passi anche Il “Costanzo show”, “Mi manda Raitre”, “Quelli che il calcio”, e pochi altri ancora che spero durino per contrastare le fattorie, le talpe e i grandi fratelli scemi propinati ormai da anni, ad offendere la nostra dignità di spettatori (a volte) paganti. E si cerchi di portare alcune trasmissioni interessanti in prima serata, visto che i nostri cuccioli devono andare a dormire presto la sera, perché li aspetta una giornata impegnativa, fatta di libri di storia, di traduzioni di latino, di partite doppie e logaritmi e non è giusto che sopportino le arteriosclerosi dei Mikebuongiorni e Pippibaudi, le “porteaporte“ filogovernative, gli emiliofede e giulianiferrara lacchè dei padroni. E lasciateci sognare con !La carica dei 101!, col !Commissario Rex!, e fate ogni tanto qualche intervista ai cani dei personaggi famosi, chissà quante cose avranno da dire. E allora sì che salirà il BAUditel! Un televisivo bau a tutti.  
DATA:  10-12-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Storie di cani famosi 2  
Cari Bastardini, anche oggi trattiamo di quei cani che nel corso degli anni si sono distinti e che sono rimasti nella memoria umana ed animale. In particolare questa volta trattiamo di due “attori” veri e propri, due star che per anni hanno allietato le ore di tante persone (e dei loro fedeli amici). “Rin Tin Tin” e “Lassie”. Il loro straordinario successo è stato sicuramente facilitato dal fatto che per anni le loro gesta sono state riproposte in televisione ed al cinema, ma questo proprio perché i personaggi erano veramente di spessore.  
“Rin Tin Tin” o Rintintin è il nome di un celebre cane pastore tedesco protagonista di numerose opere di fiction per ragazzi (film, fumetti, serie televisive) realizzate soprattutto negli Stati Uniti fra gli anni ’20 e ’50. In Italia ebbero successo soprattutto i fumetti (anni ’30) e la serie televisiva “Le avventure di Rin Tin Tin” (realizzata negli Stati Uniti alla fine degli anni ’50 e distribuita per la prima volta dalla RAI negli anni ’60). Il personaggio di Rin Tin Tin” trae le proprie origini da un cane realmente esistito, di nome appunto Rin Tin Tin. Si dice che Rin Tin Tin fosse stato trovato da un soldato statunitense di nome “Lee Duncan” in un canile bombardato in Lorena, poco prima della fine della Prima guerra mondiale. Tornato a Los Angeles, Lee addestrò Rin Tin Tin (ribattezzato "Rinty") a saltare ed esibirsi in diversi trucchi, e fu casualmente notato da un produttore cinematografico di nome “Darryl F. Zanuck”. “Rin Tin Tin” divenne così un cane-attore, interpretando numerosi film, a partire da Where The North Begins (1923), con la stella del muto “Claire Adams”. I discendenti di “Rin Tin Tin” furono anch’essi addestrati da Duncan o dai suoi successori e vennero a formare una vera e propria dinastia di star, con ruoli televisivi e cinematografici. Quello più noto, il pastore tedesco del telefilm Le avventure di Rin Tin Tin, era in effetti Rin Tin Tin II, il quarto esponente della dinastia, nato nel 1949. “Lassie” Il personaggio di “Lassie” fu creato dallo sceneggiatore angloamericano “Eric Knight” nel racconto "Lassie Come Home" pubblicato sul Saturday Evening Post a partire dal 17 dicembre del 1938 che divenne poi il romanzo Lassie Come-Home nel 1940. Si trattava di un racconto ambientato nella campagna inglese impoverita dalla depressione, con protagonista una famiglia che, per far fronte alle spese, si trova costretta a vendere l’adorata collie “Lassie”. L’autore non fece fatica a capire che l’inaspettato entusiasmo dei lettori per quella semplice storia poteva tradursi in un successo di ben altre proporzioni. Fu così che due anni dopo pubblicò Torna a casa Lassie, fortunatissimo romanzo per ragazzi venduto in milioni di copie e tradotto in ben 26 lingue. Il personaggio di Lassie gli fu ispirato da “Toots”, il pastore scozzese che regalò alla moglie dopo la tragica perdita del cucciolo di famiglia in un incidente d’auto. Nel 1943, sulla scia del successo riscosso dal romanzo, la Metro Goldwyn Mayer ne acquistò i diritti per realizzarne un film: quello fu il primo atto di quella che era destinata a diventare una delle saghe più amate del secolo. Negli Anni ‘40 molti altri film hanno come protagonista il cane eroe: Nel 1945, Il figlio di Lassie con Peter Lawford” e “June Lockhart”. L’anno dopo Il coraggio di Lassie (con “Elizabeth Taylor”), ed iniziò il "Lassie Radio Show" (trasmesso fino al 1949). Tra il 1954 e il 1973, fu realizzata negli Stati Uniti la longeva e famosa serie televisiva Lassie. In seguito, altre serie furono realizzate negli Anni ’80 e ’90 da altre compagnie di produzione. Nel 1997, una compagnia canadese, “Cinar Inc”. (ora “Cookie Jar Entertainment”), produsse una terza serie televisiva per l’Animal Planet network negli USA e YTV in Canada. “Lassie” è uno dei soli tre animali (insieme a Topolino e Bugs Bunny) ad aver ottenuto una stella sull’Hollywood Walk of Fame. Nel 2005 il settimanale Variety lo ha inserito tra le "100 icone di tutti i tempi" ed era la sola star animale della lista.  
DATA:  03-12-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Razza Canina  
Cari amici a 4 zampe, in questo periodo di lotte e guerre che avvengono spesso per problemi razziali, potrà sembrare strano che proprio un bastardino come me cerchi di rivalutare la “razza canina”. Ma ritengo importante valorizzare alcuni eventi storici e politico- culturali che partono già dalla notte dei tempi.  
Tralasciando comunque i luoghi comuni, come quello riguardante quella “cagna” di Eva, già pochi anni dopo ci furono scontri che portarono ad una separazione delle razze, basti pensare all’episodio fratricida di “Canino” e Abele. I due non avrebbero mai immaginato cosa negli anni a venire sarebbe successo, alle sanguinose guerre che tormentano tutt’oggi Gerusalemme, terra simbolo dello scontro religioso tra i vari popoli. E comunque secondo me a questa città si dà troppa importanza, visto che, se vogliamo, la nostra Canicattì non le è seconda, quanto a commistione di razze! E poi noi quadrupedi di piccola e media taglia abbiamo lasciato il segno (anzi il disegno) sulle case dei vostri antenati antichi romani, tant’è vero che siamo citati anche in latino: “cave canem” e scusate se è poco per un bastardino. E non vorrei neanche sembrare blasfemo, ma noi siamo sempre stati anche invitati ai matrimoni e non solo per rosicchiare gli avanzi, basti pensare alle nozze di “Cana”…., dove demmo da mangiare a tutti, facendoci in quattro, in otto, comunque moltiplicandoci… E successivamente non siamo stati certo a guardare e ad aspettare un po’ di ossa, ci siamo fatti notare anche a Canossa! (rima bastardina). Per non parlare della nostra importanza in campo filosofico con l’illustre Emmanuele Kant! ed in quello letterario con i canti della “Canina Commedia”. Ai giorni nostri di esempi ce ne sarebbero tanti, ma vi basti pensare ai can…tanti (oh, rima bastardina) ed alle piacevoli gite di gruppo in mare sul can…otto! Con i tempi moderni, e vado a concludere per non tediarvi troppo, demmo il giusto contributo anche alla scienza, tanto che un’estate di molti anni fa un mio collega, un mastino napoletano a suo modo filosofo anch’esso, al motto di “ca’ nisciumo è fesso” (rima bastardina, ina) scoprì la famosa “can..icola”. Comunque tutto questo per dimostrarvi la nostra presenza ed importanza nel corso dei secoli che hanno segnato la storia dell’umanità e tutto questo ormai potete vederlo in tante interessanti trasmissioni televisive. Purché abbiate pagato il can…one!  
DATA:  29-11-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Storie di cani famosi 1  
Cari lettori a quattro e due zampe, chi di noi non sogna di diventare famoso? Chi di noi non aspira ad avere fama e successo? Certo per noi bastardini ¨¨ pi¨´ difficile, ma non si sa mai, non bisogna arrendersi. Non ¨¨ che voglia prendere ad esempio la solita versione del mito americano secondo cui chiunque negli USA ha la possibilit¨¤, se vale, di arrivare a fare qualcosa d¡¯importante contando sulle sue proprie forze, per¨° bisogna provarci e comunque non si sa mai, la vita a volte offre delle occasioni.  
Questo preambolo per introdurre una nuova rubrica che ha per protagonisti animali diventati famosi, cani in particolare, che tutti conoscono o che, proprio leggendo questi articoli, potr¨¤ conoscere. Mi sono documentato qua e l¨¤, addentrandomi nei meandri della Rete e dei racconti dei miei amici pi¨´ anziani ed oggi vi propongo questi quattrozampe famosi. Cominciamo dal Giappone con ¡°Hachik¨­¡±: Il nostro amico nacque a Odate, il 10 novembre 1923. Era un esemplare maschio, di Akita Inu bianco. All’et¨¤ di due mesi, venne adottato da ¡°Hidesamuroh Ueno¡±, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo port¨° con s¨¨ nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone terminava l’attivit¨¤ lavorativa. Purtroppo il 21 Maggio 1925, Ueno mor¨¬ di arresto cardiaco mentre era all’universit¨¤. ¡°Hachik¨­¡±, come ogni giorno, si present¨° alla stazione per le 3 del pomeriggio, ma il professor Ueno non era ancora tornato. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, torn¨° alla stazione il giorno seguente e fece cos¨¬ anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo offrendogli cibo e riparo. Col passar del tempo, tutto il Giappone venne a conoscenza di ¡°Hachik¡±¨­, tant’¨¨ che molte persone andavano a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e la sua et¨¤ avanzata che lo indebol¨¬ progressivamente, il cane continuava imperterrito a dirigersi alla stazione per poter rivedere il suo padrone. Nell’aprile 1934 venne creata una statua in bronzo con le sue sembianze nella stazione di Shibuya. L’8 marzo 1935 ¡°Hachik¨­¡± mor¨¬ di filariasi all’et¨¤ di 12 anni, dopo aver atteso, ininterrottamente, per ben 10 anni il ritorno del suo padrone. La sua morte impietos¨¬ la comunit¨¤ nipponica e la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne anche dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo gesto di fedelt¨¤ nei confronti del proprio padrone. Purtroppo alcune storie di animali famosi sono anche tristi, ma le racconter¨° lo stesso perch¨¦ comunque si tratta di personaggi che hanno una gloria eterna. La seconda storia riguarda un cane italiano, ¡°Caffaro¡±. Di razza bulldog, di propriet¨¤ del sottotenente ¡°Giulio Grossi¡± di Venezia, della seconda compagnia del capitano ¡°Tommaso Marani¡± incorporata nel 2¡ã Reggimento Volontari Italiani, il 25 giugno 1866 prese parte alla nota Battaglia di Ponte Caffaro tra garibaldini e austriaci. Il volontario garibaldino ¡°Vigilio Covi¡± di Trento fu il protagonista dello scontro del Caffaro. Faceva parte della stessa compagnia ove era presente il cane ¡°Caffaro¡±. Il nostro amico a quattrozampe si intromise nel celebre duello sorto fra il tenente ¡°Giovanni Battista Cella¡± dei bersaglieri volontari e il capitano boemo ¡°Rudolf Ruzicka¡± della 12a compagnia di Sassonia che si affrontarono sul ponte in un vigoroso corpo a corpo, alternato da colpi di sciabola. Rimasti entrambi feriti, il capitano Ruzicka, nonostante fosse difeso dal solo trombettiere ¡°Lusk¡±, poich¨¦ tutta la sua truppa si era ritirata pi¨´ in l¨¤ a debita distanza, fu colpito dapprima da una baionettata alle natiche infertagli dal volontario ¡°Giovanni Trovaioni¡± detto il Rosso di Trento, soldato della 2a compagnia del Marani, poi da una morsicatura del bulldog ¡°Caffaro¡± al seguito delle camicie rosse e alla fine, malconcio, dovette arrendersi prigioniero. ¡°Caffaro¡± nella mischia addent¨° pure i polpacci del tenente austriaco ¡°Suchonel¡±, che si difese a sciabolate, ferendolo. Il cane fu ribattezzato per l¡¯occasione ¡°Caffaro¡± e segu¨¬ fedele il suo padrone per tutta la campagna fino a Magasa e, in seguito, allo scontro a Pieve di Ledro del 18 luglio ove il Grossi fu ucciso in un intrepido assalto. ¡°Caffaro¡±, affranto dal dolore, sost¨° pietosamente per due giorni sulla sua tomba, guaiolando in continuazione, finch¨¦ non fu preso in consegna dal capitano Marani. Insomma bastardini cari questi nostri amici dimostrarono fedelt¨¤ e coraggio ed ora restano nella memoria e nei libri. Nel prossimo appuntamento esamineremo le storie di altri quadrupedi famosi. Bau a tutti.  
DATA:  21-11-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

CRONACHE A 4 ZAMPE (ovvero “la Finanziaria canina”)  
Salve amici a 4 e a 2 zampe, siete impegnati o posso avere 5 minuti del vostro prezioso tempo? Voglio solamente raccontarvi alcune cosette che ho captato mentre mi agitavo nelle maglie della terribile Rete, sempre più piena di informazioni e di aneddoti.  
Sospendete per un po’ il lavoro, che per voi è di ufficio, di rappresentanza, di vendita, ecc., mentre per me è di stare appresso al mio padrone, fargli compagnia, gironzolare con lui ed abbaiare se avverto un pericolo. Poi però ho anche un’altra importante mansione, quella di tenervi informati su tutto quello che succede sul pianeta terra e non solo, navigando nella rete fra una notizia e l’altra. Visto che siamo in periodo di nuove leggi, tra le quali la mitica “finanziaria”, che puntualmente ci tiene con la coda per aria (rima bastardina), vorrei segnalarvi che anche noi quadrupedi con l’abbaio ogni tanto siamo soggetti a legislazione e alle attenzioni della classe governativa. Infatti la Provincia di Roma ha deciso di stanziare un finanziamento a tutti quelli che adotteranno i primi cento cani scampati al canile-lager di Vitinia (vicino Roma). Qui infatti la polizia provinciale ha fatto irruzione trovando 350 animali (gatti, cincillà, conigli, galline, oche, ecc.) ed in particolare una trentina di cani in stato di decomposizione. Successivamente l’amministrazione ha lanciato la campagna di adozione degli amici a quattro zampe, che sarebbero così liberati dalle gabbia. Quindi un buono da 50 euro per una visita medica da un veterinario, un guinzaglio e cibo per cani per tutti coloro che si prenderanno in casa un mio amico abbaiante. Dopo avervi parlato di questa lodevole iniziativa, vi segnalo qualche altra curiosa notizia: A Lipari, in Sicilia, un uomo di 51 anni è stato multato di 500 euro per aver preso a calci il cane di una signora (ma che…bastardo!…) per attirarne l’attenzione. Ma io dico, pensate che cretino, ha adottato uno stratagemma così idiota che avrebbero dovuto fargli una multa di 500.000 euro! Ma come si può prendere a calci un cagnolino che se sta lì buono buono a passeggiare con la propria padrona? E poi, se voleva ingraziarsi la signora, il tizio avrebbe dovuto accattivarsi le simpatie del cane che, da migliore amico dell’uomo ( e in questo caso della donna) avrebbe potuto intercedere per lui presso la padrona! Invece a Roma due suore hanno investito in auto un cane e sono scappate. Ma non è tutto, il padrone del 4zampe le ha inseguite e raggiunte, e si è sentito dire che non avevano commesso nulla di grave, perché la vita di un cane non è poi così importante!!! Ma vi rendete conto? Queste donne di chiesa hanno dimostrato di non avere nessun tipo di sensibilità, di essere scorrette e di fregarsene degli altri, anche se sono cani e non uomini, ma credo che in chiesa insegnino che tutte le creature (quindi anche gli animali) sono figli di Dio e perciò le due “sorelle killer” dimostrano di non conoscere nemmeno gli insegnamenti della Chiesa. E chiudiamo con gli “odiati gatti”. A Londra un felino ha ereditato da un’anziana signora di Harrow una villa con tre camere da letto e cibo tutti giorni (tra cui caviale, tonno, ecc.). Ad occuparsi di lui ci sono i futuri eredi del patrimonio, che gli hanno permesso di accogliere nella villa tre suoi amici. Però che colpo il nostro micio! Si è sistemato per tutta la vita. E che lusso! Mai che queste cose accadono a noi cani, i felini hanno tutte le fortune. Però io mi chiedo: e se i futuri eredi volessero abbreviare il tempo di attesa dell’eredità? Cioè decidessero di liberarsi del peloso erede a quattro zampe? Chissà, una bella polpettina avvelenata…. Ma l’invidia mi sta facendo diventare cattivo ed allora chiudo qui il mio spazio e colgo l’occasione per abbaiare a tutti i miei migliori saluti.  
DATA:  10-11-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Il CANdono edilizio” (ovvero “Il topo con l’emicrania e l’uomo-mucca”)  
Wuuùff, bastardini miei, oggi sono carico, sono a mille! Finalmente una buona notizia. Ho appena finito di sfogliare a colpi di lingua il quotidiano del mio padrone, dove ho letto la proposta di condono edilizio fatta dalla Casa delle libertà (beh, per forza, chi avrebbe potuto farlo se non un partito che ha per nome quello di una costruzione??…). Quindi chi ha costruito fuori dalle regole e dalle autorizzazioni ha la possibilità, dietro corresponsione di un pagamento, di sanare l’irregolarità e tenersi la casa.  
Ciò vuol dire che anche il mio padrone potrà mantenere la mia cuccia sulla Costiera amalfitana, dove ha costruito la casa al mare! Evviva! Temevo che prima o poi qualcuno, roso dall’invidia, avrebbe potuto fare la spia e che la mia cara cuccia marittima sarebbe stata demolita. Ed invece con questa futura legge, come me tanti si salveranno ed andranno a rimpinguare le povere tasche del nostro stato. Vero è che non mancano le critiche alla proposta in questione. Sia i sindacati che la Sinistra si stanno opponendo, ma, visto com’è andata finora con altre leggi, vedi “Cirami”, rogatorie, ecc., spero che ce la faremo. Beh devo ammettere che, essendo interessato, sono in questo caso ovviamente di parte, quindi preferirei non espormi dando dei giudizi, altrimenti si potrebbe parlare di conflitto d’interessi…anche se ormai in Italia è all’ordine del giorno! Preferisco sorvolare e parlare di altri argomenti. Voi che preferite? Il campionato di calcio, la Ferrari, Miss Italia, il dopo Saddam… Va bè, faccio io. Una notizia mi ha colpito in questi giorni, e cioè quella di esperimenti che, a me personalmente, fanno un po’ rabbrividire. In un laboratorio inglese si sono sviluppati embrioni derivanti dall’accoppiamento di molecole umane e di mucca! Ma vi rendete conto che cosa stanno sperimentando? Questi embrioni, correttamente sviluppati, potrebbero teoricamente essere impiantati in un utero umano! Si sta cercando di creare forse qualche figura mitologica, non so una specie di Minotauro dei nostri giorni? Ma a quale scopo poi, forse per avere una balia che potrebbe allattare contemporaneamente con più mammelle, e direttamente con latte vaccino? O per avere una mucca che chiacchiera come una suocera? E non è finita qui. Infatti al “Congresso internazionale sulle cefalee” è stato annunciato che è nato il primo topo con l’emicrania, al quale sono stati introdotti i geni umani del mal di testa. Tutto ciò al fine di studiare il fenomeno che affligge molti umani, per svelarne i misteri. Mah, certo i topi non mi sono simpaticissimi, preferisco altri generi, però è pur vero che i miei amici a due zampe se ne stanno approfittando un po’ troppo. Esperimenti di tutti i tipi con le povere cavie a fare da protagoniste, ed ora pure il mal di testa. Chissà che direbbe Topolino, il più umano dei topi dopo Giuliano Amato (uh, che bastardino…). Comunque staremo a vedere se questi esperimenti serviranno a qualcosa oppure no. Intanto io proporrei di fare qualche esperimento sugli umani, ad esempio si potrebbe provare a mettere in gabbia il meno umano degli umani, cioè Luca Giurato, oppure Pippo Baudo che, col mal di testa forse farebbe meno apparizioni in tv. E cosa ne dite di sperimentare su Alda D’Eusanio, o su AldoBiscardo, magari incrociandolo con Platinette?!… Beh, è una materia delicata e su cui non è facile esprimere un giudizio. Posso solamente dire che vorrei fosse svelato un mistero: ma Bruno Vespa da quale incrocio viene fuori?… Un super bau a tutti.  
DATA:  03-11-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“MA CHE BEL BORDELLO…” (ovvero “ i pacifisti abbiano…Fede! ”  
Bastardini pacifisti e non, un grande bau a tutti voi. In questo periodo nero per il nostro mondo cane dobbiamo tentare di risollevarci e guardare al futuro con ottimismo. Perché se è vero che la situazione mondiale non è delle più rosee, se è vero che i cani americani quando abbaiano ormai fanno “bush, bush”, cerchiamo di trovare del buono, se possibile, tra le notizie della Rete.  
Beh, una un po’ particolare e…piccantina ce l’ho per i miei amici 4zampe di Germania. Sì, infatti i cari pastori tedeschi (ma non solo loro) stanno per vivere un momento di svolta nella loro vita da migliori amici dell’uomo. E per loro un vero amico si dimostra un artista concettualista tedesco, il quale ha deciso di aprire un…bordello per cani, passatemi il termine. Lo chiamerà “Centro d’incontro coitale canino”! Ma vi rendete conto?! I miei colleghi tedeschi potranno passare un paio d’ore, accompagnati dai loro proprietari, nel centro e potranno accoppiarsi al puro fine del piacere sessuale!!! Wuhùùùùf! Che roba ragazzi, questa proprio non l’avevo mai sentita. Vi immaginate che roba, i padroni che al guinzaglio portano i propri amici a 4 zampe a…divertirsi. Ma come fanno poi a sapere quand’è il momento in cui il loro Fido ha voglia di…intrattenersi con una bella cagnetta? Che farà il cagnolino, glielo abbaierà o glielo mimerà con i gesti? Non mi sembra giusto innanzitutto che sia il padrone a decidere giorno ed ora dell’accoppiamento. E non è che poi sceglierà pure la compagna? Spero proprio di no. Io mi impunterei, vorrei essere autonomo in questo, vorrei poi che fosse un momento da non condividere con nessuno, molto privato. E quindi non mi sembra giusto che un mio amico a 4 zampe che abbia un certo desiderio…intimo debba essere accompagnato. Ma che non può andarci da solo? E poi in Germania non hanno neanche molti problemi di traffico, potrebbe benissimo prendere il trenino o la metropolitana ed andare al bordello abbaiando “che bello, che bello!” (rima bastardina). Pensate comunque che strano: padroni che pettinano il pelo ai propri pargoli, li profumano con essenza di violette e gli raccomandano di non fargli fare brutta figura! Poi li accompagnano e li mettono nelle mani di una maitresse qualunque che li porta dalla cagnetta destinata, che poi vuole pure i soldi! E magari anche rapporti protetti, perché di questi tempi non si sa mai! Ma per piacere!!! Troverei invece più giusto predisporre degli spazi confortevoli dove le anime gemelle canine possano incontrarsi e scambiarsi liberamente effusioni, senza porte e cancelli, lontani dagli sguardi di padroni e tenutarie di bordelli (rima bastardina). Sarebbe un bel modo per socializzare, più civile e meno animalesco (eh, eh…) e potrebbe funzionare anche da agenzia matrimoniale, non si sa mai… A proposito di animalesco… L’altra sera stavo guardando il TG4 (sì, lo so, non è da me, ma il mio padrone spera sempre di vedere Francesca Senette, la biondina lanciata da Emilio Fede e quindi…) e il buon Emilio si è soffermato a commentare alcune azioni di guerra. Solo che il suo commento è stato un po’ fazioso (ma và?) e se l’è presa, neanche a dirlo, con i pacifisti, accusati di fare manifestazioni stupide ed inutili. Lui intendeva dire, appoggiando il suo amato “presidente marine”, che alle rappresaglie degli iracheni avrebbero dovuto assistere disgustati i manifestanti per la pace, visto che ormai sono dei manifestanti anti-Occidente. Ma chi te lo ha detto, Emilio? E’ vero che c’è sempre chi esagera, ma la quasi totalità di chi manifesta lo fa perché non sopporta di veder morire ingiustamente le persone, perché crede nei diritti civili e perché non vorrebbe ritorsioni nel proprio paese da parte degli integralisti islamici. Ma tu che sai, Emilio, tu che pensi solo a farti le lampade per essere sempre più nero. Loro manifestano per la pace e tu per la …pece!!! Un bau pacifista ai miei bastardini.  
DATA:  29-10-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Scoperto nuovo animale: "E’ un incrocio tra gatto e zibetto" (Nuovi animali e specie perdute)  
Ecco a voi, miei cari lettori, una dissertazione su nuove specie animali scoperte e su altre invece purtroppo estinte, che prende spunto da una recente scoperta di una nuova specie di animale nelle dense foreste del Borneo. Questa “new entry” del mondo animale’ è stata definita “un incrocio tra gatto e zibetto”.  
Secondo le prime indagini si tratta di un mammifero di cui non si conosceva l’esistenza. L’animale, che appare poco più grande di un gatto domestico, possiede un folto e lungo pelo rossastro. E’ stato fotografato dalle macchine digitali dei ricercatori del WWF. Dall’analisi delle immagini il “gattone” sembra possedere un muso pronunciato, piccole orecchie, una lunga coda e possenti zampe posteriori, caratteristiche che fanno pensare che sia un animale carnivoro. "Sembra simile alle martore o agli zibetti al cui gruppo potrebbe appartenere", ha detto “Nick Isaac” un ricercatore biologo inglese che ha analizzato le immagini. Al momento tuttavia è difficile sostenere se esso sia in tutto e per tutto una nuova specie o una variante di altre già esistenti. La scoperta sull’isola del nuovo animale è la prima di un carnivoro da un secolo a questa parte. L’ultimo fu il “tasso del Borneo”, nel 1895. Ora i ricercatori si propongono di catturare vivo uno di questi animali, perché questo è l’unico modo per poterlo studiare nei particolari. La macchina fotografica che ha immortalato il misterioso animale era stata posta nel "Cuore del Borneo", una regione montuosa coperta da vaste aree di foreste di cui si conosce ancora poco. La scoperta di nuove specie animali non è così rara come si potrebbe pensare. Infatti in Svizzera vengono scoperte regolarmente nuove specie, soprattutto tra gli invertebrati, mentre nei Tropici, l’elenco delle specie si arricchisce praticamente quotidianamente. Ciò dimostra che anche nel nostro Paese siamo probabilmente ancora lontani dal conoscere tutte le specie animali esistenti; infatti è di alcuni mesi fa la scoperta di un piccolo verme e di un gambero in un torrente in alta quota e in un corso d’acqua sotterraneo da parte dei ricercatori del “Museo Tridentino di Scienze Naturali”, nel Parco nazionale dello Stelvio. Il “piccolo verme” acquatico di colore biancastro, lungo tra i 2 e i 4 millimetri, è stato ritrovato in diversi tratti del torrente “Noce Bianco” e di alcuni suoi affluenti, tra i 2.300 e i 2.700 metri di quota. La specie è stata descritta in collaborazione con il prof. “Vezio Cottarelli”, dell’”Università della Tuscia”, il maggior esperto italiano del settore. Anche il gambero rappresenta una scoperta assolutamente nuova: si tratta di un crostaceo privo di colore che per l’Europa rappresenta davvero una “scoperta”; qui infatti trovare nuove specie animali è un evento estremamente raro. Le ricerche sono condotte anche con un altro scopo: dai corsi d’acqua d’alta montagna gli studiosi si attendono infatti conoscenze sulla qualità dell’acqua, in particolare in relazione allo scioglimento dei ghiacciai causato dal progressivo riscaldamento del clima. Nell’ambito di questa ricerca sono tra l’altro state trovate 12 nuove specie di insetti per la fauna italiana: sono tutti ditteri “chironomidi” - ossia moscerini che non pungono. Lo studio di questa particolare fauna che vive nelle acque di falda sta riservando molte interessanti sorprese; già da ora i primi risultati permettono di avanzare nuove considerazioni sulla biogeografia e sull’evoluzione di questo gruppo. La numerosità dei “nuovi animali” scoperti è comunque dovuta alla moltitudine di forme viventi che popolano il mare e gli oceani. Infatti sono oltre 13.000 le nuove specie marine censite dall’organizzazione per il censimento mondiale della vita marina (“CoML”) nell’ultimo anno. Dal 2000, anno in cui il censimento è iniziato, sono state già classificate 38.000 specie animali, il 20% di quelle già conosciute. Il database contiene circa 5.200.000 voci. "Fino ad oggi, abbiamo appena scremato la superficie degli oceani — ha spiegato “Frederick Grassle”, dell’”Università di Rutgers” (New Jersey) e presidente del comitato scientifico del “CoML” — perché abbiamo esplorato appena il 5% dei mari. E anche se nel passato sono state fatte delle osservazioni, le forme di vita in essi contenute potrebbero non essere state già individuate". Sono infatti le nuove tecnologie e i metodi di analisi che stanno permettendo ai ricercatori di classificare e inventariare questa enorme quantità di nuove specie viventi. A queste scoperte fa da contraltare l’estinzione di diverse specie animali. L’estinzione d’altronde è un processo naturale. Più di 9 specie su 10 tra quelle vissute sulla Terra si sono estinte, come risultato appunto della selezione naturale o in conseguenza di catastrofi in cui è incorso il nostro pianeta. A questi eventi vanno aggiunti poi l’inquinamento e la deforestazione che minacciano la sopravvivenza di flora e fauna. Gli animali vengono inoltre coinvolti, loro malgrado, nei nostri consumi: utilizzati come cavie per verificare la dannosità di farmaci e prodotti di bellezza, su di loro si conducono esperimenti crudeli che spesso non hanno nessun carattere di scientificità Anche altre attività umane come la caccia, la pesca industriale, l’inquinamento chimico dei mari e dei fiumi, contribuiscono a mettere in pericolo la flora e la fauna che li abita. Come consumatori, ad esempio, veniamo incoraggiati ad acquistare prodotti animali e vegetali, spesso senza essere avvertiti che stiamo contribuendo all’estinzione di una specie. All’inizio del XX secolo, cioè in coincidenza con l’inizio dell’era industriale, scompariva circa una specie l’anno. Alla metà degli anni `80, però, scompariva addirittura ogni giorno una nuova specie. Ma andiamo a scoprire alcuni casi di animali “perduti”. Quattordici specie di mammiferi e ventiquattro di uccelli si sono estinti fra il 1600 e il 1800. L’inquinamento, gli incendi e le catastrofi naturali sono oggi diventati una mina vagante per molte specie animali. Ecco perché gli ambientalisti di tutto il mondo vigilano: non vogliono che altri animali subiscano la stessa sorte della colomba migratrice, l’alca impenne, il tilacino, il quagga e l’emù nero. La colomba migratrice che viveva in branchi di milioni di individui nell’America settentrionale, è scomparsa all’inizio del secolo a causa della caccia spietata. La specie era diffusissima ancora nella prima metà dell’Ottocento: milioni di esemplari arrivavano ad oscurare il cielo durante la migrazione. L’ultimo di questi uccelli morì in cattività nello Zoo di Cincinnati nel 1914, ma già alla fine del secolo non era più presente allo stato selvatico. Simile a quella della colomba migratrice la storia dell’alca impenne, uccello inabile al volo e progenitore dei pinguini. Era molto diffuso fino al secolo scorso nell’Atlantico settentrionale, dalla Norvegia fino alle coste di Terranova. Fatale all’alca impenne fu la sua incapacità di sfuggire ai balenieri. La specie, di grandi dimensioni, non era in grado di volare, pur essendo un’eccellente nuotatrice e tuffatrice. Si estinse attorno al 1844, in seguito ad una fortissima pressione venatoria per scopi alimentari e all’utilizzo del suo piumino e alla distruzione dell’habitat dovuta a catastrofi naturali. In Australia il tilacino fu perseguitato per anni e l’ultimo esemplare morì in cattività nel 1936 nello Zoo di Hobart, anche se di recente si è tornato a parlare di questo animale: sembra che ci siano stati avvistamenti ripetuti ma non confermati. Detto anche lupo marsupiale o di Tasmania, il tilacino era carnivoro e viveva nelle foreste più fitte della Tasmania sud-occidentale e, in tempi preistorici, anche in Nuova Guinea e Australia orientale. Si è estinto attorno al 1930 soprattutto per l’accanita persecuzione di allevatori di pecore e cacciatori di pelli. E’ scomparso dalla faccia della terra anche il quagga, una specie di zebra che viveva nelle savane dell’Africa meridionale. La sua fine fu causata dalla grande richiesta della sua pelle. La specie, caratterizzata da una modesta zebratura nella parte posteriore del corpo, si estinse allo stato selvatico nel 1878 (l’ultimo esemplare mori nel 1883 nello Zoo di Amsterdam) a causa della caccia indiscriminata da parte dei boeri. Circa una ventina di esemplari sono conservati naturalizzati o in pelle nei diversi Musei di Scienze Naturali del Mondo. Scoperto nel 1802 sull’isola King, l’emù nero si estinse già nel 1822, probabilmente per la distruzione dell’habitat da parte dei colonizzatori e a causa della caccia indiscriminata. Pochissimi esemplari di emù nero sono conservati nei Musei di Scienze Naturali. Due di essi vissero alcuni anni nella “ménagerie” dell’imperatrice “Giuseppina” alla Malmaison, nei primi anni dell’Ottocento  
DATA:  22-10-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

IL BASTARDINO E’ “ARRABBIATO” E…FA’ I VERSI!!! (ovvero “Il conflitto dei baffetti”…)  
Bastardini carissimi, eccomi a voi! Sono tempi duri, e quando il gioco si fa duro…l’arbitro fischia! No, a parte gli scherzi, questo periodo è caratterizzato da notizie terribili, che potrebbero minare il nostro equilibrio, la nostra tranquillità. Ma noi non ci facciamo prendere dal panico, noi reagiamo e non crediamo a tutto ciò che vediamo (rima bastardina).  

Quante “PorteaPorte” e “Matrix” su “Garlasco” e “Perugia”, i delitti, i terribili dubbi e le ancor più terribili quasi certezze che animano impudiche i dibattiti televisivi nostrani. Ma il rispetto dov’è? Il rispetto per le persone e la loro vita sembra non esserci più, ed allora ecco che, dopo i buoni propositi durati due giorni dopo la vigliacca uccisione di Biagi, i cretini ricominciarono già all’epoca ad attaccare i propri “nemici”. Brigatisti sono loro, sono i Bossi, i Martino e tutti quelli che, come loro, prendono a pretesto un fatto così doloroso e grave per attaccare il sindacato, l’oppositore politico, il Governo o comunque l’avversario di turno, reo forse solo di mettere a repentaglio i loro stipendi, spesso “rubati”, di governanti senza un vero governo o di parlamentari che parlano…a sproposito. Ma basta! Non se ne può più di questi squallidi attori! E neanche di “cretini SGARBati” che urlano e sparolacciano contro altri personaggi famosi e non, contro uomini e ”Jene”, contro “satiri rompiscatole” (a volte anche troppo, è vero) di “Striscia la notizia”, e che tirano in testa “tapiri” e si pettinano capelli, mentre si accompagnano a tipi come Corbelli (rima bastardina da televendita).
Non se ne può proprio più di parlamentari che votano contro i piani anti-fumo e antiinquinamento! Speriamo che “vada in fumo” il loro mandato!
E poi non se ne può più anche di cose certo molto meno serie, ma comunque spesso in prima pagina, come le risse tra poliziotti ed ultras allo stadio, le “amichette” di Berlusconi e le lettere della moglie a “Repubblica”, non se ne può più delle “veline e i calciatori” e “dei calciatori e le veline” (reperita iuvant!).
Basta infine con i tribunali algerini che da una parte assolvono (meno male!) la povera “SafiYa” per vizio di forma o qualche scemenza del genere, ma dall’altra arrestano un’altra donna per lo stesso reato! (ma dei violentatori di queste donne non si ha notizia?!…).
Ed allora, bastardini, nel tempo di “Saranno Famosi” (i senatori invece “saranno fumosi”, eh, eh…) preferisco passare oltre perché oggi sono troppo “arrabbiato” per fare “rime bastardine”. Vi segnalo così qualcuno che di rime se intende e che spero diventi famoso, lui sì.
E’ un mio amico aspirante poeta, che si diletta a …fare i versi! Ma nel senso buono.
Allego allora a questa mia abbaiata una poesiola che prende di mira (ma non gli spara, tranquilli!) un nostro “amico” che ultimamente se ne sta un po’ nell’ombra, ma di cui non ci dobbiamo assolutamente dimenticare, perché…a volte tornano (speriamo di no!!!)
A tutti i miei bastardini invio un bau fortissimo.

“Il conflitto dei baffetti”

Lesto ridiscese le scale del potere
nei suoi gesti per niente afflitto.
In giro continuò a farsi vedere
carezzando l’ispido baffetto.
Con gli amici di sempre o con quelli di allora
dà sempre l’idea di essere eterno.
E con la consueta forfora e la chioma così mora
attento osserva le gesta del governo.
A tutti i suoi figli, sia brutti che belli,
si appresta materno a scaldar la minestra;
fra questi il prediletto è senz’altro Rutelli
che spazia maestro tra la sinistra e la destra.
Vederlo all’opera per lui è un gran piacere,
gli provoca intensa una nuova emozione,
osservarlo contrapporsi gagliardo al Cavaliere,
guidando fiero la “sinistra” coalizione.
E ghigna, al suo solito, sfoderando i denti stretti
e carezza nervoso l’amato baffettino
Quando si alza l’urlo del compagno Moretti,
cui segue languido l’abbraccio di Fassino.
Che sbaglio fu quello della “Bicamerale”,
abbandonare un sì comodo giaciglio.
A ripensarci quasi ci sta male,
ascoltando l’attuale Presidente del Consiglio…
Ma l’errore più grande, ci chiediamo noi più fessi,
fu quello di fingere in quello che tu credi,
lasciando vivo il conflitto d’interessi,
perché tanto se tu muori, muori in piedi!!!

 
DATA:  15-10-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

I crani sbattuti (il racconto orribile di una riabilitazione)  
Spesso sentiamo parlare di vivisezione o leggiamo di questo argomento e ne restiamo naturalmente coinvolti, sia che siamo animalisti, sia che non lo siamo. Per quanto mi riguarda, pur conoscendo in linea generale questa pratica, sono rimasto sconvolto da un racconto relativo a questo argomento.  
Mi è capitato infatti di leggere qualche giorno fa un articolo pubblicato sul quotidiano inglese “The Guardian”, in cui un ex “vivisettore” si confessa, raccontando la sua “riprovevole” passata esperienza, fornendo riflessioni e dettagli interessanti quanto raccapriccianti. Dopo le prime esperienze da studente universitario in cui si faceva teoria guardando video di esperimenti su conigli anestetizzati e successivamente pratica sulle zampe e sui cuori delle rane, il nostro “pentito” fequentò corsi in cui si insegnava ad uccidere gli animali con umanità (!), sbattendo il loro cranio su un lato del tavolo o spezzandogli il collo. A questo punto cominciò ad esercitare nei laboratori di ricerca e le sue parole riguardo questo periodo sono agghiaccianti: “…eravamo attentamente supervisionati – racconta - e non ci veniva fatta fretta di uccidere animali prima che fossimo sicuri di poterlo fare in modo appropriato…non mi sembrava giusto non portare a termine l’esperimento con l’uccisione… Riuscivo a sentire il battito frenetico del cuore della cavia quando la presi in mano…e poi lo feci. Le sbattei la testa su un lato del tavolo per tramortirla, poi le tagliai la gola e morì dissanguata. Il rumore del cranio che sbatte contro il tavolo non mi lascerà mai; dieci anni dopo sobbalzo ancora quando sento un suono simile….” L’ex ricercatore continua nel suo racconto, fornendo altri particolari interessanti che ci aiutano a capire (forse) cosa può passare nella mente di chi fa questo tipo di lavoro. “…presto divenne più facile. Ciò che all’inizio mi aveva scioccato fu all’improvviso molto normale e banale….non mi faceva più effetto….i colleghi mi dissero che era una strategia del tutto naturale per farcela, che semplicemente non lo avresti potuto fare senza razionalizzarlo nella tua testa. Gli amici giudicavano che lo stessi facendo per una giusta causa, cioè quella della ricerca medica e che quindi magari avrei scoperto la cura per l’AIDS…ma il lavoro di ricerca in realtà spesso procede per tentativi ed il risultato non è mai certo…” Insomma si arriva addirittura a cambiare punto di vista, ci si “fa lo stomaco”, come in tante altre situazioni della vita e ci si convince che sia giusto così. Nonostante le proteste anche pesanti e minacciose degli antivivisezionisti, il nostro andò avanti fino a terminare il dottorato triennale di ricerca ed era “…diventato un uomo che pensava fosse normale uccidere animali quotidianamente e non soffrirne, il che non era esattamente ciò che volevo essere… Un anno dopo presi di nuovo in mano una cavia, ma non dissi al suo proprietario quello che facevo una volta. Avevo un irrazionale timore di andare all’improvviso fuori di testa e colpire il povero animale. Non lo feci, ma dovetti nascondermi le mani che tremavano quando lo rimisi giù”. E chiosa: “…ora mi considero riabilitato. Ho ucciso solo due animali da allora: un uccello selvatico senza una zampa e brulicante di vermi ed un coniglio mezzo morto con una “mixomatosi”. Entrambe le volte poi ho vomitato di puro orrore. Ma questa è una reazione naturale e ne sono felice”. E ne sono felice anch’io per lui, che forse finalmente ha superato il contrasto interiore che lo ha pervaso per anni, portandolo a ripudiare il lavoro in cui credeva e mettere in discussione i criteri stessi della ricerca medica, o, perlomeno, le modalità di studio con esperimenti sugli animali da laboratorio. So per certo che c’è di peggio a livello di sperimentazione, ci sono infatti esperimenti dolorosissimi che coinvolgono non solo i classici topolini, considerati “animali di serie B”, buoni soprattutto per gli esperimenti e quindi vittime sacrificali autorizzate in nome della scienza che cerca di rendere l’uomo sempre meno debole ed esposto alle malattie del nostro tempo. Però devo ribadire che questa storia raccontata in prima persona da chi ci è “passato dentro” mi ha lasciato un solco di riflessione molto profondo, nel qualche non ho ancora trovato una soluzione o il pensiero definitivo su quello che è più giusto, ma certo mi fa sempre più propendere verso l’idea che è sicuramente necessaria una trasparenza ed una regolamentazione seria e rispettata in un campo così importante e delicato come quello della ricerca scientifica, soprattutto quando questa si avvale degli animali per i propri esperimenti.  
DATA:  19-09-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“PELLICCE E SALSICCE” (ovvero il bastardino perde il pelo…ma non il vizio!”)  
Aarghh, bastardini miei. Un latrato di terrore si alza nei cieli. E’ il coro di noi “quattrozampe” sempre più impauriti dai “cacciatori di pelo”. Infatti, nonostante le manifestazioni e le campagne degli animalisti, sono sempre diffusissimi i capi di abbigliamento come le pellicce e simili, che vestono le “signore” dell’alta borghesia e dalla molta idiozia (rima bastardina).  
Sarà per il freddo che sta caratterizzando quest’ultimo inverno e costringe a coprirsi con indumenti pesanti, ma a me sembra che gli “impellicciati” siano ancora troppo numerosi. E, soprattutto, ci sono tanti negozi che sfoggiano bellissime pellicce nelle loro vetrine, che acquistano signore cretine (altra rima bastardina). Come bisogna comportarsi per far sì che quest’ abominevole “abitudine” venga finalmente eliminata? C’è chi a volte ha deciso di usare le maniere forti, infatti se vi ricordate c’è stata anni fa a Roma una veemente quanto colorita (e colorata) protesta da parte dei nostri amici animalisti. Hanno forse esagerato nei modi, “dipingendo” le vetrine di negozi e se stessi con vernici colorate e mettendo a soqquadro il negozio di “Fendi”. Certo le forze dell’ordine non sono state tenere, ma è sempre difficile governare certe situazioni. Beh, bisogna ammetterlo, un po’ di caos c’è stato, forse anche un po’ di maleducazione e di eccessiva esuberanza; però mettetevi nei miei panni (o nel mio pelo…), come fare a reprimere un minimo di soddisfazione per ciò che è successo? In particolare per il fatto che con queste quand’anche discutibili manifestazioni l’annoso problema viene sempre più allo scoperto, arrivando forse un giorno ad essere risolto. Finora infatti ci sono state soprattutto belle parole; l’impegno profuso dai nostri sostenitori non è stato direttamente proporziale ai risultati ottenuti. La caccia agli animali da pelliccia prosegue imperterrita, e noi ne abbiamo una visione un po’ limitata dal fatto che una buona parte di questo scempio viene fatto all’estero, in paesi spesso molto lontani da noi. Ma ora, bastardini, c’è Internet, la Rete che unisce, avvicina, “globalizza” (nell’accezione positiva del termine) e ci informa. Quindi ci rende più forti, perché l’unione fa la forza, finchè non ci tolgono la scorza (rima bastardina). D’altro canto la possibilità di avere queste notizie contribuisce ad aumentare la nostra paura, portandoci a conoscenza di situazioni molto difficili di nostri simili, dal visone all’ermellino, dalla volpe al babbuino (rima bastardina) e facendoci riflettere su come “salvare il pelo”. Eh sì, perché le numerose ed ammirevoli campagne animaliste speriamo pongano fine alla tortura dei succitati cugini dal manto pregiato, ma non facciano spostare l’interesse dei malvagi pellicciai sui quadrupedi dal pelo comune! Già il cinema ha anticipato questa terribile fantasia con “La carica dei 101” (remember la pelliccia di Dalmata di “Crudelia De Mon” ? …mamma miaaaaa!). Potrebbe diventare una moda! Ma vi immaginate una caccia al bastardino per farsi una pelliccia? Va bè che il “trash” và forte, che la tv spazzatura impazza e il gusto dell’orrido dilaga, ma non esageriamo! Allora, bastardini miei, dobbiamo organizzarci. Facciamo manifestazioni, indiciamo referendum, cerchiamo l’appoggio dei politici e degli uomini e donne di spettacolo e di cultura. Magari non chiediamo aiuto ad Adriano Scementano, visto che alcuni anni fa, dopo il pistolotto animalista fu fotografato in pelliccia da più di una rivista (rima bastardina), il che fece perdere credibilità a lui e il pelo a molti visoni. Ad esempio io chiamerei in causa Lucio Dalla che in fatto di peli non è secondo ad un orango, e che ha condotto a suo tempo su Rai1 “La bella e la bestia”, con una splendida partner cucciolona, che per essere bella non ha certo bisogno di indossare la pelliccia! Mi riferisco a Sabrinona Ferilli, che al massimo, può indossare una sciarpa giallorossa, fatta con i peli simbolici dei lupacchiotti della Capitale. Che dire poi del Presidente dei Presidentoni, Cavalier Berlusconi? Lui di animali al seguito ne ha tanti, soprattutto in Tv, e mica li tosa per farne cappotti o pellicce!!! Ah, se ci fosse poi il grande Totò. Con il suo inconfondibile humor “extra-partenopeo” avrebbe ricomposto la frattura tra animalisti e produttori, facendo sorridere tutti. Li avrebbe fatti sedere intorno ad un tavolo e li avrebbe messi d’accordo con il suo famoso detto: “Birra e salsicce”, o meglio “Pellicce e salsicce”! E’ corretto comunque ringraziare sia le signore Fendi per la compostezza ed il garbo con cui all’epoca affrontarono e commentarono l’episodio antipellicce, sostenendo sia che la protesta era giusta (ma allora perché continuano a vendere prodotti fatti con la pelle degli animali?!…), sia soprattutto chi porta avanti questa battaglia, rischiando la propria di pelle! Infatti se continua così non si faranno più le pellicce con gli animali, ma con gli animalisti!!! Bastardini, mi raccomando, diamoci tutti da fare per sostenere questi movimenti e le loro lotte, magari non tiriamo pomodori e sassi alle vetrine, ma abbaiamo forte verso chi di dovere; salveremo così la vita a Simone il visone, Lino l’ermellino, Adriana la…Volpe (uhm, che cucciolona!), ecc., ecc. E poi fatemi abbaiare un ultimo concetto: ma se al mondo ci sono i fiori finti, i piatti di plastica, le tette rifatte, ecc., perché non vendere solamente pellicce sintetiche??? Al grido di “chi indossa il visone diventa come Buttiglione”, il vostro bastardino invia un peloso bau a tutti.  
DATA:  12-09-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Global, NO-Global E TELE-Global (ovvero : a scuola o al concerto di Manu-FAO?)  
Bonjour bastardinì, good morning, salàm, hasta la vista, ecc. Ecco per voi il mio saluto globale. Non “globalizzato”, c’è differenza. Eh sì, quante parole abbiamo ascoltato e letto, quante immagini e dibattiti su quest’argomento abbiamo visto da qualche mese a questa parte? Tante, tantissime ed anche di più. Siamo in una pausa a causa dei terribili eventi bellico/terroristici (pausa sfortunata direi, meglio un Casarini e un Agnoletto oggi che una guerra domani…).  
Ma credo sia importante tornarci un po’ su con qualche riflessione. Prendo spunto con grande disappunto (oh, che rima bastardina) che la questione si è diffusa anche nella scuola. Ma non solo come dibattito e tema di confronto (che andrebbe benissimo), bensì anche riguardo all’abbigliamento e alle “dotazioni scolastiche” dei miei scolaretti bastardini. Trovo decisamente negativo il fatto che un corredo di zainetto e diario possa raggiungere le cifre spropositate che si vedono in giro), trovo discutibile che le varie aziende facciano a gara ad inventare mostri e relativi accessori da “appioppare” ai cuccioli e ai loro genitori. Ma devo riconoscere anche che per quest’ultimi è difficile risolvere la situazione. Primo perché è indubbio che è sciocco ed inopportuno sostenere tali spese, secondo perché è sicuramente difficile riuscire a far accettare a piccoli pargoli che gli altri loro compagni possano avere lo zainetto dei “Gormiti” e l’agenda “Digimon” o di “Barbie” e loro no. A questo proposito sono intervenute in loro “soccorso” aziende che propongono marchi alternativi, “NO-LOGO”. Ma se in una classe ci sono tutti “Pokèmon” o “Spiderman”, sarà il caso che il proprio cucciolo abbia i quaderni a fiorellini? Mah, è veramente difficile fare il genitore, come disse Priamo ad Ettore, chiudendo le porte di Troia…. Ma soprattutto è difficile fare lo studente, a partire dai quintali di libri da portare sulle spalle. Ma vi rendete conto della moltitudine di libri (quanti inutili…) che si portano a scuola i miei cuccioli? Testi pesanti (in tutti sensi), quaderni e quadernoni, matite e pennarelloni (rima bastardina). E quanto costano!!! C’è dietro un’organizzazione di scuole editrici che ogni anno s’inventano una nuova edizione solo per far più soldi. Ed allora i ragazzi (ed i librai) si industriano con il mercato di libri usati, con la copertina o tutti sottolineati (rima scolastico-bastardina), ma la spesa è comunque gravosa. Ma neanche quest’aspetto è quello che mi turba di più, infatti è la situazione dei professori e degli edifici scolastici che è veramente allarmante. Questi ultimi non sono mai abbastanza e quando lo sono, spesso non sono abbastanza sicuri e confortevoli. Lo stato non investe e le scuole si presentano spesso come degli edifici “colabrodo”. Tetti a pezzi, riscaldamenti non funzionanti, servizi igienici che lasciano a desiderare, sono causa del 30% degli infortuni scolastici. E questi non avvengono neanche durante le competizioni sportive, perché le palestre praticamente non ci sono!!! E non parliamo poi dei professori. Ma possibile che questi stiano sempre in sciopero? E’ vero che ogni tanto “un’ora di buco” per ogni allievo è un gran sollievo (excuse moi pour la “cacofonie”), ma questo contratto è sempre inadeguato? E lo è per tutti? Il vostro bastardino vuole abbaiare che molti prof nelle ore in cui non sono di turno a scuola e soprattutto il pomeriggio, ricevono a casa studenti, in ritardo o ripetenti (rima bastardina), per lezioni private con le quali “arrotondano” (in neroooooo) il ”magro” stipendio che lo Stato gli elargisce per i 9 mesi che lavorano (ma l’estate stanno 3 mesi in ferie?, non l’ho mai capito). Mah, lasciamo dirimere la questione al ministro dell’Istruzione, che sicuramente saprà come affrontare il problema. Chi può risolvere invece la “querelle” degli zaini “griffati”, non è neanche il movimento antiglobalizzazione, che a Genova venne (in modo sbagliato) alla ribalta. A proposito: il mese di Novembre, o quando si deciderà, dopo un periodo di obbligato “Silenzio degli Agnoletti”, causa guerra al terrorismo, il movimento “no-global” tornerà alla ribalta con il vertice “FAO”. Lì ricominceremo a vedere schierati tutti contro tutti in favore della politica e non delle popolazioni che soffrono la fame. Il vertice mondiale annovererà sicuramente illustri ospiti, ma anche “falchi profittatori”, e ai sostenitori di buoni (a volte troppo) ideali, si affiancheranno i soliti vigliacchi bertinotti, che sfrutteranno la situazione per avere voti dai cucciolotti (rima bastardina “si-global”). Ma anche le solite inopportune “opposizioni”, e i “capidelgoverno” con le loro idiote dichiarazioni (rima bastardina “no-global”). Ma sarà forse solo un giorno di festa, senza nessuno che rovinerà i buoni propositi. Ci saranno anche personaggi popolari del mondo dello sport e dello spettacolo, iniziative benefiche e propagande concrete. Strapperemo i manifesti dei vari Fini e D’Alema ed ascolteremo il concerto dell’emergente “star” della musica, il simbolo no-global “Manu-FAO”. E chissà che tutto questo un giorno non lo leggeremo a scuola sui libri di testo. Chissà. Bastardini, perseguite i vostri ideali, ma soprattutto perseguitate i ministri ed i professori che non vi agevolano negli studi!!! Un bau non certo nozionistico dal vostro Bastardino.  
DATA:  01-09-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Gli esami non telefonano mai…  
Bastardini e cucciolotti, come sono andati gli esami? Spero bene, perché quest’anno era veramente dura. E non solo per il gran caldo, per la difficoltà delle prove, la tensione, ecc., ma anche per la norma appena approvata, che vieta l’uso di videotelefonini, palmari e pc. durante l’esame.  
Chissà quanti di voi si erano già organizzati per fare gli esami in maniera “multimediale”, eh? Telefonini al posto degli ormai superati bigliettini (rima bastardina), sms al posto di pallette di carta da lanciare o ricevere per copiare, ecc. Suvvia, prendetela con filosofia. Pensate che magari col videotelefonino avreste potuto chiamare vostra sorella per un aiutino sul compito di matematica o latino e lei, invece di aiutarvi, per dispetto vi avrebbe fatto una bella linguaccia in diretta…sarebbe stato micidiale! Oppure poteva accadere che mentre aspettavate un sms di risposta, le batterie del vostro super-ultra-mega nuovo cellulare si sarebbero scaricate lasciandovi nel panico assoluto… Mamma mia!, che cosa avreste fatto?! Invece bastardini miei avete potuto contare solo sulle vostre forze, anche perché così sarà poi nella vita futura (a meno che non vi chiamiate PierSilvio o qualcosa del genere…). E così come è avvenuto per le elezioni amministrative, niente possibilità di copiare per così dire all’esterno, ma all’interno che sarà successo? Alle elezioni hanno vinto tutti, secondo le dichiarazioni dei vari esponenti politici; da destra a sinistra è stato tutto un abbaiare vittorie, superiorità e soddisfazione per i risultati elettorali. Spero che anche per voi sarà un successone, anche se ora siete tesi e preoccupati per il risultato finale. Mi immagino i giorni degli scritti le corse agli ultimi banchi, per trovare posti che agli occhi dei commissari fossero meno esposti (rima bastardina), mi immagino i fogliettini e i sussurri da un banco all’altro. Dai, pensate che tra un pò si andrà al mare e che vi sdraierete sulle spiagge anziché sui libri, come avete fatto negli ultimi tempi… Ma ora voglio soffermarmi su un aspetto che spesso ho tralasciato. Precisamente quello dell’abbigliamento di noi cani. Spesso vedo, magari nelle vie del centro, passare signore ingioiellate con al guinzaglio un povero mio simile vestito di tutto punto. Cappottino rosso d’inverno, cappellino o bandana l’estate e così via. A volte ci sono padroni che ci vestono in maniera ridicola, ci addobbano come alberi di Natale, ci trattano come bambole a cui cambiare i vestitini. Ma dico, siamo impazziti? Ognuno di noi ha il suo bel pelo da mostrare e non ha bisogno di quelle orribili vestizioni! Poi a questo ultimamente si è aggiunto un business incredibile che va dalle magliette griffate agli impermeabili glamour, ai collari che sembrano dei collier per signora fino agli accessori tipo cucce super stravaganti o i tapis roulant per dimagrire. Addirittura è stata lanciana la linea di “Iv San Bernard”, ma vi rendete conto? Credo che noi pet ci dobbiamo riappropriare della nostra immagine, riprenderci i nostri spazi e la nostra identità, mondo cane! Invece, sempre a proposito di novità, ben vengano le lavanderie per lavare i cani che ci sono in Russia, o anche gli spazi per lavare i cani a fianco degli autolavaggi per le auto, che hanno inventato in Inghilterra. Questo sì mi piace, ma dopo la doccia non mi mettete addosso nessun vestitino, eh? Bau a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  31-07-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

LA MATURITA’ DEL BASTARDINO  
Ciao a tutti i bastardini, diplomati e non. Per i “non” sono giorni particolari, perché si apprestano ad affrontare quello che, dopo l’esame per la patente di guida, è l’appuntamento più difficile per i cuccioli che crescono, e cioè l’esame di maturità.  
Chi non ha mai sentito da un amico più grande o da un genitore che, anche dopo averli superati, questi fatidici esami si sognano anche per anni? E comunque segnano un periodo importante della nostra vita. Sì, perché poi cominciamo le scelte: cerco un lavoro o mi iscrivo alla facoltà di…, ma quale? E’ un passaggio, una tappa importante, che dopo anni non sembrerà mai distante (rima bastardina). E in questi giorni i “mass media” (è latino o inglese, miei cari maturandi?) sono prodighi di articoli e servizi pieni di consigli su come affrontare al meglio questo “terribile” appuntamento, con ansiolitici o valeriane, camomille o vitamine, ginseng o ping pong, ecc. Fortunati quelli che, appassionati di sport, si trovano la maturità nell’anno dei Mondiali di calcio o delle Olimpiadi e riescono a distrarsi guardando le partite e le gare in TV. Comunque che paura in quel periodo, bastardini miei! Ricordo con simpatia, ma anche con brividi quei giorni. Tutti i trucchetti studiati, tutte le indiscrezioni percepite, tutti i bigliettini passati sotto il banco e quelli negati. Ma soprattutto l’orale, che non è una medicina da prendere per bocca ma ciò che completa le stupidaggini che hai inventato agli scritti. E oggi è più facile che mai inventare risposte originali da dare alle difficili domande fatte ai cuccioli maturandi. Per esempio, alla domanda “chi era il filosofo che parlava del nulla”, cosa rispondereste? Rocco Buttiglione, naturalmente. E ad una domanda di religione, tipo, “quale degli apostoli tradì Gesù?”, sarebbe facile rispondere U. Bossi o Fausto Bertinotti. E chi fu il re che, dopo aver sconfitto tutti i possibili nemici, fondò l’impero romano? Totti, naturalmente. Chi scrisse l’Inno di Mameli? Berlusconi. Chi creò la Standa? Berlusconi. E poi:chi inventò la TV? Sempre lui! Chi scrisse la novella “La roba”? (siete indecisi tra Verga e Vasco Rossi, eh?…) E poi le frasi celebri. Chi disse “o Roma o morte”? Fabio Capello!! Chi disse “Alea iacta est”? Emilio Fede! Chi disse “Il mio regno per un cavallo? Frankie Dettori. Chi fu il più famoso re della Persia? Serse …Cosmi. Il rischio che correte, studenti bastardini, è quello di sbagliare per la troppa precipitazione. Ecco allora qualche piccolo consiglio: per esempio, se dovessero chiedervi qual è la capitale della Russia, non rispondete Maurizio Mosca! Se vi chiedono invece la traduzione dal latino dell’espressione “una tantum”, non rispondete che è il contributo di attivazione del vostro telefonino! E mi raccomando la matematica: il Teorema era di Pitagora e non di Marco Ferradini!!! Ma confido in voi cuccioli della Rete, soprattutto nei vostri cellulari di straordinaria tecnologia, che si collegheranno ad Internet e, a metà mattinata, avranno già risolto i compiti in classe o, con l’auricolare, potranno sostenere la prova orale alla grande (guardate per ispirarvi il simpatico film con P. Panelli). E poi soprattutto pensate che questa prova giovanile è stata superata anche da Luca Giurato, Fabrizio Frizzi, (da Scementano non sono sicuro), Giucas Casella e allora tranquilli: ce la potete fare!!! E non preoccupatevi neanche del voto: tanto in Italia per quello che contano le votazioni… Insomma, amici della Rete, un grande “in bocca al Bau” a tutti per matematica, storia, ragioneria e latino … dal vostro Bastardino! Ps: un’ultimo appello ai professori che spero saranno comprensivi e illuminati, visto il caldo, e visto che i cuccioli hanno studiato per anni e questo esame dovrebbe essere solo un pro-forma: sbrigatevi a pubblicare i voti (le promozioni, eh!!!??) sui quadri, che i bastardini devono andare al mare!!!  
DATA:  24-07-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

In principio era la coda …  
Può sembrare un controsenso, ma vi assicuro che le cose osservate dal punto di vista di noi quadrupedi, a volte sono molto diverse… Ho citato questo passo dal “Vecchio Testacoda”, che sto rileggendo in questi giorni (eh sì, anche noi bastardini teniamo alla cultura, cosa credete?!) perché credo che voi umani dobbiate conoscere bene qual è la storia di noi quadrupedi, per comprenderci meglio e trattarci di conseguenza.  
Il testo originale (non quello apocrifo, ma quello col pedigree…) narra tutto quello che è successo dall’alba del mondo animale fino a quello che succederà nell’era digitale (rima bastardina). I passi (anzi le zampate) che vi citerò per dovere di sintesi, riguardano solamente la canistoria (e quindi l’ululato originale). L’autore del Testo, San Bernardo, illustra, dopo le premesse relative allo scenario iniziale dell’universo, alle stelle, al sole, al “Big Bau”, ecc., quella che fu la creazione degli esseri viventi, minori e perdenti! (rima bastardina), fino ad arrivare all’essere supremo, al migliore degli animali inventati da Nostro Signore dei quadrupedi: cioè il Cane. Dopo questa meraviglia però, Egli si accorse con stupore di aver commesso un piccolo errore (another rima bastardina!). Infatti per quanto dotato di mille risorse e di fedeltà illimitata, questo essere, pure volendo, come faceva a tradire se era così solo? Pensate poverino a quante notti avrà passato ad ululare alla luna, a quanti alberi si sarà attaccato simulando amplessi canini (e chissà di notte quante volte avrà abbracciato dei cactus!). Perciò il nostro generoso Creatore, non avendo ancora pensato alla clonazione, decise di regalargli una cancubina. Quindi gli tolse l’osso di bocca (cominciamo bene!) e da lì s’inventò la femmina abbaiante. I due, visto che non avevano molta vita sociale, nè hobbies, si accoppiavano di frequente più col corpo che con la mente (rima bastardina) al punto da mettere al mondo (mondo cane appunto) due cucciolotti: Canino e A’ Lele!! Tra i due è semplice individuare chi era il bastardo! In seguito all’episodio fratricida che qui non descrivo, altrimenti mi si accapponano i peli, fra i loro discendenti si scatenarono delle continue lotte razziale e religiose ( capirai: uno laziale e uno romanista, uno “pariolino” e l’altro “de Centocelle” ) che devastarono soprattutto Canicattì, che, in quanto a commistione di razze, non è certo seconda alla Gerusalemme di voi 2zampe! Prendendo spunto da questa narrazione fatta da un cane a voi persone (rima bastardina, oh yeah!), vi invito a riflettere su quanto sia importante mettere al mondo dei cuccioli e farli crescere bene, senza che si azzannino fra di loro per avere in eredità magari una cuccia mansardata o un padrone pantofolaro! (seguirà il Nuovo Testamento, rivolto a diseredare i cuccioli cattivi) Bau dal sempre più vostro Bastardino  
DATA:  10-07-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Mense sane in corpore sano (ovvero le difese immunitarie dei parlamentari)  
Bastardini, vi sentite bene? Beh, cercate di rimanere in salute, allora. Questi sono tempi in cui per chi si ammala è un terno al lotto. Avrete sentito sicuramente del virus killer della polmonite atipica, dell’”aviaria”, della meningite, ecc. in questi ultimi anni e quindi anche dei controlli negli aeroporti, delle quarantene (che non sono delle belle signore di aspetto giovanile…).  
Beh tutto ciò comincia ad allarmare, anche perché il fenomeno sembra essere meno circoscritto di quanto si credeva all’inizio. Sapremo far fronte al contagio? Io spero di sì. Intanto anche qui in Italia ci si sta attrezzando, ma è pur vero che il nostro paese è una meta turistica non indifferente e da noi giungono enormi quantità di stranieri da tutto il mondo. Sapeste quanti amici pechinesi ho io!!! Speriamo che il nostro governo con il Ministero della Sanità si attrezzi per farci stare tranquilli, visto che qui tra una guerra all’Iraq con la paura degli attentati terroristici, con l’euro che ci tartassa e il processo a “Fabrizio Corona” che ci sconquassa (rima bastardina) non siamo mai sicuri di niente. Ma il nostro “Sirchia”, l’ex ministro della salute tirchia (altra rima bastardina) ha assicurato che l’Italia non corre rischi. E la sanità di questi tempi è in prima linea. Ricordate, andando un po’ indietro nel tempo, della catena fornitrice delle mense scolastiche, della chiusura, delle multe e degli accertamenti per il cibo scaduto? Ecco, notizie come questa ogni tanto si ripresentano, soprattutto nelle scuole. Che vergogna! Non è tollerabile che dei poveri bambini, ma non solo loro, siano esposti al rischio di mangiare cibo avariato o comunque scaduto. Queste catene di distribuzione si approfittano della inevitabile mancanza di controlli che avviene per la grandezza e la capillarità della distribuzione stessa. Ma il rischio è grosso, con la salute non si scherza. Certo le mense non potranno essere dei ristoranti di lusso, nessuno lo pretende, ma che almeno siano sicure e che i cibi che si mangiano siano perlomeno sani. Quanti bimbi, insegnanti, impiegati ed operai ogni giorno subiscono la “sbobba” dei loro refettori aziendali, le brodaglie o la pasta “scotta” che vengono loro propinate. Ma la gastroenterite o gli avvelenamenti no, non si possono accettare. Chi non si ammala mai, chi è immune ad ogni accadimento negativo è una figura che in Italia è decisamente invidiabile: il parlamentare. Sì, quel fantomatico personaggio che risponde al nome di deputato/senatore. E’ sicuramente una categoria privilegiata, che fa un lavoro importante, di grande responsabilità, ma… c’è il ma…. Infatti il cospicuo numero dei personaggi in questione fa sì che al proprio interno non sia difficile trovarne qualcuno un po’ furbetto, diciamo così, che si approfitta della situazione indubbiamente favorevole e si gestisce il lavoro a suo piacimento. Eh sì, perché il lauto stipendio non esclude la possibilità di continuare a svolgere le altre proprie attività più o meno redditizie, oltretutto aumenta la popolarità ed il prestigio della persona in questione. Quante volte abbiamo sentito polemizzare sul presunto assenteismo dei nostri parlamentari? E’ vero che il loro lavoro non si svolge solo nelle aule di Palazzo Madama o di Montecitorio, ma alcuni forse non sanno neanche dove siano questi luoghi…E prendono lo stesso uno stipendio invidiabile, magari con l’aiuto di altri colleghi che alle votazioni si improvvisano “pianisti” per supplire all’assenza degli “amichetti”. Ma non è su questo che voglio soffermarmi, anche perché non voglio “arrabbiarmi” (rima bastardina). Quello che non ho mai capito è perché si sta cercando di ripristinare l’immunità parlamentare. Cioè, se dovessero commettere un reato, questi signori non sarebbero puniti come dovrebbero. Ma perché? Mi sembra una grande ingiustizia, secondo me chi sbaglia deve pagare, anche un parlamentare (rima bastardina). Ed ora che in giro c’è la volontà vera o presunta di reinserire questa immunità, subito i signori si scatenano in polemiche e proteste, come se avessero la coda (eh,eh…) di paglia. Pensate che se io dovessi rubare un osso andrei in galera (ops, in canile…) mentre se ad esempio Andreotti (o anche un altro parlamentare) è accusato di essere il mandante di un omicidio, magari va da Pippo Baudo in televisione. Vi sembra giusto? Mah, forse, tutto sommato, c’è da compiangerlo, meglio il canile infatti che Pippo BAUdo! Bau a tutti.  
DATA:  03-07-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

CHI L’HA VISTO…NON LO DICA A NESSUNO (ovvero: facciamoli sparire!)  
Bastardini cari, come state col senso dell’orientamento? Vi ritrovate sempre o a volte smarrite la strada? Questo ve lo chiedo perché succede non di rado che 4zampe casalinghi all’improvviso spariscano e non si riescano a trovare.  
Escludendo fatti insoliti come ad esempio i rapimenti (provate a rubarvi un alano, poi vediamo come va a finire…), senza apparente motivo cani e gatti gironzolando perdono il senso dell’orientamento e non ritrovano la strada di casa. Magari non tutti hanno il collarino con la medaglietta che identifica il proprietario e quindi chi li ritrova o se li tiene o li consegna ad un canile o, peggio, li lascia lì dove li ha trovati. Per aiutare animali e padroni in queste condizioni (oh, rima bastardina involontaria) circa tre anni fa è nata un’’associazione che ha lo scopo di dare supporto attraverso il web a chi cerca di ritrovare l’amico scomparso. Il meccanismo è semplice: per ogni animale perso o ritrovato si compila un’attenta scheda segnaletica con tanto di foto, età, sesso e particolari rilevanti da inviare ai gestori del sito. Una volta accertata la bontà della segnalazione, l’annuncio viene pubblicato direttamente sul web e nello stesso momento inviato a oltre 12mila indirizzi mail (tra i quali ci sono canili, gattili, enti e altre associazioni) che si mettono alla ricerca dello scomparso di turno. Un metodo alla "Chi l’ha visto" del mondo animale che sembra avere un discreto successo visto che - secondo gli organizzatori - nel 40% dei casi segnalati, l’animale scomparso viene ritrovato. “Raffaela Millonig” che assieme a 15 soci fondatori ha dato vita nel 2004 a tutto questo, racconta che l’idea le è nata quando scomparse il suo gatto, che ritrovò settimane più tardi vicino casa. Così nacque l’associazione no-profit che, anche grazie alla rete, partendo da Modena, presto allargò i suoi orizzonti arrivando a contare, quattro anni più tardi, su 12mila iscritti in tutta Italia. In effetti basta visitare il sito per rendersi conto della capillarità con cui vengono effettuate le ricerche. Per ogni cane o gatto smarrito o ritrovato c’è una scheda dettagliata che da maggiori informazioni possibili e un numero di telefono al quale chiamare in caso di avvistamento o ritrovamento, così come succede per altri siti che si occupano della scomparsa di animali, primo tra tutti il britannico “Doglost.com”. Così, su “animalipersieritrovati.org” non mancano gli "happy end", le storie di chi è riuscito a ritrovare il proprio caro anche quando ormai ogni speranza sembrava irrimediabilmente perduta. Ripensando al nostro “Chi l’ha visto”, grazie a cui vengono ritrovate delle persone, mi veniva in mente che si potrebbe fare una trasmissione con una variante, cioè: “Chi l’ha visto…non lo dica a nessuno!”, per tutte quelle persone che non sono di nostro gradimento e che magari da un po’ di tempo non si vedono in giro. Penso chiaramente a politici, cantanti, attori, presentatori, tronisti e amici vari. Ad esempio, se qualcuno mettesse un annuncio perché da un paio di settimane non vede in televisione Luca Giurato, Alda D’Eusanio o Pippo Baudo (per quest’ultimo è già più difficile!), chi sapesse dove sono dovrebbe assolutamente non rivelare niente a nessuno, anzi addirittura mettere una taglia sul non ritrovamento! Chissà se funzionerebbe! Secondo me invece di ritrovarli, li farebbero sparire!!! Un Bau enorme dal vostro sempre più vostro Bastardino.  
DATA:  30-06-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

SIGNOR SINDACO: NON ELIMINI LE CODE ! ( E NON CI DIA “BUCA” )  
Bastardini si nasce, ma si può migliorare. Ed infatti, tra le altre cose, io sto cercando di alzare sempre più il mio livello culturale e d’informazione. Questa rubrica è infatti il frutto dei miei studi, rivolti anche ad informare i miei simili a quattro zampe che, vuoi per impegni di lavoro, di fitness, di ricerca ossi, ecc., non riuscirebbero ad essere sempre informati su quello che gli succede intorno.  

E proprio loro, come me, in questo periodo sono molto preoccupati dal fatto che il Sindaco di Roma (città in cui scodinzoliamo) è stato scelto come Candidato principale del nuovo Partito Democratico, in vista delle prossime elezioni politiche. Di conseguenza dovrà lasciare la propria poltrona in Campidoglio. Sarebbe terribile per noi. Da diversi anni stiamo vivendo in condizioni di estrema comodità e adesso che finalmente ci stiamo anche gustando le bellezze della città dopo i lavori giubilari rutelliani, lui ci abbandonerà. Magari sarà sostituito da qualcuno che riuscirà a ridurre il traffico, che forse sospenderà la splendida idea delle domeniche a piedi nel centro storico. Allora i nostri padroni ricominceranno a prendere l’automobile e noi non potremo più scorazzare con i nostri guinzagli di sicurezza (quello è l’unico neo, però meglio del casco museruola…), ma saremo costretti a star chiusi dentro la macchina o, peggio, in casa, perché sui mezzi pubblici (tranne poche eccezioni) non possiamo salire. Chissà poi perché. Non credo sia per motivi d’igiene, infatti se provate a salire su un autobus o, peggio, su un vagone della metro in un’ora di punta, vi sembrerà di stare su dei carri bestiame! Quindi non capisco la preclusione a noi cani…. Comunque dopo il confortevole viaggio sotterraneo, una volta riemersi in superficie, scodinzolando e a tutti polmoni inspirando (rima bastardina) un po’ d’aria mista a monossido e benzene, che ogni tanto fa sempre bene (again rima bastardina), si comincia a fare un po’ di allenamento, di jogging, saltando di qua e di là per cercare di evitare le tante buche. Questo ad onor del vero è piuttosto semplice, visto che ormai conosciamo a memoria la dislocazione delle piccole voragini, visto che sono sempre le stesse da anni! La curiosità che ci viene è quella di sapere se è vero che non vengono chiuse perché sono finiti i materiali. Sembra infatti che siano stati tutti impiegati per costruire quei larghissimi marciapiedi per far passeggiare i pellegrini giunti per il Giubileo ( pastori tedeschi, setter irlandesi, dalmata e pechinesi ). Non so se è vero, ma ho sentito dire che, una volta conclusi tutti marciapiedi, vi verranno disegnate sopra le righe stradali e auto e moto viaggeranno e parcheggeranno sui marciapiedi stessi, lasciando quel paio di metri di strada ai pedoni! Camminando e quattrozampando (non vorremmo neanche osare salire sulle splendide vetture dell’A.T.A.C. (acronimo di: Attenti Tutti Al Cane) con tanti posti disponibili (tanti …in piedi e pochi a sedere!) e così poco costose (1 euro sia che si facciano 100 fermate o una sola) possiamo imbatterci nei negozianti, sorridenti e raggianti (rima commercialmente bastardina) per il tanto tempo libero che hanno, visto che l’afflusso di clienti è diminuito notevolmente, a causa della facilità con cui possono parcheggiare l’auto (a qualche chilometro…) o scegliere tra i comodi mezzi pubblici di cui sopra….. Anche i vigili sono entusiasti: possono infatti fare quante multe vogliono alle auto (anche senza segnalarlo a chi commette l’infrazione…) tralasciando invece i motocicli che vanno tranquilli su una sola ruota, tagliano la strada quasi obbligatoriamente e sono guidati da piccoli killer senza casco e marmitta. Oltretutto si tengono allenati facendo kick-boxing con gli extracomunitari a cui ogni tanto vorrebbero vendere CD pirata. E adesso forse gli danno pure la pistola!… Però che bello il Centro! Una volta che sarete riusciti ad arrivarci (non è sicuro, comunque) potrete godervi una bella passeggiata, sgomitando con i motorini e le innumerevoli auto autorizzate (cacofonia bastardina). Potrete fraternizzare con quelli giunti dalle zone periferiche che lì si riversano cercando di evadere dalle brutture dei loro quartieri, che non hanno ancora ricevuto alcun miglioramento come promesso, se non quello di un rinfoltimento della popolazione con l’avvento di campeggi molto eleganti (di gestione slava e rumena, mi pare…) dove soggiornano dei gran signori che credono di potere vivere a Roma solo perché li chiamano “Rom”!!!. E poi che bello d’estate. Dovunque voi andiate c’è uno spettacolo dell’Estate Canina, dove si mangia e si balla, si gira per bancarelle e s’incontrano cagnette molto belle (rima bastardina un po’ forzata). E poi tanti cantanti e cabarettisti che rallegrano romani e turisti (ancora rima bastardina!), che potete trovare un giorno al Foro Italico, quello dopo a Valle Giulia e poi di nuovo al Foro e così via. Non riuscirete a non vederli! Inoltre potrete farvi venire l’infarto facendo Spinning e SuperFitness in tanti spazi all’aperto, mangiare sui barconi-ristorante, con la salubre aria del “biondo Tevere”. Insomma soldi spesi bene. E dovunque (soprattutto ai parcometri…). Quindi, Signor Sindaco, non ci abbandoni! Vogliamo continuare ad uscire, quattrozampare liberi o con i nostri padroni e non essere schiavi delle televisioni (rima bastardina , oh yeah). Vogliamo continuare a cadere nelle solite buche per poi rialzarci sulle zampe fieri e dire: “anche stavolta ce l’ho fatta!”. La prego, non ci lasci in mano a qualcuno che potrebbe migliorare la situazione. Sentiamo infatti parlare di progetti per evitare le code!!! Permetta che siamo molto preoccupati! Se può, ci ripensi e continui a girare per teatri e stadi e, mi raccomando, stia attento alle buche! Un bau a tutti.

 
DATA:  21-06-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

L’etica della ricerca  
Chissà quante volte ognuno di noi si è posto il problema dell’uso degli animali in laboratorio ai fini della ricerca sulle malattie che colpiscono l’uomo. Da anni esiste la “Lega antivivisezione”, e molto attive sono altre organizzazioni animaliste su questo versante. Tante volte in televisione sono stati trasmessi servizi sulle cavie, sui topolini da laboratorio e non solo.  
Quindi da una parte esiste il netto rifiuto all’uso di animali nella ricerca, soprattutto all’uso “disumano” ed atroce che viene fatto spesso su di loro. Dall’altra c’è sicuramente chi animalista non è e, a maggior ragione, rimane fermo sulle sue posizioni favorevoli all’uso degli animali come cavie nella ricerca sulle malattie. D’altronde la giustificazione che quasi sempre viene posta è che il fine ultimo è quello di trovare antidoti ai virus, ai mali e alle sofferenze umane, e già questo potrebbe sembrare un argomento piuttosto convincente, quindi ben vengano (si fa per dire) gli esperimenti sugli animali, se finalizzati a salvare vite umane. L’atteggiamento cambia un po’ quando a “subire” gli esperimenti si tratta di gatti e cagnolini che, anche nei confronti di chi non ne possiede, stimolano comunque una certa tenerezza. Però animali, esseri umani, esseri comunque viventi, sono tutti allo stesso modo; certo non vogliamo paragonare un bel cagnolino ad un ragno o ad un insetto, ma le specie utilizzate sono diverse, dalle scimmie ai topi, dai polli ai conigli. Recentemente, a far crescere i dubbi e cercare di portare alla luce aspetti meno conosciuti e a tentare di sensibilizzare un po’ di più l’opinione pubblica sull’argomento, l’organizzazione “Medici Internazionali LIMAV” (l’indirizzo del sito web è: http://www.mediciinternazionali.org/), sta lottando per proporre la conoscenza dell’esistenza di associazioni di ricerca che non fanno utilizzo di cavie animali. Ma c’è una premessa da fare alla battaglia che propone tale organizzazione. Infatti quest’ultima tende a portare alla luce, a rimarcare che le varie rispettabilissime associazioni di ricerca contro il tumore, l’AIDS, la sclerosi, ecc., utilizzano parte delle donazioni fatte dai cittadini, regolarmente o nelle occasioni pubblicizzate in particolari giornate dell’anno, per esperimenti in cui vengono usati animali. Al di là del fatto che quest’argomentazione potrebbe sembrare di primo acchito un’atto d’accusa, un mettere queste associazioni su un banco degli imputati che forse non meritano, sicuramente questa notizia, questa indicazione, ci porta a riflettere. E non poco. Innanzitutto gli argomenti portati avanti dalla “LIMAV” non hanno come contraltare una difesa da parte delle ormai famose associazioni di ricerca tradizionali; qui noi porteremo avanti solamente queste nuove tesi che costituiscono in qualche modo una novità per il grande pubblico. Successivamente siamo sinceramente combattuti nel dare giudizi sommari e definitivi, anche se quando si parla della sofferenza dei nostri amici a quattro zampe solitamente siamo decisamente intransigenti. Ma cosa sostiene in particolare la “LIMAV”? Essa porta avanti la convinzione che gli esperimenti che vengono effettuati su cavie animali sane, a cui vengono iniettati i virus sono destinati a non avere successo, in quanto le reazioni fisiologiche variano di molto tra le varie specie e le patologie indotte differiscono notevolmente da quelle che si presentano naturalmente nell’uomo. Ad esempio per quanto riguarda i roditori, mentre i tossicologi sostengono la similitudine tra essi e l’uomo, i produttori di rodenticidi pensano di poter creare veleni che sono specifici, efficaci solo su quegli animali, così diversi da uomo e animali d’affezione. Secondo argomento, ma non certo ultimo per importanza, è quello della sofferenza provocata nei nostri amici animali, costretti a subire questi esperimenti. I cuccioli spesso vengono addirittura allevati per questo scopo, cresciuti in sofferenza ed ambienti ostili, e comunque il dolore e le sofferenze che provano sono indicibili (a volte non vengono neanche anestetizzati), fino ad arrivare alla soppressione, dopo mesi o anni di questa terrificante vita. In particolare sulle scimmie vengono fatti degli studi per lo sviluppo di un vaccino anti-AIDS. Ai macachi viene iniettata una dose di virus combinato tra il tipo Hiv (quello che attacca l’uomo) e il Siv, quello delle scimmie stesse, per poi inoculare loro il vaccino. Questo esperimento durerà alcuni anni ed è finanziato dall’ “ANLAIDS”. I polli invece sono oggetto di studio per quanto riguarda la proteina Ex-FABP. Lo studio consiste nell’iniettare anticorpi ottenuti da conigli e, in maniera dolorosissima, provocare così un tumore, per poi prelevare dal pollo un fluido ricco di anticorpi. Successivamente i polli sono uccisi per essere esaminati. La “LIMAV” sostiene che esistono metodi alternativi a questo e che lo studio è in parte finanziato dall’”AIRC” (che invece smentisce quest’accusa). Topi e scimmie vengono invece scelti per studiare la dipendenza fisica dall’alcool. Viene loro introdotta questa dipendenza somministrandogliene a forza grossi quantitativi; addirittura alcune scimmie imparano ad iniettarsi in vena grosse quantità di alcool, fino ad intossicarsi! La validità di questi studi è sostenuta e pubblicizzata dall’”ASID”. Insomma oltre a cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica la “LIMAV” fa, per così dire, nomi e cognomi, indicando, tra le altre, società che hanno un grande riscontro tra la popolazione e moltissimi volontari al loro seguito, come l’”AISM”, l’”ANLAIDS”, “TELETHON”, ed altre. Cita inoltre le associazioni che, al contrario, non finanziano la ricerca sugli animali, come la “LISM”, la “UILDM”, la “LILA” e quelle che finanziano la ricerca senza l’uso di animali, come la “Lega italiana per la lotta contro i tumori”, la fondazione “Per il cuore” ed altre organizzazioni antivivisezioniste italiane e straniere. Infine vengono brevemente illustrati alcuni studi effettuati senza servirsi di animali, come quelli sull’ingegneria dei tessuti, vedi legamenti sintetici per il ginocchio, oppure i modelli matematici per l’invecchiamento, alternativi alle cavie come i topi, e il cancro al colon, in cui si studiano modelli di tessuto umano per lo studio di metastasi al fegato e non più cellule animali, così differenti da quelle umane. Ora, non essendo scienziati, chimici o comunque addetti ai lavori, non possiamo entrare nel merito dell’efficacia dei vari studi e sperimentazioni, né dire chi ha ragione o torto. Noi possiamo disquisirne solamente a livello etico, cercando da una parte di astrarci dal nostro ruolo/stile di vita di animalisti convinti e dall’altra cercando di essere il più obiettivi possibile, pensando quindi anche un po’ egoisticamente alle probabilità di avere un futuro migliore proprio grazie a queste ricerche ed esperimenti, che magari coinvolgono i nostri amici animali. E’ chiaro che noi seguiamo in particolare gli animali d’affezione e la nostra sensibilità è rivolta quindi di più verso gatti, cani & c., ma quello che ci viene da dire è che se è vero che il fine giustifica i mezzi, come sosteneva Machiavelli, è altrettanto vero che forse, visti tutti gli enti coinvolti, le numerose autorità in campo medico-scientifico interessate ad un argomento di vitale importanza per l’uomo (e pure per l’animale), forse si potrebbe giungere ragionevolmente ad un giusto compromesso, ad una regolamentazione in materia, o perlomeno unire le forze per arrivare a far sì che la ricerca, oltre che efficace, risulti il più possibile indolore per tutti.  
DATA:  14-06-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Il processo alla Ferilli” (ovvero: “Vespa nun fa lo stupido stasera…”)  
Whuufff, bastardini miei, come va? Siete in forma? Se non lo siete, andate ai “Centri dimagranti Fassino”, il politico magro come un grissino! No, scherzo, andate piuttosto in palestra, in piscina, correte nei prati e saltate come dei pazzi, sennò diventate come Galeazzi (rima bastardina).  
Eh sì, oggi ho cominciato a tutto gas, visto che la benzina è di nuovo aumentata…. A proposito, ma la tasse che paghiamo ancora con il prezzo della benzina, sì quelle per l’alluvione di Firenze, per il terremoto di 50 anni fa e tutte le altre che portano il prezzo più sù di diversi euro, quando le toglieranno? Se ne è parlato (poco) e sempre su sollecitazione di qualche associazione dei consumatori, ma poi tutto si è…consumato in breve. L’altro giorno parlavo proprio di questo con i miei amici a 4zampe al circolo “Cave Canem” e da lì siamo partiti per confrontarci su altri argomenti di interesse nazionale. Lupo: (pastore tedesco di centro…destra): Ragazzi (…), ho fatto il pieno alla moto e nelle mie tasche ora c’è il vuoto (oh, ma che Lupo fa le rime bastardine?!…). Fido: (bassottino convinto assertore delle veltroniane idee del neocomunismo progressista): Lo vedi che col vostro governo le cose anziché migliorare, sono peggiorate? Lupo: E ti pare! Sempre queste sterili polemiche da finto ideologo di Sinistra. Socrate:(mastino napoletano di idee moderate, nonché filosofo dilettante): Uè guagliò, nun cominciammo a fa’ commedie, eh? Il prezzo della benzina cresce con ogni governo, non scherziamo. Il problema è che gli automobilisti non tengono ‘o sindacato! Fido: Ah, non cominciamo con la sottile ironia, Socrate. Che se non scendevamo in piazza noi con Cofferati, l’art.18 ve l’eravate già scordati! (oh, ma pure Fido fa le rime bastardine? Ma che amici!) Lupo: Ecco, ti pareva, adesso ricomincia con la strategia del terrorismo psicologico. Ma volete ammettere si o no che state solamente strumentalizzando questa proposta di riforma a fini politici? Non sono a rischio i posti di lavoro, anzi. Fido: No, è a rischio proprio il lavoro! Così permetteremo a qualunque padrone di licenziare dando giusto quattro euro al dipendente. Socrate: Ma solo se fa ‘o fetente! (E dagli, pure Socrate con queste rime bastardine...adesso ci metto il copyright!) Lupo: Bisogna dare maggiori possibilità alla libera imprenditoria… Fido: Sì, libera…di licenziare! Lupo: Fai solo demagogia, guarda chi è stato in precedenza il presidente del consiglio, un imprenditore.Quando c’è la testa… Socrate: E quando c’è la pancia…Avete visto Bisteccone Galeazzi che ormai ad ogni intervista gli squilla in diretta il cellulare? Lupo: E’ il dietologo che lo cerca!…. Fido: Ah, ah. Sì, ormai è fuori di testa. Lupo: Sempre meglio che fuori di…Vespa. Socrate: Che vuoi dire, guagliò? Lupo:Intendo dire che l’altra sera, dopo l’ennesimo incidente ho temuto che “Brunetto” ricominciasse con la solita litania del “Ma quanti morti, quanti morti?”, come avvenne nelle innumerevoli trasmissioni del dopo l’11 Settembre. Fido: Ah sì, è veramente vergognoso che un giornalista di quel calibro cerchi la notizia in questi dati così tristi. Chissà sei i tuoi amici neo-direttori RAI lo faranno fuori… Lupo: Non cominciamo con la storia delle nomine RAI, eh? Ci si è arrivati con molta difficoltà… Fido: E certo, per poco non fate un quarto canale con “Telepadania” per accontentare il pazzo xenofobo… Socrate: Uè guagliò, andiamoci piano con le parole. Qua di xenofobo ci sta chillu francese, come si chiama, Arsenio LePen?! Il nazista gentiluomo. Fido: Ma guarda che la strada è quella ormai. Un LePen di qua, un Haider di là, un Bossi sotto e un Ferrara sopra (meglio il contrario…) e torneremo peggio di una volta. C’è troppa intolleranza e… Lupo: Ma quale intolleranza! Abbiamo sopportato estremisti di Sinistra come Santoro. Biagi e Luttazzi… Socrate:Ecco ò Presidente, uè, ma che parli come il Berlusca?! Fido: Ma proprio voi parlate di estremismi e giornalismo vergognoso? Ma vogliamo parlare di Emilio Fede?! Socrate: No, no, non ne parliamo, lasciamo perdere. Piuttosto parliamo della cucciolette che lavorano o hanno lavorato al telegiornale con lui. Mica male, eh? Lupo: Eh sì, in effetti sono notevoli, anche se la migliore per me era la Senette. Fido: E’ grazie a lei e ad Al Bano che sono aumentati gli ascolti di Rete4. Socrate: Sì, Al Bano e ..Al Bona!!! Lupo: A proposito di belle cuccioline, com’è andata a finire quella storia che Sabrina Ferilli aveva chiesto 1,5 Milioni di euro di risarcimento ad Aldobiscardo? Fido: Ma dai…e perché? Lupo: Perché al Processo in Tv l’avevano definita una “voltagabbana”, dicendo che è stata fotografata vestita da tifosa laziale e così hanno screditato la sua immagine e la sua credibilità presso molti fans. Socrate: Ma è vero che è una “Dolce e Gabbana”? Fido: Una “voltagabbana”, Socrate. Come quelle banderuole dei nostri amici politici, che prima sono a sinistra, poi al centro e..poi al centro-destra, ecc. Lupo: Ecco, quando fai così sembri Rutelli. Parli proprio come lui. Tutti voltagabbana, mentre lui invece.. Socrate: Uè guagliò, mò nun parlamm ‘e politica, stavamo dicendo della Ferillona… Lupo: Sì, è vero. Pare che il Biscardo non voglia pagare il miliardo (e vabbè, ormai hanno deciso tutti di fare le rime bastardine…).Anzi ha chiesto un risarcimento lui, ritenendosi danneggiato nella sua persona e nella trasmissione. Fido: Vabbè ormai l’hanno mandato via, anche perchè la trasmissione più danneggiata di così…Tra i movioloni e i sondaggioni, i 2capponi-strilloni, Maurizio Mosca e l’ex arbitro Menicucci, il presidente del Venezia, i vari Corbelli e le corbellerie, i Feltri e i feltrini, c’era poco da danneggiare ormai. E poi io sto con Sabrina… Socrate: E pur’io, magari!… Lupo: Vabbè amici miei, si è fatto tardi e devo portare le pantofole al mio padrone. Ci vediamo domani per un drink, va bene? Socrate: Sì, però dopo le notizie del TG4… E così ce ne andiamo quatti quatti, gatton gattoni (!!!) verso le nostre cucce, sperando in altri scudetti della Roma con annesso spogliarello della Ferilli…in barba a Biscardi, al processo e a chi l’ascoltava con interesso (licenza poetica bastardina). Bau a tutti.  
DATA:  04-06-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Il “Family…Gay” (ovvero “tengo famiglia!”)  
Bastardini soli o male accompagnati, come butta la coda? Vi sentite depressi o siete allegri?, Ma soprattutto siete soli o in compagnia? Insomma avete qualcuno con cui stare, un padroncino, che so, un amico a due o a quattro zampe che vive con voi, qualcuno con cui “dividere l’osso”?  
Spero per voi tutti che abbiate un legame, dei parenti, una famiglia insomma che vi vuole bene e con cui potete stare a Natale e a Pasqua, qualcuno con cui condividere gioia e dolori, guerre ed amori (rima bastardina). Vi domanderete perché vi chiedo queste cose, perché mi preoccupo così tanto per voi e la vostra condizione familiare. No, non è per carità cristiana o animale, ma perché ho riflettuto molto dopo che si è svolto, come saprete, qualche giorno fa un evento molto particolare che ha celebrato la famiglia, nel senso tradizionale del termine. Tradizionale perché negli ultimi anni la nostra società ha subito cambiamenti importanti, trasformazioni che solo poco tempo fa sarebbero state inimmaginabili. Ci sono ora infatti altri tipi di famiglia oltre a quello che siamo stati sempre abituati a vedere e cioè mamma, papà figlio, figlia…e pet. In particolare con l’aumento delle separazioni si sono formate le famiglie cosiddette “allargate”, dove confluiscono i figli di lui e i figli di lei, magari nel fine settimana o come ha previsto il giudice. E poi ci sono le coppie di fatto, cioè quelle che convivono senza essere regolarmente sposate, quindi “more uxorio”, secondo una vecchia concezione, formate da chi non crede più nell’istituzione classica del matrimonio, civile o religioso che sia. Infine ci sono le coppie omosessuali, che stanno crescendo sempre più con il passare degli anni e l’evolversi della mentalità. Vista questa varietà di nuclei familiari, chi crede nelle unioni tradizionali, prevalentemente religiose, si è preoccupato di ribadire ufficialmente la propria preferenza e convinzione istituendo una giornata dedicata alla famiglia cosiddetta tradizionale, chiamandola “family day”, sfilando per le vie di Roma. A questa festa ha fatto da contraltare una manifestazione laica, sorta anche perché al Family day Rosy Bindi la ministra, eletta dal centro-sinistra (rima bastardina) non ha invitato i gay e questo ha suscitato numerose polemiche, visto che il governo ha tentato di istituire una nuova figura di unione chiamata “DICO”, che non è un matrimonio, ma che fa molto fico (rima bastardina). Questi DICO sono in realtà un compromesso scaturito dalla parziale bocciatura dei “PACS”, che non sono quelli di Rai1 dopo il TG, ma volevano essere una sorta di “matrimonio laico”, volto alla tutele del convivente, sia esso maschio, femmina o gay, povero o ricco, alto o basso, giovane o vecchio, al quale garantire alcuni diritti al momento della dipartita del compagno di vita. Insomma, viste le polemiche, l’offesa da parte della popolazione gay e la contrapposizione sempre più forte ultimamente tra laici e cattolici, più che di “Family day” io parlerei di “Family…Gay”!!! (uhhhhh!). Comunque credo che ormai bisogna accettare che i tempi sono cambiati e che le varie realtà esistenti hanno tutte diritto di vivere bene ed in armonia con il contesto sociale in cui si trovano. E’ vero d’altronde che ci sono alcune situazioni come quelle dei matrimoni gay o delle adozioni da parte di coppie omosessuali su cui si può discutere, ma ritengo che la Chiesa, il VatiCANo e la popolazione cattolica dovrebbero essere un po’ più scevri da pregiudizi di ogni sorta e disporsi un po’ di più al dialogo tra le parti. E’ chiaro e comprensibile che ci sono situazioni difficili da condividere ed accettare, bisogna rispettare le credenze e le opinioni di tutti, ma opporsi a guisa di estremismo religioso ultraortodosso, per me è una forzatura che spezza l’osso (uuuhhh che rima bastardina!!!). Un bau grande a tutti i manifestanti, laici e cattolici, etero e gay, con o senza compagno/a, con l’augurio che un giorno tutti possano comunque dire, a prescindere,…”tengo famiglia”! Il vostro Bastardino.  
DATA:  18-05-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Il crocifisso extracomunitario”  
Bastardini cattolici e non, bauciao dal vostro Bastardino. Come state? Io bene e sono come al solito pronto a sottoporre alla vostra attenzione alcune notizie di…primo pelo! La categoria dei giudici e dei magistrati negli ultimi tempi è salita alla ribalta della cronaca italiana a causa dei processi eccellenti e delle prese di posizione del nostro ex-premier.  
E allora c’è chi si è indignato, chi si è risentito e c’è pure chi ha puntato il dito (rima bastardina). Un giudice ormai fa notizia ed infatti voglio tornare su una vecchia notiziola che venne fuori da un atto del giudice del tribunale abruzzese che ordinò, con una sentenza a sorpresa, la rimozione dei crocifissi dalle mura di una scuola di Ofena, in Abruzzo, dove studiavano i figli di Adel Smith, presidente dell’unione islamica in Italia. E questa era la notizia. Che ne pensate? Certo il dibattito non è dei più semplici e vi si intrecciano molte questioni. Lecito mi sembra il diritto di uno straniero di professare la propria fede anche nella terra dove risiede (rima bastardina involontaria), anche se non è il suo paese d’origine. La libertà di culto mi sembra una grande manifestazione di democrazia universale. Ed infatti anche nel nostro paese sono state costruite moschee per le comunità musulmane in Italia, ci sono da sempre sinagoghe per i cittadini di fede ebraica, proprio a testimoniare quanto dicevo poc’anzi. Ma cosa succede in un ambiente ormai promiscuo come è la comunità scolastica italiana? Come si pone la famosa ora di religione tanto bistrattata negli ultimi anni? Non è giusto imporre il proprio credo a chi non professa la religione cattolica, né tantomeno allontanarlo eventualmente dall’aula, Ma si potrebbe istituire un’ora di religione islamica o buddista per uno o due alunni solamente? La questione è controversa e di difficile soluzione. L’ordinanza per la rimozione del crocifisso dalla scuola di Ofena ha suscitato l’indignazione della maggioranza degli italiani e le ire dei nostri politici, una volta tanto uniti del coro delle proteste. E alla notizia si legano automaticamente la legge Bossi-Fini sull’immigrazione e la proposta di Gianfranco Fini di estendere il diritto di voto ad una fascia di extracomunitari residenti in Italia. Di certo c’è che la nostra realtà sta progressivamente cambiando, di pari passo con l’arrivo di molti stranieri che in vario modo entrano nel tessuto sociale del nostro paese. E non essendo abituati ad una rivoluzione del genere, gli italiani si dividono in due partiti (meno male solo due, abituati alla moltitudine di schieramenti ….), chi è pro e chi è contro. Le prese di posizione derivano anche dalla confusione generata dagli sbarchi clandestini, dalla microcriminalità cresciuta grazie ai numerosi stranieri disperati e senza lavoro, ma anche dal fatto che ci sono tantissimi extracomunitari che lavorano nelle nostre fabbriche e molti infine che, oltre alla manodopera, fanno crescere anche la natalità infantile. Ma potremmo stare a discutere all’infinito, quello che mi colpisce è l’esagerazione. Infatti togliere il crocifisso, simbolo di religione, ma anche di cultura e tradizione, dalle nostre scuole in preda ad un laicismo esasperato, mi sembra una mossa sbagliata. E’ vero che la società cambia, ma non credo che sia giusto stravolgere un modus vivendi che fa parte della nostra tradizione. Sicuramente i cuccioli islamici, quelli buddisti ed induisti, ecc. dovrebbero essere liberi come noi di pregare nei propri santuari; ma siamo all’inizio di un’integrazione sociale e forse non siamo ancora strutturalmente pronti ed organizzati per accogliere tutte le esigenze, dai lavoratori fissi ai randagi. Quindi non togliamo il crocifisso, ma lasciamo la libertà di portare le proprie icone ed i propri simboli nel nostro paese, magari anche nella scuola. Sarebbe bello vedere sul muro delle aule, dietro la testa degli odiati professori, oltre al crocifisso anche altre immagini sacre, quasi a proteggere i nostri cuccioli studenti dalle grinfie di alcuni prof troppo severi, i quali, sentendosi minacciati da molteplici giudizi divini, sarebbero più clementi nelle interrogazioni… E poi allora che dovrebbero dire eventuali studenti atei od agnostici? Potrebbe dar loro fastidio un crocifisso da vedere ogni giorno senza riconoscerne il valore simbolico, o no? Mi appello quindi al buon senso dei nostri politici e dei giudici, sperando che l’integrazione sia sempre più positiva per i nostri amici a due e a quattro zampe stranieri e per noi che li ospitiamo. Un bau multireligioso a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  12-05-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

IL “CANSIMENTO” (ovvero “due camere e cucina, che vita bastardina”)  
Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, bastardini carissimi, come va? Alla grande, sono sicuro. Ed ora che ricominciamo a scodinzolare insieme tra le maglie della Rete, andrà ancora meglio! E allora partiamo in quarta, come direbbe l’ex ministro Lunardi, quello che va a 160 per non fare tardi (subito subito una rima bastardina)!  
Gli argomenti da trattare non mancano di certo in questo inizio d’anno. Dopo l’eco delle tristi notizie dal Pakistan, ci sono più spazi per gli altri avvenimenti, passati giustamente finora in secondo piano. Uno di questi che mi sta particolarmente a cuore è quello del “Cansimento”, e cioè della compilazione e raccolta dei dati anagrafici, personali, ecc. di tutta la popolazione italiana, canina e non. Lo scopo di questi “mega-questionari” distribuiti cuccia per cuccia è quello di stabilire innanzitutto quanti siamo. Ma dico io, come si fa a sapere quanti siamo esattamente con tutto il randagismo che c’è ai giorni nostri? Con tutti i senzatetto e senza fissa dimora che scodinzolano per l’Italia? Credo che il risultato sarà un numero molto approssimativo, tantopiù che molti, volendo rimanere “con le zampe in due staffe, come si suol dire, falseranno sicuramente il luogo del proprio domicilio. E chi ha bisogno di mantenere la privacy a tutti i costi? Pensate ad esempio ai divi assediati dai fans, ai politici per ovvi motivi di sicurezza (…), addirittura ai boss mafiosi. Ma ce lo vedete un capo dell’ “Andrangheta” che scrive sul foglio di famiglia che abita in tale via, in tale palazzo, con tot vani, ecc.? Ma andiamo, sarà sicuramente tutto falsato. Però su alcuni personaggi famosi il vostro Bastardino metterebbe la “zampa sul fuoco”. Infatti, tramite i miei amici che lavorano alla A.C. (Anagrafe Canina) sono venuto a conoscenza delle abitazioni di un sacco di VIPsss. Ad esempio, secondo voi dove abita Massimo D’Alema? Ma nelle case degli Enti pubblici, ovviamente!!! E Piero Fassino, il politico magro come un grissino? Nei suoi “Centri dimagranti Fassino”, of course; un po’ in una sede un po’ nelle altre. Che poi è anche la strategia di Francesco Rutelli, il quale ha fatto del “nomadismo” uno stile di vita. Infatti alterna la sua dimora tra la sede del Partito Radicale (lì però storicamente il vitto scarseggia…guardate Pannella), quella dell’Ulivo (dove però ci sono sempre meno posti letto disponibili…); oppure d’estate si appisola sovente sotto qualche albero dei suoi amici “Verdi”, che però poi a sera lascia, per trovare rifugio nel “Sottopassino” di Castel Sant’Angelo, più riparato. Ultimamente sembra gradire molto la sede della Margherita, lui ex-figlio dei fiori e anche convinto animalista, visto che ha sposato una…Palombella… Un’altra residenza importante e di un certo peso (è proprio il caso di dirlo) è quella de “La7”, dove alloggia in una camera con vista sull’edicola (per contare quanti comprano “Il Foglio”…) il grande (…) Giuliano Ferrara. Il simpatico “paffutello” dal passato un po’ ribello (licenza bastardina), divide una stanza con “Pinocchietto” Gard Lerner (ma come c’entrano?!), dormendo in un letto a 3 piazze, di cui 2 sono logicamente per lui… La sede principale del Cansimento è naturalmente l’alloggio abituale di Vespa Brunetto, che se lo vedi tocchi un cornetto (rima bastardina ricordando il suo tormentone “ma quanti morti?”) e cioè lo studio RAI di “Cuccia a Cuccia”, la trasmissione da lui condotta, che gli ha fatto decidere di convivere con Paolo Crepet ed Alba Parietti, ospitando ogni sera qualche amico per parlare del più e del meno e del Mullàh e del Muquà….Bruno, che bella casa che hai, piena di stanze, sembra un alveare!...Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!! Chi invece, abituata a ricevere una carezza invece che un pugno (ma sarebbe meglio il contrario visto le “bufale” che ci propina) non si sa dove abiti di preciso è la signora Alda D’Eusanio. Però, nonostante questo, ci sentiamo lo stesso di dirle: “Alda, ma vattene a casa!”. La casa più bella comunque per i miei gusti è la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore. Beh, che dire? E’ la casa del nostro “Grande Fratello”, dove, tra l’altro, non c’è nessuna DariaBignardi o Barbarona D’Urso che ti chiama e ti dice :”Sei stato nominato!”, costringendoti ad uscire, in pasto ai fans in delirio e ai CostanzoaBuonaDomenicachenonsenepuòpiù”. Un’altra casa “sicura” è l’attuale dimora di Wanna Marchi & C. Cioè la prigione!!! E’ sicura soprattutto per tutte quelle persone (ahiloro un po’ troppo facilmente persuadibili) che sono state raggirate dalle performances della ex signora delle alghe miracolose. A proposito, ma perché non le utilizziamo sulla D’Eusanio per curarle i tarli da trasmissioni deficienti e false? Magari poi potrebbe condurre una nuova trasmissione di cosmetica che avrebbe per titolo, non so, “L’altra faccia di Alga D’Eusanio”… Mah, bastardini cari, in questa dissertazione abitativa stiamo parlando quasi esclusivamente di bipedi umani tralasciando l’argomento “quattrozampe”. In conclusione allora vi invito ancora a pensare a tutti i poveri randagi che scodinzolano paurosi per le strade delle città, rasenti i muri per vergogna e per timore, infreddoliti dall’indifferenza delle amministrazioni comunali e con la spada di Damocle di alcuni crudeli che vorrebbero sopprimerli o portarli in quei terribili canili, dove non si sa che fine faranno (o si sa???!!). Un invito a chi può farlo: ci sono tanti randagi, soprattutto cucciolotti indifesi che aspettano un padroncino o una padroncina. Non fateli aspettare troppo a lungo, potrebbe essere troppo tardi. Adottateli, li farete e vi farete felici. Anche se non sono di pura razza. Ricordate amici che “un bastardino al giorno toglie il randagismo di torno!”. Un Baubacio a tutti ed in particolare a “Cagnetta Razzapura”, che mi ha scritto tramite la redazione di BAU.it. Il vostro Bastardino.  
DATA:  05-05-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

La Piramide Sizzera e il “Cavoletto di Bruxelles”  
Bastardini, vi sentite bene? Beh, cercate di rimanere in salute, allora. Da Berna giungono delle notizie poco rassicuranti. E’ cominciato il business della cremazione degli animali.  
No, non avete capito male, è proprio così. Si sono inventati un cimitero per cani, gatti & c. Infatti per la modica cifra di 300 franchi si possono comprare loculi per i propri cuccioli, che verranno “sistemati” in una grande tomba a forma di piramide, alla moda degli antichi egizi (ed infatti si dice in giro, nel sottobosco quattrozampesco, che una volta fu nominato faraone un cucciolo, chiamato “Ramsetter”..). Però, cari padroncini, perché non pensate di più a noi adesso, quando possiamo godere delle vostre attenzioni, piuttosto che in un futuro (lontano il più possibile, eh??!) in cui chissà dove saremo, cosa saremo e chi saremo. Addirittura nelle varie teorie e dottrine filosofico-religiose, c’è chi avanza la possibilità per tutti gli esseri viventi, dopo la morte, di reincarnarsi in un altro individuo, magari di altra specie. Ma vi rendete conto? Tremo solo al pensiero di rinascere ameba, zanzara, scarrafone o, peggio, Buttiglione! (rima bastardino-metempsicotica). E non guardiamo sempre gli altri paesi! Anche se, lo capisco, a volte ci siamo costretti, volenti o nolenti. Da quando c’è l’Europa unita è d’obbligo “buttare l’occhio” all’uomo in bici, il “prode” Romano Prodi. Ma avete seguito le esternazioni dei vari e coloriti esponenti della Sinistra, i vari D’Alema, Rutelli, Fassino, Amato e lui, il “cavoletto di Bruxelles” Romano Prodi, che apparirà per una decina di minuti su uno schermo gigante (gigante per ovvi motivi, date le dimensioni della sua “testolina”! - lui sì che era veramente “il Capo” della Sinistra!). Beh, sarà un bel vedere per ogni cucciolo naturista di “Mamma Sinistra” (rima bastardina), e soprattutto gli spettatori potranno fare il gioco delle tre palle, come nelle fiere di paese, cercando di colpire quello che piace loro di meno. Avranno l’imbarazzo della scelta! Anche se colpire Amato sarà difficile, viste le dimensioni. Vi ricordate quando Bossi (eh sì, ancora lo fanno parlare…) lo definì “nano nazista”? Ma nessuno, neanche nell’Europarlamento, ha pensato ad un posto per lui nella Piramide Svizzera? Chissà quanti miei colleghi gli cederebbero volentieri il posto! Lo accompagneremmo in treno, in aereo, a piedi o...in Carroccio!!! Bossi, sei quasi peggio dell’uomo del digiuno, il Marco Radicale. Hai sentito che insisteva tempo fa a voler far liberare Priebke? Ma con tutte le cose importanti che ci sono da fare lui perde tempo a pensare a quel boia novantenne, esiliato a Via Boccea (nota via commerciale di Roma, dove i negozianti sono al 99% ebrei, tra l’altro…). Ai tempi del nazismo (no, Amato, non parlavo di te!) i nostri nonni mangiavano (quando mangiavano) pane e aringhe. Io a Priebke farei mangiare pane e Pannella!!! D’altronde anche in Israele sta per andare in onda una trasmissione satirica prima del telegiornale. Mi sembra s’intitoli “Striscia…di Gaza”!….Beh, verrebbe da parafrasare la vecchia tramissione di Celentano, ma in Medioriente ci sono ben oltre 125 milioni di idioti fanatici… A proposito di idioti, concludo con un piccolo accenno al pilota d’aereo che ha fatto scendere dal velivolo un disabile prima del decollo: propongo di fargli guidare un aereo diretto in Padania (sulla casa di Bossi per esempio…) con mani e piedi legati….che ne dite? Così risolveremmo due problemi con una soluzione…radicale! Un bauissimo a tutti dal vostro “faraonico” Bastardino.  
DATA:  03-05-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

UNA GITA IN TANDEM CON CICCIOBELLO  
Mi dispiace quando piove perché, nonostante le promesse, il mio padrone è costretto a diradare le passeggiate a “sei zampe”. Colpa della stagione invernale che porta con sé questo tempo da cani (uh!) che comunque tra qualche mese lascerà il posto alle belle giornate e al solleone (poi perché quando il tempo è brutto è da cani e quando è bello è da leoni, qualcuno me lo dovrà spiegare…).  
E già assaporo le lunghe sgroppate in riva al mare, il footing allo Stadio dei Marmi e le passeggiate in bici sulla pista ciclabile. Proprio qui potrei incontrare un duo d’eccezione, che in questo periodo sta facendo molto parlare di sé, vuoi perché siamo in un Paese in cui è più facile far parlare che far stare zitti, vuoi perché i due in effetti si stanno dando molto a fare. A tal punto che si parla sempre più spesso del “tandem Amato-Rutelli”, in ordine alfabetico e non certo di capelli (rima bastardina). Se nell’estate scorsa è stato montato il caso della loro rivalità (tanto che Coppi e Bartali, Saronni e Moser in confronto erano dilettanti), durante questi primi freddi si cerca di “riscaldare” gli animi degli elettori, puntando l’attenzione sulla sinergia delle attività di un binomio quanto mai eterogeneo. Da una parte il tennista, dall’altra il riformista (rima bastardina?), da un lato l’esperto di conteggio e dall’altro quello dell’atteggio, di qua l’abile “ministrello” e di là il caro “Cicciobello”. Difficilmente a mio avviso questa linea porterà grossi vantaggi nel reclutamento di qualche cane di elettore. E questo lo conferma il paradosso che oggi Rutelli è “il più…Amato dagli ex comunisti”! Oltretutto i due sono assimilabili quanto a mancanza di grandi idee. Non tanto per difficoltà innata, quanto per l’incapacità di rinnovarsi sia nei programmi che negli alleati. Se il primo viene spesso colto con le mani nel sacco (o come “il topo nel formaggio”…eh,eh) il secondo fu oltremodo spudorato nel cercare di perseguire l’obiettivo per poco sfuggitogli quando era Sindaco di Roma: le Olimpiadi del 2004. Era lì che voleva andare, credetemi! Ha cercato con tutte le sue forze di farle disputare a Roma per giocare in casa (come tutti i romani è pigro e mammone…) e poi è volato a Sidney con una banale scusa, per vedere dal vivo gli avversari e capire da chi si deve guardare all’estero (in Italia ha sempre detto che ne ha uno solo, ma è meno bello di lui…) Adesso c’è solo da scegliere la squadra che lo supporterà e il gregario che gli tirerà la volata. Certo anche qui non c’è da stare allegri (anche se lui ride spesso) perché dovrà far pedalare sodo il suo compagno di tandem e faticare non poco per staccare dalle pareti del Campidoglio le innumerevoli sue gigantografie, che probabilmente il suo presumibile colto successore non gradirebbe (e non solo perché il suo cognome fa rima con quello di Berlusconi). Ma comunque lui sorriderà sempre, perché la vita è bella, come gli ricorda sempre Mastella (rima bastardina) e al grido di “Avanti miei Prodi”, cercherà di vincere la gara dando come sempre il “Massimo”. Chiudo con una riflessione quattrozampesca: ma tra ulivi, garofani, querce e margherite, il leader più adatto a guidare la coalizione di sinistra non sarebbe Fiorello?!  
DATA:  02-05-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

IL “PANIERE” DI CAPPUCCETTO ROSSO (ovvero : “il legittimo sospetto che ci stiano fregando”)  
Oh, bastardini euroaddormentati, sveglia!!! Che fate lì intontiti sui banchi del mercato? Aspettate che al vostro risveglio calino i prezzi? Beh, allora siete proprio arrivati…alla frutta!  
E sì, perché, vista l’aria che tira, mi sa che i prezzi saliranno sempre di più; e passi per i beni cosiddetti “di lusso” (ma che, se mi compro un CD di Joe Cocker (eh, eh…) sono ricco??!!), ma quello che è più preoccupante sono i superprezzi dei generi alimentari. Parlavo l’altro giorno con “Cita”, una mia amichetta impiegata presso un circo, la quale mi faceva notare le sue difficoltà quando va a fare la spesa. Le banane infatti sono arrivate alle stelle e l’unico casco che si può permettere …è quello del motorino!. Perché è obbligatorio…(chissà ScimmioneButtiglione come farà?… )!!!. C’è poco da fare, i commercianti hanno approfittato dell’avvento dell’Euro ed hanno gonfiato i prezzi, laddove hanno potuto. Da qui le rimostranze dei consumatori e delle loro associazioni, le verifiche degli enti preposti, che hanno urlato una volta visti i costi (rima bastardina). Quindi incontri, scontri, trattative e studi per calmierare (oh, che paroline colte che uso ogni tanto, eh?) i prezzi incriminati. Però a questo punto viene fuori l’inflazione, eterno flagello della nostra nazione (rima bastardina a guisa di poeta di un certo livello). E scendono in campo (no, stavolta il Berlusca non c’entra!) studiosi, economisti, politici e grandi saggi, per guarire il nostro denaro malato. Ma malato di che? Ci sarà pure l’inflazione, il carovita, ecc., ma ci sono sempre stati, o no? Io ho il “legittimo sospetto” che qualcuno ci stia fregando. Voi non la pensate come me? Comunque, come avviene ogni tanto, si sta per approntare una modifica al paniere. No cuccioletti miei, non vuol dire che verrà cambiata la favola di “Cappuccetto Rosso”, che col panierino andava a trovare la nonna e veniva aggredita da Bossi, al grido di “terùn, via i terùn e gli extracomunitari, via ragazzina slava e comunista! No, niente di tutto questo. I miei amici del settore mi hanno spiegato che il famigerato paniere è, più o meno, un ideale raccoglitore di una trentina di generi o prodotti di uso comune nel nostro paese, che vengono presi come riferimento per “misurare” il costo della vita. Tant’è vero che sia Bossi che Fini hanno dichiarato a proposito dell’ISTAT, che quest’ultimo è il “termometro dei prezzi”. Eh, allora mi sa tanto che qui qualcuno ha proprio la febbre alta! Chissà che non debbano comprarsi qualche aspirina…per far scendere i prezzi! Mah, bastardini cari, il guaio è che intorno a noi c’è poca gente Perben, invece in Francia il sunnominato (allora ministro della Giustizia) anni fa ci rimandò a casa tale “Persichetti” brigatista dai delitti imperfetti (rima bastardina triste), dichiarando curiosamente che “questo è un buon giorno per Abele”. Beh, allora speriamo che ci concedano poi l’estradizione per tutti quegli assassini che si sono rifugiato presso la Torre Eiffel. Bau revoir dal vostro Bastardìn.  
DATA:  05-04-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“IL SIGNORE… DEI RUTELLI” (ovvero:”Rutello con paletta e secchiello”)  
Bastardini cinofili e cinefili, eccomi a voi! Torno più in forma che mai. E non dipende dai “Centri dimagranti Fassino” né da “Kalo Uomo” di Tardelli, ma esclusivamente da “Il Signore dei Rutelli” (rima bastardina). Infatti all’orizzonte cinematografico sta per comparire il “kolossal” dell’anno, un bellissimo film di fantadeficienza, interpretato nientepopodimenochè dall’ex-sindaco di Roma Francesco “Cicciobello” Rutelli.  
E’ consuetudine da qualche anno per i cosiddetti neo-VIP (Very Important Pets) cercare di sfruttare il più possibile il momento di grande popolarità. Non si sa mai, pensano i succitati personaggi del mondo dello spettacolo e della politica italiana, è meglio spremere il limone ora, prima che la Ferilli si faccia suora (proverbio bastardino). Tradotto, ciò significa che non è detto che i momenti di grande popolarità durino in eterno ed è quindi meglio essere previdenti; allora via a partecipazioni televisive e pubblicitarie a non finire, che fanno raggranellare un bel po’ di euro (o euri?). Ecco allora i nostri amati personaggi pubblici cimentarsi a volte arditamente in esibizioni non sempre adatte alle loro caratteristiche. Vi ricordate l’attore Nino Castelnuovo che faceva la pubblicità all’olio d’oliva saltando la staccionata? Arrivava col suo sorriso da uomochepiaceechenondevechiederemai (soprattutto l’olio) e, con apparente nonchalanche, via!, al di là della palizzata. Beh, avrete visto che dopo anni di onorata carriera e di salti il povero Nino non si era più visto? Si diceva che a causa dell’età che cominciava ad avanzare il tendine del suo braccio reclamasse un po’ di riposo, in realtà sembra che, oltre la staccionata, una volta, anziché il solito tappetino, abbiano lasciato le olive del frantoio e…. E poi lui, il grande, l’immenso, l’indistruttibile Mike Bongiorno. Ma povero Mike, per fare pubblicità alla grappa lo fanno arrivare fin su la vetta …della montagna antica, come il passero solitario (vedi Signora Longari!), ma dai!… Quello lì, in debito d’ossigeno, sarebbe capace di propinare qualche quiz ai rapaci che volteggiano sulla cima o magari allo Yeti, sfruttando come pubblico qualche malcapitato alpino! Lasciando perdere il vecchio “uomo in ammollo” una volta grande chitarrista, poi tecnico di lavatrici, parliamo della cucciolina Ferilli che diceva “quanto ci piace chiacchierare…”? Ma con chi, con lei?, Si vabbè, ma penso che qualunque bastardino avrebbe piacere di “contattarla” in altro modo…. E vi ricordate il povero Massimo Lopez, chiuso in un fortino della Legione Straniera da anni, ogni giorno sul punto di essere fucilato? Secondo me ad un certo punto ha chiesto lui stesso al comandante Champignòn di giustiziarlo, dopo l’arrivo della salatissima bolletta! (magari dopo aver parlato con la Ferilli!…). E potremmo andare avanti per ore, passando anche ai cantanti che fanno i presentatori, agli attori che fanno i cantanti, ai presentatori che recitano, ai recitanti che cantano come i presentatori che presentano gli attori che cantano e…mi sa che mi sto incartando….Comunque la Parietti che canta è davvero insopportabile! Ma l’avete vista quanto ci crede? E’ peggio di Mino Reitano!!! E tutti i “Grandi Fratellini” da Costanzo la domenica ? Mamma mia! Sono terrificanti. Mascia e Alessandro, Taty o come cavolo si chiama e quegli altri…ma fatela finitaaaa!!!!! Ma, come si dice, il peggio non è mai morto. Infatti sta per uscire nelle sale cinematografiche italiane (anzi nelle “multisala” perché ormai i vecchi cinema stanno sparendo, a vantaggio di quelle salette dove si sta “zippati” tra i sedili e gli enormi cesti di pop-corn) il film evento dell’anno. Il nuovo colossal s’intitola “Il Signore dei Rutelli”, ed è interpretato ovviamente dal bel Francesco. E’ inutile dire che le riprese si sono svolte con dei costi molto elevati, ribaltati naturalmente dalla produzione sulle aliquote IRPEF degli Italiani…. Il film ha una bellissima scenografia, che mette in risalto le stupende periferie italiane, dove, tra rifiuti di ogni tipo, si aggirano umani e quadrupedi nello sporco più sporco (richiamate l’uomo in ammollo!). E’ chiaro che questa “fiction” (in Italia è sempre tutto una fiction) di fantadeficienza non poteva prescindere da un attore principale di bell’aspetto, curato (male!), ben vestito e dal linguaggio forbito (rima bastardina) come il nostro Cicciobello. La trama, scritta dagli sceneggiatori Fini e Casini (sono due cognomi, non due aggettivi, eh?) è stata portata su pellicola dal più grande regista contemporaneo, colui che guida e regna nei secoli dei secoli (speriamo di no). Sì lui, il grande, fantasioso, poliedrico, cilindrico (nel senso di giochi di prestigio nei processi) Silvio Wim BerlusFellini. L’eclettico maestro che gira tutti i suoi films nei mega-studi di CinecittArcore, dove ha allestito degli “studios” ipergalattici con attrezzature di altissima tecnologia, ha scelto per un ruolo così importante un uomo d’immagine. La storia parla di Rocco, un venditore ambulante di CD contraffatti che, in seguito al dolore provocatogli dall’aborto della sua convivente (senza permesso di soggiorno) impazzisce e gira per la periferia di Roma urlando ai cani (ma perché poi proprio ai cani?) che lui è un grande filosofo incompreso. I cani, non credendogli per niente (ovviamente), per dispetto fanno i bisogni vicino ai giacigli che lui allestisce sotto i ponti per passare la notte, con suo conseguente disappunto. Passando casualmente in quella zona, un “giocherellone” di nome Emilio, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, una sorta di novello “Robin Hood dè noantri”, si accorge della strana e deprecabile situazione. Come suo solito spiffera tutto ad un fantomatico Cavaliere, responsabile della sua azienda che si occupa di risanare i bilanci di misteriose società in perdita, pensando di poter trarre profitto da quanto ha visto. Ed infatti subito si mette in moto un meccanismo che, dietro l’apparente filantropico intento di aiutare i senzatetto come Rocco, nasconde invece l’idea di un grande profitto dal business delle palette e secchiello. In parole povere i furbacchioni riescono a far approvare, tramite un appoggio al governo, un disegno di legge che impone ai padroni di cani, pena multe salatissime, l’uso di apposite e nuovissime attrezzature per rimuovere dalle splendenti strade di borgata gli escrementi dei loro amici a quattro zampe. L’attrezzo, chiamato con grande fantasia “Il Fidopopò”, in poco tempo va a ruba (nel senso che, visti gli elevati costi, la gente se lo ruba come può) a tal punto che le periferie, i ponti, ecc della città. si popolano sempre più di senzatettosenzapermessodisoggiorno, che contribuiscono ad aumentare la microcriminalità (tanto per la “macro” c’è già qualcun altro). Questo manda su tutte le furie il Dottor Umberto, l’antropologo esperto, il quale, visto il crescente enorme afflusso di stranieri di diverse etnìe in Italia, non riesce più a farsi finanziare (illegalmente) le ricerche sul “menòma”, cioè l’accattone che vive sotto i ponti di Roma (trama bastardina). Decide allora di assoldare una truppa di barbari, i Visigatti, per fare razzìa di secchielli e palette, strumenti del proliferare di “negri e terùn” sull’ariano suolo italico. E qui entra in gioco l’eroe, “Checco dello Scapicollo” (così chiamato perché da bimbo, volendo imitare l’Uomo Ragno, si scapicollava per terra e rimediava sempre contusioni ed abrasioni varie, sempre però con molta dignità). Lui, “Il Signore dei Rutelli”, non potendo tollerare simili ingiustizie, in poco tempo e con l’appoggio di alcuni fedeli amici pescatori sul Tevere, sgominerà prima la banda dei Visigatti e farà applicare con aliquote diverse (più alte per i meno abbienti) la tassazione sulla cacca dei cani. Non vado oltre con la già dettagliata trama, per non togliervi il piacere delle numerose sorprese che questo splendido film vi riserverà (bellissima la scena dell’incontro tra Il Signore dei Rutelli e il misterioso Cavaliere, con effetti speciali che fanno sembrare che i due parlino in momenti diversi su due televisioni diverse…). L’unica pecca è la mancanza di una adeguata figura di cucciola del film, che stuzzichi la fantasia dei maschietti. Infatti ci sono alcune attrici nella pellicola, ma sono tutte un pò stile donna “anni2000”, una pugile, Katia, una madre badessa, Suor Irene, Emma la modella anoressica e altre. Tutte naturalmente si contendono il bell’eroe, ma una sola, outsider, riuscirà a conquistarne l’intrepido cuore, Barbara, detta per la sua leggiadrìa, “la Palombella”. (divertente la scena in cui racconta all’amica come lo ha sedotto, e le dice : “dopo averlo legato mani e piedi e dopo averlo posseduto per sei ore consecutive, ho pensato : ci STA, ci STA…). Allora bastardini, tutti al cine! Ma rammentate ai vostri padroni il necessario per rimuovere i vostri…ricordini!!! Se no vi multo con una foto ricordo di Rocco!!! Bau a tutti.  
DATA:  19-03-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Charlize Theron, Oscar e cani: “Sto bene solo con loro”  
E’ bella, è alta, è brava, è dolce ed intelligente. E’ poliglotta, è stata danzatrice, modella ed ora è attrice. E che attrice. Dopo alcuni film come “L’Avvocato del Diavolo”, con Al Pacino), “La moglie dell’astronauta”, “The italian job”, la bionda Charlize Theron nel 2003 vince l’Oscar come miglior attrice protagonista in “Monster”.  
Ma un nuovo Oscar glielo assegniamo modestamente anche noi, ed è il riconoscimento per lo spot più bello e riuscito in difesa degli animali. La Theron è raffigurata infatti nell’ultimo manifesto della “PETA” (People for the Ethical Treatment of Animals), l’associazione americana che si occupa della difesa degli animali. Appare più bella che mai, abbracciata ad uno dei suoi splendidi cani, che posa fiero accanto alla sua bellissima padrona: “Sto bene solo con loro” afferma Charlize. Perché le diamo l’Oscar? Perché la bionda attrice sudafricana non è la prima donna bella e famosa a fare da testimonial per la “PETA”, ma sicuramente quella più naturale e convincente. Infatti alcune sue celebri colleghe che l’hanno preceduta sono state in seguito coerenti con il tema della battaglia contro l’acquisto e l’uso di pellicce animali, mentre altre, come Naomi Campbell per esempio, successivamente non hanno saputo resistere alla tentazione di indossare pellicce da milioni di dollari. Inoltre quasi tutte le celebrità che hanno posato per la “PETA” l’hanno fatto praticamente svestite, da Kim Basinger a Sheryl Lee, da Dominique Swain a Charlotte Blue. Per Charlize non c’è stato bisogno, lei è bellissima anche così, forse ancora più bella, abbracciata al suo cane e con un’espressione di coinvolgimento veramente convincente, mentre sorride con dolcezza, rassicurante. E’ chiaro che quello che conta è soprattutto il messaggio “Se non indosseresti il tuo cane, non indossare nessuna pelliccia”. E, a giudicare dai primi risultati, l’idea dello spot sembra proprio che funzioni. Potremmo azzardare a dire che la forza e la personalità così convincente della bionda sudafricana che viene fuori dal manifesto derivi dal fatto di sapere cosa significhi amare e soprattutto aver bisogno di essere amati. La sua infanzia e la sua storia familiare sono state a dir poco drammatiche. Infatti già in collegio all’età di13 anni, a soli 15 assiste in diretta alla terribile scena della morte di suo padre, ucciso a colpi di pistola da Gerda, sua madre, nel tentativo di difendersi dall’aggressione del marito alcolizzato. L’anno successivo comincia a girare il mondo, partecipando e vincendo a Positano il “New Model Todat”, concorso per giovani modelle, e, soprattutto, trasferendosi a Milano, dove diventa celebre grazie allo spot della Martini. Poi vola a New York e, dalla “Grande Mela”, a Los Angeles, dove un incidente al ginocchio le preclude la carriera di ballerina e di nuovo si ritrova a soffrire per un grande amore, questa volta quello della danza. Ora è attrice a tempo pieno e può esprimere al massimo tutto quello di buono che ha dentro, dividendolo con i suoi amati cani.  
DATA:  12-03-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

IL FILOSOFO E LE DEIEZIONI CANINE (ovvero la rinascita del PCI guidato da “Rocco Bottiglione”)  
Wow bastardini, sono reduce da una quattrozampata col mio padrone per le vie della città. Ogni tanto mi porta con lui a fare shopping o anche a fare la spesa. E al supermercato mi piace saltellare nel reparto dei cibi per animali, sono un golosone! Mi piace anche gironzolare per le vie guardando le vetrine; mi diverto ad osservare la gente buffa e ad incontrare le cagnette degli altri acquirenti…  
Oggi però mi sono sentito un po’ in imbarazzo quando il mio padrone è entrato in un negozio un po’ strano ed ha detto “ Vorrei un paio di boxer…” Ho temuto il peggio! Credevo che volesse disfarsi di me a favore di una nuova coppia di cani! Poi quando la commessa gli ha dato quelle strane mutande ho ripreso fiato ed ho riavvolto la mia lingua penzolante. E, girando girando, ho visto dei motociclisti passare all’improvviso sui marciapiedi, dirigendosi verso alcuni “bisognini” dei miei amici canini (rima bastardina). Dopo averli rimossi in un battibaleno, sono ripartiti fieri sulle loro due ruote. Ho abbaiato incuriosito ed il mio padrone mi ha spiegato che erano le “Kamoto”, cioè le nuove macchine per rimuovere le deiezioni canine. Wow! che invenzione!!! e’ un’ottima idea, perché purtroppo sono pochissimi i padroncini che puliscono le strade dai nostri “ricordini”(another rima bastardina), munendosi di paletta e bustina apposite. Infatti la maggior parte di loro se ne frega altamente del prossimo, anzi magari, se contestato, ti risponde anche che pestarla porta fortuna!!! Ma quale fortuna!!! Ogni volta che mi capita di vedere un umano calpestare i nostri bisogni non mi sembra affatto che si reputi fortunato, almeno dalle imprecazioni che gli escono dalla bocca…!!! E poi se la prendono con noi, mondo cane!(…). Ma come possiamo fare ad evitare ciò? Mica abbiamo dei bagni pubblici, mica i nostri cuccioli portano i pannolini super assorbenti o ci portiamo appresso 10 piani di morbidezza. Dovremmo avere 10 piani di stitichezza per ovviare all’inconveniente!!!! E poi non possiamo avvertire, come magari fanno i bambini, che siamo arrivati al limite, non tutti i padroni comprendono i nostri ululati. E poi che mi dite dei randagi? Finchè non avranno una fissa dimora, non avranno neanche un fisso bagno! E non serve il prolungamento dello sgravio fiscale del 36%, perché i soldi per ristrutturare le cucce non ci sono. Ma soprattutto non ci sono le cucce! Eh, bastardini cari, noi 4zampe canini non siamo trattati alla stregua di altri quadrupedi. Pensate infatti che a Roma i gatti (sempre loro!) sono stati eletti “patrimonio bio-culturale” della città. Vi rendete conto delll’iniquità? Ma anche i loro… ricordini sono patrimonio bio-culturale?, forse sono più aristocratici dei nostri?!!!!!! Mah, trovo che dovremmo riunirci in un’associazione, magari fondare un partito. Il PCI c’è già stato (Partito Canino Italiano), però qualcosa ci dobbiamo inventare. Vorrei che a guidarlo non ci fosse uno come Bossi, che si mangia tutti gli ossi (rima bastardina), ma neanche uno come Tremonti, che trova buchi su tutti i fronti (again rima bastardina), e magari pure i buchi che noi scaviamo per nascondere i nostri ossicini più prelibati. Forse l’ideale sarebbe un filosofo; potrebbe infatti teorizzare la superiorità della razza canina, scrivere trattati su come siamo trattati (gioco di parole bastardino…), promuovere campagne elettorali con nuovi slogan di successo, far affiggere manifesti e cartelloni elettorali con i nostri musi al posto dei soliti faccioni. Potrebbe anche lui prevedere un milione di cucce in più, risolvendo il problema del randagismo. Certo, poi magari si porrebbe il problema delle nascite, cioè del suo antiabortismo, antidivorzismo, antibacchettonismo, antiqualcosaltrismo, ecc. E, soprattutto, delle trasmissioni politico/elettorali televisive dove dovrebbe promuovere l’ascesa della nostra coalizione. Non avrebbe molto credito con quella faccia, no? Voi cosa ne pensate? Io lo vedrei in uno spot in cui recita “I Tre moschettieri” di A.Dumas. Ve lo immaginate in calzamaglia e mantello che, a guisa di novello D’Artagnan, sfida magari un Cavaliere e, vincendo il duello, declama lo slogan del nostro partito e conclude “… giunto al fin della licenza io…Rocco!” Che impatto sugli elettori! Avremmo sicuramente la maggioranza e una volta al Governo faremmo costruire le toilettes per cani in tutte le strade, principali e non, una moltitudine di bellissime cucce popolari e andremmo a firmare con la zampa un contratto con gli italiani. Tanto in genere queste cose si fanno con i piedi… Bau a tutti dal Vostro Bastardino P.S. Fatemi sapere le vostre impressioni sul nostro “Premier Canino”  
DATA:  08-03-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Centri Dimagranti Fassino” (ovvero la dieta del bastardino)  
Gnàm, gnàm, slùrp, slùrp, rosicch, rosicch…..Oòps, scusate cucciolotti della Rete, non mi ero accorto di essere “on-line”…. Infatti sto facendo una scorpacciata di “ossi e dintorni” in vista di tempi senza ciotole e contorni (rima bastardina).Eh sì, il vostro bastardino sta per cominciare la dieta!…  
Anch’io perciò, come tanti, tantissimi altri “forzati del cibo”, mi vedo costretto a “mettermi a stecchetto” (come dicono i venditori di ghiaccioli). Chissà quanti di voi ci sono già passati o stanno per provarci, oppure hanno seguito le vicissitudini di qualcuno a loro vicino. Quanti di voi infatti hanno ancora nelle narici il nauseabondo odore del “minestrone bruciagrassi” che la mamma periodicamente e masochisticamente si ripropone? Quanti hanno il frigo pieno di latte e banane, ed ormai odiano le mucche e comprendono benissimo le povere scimmie? O quanti ancora stanno facendo lievitare (è proprio il caso di dirlo) il prezzo del magico “pane di Rivalta”, che se non lo trovi la dieta ti salta (rima bastardina)? In effetti è un gran problema, e a volte, più di testa che di pancia. Penso infatti a chi deve necessariamente controllare la propria alimentazione a causa di problemi di salute (vedi “tricicli e polistirolo”) o a causa del peso eccessivo che potrebbe creare problemi cardio-vascolari. Ma tutti gli altri perché fanno la dieta? Beh, alcuni perché effettivamente hanno bisogno di limare alcune rotondità eccessive, causate spesso da peccati di gola, ma altri (soprattutto altre) di queste presunte rotondità ne fanno una vera e propria malattia. L’altra sera infatti ero davanti alla Tv col mio padrone, sgranocchiatore di quintali di pop-corn (mica ha problemi di linea lui…), e seguivo con interesse la sfilata di moda “Cucciola sotto le stelle”. Tra un “però questa…” del mio fedele amico e un “whuùù” del sottoscritto scodinzolante, le “Miss in Zampissima” discendevano la scalinata ancheggiando con la sensualità propria delle “Dog-model”. Ed effettivamente alcune avevano dei fisici niente male (“da paura”, come direbbe Dario Argento), che sembravano scolpiti come la “Venere di Fido”, ma altre sinceramente sembravano avere un aspetto poco salutare. I loro vestiti davano infatti l’impressione di scendere su una stampella in movimento, tanto erano magre le cucciolette in questione. Così credo che sia veramente esagerato. Magro è bello, ma troppo magro no! Ma non è un problema estetico (che non è poco), ma soprattutto di salute, visto che non poche di queste ragazze per mantenere tali linee (linee veramente sottili!) si costringono a restrizioni alimentari di non poco conto. E poi, tramite i soliti “media” (ma non colpevoli più di tanto, poi) inducono con il loro esempio le adolescenti e le giovani cagnette ad imitarle, perché simbolo, identificazione del “bello”. Ed allora ecco la corsa alla dieta a tutti i costi (dovrebbero essere bassi i costi visto che non mangiano quasi niente!), alla “pesa” ogni due ore per vedere se un cracker ha creato danni irreversibili, fornendo ai loro corpi un grammo in più. Non è lontano quindi l’aggancio ai problemi legati all’anoressia, che coinvolgono sempre più fanciulle italiane. Attente cucciolotte, non facciamo scherzi! Qui si tratta di salute, ripeto, non c’è minigonna o scollatura che la possa ripagare! E poi, vi assicuro, un po’ di “ciccia” a noi maschietti non dispiace affatto (e poi a me come cane, a maggior ragione!). Perciò non scherzate col fuoco; semmai scherzate col cuoco!!! Ma non solo le giovanotte sono condizionate da quello che si vede in Tv o al cinema o soprattutto sui cartelloni pubblicitari. Aàrgh!, questi cartelloni! Stanno diventando il vero incubo nazionale. Prima i “faccioni elettorali” che deturpavano l’ambiente e “inquinavano” le nostre giornate, ora quelli dei centri estetici che promettono miracoli. DiBiquì, DiBilà, Sfigurelle, Cicciottella, ecc. E poi i più insistenti, tra cui i terribili “Centri Fassino: magri come un Diessino”. Ma basta! E’ vero che questa propaganda ha portato all’epoca l’ex Ministro-Grissino alla guida dei DS, ma non se ne può più! E poi chi dice che funziona? Anche Giuliano Ferrara si dice li abbia frequentati, ma il risultato lo possono vedere tutti…Tanto che LA7 gli ha affiancato Lerner per compensare, giocando a “Gard e ladri” in Tv, cercando di alzare l’audience con questo nuovo gioco televisivo (sempre meglio dei “Gerriscotti” o degli “Amadeusorapronobis”). Insomma tante signore, attempate o no, affollano i suddetti centri, sperando di arrivare ad essere come erano una volta, o come non erano neanche una volta… Vengono così spesi milioni su milioni per non esser più ciccioni (rima bastardina). Le nostre cagnolotte per non vedersi più come “Veneri di (Sandra) Milo” diventano assidue frequentatrici di queste “sale di tortura”, ci passano praticamente tutto il giorno tutti i giorni. Beh, cerchiamo di vedere il lato positivo della cosa: se stanno sempre lì, almeno non guardano le soap opera televisive. E scusate se è poco! Mah, bastardini miei, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Infatti io già ci ho ripensato e, invece degli ossi, vado a mangiarmi un “ossobuco”! Con tanto di sughetto e “scarpetta”, pensando ad una bella cagnetta (rima bastardina dietetica). In attesa di scoprire qual è la dieta di Buttiglione (secondo me assolutamente priva di fosforo), vi abbaio con simpatia. Il vostro Bastardino.  
DATA:  01-03-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Direttori e Bacchettoni (ovvero “anvedi come balla Del Noce””)  
Bastardini carissimi, come va? Io bene e, come al solito, sono pronto a propinarvi alcune notiziole interessanti da commentare insieme. L’altra sera ho visto in tv insieme al mio simpatico padroncino una replica di una puntata di “Libero”, la trasmissione di Rai2 del martedì sera condotta da Teo Mammucari.  
Le risate come al solito si sono sprecate e commentavo a forza di placidi abbai col mio padrone la bravura di Teo, certo un po’ cinico e crudele nelle sue battute, ma molto divertente. Ed eravamo d’accordo sul fatto che avrebbe meritato anche una promozione in prima serata, visto il successo e gli ascolti. Ed invece il giorno dopo, comprando il giornale in edicola e portatolo come al solito alla poltrona del mio amico bipede, col quale divido la casa, leggiamo un po’ sorpresi la notizia dell’addio alla RAI da parte di Mammucari. Curiosi leggiamo l’intervista a Teo, il quale svela le incomprensioni col direttore di Rete Fabrizio Del Noce, il quale gli avrebbe negato alcune lecite richieste. Insomma l’uomo dal microfono facile (Del Noce – vedi frattura del naso a Staffelli di “Striscia la notizia”) non avrebbe riconfermato il bravo conduttore per manifesta antipatia. A parte le simpatie che sono umane (e non solo, whùff), credo che quando si ha una risorsa vincente, che cattura gli ascolti (e la pubblicità) non si dovrebbe lasciarla andar via. Anche perché, se non riconfermata, questa è normale che vada ad arricchire la concorrenza. E in un periodo in cui le cose a viale Mazzini non vanno per il meglio, bene avrebbe fatto Del Noce a proporre qualcosa di positivo a Teo. Ma il direttore si sa, è così, è di umore variabile, forse un po’ “uterino”, e non si è lasciato sedurre da Mammucari. Ma forse chissà, avrebbe voluto essere in trasmissione e magari ballare… Nando… oppure trattato come ha fatto Fiorello, cioè con un appassionato bacio in bocca in diretta tv!….Ma Teo ha evidentemente altri gusti ed infatti si interessa molto di più alle Veline, aspirazione di tante cagnoline (rima bastardina). Ora ovviamente lavora su Canale 5, dove è apprezzato e non deve baciare nessun direttore… Ma un’altra notizia mi arriccia il pelo, quella relativa alla Disney. Infatti l’”Ave Maria Catholic Fund”, un fondo che investe solo in società che non violano i principi e l’etica cattolici, ha deciso di non avere più rapporti finanziari con la Disney. Quest’ultima infatti è stata messa sulla lista nera dopo aver deciso di finanziare la “Planned Parenthood of America”, che è un’associazione che assiste le scelte in tema di maternità e che non è per niente contraria all’aborto. Insomma la Disney è quasi considerata eretica, come del resto altre aziende, tra le quali Mc Donald’s, che garantisce agevolazioni ai propri dipendenti, in particolar modo alle coppie non sposate (sacrilegio!). Insomma anche nel mondo finanziario ci sono aziende bacchettone che mettono avanti la fede prima della ragione (rima bastardina). Uhum, stiamo attenti a non tornare troppo indietro, ad un passato mai dimenticato, ma ormai di certo superato (altra rima bastardina). Con questo vi saluto e vi attendo su queste pagine al più presto.  
DATA:  23-02-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Il panettone di Carnevale (ovvero:”chi va piano, abbaia sano e va lontano”)  
Ehilà amici carissimi, come butta la coda? Sono qui alla postazione nella mia web-cuccia per affrontare insieme a voi le problematiche del nostro tempo (esagerato?...no, non pensate che mi sia montato la testa!...). Ogni giorno si trovano notizie ed eventi che fanno riflettere sul genere umano ed animale, sulle abitudini, usi e costumi del nostro tempo.  
Per esempio negli ultimi anni ho notato che un po’ tutti gli aspetti del nostro modo di vivere hanno subito in un certo senso un’accelerazione, come se si andasse sempre più di corsa e spesso anche con un certo affanno. E questo lo possiamo notare nelle mamme che corrono per portare i bambini a scuola, con la tazza del latte in una mano, nell’altra lo zaino, nelle dita dei piedi le chiavi dell’auto e l’auricolare del telefonino che cade costantemente dall’orecchio, mentre chiamano in ufficio per avvertire che sono in ritardo e l’avviso di chiamata le avverte che la loro mamma le sta già chiamando alle otto di mattina per raccontar loro che ha litigato col marito. Oppure nei giovani manager che si districano nel traffico usando tre telefonini contemporaneamente, il volante, il cambio e il pc portatile, neanche fossero delle piovre. Oppure nei conoscenti che incontriamo per strada e che ti salutano di corsa, dicendoti sfuggenti che devono sbrigarsi per andare alla posta che sta per chiudere o all’alimentari che finisce il pane o a prendere il figlio o il nipotino a scuola, essendo chiaramente in ritardo. Ma anche in tv assistiamo a delle trasmissioni in cui ad un certo punto l’intervistato, spesso anche personaggio di un certo spessore, viene interrotto nella sua esposizione dal conduttore,costretto a mandare la pubblicità, perché se no la produzione chissà che gli fà (rima bastardina). Anche sul lavoro si va di corsa, si scrivono dieci e-mail contemporaneamente, mentre si sta al telefono e squilla il cellulare e le riunioni vengono continuamente interrotte, perché bisogna fare più lavori insieme per la produttività dell’azienda, visto che il tempo è denaro…
Insomma viviamo in un’epoca accelerata ed anche noi quadrupedi ne subiamo le conseguenze. Tempo fa, ad esempio, ero in giro per le vie del centro a fare dog-shopping col mio caro padrone e, come al solito, annusavo in giro per avvertire qualche odore interessante, magari di qualche cagnetta appena passata di lì. Annusa che ti annusa, lecca che ti lecca, mi ritrovo all’improvviso in bocca e poi in gola qualcosa che per poco non mi strozza, ostruendomi le vie respiratorie. E non si trattava del profumo di qualche dog-model, ma di coriandoli! Sì, di coriandoli. E questo non è avvenuto in questi giorni di carnevale, ma più di un mese fa, quando erano appena cominciati gli asSALDI ai negozi. Ma vi rendete conto che si stava ancora con la bocca sporca di torrone delle feste natalizie e per strada e nei negozi c’erano già le maschere e le stelle filanti?! Mi sembra esagerato sinceramente, tanto più che questo non è l’unico episodio. Infatti se ci fate caso la nostra società sempre più consumistica, rincorre le festività e le celebrazioni, anticipandole pur di fare più soldi possibili. E noi ci cadiamo puntualmente. Io ad ottobre mi sono ritrovato nella ciotola, insieme al mio osso quotidiano, un pezzo di panettone (chiaramente con i CANditi, eh,eh…), ma vi sembra normale?. Eppure i negozi mettono in vendita panettone e torroni, pandoro e fichi secchi, quando ancora noi indossiamo il costume sulle nostre bau-beach, quando i nostri cuccioli riprendono ad andare a scuola. E poi il carnevale anticipato, tanto che c’è chi, invece di tirare i coriandoli, tira uova di Pasqua con tanto di sorpresa ed in pizzeria come dolce, oltre al tiramisù, ti offrono la colomba! Mah, che tempi…;rimpiango quando certe festività si aspettavano per mesi e ce le godevamo veramente, senza nessuna corsa consumistica, mentre ora quando si scarta il regalo di natale si rischia veramente di trovare la sorpresa dell’uovo di Pasqua!
Quindi bastardini miei, vi invito a rallentare questa spinta alla fretta, all’eccessiva velocità (anche sulle strade infatti è lo stesso)a fermarvi ai semafori, a rispettare i tempi giusti, a godervi i momenti, lasciando loro il giusto tempo, ad apprezzare lo scorrere della vita e delle stagioni senza mangiare a carnevale i panettoni (rima bastardina).
Uno slurp a tutti dal vostro bastardino.
 
DATA:  16-02-2007   AUTORE:  Bastardino   FONTE: Bau  

“Il collare d’oro” (ovvero: “ Ringhio Gattuso al guinzaglio”)  
Bastardini di tutto il mondo unitevi! No, non è una campagna elettorale o politica che sto facendo, è solo che voglio chiamarvi a raccolta per divulgarvi una curiosa notizia che mi ha decisamente colpito.  
I calciatori italiani vincitori della coppa del mondo di calcio in Germania sono stati infatti convocati in pompa magna per una celebrazione e la consegna di un’onoreficenza, a testimonianza dell’impresa compiuta l’estate scorsa. Ebbene, indovinate qual è stato l’insigne riconoscimento? Un collare d’oro! Sì bastardini miei, proprio così, un collare realizzato con il prezioso metallo. Sono rimasto chiaramente molto sorpreso, come credo anche voi, ma non so se essere contento o indignato con le autorità che hanno preso questa decisione. Indignato perché i nostri politici ci hanno copiato, contento perché anche gli umani da oggi portano il collare (e non solo quelle stupide catenine con cuoricini, iniziali, ecc., quelle le abbiamo inventate noi quattrozampe, facendoci mettere una medaglietta di riconoscimento e poi loro anche lì ci hanno copiato…) e quindi sapranno cosa significa avere al collo una cosa che ti stringe e a volte ti costringe a non allontanarti, quando c’è attaccata la corda del padrone! Ma ve l’immaginate Totti che gira per Roma con Ilary che lo tiene al guinzaglio, oppure a casa lo strattona se non vuole mangiare la minestra col…cucchiaio? Forse è più facile pensare a queste scene con Gattuso, non per niente soprannominato “Ringhio”, che, tenuto per il collare, in giro per Milano non potrà azzannare i polpacci dei passanti! E pensate alla Seredova che tiene a bada il grande Buffon e gli tira le palline e lui si tuffa di qua e di là per prenderle…Mi dispiace soprattutto per Materazzi, il quale, se litigherà nel traffico con qualcuno che magari scenderà dall’auto e gli darà una testata, non potrà certo reagire! Dall’altra parte sono invece un po’ invidioso perché il mio di collare non è certamente così prezioso, devo accontentarmi del solito “girocollo” di stoffa o “metallaccio” da quattro soldi. E penso alle mie amiche cagnette che farebbero follie per un collare d’oro (beh, ditemi colleghi, quanti di voi hanno regalato un collarino d’oro come pegno d’amore alla propria quattrozampina?), magari tempestato di brillanti o strass, da abbinare anche ad una cavigliera. Mah, onore e lode ai nostri campioni del mondo e a noi invece non resta altro che cercare di organizzare un torneo di calcio a quattro zampe per sperare un giorno di arrivare ad ottenere un premio del genere. Per cambiare argomento voglio portarvi a conoscenza di una notiziola dell’ultim’ora. Sembra che in Svezia si stia diffondendo tra le donne la moda di cacciare l’alce. Ma io dico, con tutto quello che una donna ha da fare, lavorare, seguire i propri cuccioli, cucinare per il marito, ecc., dove lo trova il tempo per andare a cacciare l’alce? E poi perché proprio l’alce con tutti gli animali che ci sono che potrebbero essere cacciati, tipo i topi, le zanzare, le mosche, ecc.?. Trovo la cosa disgustosa, trovo le donne svedesi tanto belle quanto stupidotte e a questo punto spero che, quando andranno a caccia, i loro uomini si diano da fare per metter loro più corna possibili, magari grosse come quelle di un alce…. Un bau sulla fronte a tutti dal vostro Bastardino.  
DATA:  09-02-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

Fumata bianca (ovvero” il referendum in…embrione!”)  
Ciao a tutti, bastardini. Bentrovati e bentornati qui sulle nostre frequenze di “Radio Bau”, la radio che si ascolta da Bolzano a Palau! (oh una rima bastardina già alla seconda riga!!!). Trasmettiamo dalle nostre frequenze senza intermittenze (un’altra rima?!), vi forniamo notizie… succulente e di …primo pelo!.  
Oggi mi sento molto speaker radiofonico, un po’ perché ho appena finito di leggere il primo romanzo di Giorgio Faletti (“Io uccido”), ambientato a Montecarlo e in buona parte dentro Radio Montecarlo, e un po’ perché la musica trasmessa in questo periodo ci spinge alle ferie, al mare, al lago, in montagna; basta poi navigare un po’ nella Rete e si possono trovare tantissimi last minutes (ma anche “big solas”), occasioni e sconti sui viaggi aerei e navali. E a proposito di Rete, di radio e quindi di notizie, vorrei abbaiare un po’ su una notizia di qualche mese fa che potrebbe cambiare il mondo. No, non sto esagerando, visto che parlo del VatiCANo. Infatti tutti ormai conoscono il nuovo Papa, e tutti ricordano i giorni romani della veglia per Papa Woitila, dei funerali e dell’elezione del nuovo pontefice. E molti sicuramente hanno sentito o letto del suo amore per gli animali, sanno che vive con due amatissimi gatti e che è favorevole all’entrata in Vaticano dei 4zampe pelosi. Bastardini, questo è il nostro momento! Se è tutto vero, stiamo per varcare la sacra soglia di San Pietro! Dopo le recenti conquiste ottenute, come la possibilità di viaggiare in traghetto, di avere spiagge a noi riservate, e la possibilità di entrare in altri posti dove prima eravamo cacciati via, ecco che ci si sta per aprire la Porta Santa, grazie al nuovo pontefice che parla ai suoi gatti in tedesco, un po’ come faceva Pio XII con i canarini. Quindi preparatevi col vostro pelo migliore, arricciate la coda e fatevi lo zampicure, che stiamo per varcare il soglio pontificio! Di questo dovremo quindi ringraziare papa Benedetto XVI che ama i gatti e che per noi sarà sempre “Benegatto XVI “!!!. Vorrei fare a questo punto una riflessione sui referendum sulla procreazione assistita che ci sono stati tempo addietro. Metto da parte le considerazioni, etiche, scientifiche e religiose e non mi schiero in questa sede. Voglio solamente parlare del mancato raggiungimento del quorum necessario per la validità dello strumento referendario. Infatti l’affluenza alle urne è stata anche al di sotto delle aspettative e il refrendum è come se non fosse mai stato fatto. Quello che voglio sottolineare è l’assurdità delle regole adottate. Infatti, come tutti saprete, il referendum viene indetto dopo la raccolta di un certo numero di firme dei cittadini. A questo punto si mette in moto un meccanismo che prevede materiali, scrutatori, società di sondaggio, ecc.; si chiudono le scuole e si spendono un bel po’ di “euri”… Questa spesa, badate bene, ricade sulle spalle dei contribuenti, cioè noi. I manifesti propagandistici e i dibattiti televisivi ce li sorbiamo noi, le “dispute” con i colleghi e i familiari le facciamo noi, per ottenere cosa? Un referendum che non è valido perché non si è raggiunto il 50% +1 dei votanti! E allora mi chiedo: 1) perché non modificare la legge e rendere valida la votazione con un quorum diverso, oppure permettere i quesiti referendari solo dopo la firma di un numero molto maggiore di cittadini. 2) perché permettere a chiunque ne abbia i mezzi, di fare propaganda favorevole o contraria? Perché permettere che le persone meno istruite, quelle più semplici, quelle più facili da convincere, seguano le indicazioni dei politici, dei personaggi dello spettacolo e degli esponenti del mondo religioso, dai quali sono inevitabilmente e artatamente influenzati per il carisma che suscitano su di loro?? Non trovo giusto soprattutto lo schieramento di cardinali, sacerdoti, ecc., in quanto, benché l’argomento sia delicato e strettamente legato ad un discorso di fede, ritengo che il ruolo della Chiesa non sia quello di indicare ai fedeli come votare. Questa è un’usanza da sempre praticata dai parroci e dai sacerdoti nei confronti dei vecchietti che frequentano la parrocchia; succedeva soprattutto ai tempi della Democrazia Cristiana, quando si cercava di indirizzare gli anziani fedeli verso un voto “vicino alla Chiesa” e quindi alla “volontà di Dio”. Questa strumentalizzazione è stata usata con enfasi e con il supporto dei media nel caso dell’ultimo referendum, forse anche più che anni fa contro il divorzio o l’aborto. Solo che questa volta, a differenza di quelle precedenti, ha ottenuto i risultati sperati. Insomma, questi condizionamenti dei media nei nostri confronti, questi quotidiani suggerimenti su cosa mangiare, come votare, che abbigliamento o profumo o auto comprare, queste continue pressioni, si stanno allargando a macchia d’olio, stanno prendendo sempre più tempo nelle nostre giornate. E questo viene fatto a tutti i livelli, dagli anziani ai giovani, dagli adulti ai bambini appena nati. Ma si arriverà a fare pubblicità anche al feto che sta facendo l’ecografia nella pancia della mamma? Lo si informerà delle pappine che dovrà mangiare e sui pannolini che dovrà portare? Mamma mia, tutto ciò sarebbe terribile! Anche perché un potenziale nascituro, vedendo con anticipo il mondo che lo aspetta, potrebbe decidere di rimanere un…embrione!!! Un bau grosso grosso dal vostro Bastardino.  
DATA:  02-02-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

L’INFLUENZA DELL’ “UNI…POLL”  
Un bau a tutti i miei bastardini, grandi e piccini (rima bastardina iniziale), come state? Siete pronti per una nuova navigazione nella Rete? Si?, allora copritevi bene, che fa molto freddo ed è arrivata l’influenza!  
Avrete letto sui giornali e visto in tv tutti i servizi sul virus influenzale, quindi siete sicuramente informati ed avrete preso le giuste precauzioni per non ammalarvi. Ma tutte queste informazioni sono veramente utili?, sono corrette? Mah, io non ne sarei proprio sicuro, visto che ogni anno c’è la solita “tiritera”, mangiate molta frutta e verdura, bevete molta acqua, ecc. Ma sono gli stessi consigli che ci vengono dati d’estate, quando il solleone e la calura ci mettono paura (rima bastardina), o no? Allora come considerarli, come consigli e rimedi naturali (ma allora non c’è bisogno di intervistare decine di medici!), oppure come l’unica cosa sicura che ci possono dire, tanto nonostante le precauzioni e le medicine l’influenza arriva sempre e comunque?! E noi andiamo in farmacia, facciamo scorte di aspirine e simili (a proposito, amici, ho scoperto che ci sono almeno 20 farmaci che contengono Paracetamolo, la sostanza che combatte febbre e dolori, ed hanno tutti prezzi diversi - e case farmaceutiche diverse… con oscillazioni di svariati euro! - ma l’effetto è lo stesso o no?). Per non parlare poi di vitamine ed integratori, che poi magari non serviranno a niente. Allora ecco la guerra tra Ministero della Sanità e case farmaceutiche: medicinali da banco nei supermercati, sconti fino al 20%; insomma arrivano i saldi! E noi siamo solo gli spettatori di un film che varia nella trama, ma che si ripete sempre nel finale, cioè a letto con l’influenza!!! Si saldi chi può! E poi tutta questa storia del vaccino antinfluenzale, che bisogna farlo prima dell’arrivo del virus, ai primi freddi, che è consigliato a bambini ed anziani e a tutti quelli poco sani (rima bastardina antivirus). E gli altri? Gli altri allora possono permettersi di ammalarsi? E ancora, com’è che, nonostante il vaccino, l’influenza ce la becchiamo lo stesso? Sì, ci rispondono, ma in forma più lieve…ma chi l’ha detto?! Oppure ci rispondono che il virus muta…il virus muta?!, ma che scherziamo?, spendiamo tutti quei soldi nella ricerca, usiamo le cavie (poveri topolini miei, ma che male avrete fatto nell’altra vita per sopportare tutto questo?) e poi il virus muta…, ma muta dovrebbe stare l’organizzazione del Ministero della Sanità! Il virus si trasforma…, ma che è Superman, l’Uomo Ragno, che si trasforma?. Per non parlare poi del vaccino contro l’influenza aviaria. Infatti non vorrei ripetermi, ne abbiamo già parlato in precedenza, ma si farà in tempo per quando arriverà in Italia, se arriverà? Non vi allarmate, amici miei e guardate oltre. Infatti il pericolo c’è e si sta materializzando nelle banche, nelle OPA, nelle scalate. Sì, è stato trovato ed è stato isolato. Il vaccino costa 50 m.ni di euro e il nome che è stato dato a questo pericoloso batterio è: Virus dell’ uniPOLL !!! Ciao e bau a tutti!  
DATA:  21-01-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

La “FIFA” di Blatter ( ovvero: “fischietta fischietta )  
Non ci sono altre immagini disponibili Bastardini miei carissimi, ben trovati di nuovo su queste pagine web!
Vi auguro un anno pieno di soddisfazioni, salute e soldoni (prima rima bastardina del 2007). Spero vi siate ripresi dal rientro post vacanziero, dalle sbornie natalizie di panettone ed altre delizie (seconda…).
Quest’anno vorrei cominciare con un argomento leggero, più precisamente sportivo: la nazionale italiana di calcio che, dopotutto, se lo merita, visto che l’estate scorsa ha vinto i CANpionati mondiali in Germania. Pochi giorni fa, tra l’altro, gli azzurri sono stati premiati al Quirinale dal nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che li ha ringraziati per l’onore riportato in patria (!!!!!!!!!!!!!!!! ).  

E proprio nelle stesse ore c’è stata un’intervista al famoso presidente della FIFA (la federazione internazionale pallonara) Joseph Blatter, che l’estate scorsa, dopo la finale non aveva premiato di persona i nostri azzurri vincitori della Coppa del Mondo, come invece è da prassi. I campioni italiani ricevettero quindi la coppa dal presidente UEFA Johansson. Il fatto suscitò scalpore, ci furono molte polemiche relativamente a questo episodio, ci si meravigliò molto, anche se qui in Italia la sorpresa fu mitigata dal fatto che già in passato c’erano stati degli screzi e delle polemiche tra il vecchio presidente FIFA e la nostra Federazione.
Il 29 ottobre poi Blatter addirittura si scusò in un’intervista alla tv australiana per il rigore assegnato all’Italia contro l’Australia negli ottavi di finale, che permise, una volta realizzato da Totti, il passaggio ai quarti alla nostra squadra. Secondo il presidente FIFA la squadra australiana avrebbe meritato più degli azzurri di vincere. Dichiarazione gratuita, come quella del 21 Novembre a Madrid, in cui disse “no ad un calcio che, come avviene in Italia, diventi trampolino di lancio per interessi esterni o per la carriera politica. Insomma il vecchio bla-bla-Blatter ce l’ha proprio con noi e non si sa perché.
Inoltre Blatter non premiò l’Italia apposta per non darci la soddisfazione completa, per far sì che il riconoscimento fosse in qualche modo meno valido in quanto non consegnato da lui. Invece tempo fa dichiarò che non aveva premiato i nostri ragazzi in quanto, trattandosi di una finale tutta europea tra Italia e Francia, aveva voluto lasciare l’onore di farlo al suo vicepresidente e presidente UEFA Johansson e a Michel Platini. Blatter concluse l’intervista dichiarando che l’Italia aveva meritatamente vinto il mondiale (……).
Nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi Blatter dà un’altra versione dei fatti. Afferma che avrebbe dovuto premiare lui l’Italia e di questo si scusa, ammette di aver commesso un errore e lo motiva così: “Fin dall’inizio del mondiale i tedeschi avevano manifestato antipatia nei confronti della FIFA (ma è vero?, che motivo avrebbero avuto – ndb*?) perché ogni volta che ne sentivano il nome, dalle tribune partivano fischietta -sì, sì, ha detto proprio così…- Quindi prima della finale decisi di non premiare io per evitare una situazione imbarazzante alla presenza delle massime autorità politiche e istituzionali che si trovavano a Berlino. Ho voluto evitare che alla mia apparizione ci fossero fischietta fischietta (un’altra volta!).
“Sono nato a 20 chilometri dal vostro confine, il mio cuore è latino, non vi ho mai fatto la guerra….” Ed altre baggianate del genere. La verità è che nei nostri confronti prova sicuramente una certa antipatia, ce l’ha con noi, basti vedere come siamo stati trattati ai mondiali del 2002 in Corea-Giappone, eliminati da arbitri e guardalinee e non tutelati assolutamente dagli organi preposti, nonostante le richieste della nostra Federazione (c’è anche da dire che il presidente Carraro non si diede molto da fare in quell’occasione, ma le sue capacità e la sua serietà professionale sono note a tutti, basti vedere il suo ruolo in “Calciopoli”). Secondo me Il capo della FIFA comincia ad avere…fifa che oltre ai fischietta fischietta qualcuno gli tiri qualcosa sulla sua capoccetta (rima bastardina) e così cerca di ingraziarsi gli Italiani. Insomma un uomo sincero e coraggioso questo svizzero puntuale come un orologio cinese taroccato Io direi, caro il nostro bla-bla-Blatter, che faresti meglio a startene zitto, anzi, faresti ancora meglio a dimetterti finalmente da quell’incarico che, per capacità, serietà e, vogliamo dirlo?, sarebbe meglio lasciassi a qualcuno più giovane ed imparziale di te!
Anche perché se no il tifoso…fischietta!!!
Un grosso bau a tutti dal vostro bastardino.


*: nota del bastardino

 
DATA:  14-01-2007   AUTORE:  Il Bastardino   FONTE: BAU  

I CANI DI ISCHIA E LE CODE DI CAPODANNO  
Ciao a tutti, Bastardini del terzo Millennio. Come state? Io bene, come al solito, o perlomeno cerco di cavarmela, osservando con distacco quello che mi succede intorno. Questione di carattere…  
L’altra sera, per esempio, ero al circolo “Cave Canem” con alcuni amici ad abbaiare del più e del meno, ed ogni tanto i toni sono stati un po’ accesi. Vi riporto alcune battute della nostra abbaiata sui temi di attualità, fatta tra un Friskies ed un analcolico. Lo spunto lo abbiamo preso dalla notizia del tentativo di suicidio ad Ischia della signora “Annemarie Ernst”, quella dolcissima anziana donna che sull’isola si è sostituita alle inadempienze delle autorità locali negli obblighi verso il randagismo canino e felino. La signora negli ultimi anni, a proprie spese, ha tolto dalla strada e salvato dalla fame centinaia di miei colleghi, fino al punto che, esauriti i fondi, ha visto vanificati i suoi sforzi e, colta dallo sconforto, ha tentato l’insano gesto.
Lupo, (pastore tedesco convinto seguace di Fini e della coalizione di destra) ha colto al volo l’occasione per dare addosso al governo:
Lupo: …E’ un ulteriore dimostrazione dell’incapacità di questo governo di essere presente laddove il cittadino non è in grado di autogestirsi. Altro che stato assistenzialista!
Fido (bassottino convinto assertore delle veltroniane idee del neobuonismo):
Eh sì, siete tutti bravi ad abbaiare quando c’è qualche problema che soprattutto certa stampa mette in evidenza! Vorrei vedervi a combattere contro gli eterni problemi del Sud. E poi voi l’estate andate a fare i signori nelle isole con le vostre barche, vi abbronzate e vi atteggiate nei salotti bene. Ma in quei giorni mica ci pensate ai randagi!
Lupo: Altro che pensare ai randagi. Voi non siete capaci di pensare neanche ai vacanzieri! Gli fate fare 100 km di “code” per festeggiare Natale e Capodanno, sotto la pioggia e la neve. Mica ci pensate a rendere più sicure le vie di trasporto e a prevenire simili inconvenienti. Almeno potevate dare tempestiva informazione sulle vostre reti filogovernative. Non gli avreste fatto soffrire il “freddo cane”!!!
Socrate (mastino napoletano di idee moderate):
guagliò nun v’azzannate. Ormai chillo che è state è state. Penzame a costruì qualcosa di concreto analizzando senza eccessivi coinvolgimenti quello che succede. E’ vero che ad Ischia lo canile de “Panza” non regge più, ma allora la panza di Giuliano Ferrara che dovrebbe dì? E poi il maltempo delle feste è stato proprio infame assai. Pensate che Berlusconi ha dovuto aspettare quasi un’ora prima di decollare col jet privato per le Maldive perché a Milano il tempo nevicava!!
Fido: A proposito! Parliamo un po’ di questi signori della “Cuccia delle Libertà”: Quello fa la campagna elettorale cercando i “nei” nelle trasmissioni di Vespa o le rughe di “Nonno Libero”, quell’altro sciacallo “lumbard” usa tragedie come quella del ragazzo ucciso in un incidente d’auto dall’extracomunitario per fare proclami razzisti durante un funerale; quell’altro è da qualche mese che sta in silenzio, freddo come un serpente, essendosi liberato dei vari Storace e dei “Rauti di Capodanno” ed infine quell’altro fa solo Casini…
Lupo: Senti!!! E adesso giustifichiamo pure quegli assassini. E’ vostra la colpa. E’ dello Stato comunista/garantista, che favorisce l’immigrazione clandestina e la tutela, per prendere più voti e per aiutare la Confindustria a pagare di meno chi lavora. Noi invece lavoriamo per un paese migliore, per abbassare le tasse sotto il 13% (o questo lo diceva Putin in Russia e mi sono confuso?)…
Socrate: Guagliò, nun facimme commeddie, come direbbe Eduardo. E’ chiaro che ognuno di voi tira l’acqua a lo mulino suie (la “Barilla” lo fa al “Mulino Bianco” d’altronde…). Tu sì convinto che Marx fosse “nu bravo guaglione”, te invece pienze che era “nu comico che c’aveva pure 2 fratelli…” è chiaro che nun ve trovate. Uno segue le impronte del Cavaliere che m’arricuorda Plotino, ‘o filosofo che diceva che c’era l’Uno, cioè un essere unico, inimitabile, indistruttibile, infinito ed eterno; l’altro che invece ancora dorme col “Capitale” sotto il cuscino, ed esalta quelli colla erre moscia (da Guccini a Bertinotti…)
Lupo: Ma che dici?! E’ talmente evidente che bisogna andare subito alle elezioni. Questo governo sta facendo solo danni. Dall’aria alla terra. Da Malpensa (e certo già il nome è tutto un programma…) per arrivare alla pillola del giorno dopo. Stiamo autorizzando l’aborto a tutti i livelli e…
Fido: Ma che dici? Informati e non parlare a vanvera. Di aborto si parla solo quando c’è l’annidamento nell’utero, l’ho letto nell’Enciclopedia Treccani (embè…). Sono illazioni gratuite queste. E allora che dire dei ragazzi a cui per colpa vostra viene ormai data una disponibilità economica che noi ci saremmo sognati e che vanno in discoteca fino all’alba, fanno i “pigiama parties” ed hanno moto e vestiti costosissimi?
Lupo: Ah, loro spendono…invece il vostro superintegerrimo integralista comunista Bertinotti che si compra gli abiti di “Piombo”? (mica gli pesano, visto che Piombo non è inteso come metallo, ma come lo stilista da migliaia di euro a giacca?)
Socrate: Guagliò, guagliò, ma che c’azzecca?! Qui bisogna tenere la memoria storica, ma se non vi mettete d’accordo, non ci ricorderemo neanche più quando abbiamo mangiato l’ultima volta!! E poi nu consiglio, basta co’ ‘sti fiori e co’ ‘sti Forza Italia, sennò dovremo fa diventà Premier o ‘no giardiniere rumeno oppure Donadoni!!!!
Poi, resici conto che ormai si era fatta l’ora di cena e che i nostri padroni ci stavano mettendo comunque da parte un bel po’ di ossi, siamo tornati a casa, al calduccio, scodinzolando alla vista di qualche cagnetta del circolo e sbrigandoci per vedere l’inizio della puntata del commissario Rex.
 
DATA:  10-01-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“IL “Circus” delle intercettazioni” (ovvero: “sono solo fatti miei!”)  
Bastardini miei, eccomi a voi dopo un po’ di tempo, più in forma che mai! Ripresomi dalle vacanze e dal rientro al lavoro (oh, ma stare dietro ad un padrone che finisce le ferie, è nervoso perché torna al lavoro, ecc, è faticoso come un lavoro vero, credetemi!).  
Ripresi anche dallo stress delle numerose cagnette lasciate sui luoghi di villeggiatura (!), torno a servirvi con la mia opera di navigazione in rete e sulla carta stampata, per darvi le notizie più interessanti e curiose dell’universo (starò esagerando?). Quest’ultimo periodo sono assillato dal telefono. Ebbene sì, ogni volta che mi avvicino a quell’infernale apparecchio tremo al solo pensiero di quello che nasconde. Sì, perché basta toccarlo, portarlo con sé se è un cellulare, per essere individuati ed eventualmente intercettati immediatamente. Quello che è successo recentemente con lo scandalo “Telecom-intercettazioni” e prima ancora con “Calciopoli” mi ha colpito veramente. A tal punto che quando utilizzo l’apparecchio telefonico mi guardo in giro continuamente, cerco microspie, specchi finti, ecc, e mi sento come in un film di spionaggio. Penso a Moggi, Girando, ma mi giro per vedere se c’è dietro Pippo Baudo (rima bastardina), perché ormai questa tecnologia che avanza così rapidamente mi sta mettendo una tale confusione, a tal punto che a volte non so se mi trovo a casa, al mare o in un reality. Ad esempio è di queste ultime ore la notizia della chiusura di Circus, il reality che si è rivelato un flop (come le cosce cellulitiche della Marini, eh,eh, che cattivo…). Condotto dalla intramontabile Barbara D’Urso, con la complicità di Andrea Pellizzari, questa trasmissione si riprometteva di far esibire tredici VIP (Very Important Pezzent) come le sorelle Boccoli, Rosita Celentano, Ciccio Graziani, Marina La Rosa, Valeria Marini ed altri semi sconosciuti, nelle acrobazie e nelle attività circensi. A me già il circo sta antipatico perché vengono usati gli animali, ma poi se vengono usati degli umani ancora più tragici è giusto che l’abbiano chiuso! Insomma, la trasmissione ha avuto pochi ascolti ed è caduta vittima dell’audience, venendo “tagliata” dal palinsesto televisivo. Ma torniamo al telefono, questa meravigliosa invenzione di Antonio Meucci che non conosceva Sottile e Ricucci (another rima bastardina). Quando abbaio al telefono ora temo sempre che qualcuno ascolti le mie conversazioni, ma non perché io abbia niente da nascondere, ma, come diceva “Raz DeCAN”, “sono solo fatti miei!”, e quindi non voglio che nessuno si metta ad origliare quello che magari dico via cavo alla Labrador di via Cavour o alla pechinese di Piazza Vittorio (pure i cani lì ormai sono cinesi!). Comunque una legge in merito deve essere fatta con tutti i crismi, perché se è vero che nessuno ha diritto a mettere telefoni sotto controllo se non dietro autorizzazione di un magistrato, è vero anche che le cose emerse che possono servire alla giustizia non dovrebbero essere cestinate. Io credo che per applicare la legge e difendere i cittadini ogni mezzo sia lecito, quindi pazienza se qualcuno viene “disturbato” mentre è in privata conversazione, soprattutto se è un sospettato o comunque un poco di buono. Poi lasciamo stare Telecom Italia, i suoi responsabili della security, i vari Mastella e compagnia bella (altra rima bastardina) e cerchiamo di essere meno critici e più concreti e, magari di stare meno al telefono…così si risparmia pure sulla bolletta. Un bau da intercettare a tutti i miei bastardini.  
DATA:  07-01-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

L’ITALIA “CACCIA” L’ORSO TEDESCO (ovvero: chi spara e fischia è un vero “animale”!)  
Quando avviene un omicidio, sia umano, sia animale, non c’è vendetta o soddisfazione a priori che possa compensare il tragico evento. Non vorrei sembrare eccessivamente enfatico in questo pensiero che sto esprimendo, né conferire un valore esagerato ad eventi che non sono certo in cima alla classifica delle cose più importanti della nostra vita.  
Però mi piace riprendere la notizia di qualche tempo fa che riguarda l’uccisione di “Bruno”, l’orso di due anni abbattuto presso il lago di “Spitzingsee”, nella contea bavarese di “Miesbach”, che non mi è proprio andata giù. Ricordiamo l’accaduto. La mattina del 30 Giugno le “solerti” autorità tedesche avvistano di nuovo l’orso italiano che si era allontanato dal Trentino, sfuggendo ai controlli delle istituzioni del Parco dell’Adamello-Brenta, dove viveva nell’ambito del progetto del WWf “Life Ursus”. Nonostante le richieste di cautela da parte delle autorità italiane sotto la cui tutela comunque era l’orso, senza tener conto dei numerosi appelli delle associazioni animaliste fatte alla autorità di Austria e Germania, dove l’orso bruno era stato più volte avvistato, una volta avvicinato, ancorché non pericoloso per l’uomo, non si è neanche tentato di addormentarlo come si suole fare in questi casi per poi rispedirlo al mittente, ma, appena si è presentato a tiro, è stato fatto oggetto della gragnuola di colpi delle scellerate guardie teutoniche. E’ scontata l’indignazione degli animalisti e non solo, dell’”ENPA”, del “WWF Italia”, per una vicenda “tragica” e vorremmo vedere anche puniti tutti i colpevoli (sì, lo so che non sto parlando di uomini, delle stragi di innocenti in Libano e Israele, ecc., non vorrei essere tacciato di “esasperante animalismo”, ma, se non erro, per Dio anche la vita degli animali è sacra e degna di rispetto). Nello stesso periodo in Italia c’è stato fomento ed indignazione per il più grande scandalo del calcio di tutti i tempi. Personaggi famosi e grandi squadre di serie A sono state coinvolte, campionati sono risultati falsati, giocatori ed allenatori additati come personaggi non proprio esemplari e “puliti”. Tra questi anche alcuni tra i più rappresentativi componenti della nazionale che si apprestava a volare in Germania per disputare il mondiale. L’opinione pubblica era divisa, la carta stampata e le radio e televisioni processavano il processo e gli addetti ai lavori, ed il polverone che si sollevava gettava un’ombra sulla nostra squadra. Neanche a dirlo all’estero ci sguazzarono. Le testate giornalistiche si divertirono ad accusare e mettere in ridicolo il nostro calcio e, soprattutto, il nostro paese. Non si esimettero (o esimérono, scegliete voi…) da questo facile tiro al piccione imbroglione la stampa dei nostri amici tedeschi ed alcuni personaggi di rilievo. Al contrario di come giocava con immensa classe a calcio, poco elegantemente Beckembauer “minacciò” (o avvertì) che saremo penalizzati dagli arbitri nel torneo in seguito a questa figuraccia, Rummenigge addirittura denunciò i comportamenti “mafiosi” della Juventus. Insomma cominciammo il mondiale tra critiche ed insulti. Ma, pur giocando in maniera appena appena accettabile, arrivammo addirittura in semifinale. Salì un po’ la fiducia intorno alla squadra, vennero apprezzati gli sforzi e l’umiltà di campioni speso accusati di essere divi dediti solo a veline e copertine e, come spesso succede in questi casi crebbe l’orgoglio nazionale, sembrava addirittura che improvvisamente tutti conoscessero l’Inno di Mameli e, soprattutto, ci fu il grande entusiasmo dei nostri compatrioti emigrati all’estero, dove sono a volte rispettati, altre volte non certo trattati con grande rispetto. E chi incontrammo in semifinale? La Germania padrona di casa, organizzatrice del torneo, un pochino aiutata dagli arbitri e, anche se latitante nel bel gioco, sicuramente favorita per vari motivi Ecco qua che si scatenarono allora gli sciacalli teutonici, come il giornalista di “Der Spiegel”che scrisse così (da Repubblica): "L’uomo italiano, chiamiamolo Luigi Forello è una forma di vita parassitaria", non può vivere senza un animale ospite "dal quale succhia più che può". "Luigi Fiorello - è l’opinione del giornalista tedesco - è perennemente impegnato a mostrare il suo bisogno di aiuto. Se non si chiama Luigi, si chiama Andrea o Luca, ma l’atteggiamento non cambia". "Il suo obiettivo primario nella vita è l’ostentazione continua di affaticamento - scrive Achilles - e il suo animale ospite preferito è "La Mamma", la sua nutrice tettona che gli lava i calzini e gli cucina ogni giorno la pasta con un bel sugo denso". E via a descrivere l’italiano mammone che sta a casa fino a 30 anni, poi si sposa e trasforma una "bella ragazza" in un’altra mamma tettona alla quale non presta alcuna attenzione, impegnato com’è a lucidare la sua Fiat e parlare di auto. “Ma è nello sport che si manifesta meglio tutta la perfidia insidiosa del "Luigi", "come milioni di persone possono vedere ogni anno sull’Adriatico". Ed ecco la descrizione del gioco italiano, che Achilles fece tratteggiando le mosse del tipo da spiaggia che si concede al pubblico dopo una lunga serie di riti vanesi. "Cammina impettito in giro per ore, per giocare alla fine massimo cinque minuti - scrive Achilles - Salta come un cretino tutt’intorno, sbraita come ha visto fare in tv, preferisce giocare la palla a terra in modo da colpire meglio le ossa degli altri". Infine ci accusò di aver battuto l’Australia alla fine dell’articolo dove la metafora viene spiegata. "Quel che è accaduto ieri non è dunque inusuale - chiosa Achilles - Grosso è caduto in area di rigore e sogghignava mentre era ancora in volo. Il non meno viscido Totti ha trasformato il rigore contro l’Australia, poi si è succhiato il pollice. E’ andata come sempre. Venerdì saranno gli scalcianti taglialegna dell’Ucraina ad essere oliati e impastoiati. Così, seppur buoni a nulla, gli italiani arriveranno di nuovo fino alla semifinale. Ma poi, cari Luigi, non sarà sempre domenica. Noi abbiamo ancora un paio di conti aperti dall’ultima vacanza italiana" Così il clima si arroventò, i nostri ragazzi, già caricati dalle accuse del “Moggigate”, entrarono in campo per una battaglia che si trascinava dietro trascorsi sportivi (vedi precedenti mondiali dove abbiamo praticamente sempre eliminato i tedeschi) e forse, perché no, anche bellici, in un paese dove non è mai stato dimenticato il nostro tradimento nei confronti del “divino Hitler”, condottiero della razza ariana. Tutta la partita fu un coro di fischi nei confonti dei nostri azzurri, i quali vennero provocati e non reagirono, ma attaccarono (ma non giocavano solo cinque minuti i vanesi?), presero pali e traverse, corsero e combatterono come mai nella storia (non voglio rendere epico l’avvenimento, ma solo far risaltare l’orgoglio dei nostri). Sempre fischiati, derisi, con in testa la copertina del piatto di spaghetti con sopra la pistola e la scritta MAFIA, ascoltando urlare “pizza pizza” per centoventi lunghissimi minuti, pensando a tutte le umiliazioni patite dai nostri emigrati, costretti a bere birra tutto l’anno con i “panzoni con le camicie a quadri”, tirammo fuori il colpo di genio,la classe,la fantasia che il popolo di casa non ha e che sicuramente ci invidia. Vincemmo (con Grosso merito…) con due gol negli ultimi tre minuti, seppellendo i giocatori dello sportivo Klinsmann e mettendo a tacere i fischi dei crucchi piangenti sugli spalti. C’è vittoria più bella? A casa della squadra organizzatrice (che nel ’90 vinse a casa nostra tra l’altro), davanti ai giornalisti che prendono in giro spaghetti, pizza e mandolino, davanti a 60.000 idioti che contro tutti i dettami della sportività fischiano senza motivo la squadra avversaria, con dentro una voglia ed un senso di rivalsa senza precedenti (neanche la splendida Italia Mundial dell’82) e con in testa la battaglia ancora più importante che il loro amico Pessotto stava combattendo in Italia? L’Italia “cacciò” così l’orso tedesco dal Mondiale. Insomma ancora una volta la fantasia italiana si dimostrò superiore alla limitata organizzazione tedesca, a chi non sa guardare ad un palmo dal proprio naso, a chi non sa aspettare per prendere una decisione intelligente, a chi spara pallottole anziché sonnifero ad un orso girovago che ha varcato i confini della “Crante Cermania”, a chi, temendo, ma mai ammettendolo, prova paura per un avversario storicamente più forte in vari campi, sportivi e non per questo lo odia e lo offende. Certo la gioia per questa vittoria non ha forse ragione di essere paragonata alla rabbia e al dolore per l’orso italiano, non voglio neanche dire che sia una vendetta, ma mi prendo solo la libertà di usarla come semplice metafora. Permettetemi infine di dedicare questa vittoria (che poi preluderà a quella della finale in cui batteremo la Francia, udite udite, ai rigori) a Bruno, l’orso colpevole di non conoscere la geografia...e i tedeschi.  
DATA:  02-01-2007   AUTORE:  Stefano Pietri  

“Pissi pissi…BAU BAU” (ovvero: “lo sCANdalo del calcio!”)  
Bastardini calciofili e non, siamo nel caos più totale. A meno da un mese dall’esordio dell’Italia nel CANpionato mondiale di calcio di Germania, lo scandalo delle intercettazioni telefoniche ha sconvolto le nostre certezze e le nostre fedi calcistiche.  
Tutti sarete ormai a conoscenza dei numerosi colloqui poco edificanti, misteriosi o meno, che dirigenti di società di calcio, dirigenti federali, arbitri e presidenti hanno avuto nel campionato di serie A 2004-2005. Tutti sapevano e nessuno abbaiava, tutti si lamentavano, ma non denunciavano. Ora che nomi e dettagli sono venuti fuori c’è la corsa all’abbandono della nave da parte di molti che ci hanno viaggiato sopra, i quali prendono le distanze dai miserabili mafiosi dell’organizzazione a delinquere. Dall’altra parte c’è il coro di quelli che…”L’avevo detto io”…, sì, ma a chi? Oppure di quelli che finora perlomeno sembrano non essere coinvolti e che sparano sui colpevoli ufficiali.
Dobbiamo riflettere su più punti però:
Innanzitutto si era formato questo sistema perché c’è stata l’abilità di alcune persone corrotte e corruttibili a formarlo o perché in un sistema tale è stato possibile che si sia affermata un ‘associazione di cinici e balordi come gli ormai famosi intercettati? Insomma è nato prima l’uovo o la galliani…ehm, pardon, la gallina? E’ responsabilità del mondo del calcio concepito così com’è stato fino ad oggi, o la colpa è soltanto di Luciano Moggi? (beh questa rima bastardina ve la dovevo). Insomma bastardini miei, fino alla fine delle indagini ne vedremo delle belle. E immaginiamo cosa potrebbe saltare fuori se si avessero le intercettazioni dei campionati dal 1994 ad oggi, giorni in cui alla Juve arrivò Moggi (lo so, ma è venuta da sola…è bastardina!). Forse sarebbero da riassegnare una decina di scudetti. Già due ne reclama Berlusconi per il suo Milan, disposto sembra a cedere all’Unione del Centrosinistra magari un paio di seggi al Senato; quindi lo stesso potrebbe fare Moratti dell’Inter, sbeffeggiato per 15 anni perché non vince mai (vi ricordate il fallo di Iuliano su Ronaldo?...) e magari anche altri presidenti che a forza di arrabbiarsi hanno perso i denti (altra rima bastardina), come Sensi della Roma, Cagnotti della Lazio (ma Cagnotti ha perso ben altro che scudetti…), Cecchi Gori per la Fiorentina (io manderei via Della Valle e metterei presidente dei viola Valeria Marini, guarda un po’). Ma ciò non credo sia possibile, perciò speriamo che la giustizia faccia il suo mestiere, colpisca TUTTI i colpevoli e faccia pulizia, in un mondo dove i vecchi valori hanno lasciato troppo posto a falsità, mercenari, procuratori, flebo e integratori (oggi sono in forma con le rime!), dove l’unica faccia pulita è quella dei tifosi (i non violenti chiaramente), amanti traditi dal loro amore domenicale (e non solo). E che dire di tutti quelli che, se è vero che i risultati di un’enorme quantità di partite sono stati falsati, dovrebbero essere risarciti, sia addetti ai lavori che tifosi paganti, abbonati a SKY, scommettitori, ecc.?
Ma il nostro presidente di Lega, Adriano Galliani ha detto che si tratta solamente di un “pissi pissi Bau Bau…”, e allora se lo dice lui…, d’altronde quando ci sono troppi Galliani a cantare non si fa mai giorno, o no? E intanto la nostra Nazionale va a giocare alla cieca quello che doveva essere il Mondiale del riscatto dopo le brutte figure fatte in Giappone- Corea prima e agli ultimi Europei poi, con quel diavolo di arbitro Moreno e l’Acqua Santa di Trapattoni (uuhhhhhhh). Già Franz Beckembauer ci ha avvertiti del clima poco favorevole che troveremo, e questo ci può far pensare che gli arbitri potrebbero non essere particolarmente benevoli con noi, visto che il nostro allenatore non è completamente estraneo alle vicende, il nostro portiere è stato accusato di scommettere on line sulle partite, il nostro capitano, oltre ad avere la casa perquisita dalle forze dell’ordine, alcuni mesi fa è stato protagonista di un videoclip con flebo.
Insomma la nostra avventura non parte sotto i migliori auspici, ma speriamo in una prova d’orgoglio dei nostri ragazzi, che intanto sembra che abbiano imparato l’inno di Mameli, conoscono il silenzio stampa e speriamo non conoscano il numero di cellulare di Moggi!…
Una bau affettuoso e un dribbling a 4zampe dal vostro bastardino.
 
DATA:  24-05-2006   AUTORE:  Pietri Stefano   FONTE: BAU  

“IL FESTIVAL DI SAN FLOP”  
(ovvero “Dall’Auditel alla Doxa, da Panella alla Oxa)  
Bastardini intonati e non, buon Festival a tutti!
“Buon” si fa per dire, infatti l’attesa è sempre meglio della sorpresa (rima non bastardina), come si dice. Ma appunto l’attesa per questo evento CANoro che ci accompagna ormai da “secoli”, è stata tutta per i nuovi presentatori (cioè quelle poche volte che non c’è Pippo BAUdo…), per i vestiti delle belle “statuine” che affiancano il conduttore, per qualche caduta dalla scala (quest’anno è stata addirittura tolta!), per qualche gaffe o ripugnanti baci in bocca tra ospiti/presentatori/DelNocivari, ecc.
Certo quest’anno il buon Panariello aveva un compito ingrato, quello cioè di “succedere” a Sua Santità Paolo Bonolis da Borgo Pio, dove nessuno guadagna quanto guadagno io! (rima bastardina sul Paolino nazionale).Quindi il nostro toscanaccio ha un’attenuante non da poco ma, ragazzi, come dicevano proprio a Sanremo Morandi/Tozzi/Ruggeri nel 1987, Si può dare di più!!! Eccome!, non ci vuole poi molto. Ad esempio si è avuta la fortuna e la bravura di ottenere un ospite del calibro di Mr.John Travolta, attore pluripremiato, di chiare e risapute origini italiane per giunta, e cosa gli è stato chiesto? Di parlare della sua passione per il volo (è’ infatti pilota da 30 anni) e di fare, tra l’altro, le camminate di alcuni personaggi che lo hanno reso famoso in alcuni dei suoi film di maggior successo (vedi Tony Manero ne “La febbre del Sabato sera”. E poi? Poi Panariello gli ha cantato “Volare” (Nel blu dipinto nel blu)!, mamma mia! Tutto qui? Meno male che John è stato spiritoso e per niente “esagestar” come molti suoi colleghi, infatti si è messo a fare un massaggio da reflessologo plantare alla simpatica e poliglotta ex-Iena Victoria Cabello (non male la ragazza, bella scelta!), e si è prestato (fino ad un certo punto perché poi è fuggito via con il suo jet…) a questo teatrino di testi veramente scadenti, senza darci degli imbecilli, come di solito fanno alcuni ospiti stranieri, nei confronti dei quali i nostri pseudoconduttori si genuflettono spesso.
Bèh, se lo “scontro” Tyson-Bonolis nel Festival dello scorso anno era andato a finire in pareggio con la giuria contestata, quest’anno sicuramente la RAI ha perso per KO tecnico!
E poi nella seconda serata è arrivato Francesco Totti (ma che sorpresa, lo sapeva pure Di Canio!), che al di là del tifo e delle simpatie/antipatie, è comunque uno dei più forti calciatori al mondo. E gli sono state chieste 4 cose 4 , tipo: è vero che Berlusconi ti è venuto a trovare?, come vi siete conosciuti tu ed Ilary?, qual è la vostra canzone, chi cambia il pannolino al lupetto Christian?, ecc.. Ma vi rendete conto? Altra occasione sprecata, dato che Francesco non è un fenomeno di dialettica, ma certo qualcosa di più originale si sarebbe potuto tirare fuori da lui (anche con la complicità dell’emozionata mogliettina), o no?
Ma veniamo alle canzoni. Queste di sicuro vanno giudicate sempre dopo averle ascoltate più volte, non è giusto forse dare giudizi affrettati, anche se, per esempio, l’accoppiata Mogol-Gigi D’Alessio , come si dice, “stona” un po’!.
Ma tutto è in mano all’Auditel, ente che regna sovrano in questo baccano (rima bastardina sanremina), come una volta la Doxa, regina delle indagini demoscopiche, nonché quasi omonima della Oxa, grande voce, grande carisma, ma troppi silenzi e lacrime e troppo incenso (in camerino) e, nei testi, troppo Pasquale Panella, del quale anch’io so fare una rima più bella!(uuuuuhhhhhhhhhhh).
E mi fermo qui, come il Festival che una sera ha riposato per la partita della Nazionale. A proposito, ma ora che Totti è infortunato toccherà a Del Piero “volare” ai Mondiali di calcio in Germania?
Uhhmmm, mi sa che è meglio che Totti recuperi presto perché con la paura dell’aviaria credo che Alex e l’uccellino della pubblicità in Germania non li faranno “volà”! (another rima bastardina).
Un bau canterino dal vostro bastardino.
 
DATA:  01-03-2006   AUTORE:  Pietri Stefano   FONTE: BAU  

Il bastardino fa i…versi 2005 (ovvero non mi mollate qua!)  
Ciao carissimi bastardini, ma ci siete ancora o state con la coda a mollo?
Io mi accingo a salpare per lidi estivi e quindi ci tengo a farvi un breve saluto in zona ferie.
Visto il clima vacanziero, non voglio portarvi malumore e non voglio intristirmi anch’io, quindi ometto notizie e commenti sulle stragi di Londra e Sharm El Sheik.
Vi propongo invece un breve, ma intenso poemetto trovato nella Rete, che si riferisce ai giorni che stiamo vivendo.  

“…E anche se non mi meraviglio più di niente,
e di questo caldo opprimente sono sazio
non mi sarebbe mai venuto in mente
di pensar male del governatoreFazio!
Ha poco Calcio il cavallo di Viale Mazzini,
e quante polemiche sta vivendo e quanti guai.
Deriso dagli adulti e pure dai bambini,
ma poi li comprerà i diritti questa RAI?
Si lamenta l’albergatore di Viareggio
e con lui i bagnini di Corfù,
ma con questi prezzi sarà sempre peggio
e noi dell’Euro non ne possiamo più!
Fa molto caldo e c’è bisogno del ventaglio,
e quindi in ferie non ci portereste mai.
Lo so, è un sacrificio uscire col guinzaglio,
ma vi prego: non ci abbandonate mai!”.

E, riprendendo i versi del poeta, mi raccomando, al di là di quanto previsto dalla nuova legge, non fate mai come quei vigliacchi che ci caricano su una macchina e poi, una volta lontani, magari in posto isolato, ci fanno scendere e scappano via, verso l’estate, verso le vacanze, l’ozio e il relax.
Cercate di avere un po’ di cuore e di umanità (anche se stiamo parlando di animali…) e persistete nel voler vivere con noi 4zampe, pure quando andate in vacanza, anche se ha volte possono esserci dei disagi, ma ricordatevi che noi siamo fedeli, noi non vi abbandoneremmo mai!...

Un bau di buone vacanze a tutti (meno a chi abbandona i cani!).
Whùf, whùf dal vostro Bastardino.

 
DATA:  30-07-2005   AUTORE:  Bastardino   FONTE: BAU  

23-01-2006
L’INFLUENZA DELL’ UNI…POLL (ovvero i saldi sui medicinali)   (leggi)  
01-12-2005
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